24. “Non giudicare mai un libro dalla copertina.”
(Hope)
Scendo dalla metro e comincio a camminare verso il London Eye.
Non avevo tanta voglia di uscire con la macchina, sarei rimasta bloccata nel traffico.
«Quindi niente passeggiata nel parco dopo?» mi domanda Joe dall’altra parte della chiamata.
Ero rimasta d’accordo con lui per una passeggiata, ma poi Harry mi ha detto di precipitarmi da lui e quindi ho dovuto rifiutare.
«Te l’ho detto, ho un impegno. Facciamo dopo? O se non puoi, domani.»
«Vediamo se dopo non ho impegni, ti faccio sapere.» risponde.
Se l’è presa un po’, il che mi fa sentire leggermente in colpa.
«Scusami, davvero.» mi mordo il labbro inferiore, continuando a camminare.
Sono quasi arrivata e mi guardo intorno per vedere se riesco ad intravedere la figura di Harry.
«Non preoccuparti. Adesso vado, a dopo piccola.» stacca la chiamata.
Allontano il cellulare dall’orecchio e continuo a guardarmi intorno.
Mi ha presa in giro. E’ il suo modo per vendicarsi per stamattina.
Sospiro e mi accascio sulla prima panchina che trovo libera, sblocco la tastiera del cellulare e vado nei messaggi.
Nessun messaggio nuovo.
Eppure mi aveva detto di venire proprio qui, dov’è? Ma soprattutto, perché me l’ha chiesto?
«Ehi.» dice una voce alle mie spalle.
Alzo lo sguardo dal cellulare e mi giro. «Styles.»
«Sei qui da tanto?» mi domanda.
Scuoto la testa. «No, sono appena arrivata, ho preso la metro.»
Fa il giro e si siede accanto a me. «Io volevo parlarti, veramente.»
Inarco un sopracciglio. «E’ per questo che mi hai detto di venire?»
Annuisce. «Devo chiarire alcune cose, iniziando da stamattina.»
Sbuffo. «Te l’ho già detto! Tutti abbiamo il diritto di parola, ed io ho espresso la mia opinione riguardo la tua nuova ragazza. Non mi sta per nulla simpatica, ognuno la pensa come vuole. Poi ti ho pure chiesto scusa!»
«Non mi interessa più di tanto di quello che hai detto ad Hannah, anche se me la sono presa leggermente. Non puoi darle della poco di buono se non la conosci nemmeno. Non giudicare mai un libro dalla copertina.» dice con espressione seria.
«Ti stai scandalizzando perché ho dato della troia alla tua ragazza? Ormai tutte le ragazze lo fanno!» esclamo.
«Ma quando sono interessate a qualcuno ma quel qualcuno è impegnato e quindi danno della poco di buono alla sua ragazza.»
E questo cosa c’entra? Sta facendo un’osservazione sbagliatissima.
«Io sono interessata solo a Joe!» urlo alzandomi in piedi.
«Ed io ad Hannah. Ma calmati.»
«No, hai appena detto che io in realtà sono interessata a te ma sto con Joe per passatempo!» gli urlo contro.
«Non ho proprio detto un bel niente.» va sulla difensiva.
«Era sottointeso, come ti permetti?» gli domando infastidita.
«Ecco io volevo proprio parlare di questo.»
«Di cosa?» domando.
«Del fatto che quando parlo di ragazze o cose del genere tu ti incazzi sempre, non siamo fidanzati, non stiamo insieme. Perché te la prendi?»
Non lo so nemmeno io perché me la prendo sinceramente.
Io non sono innamorata di Harry, ma non lo odio nemmeno, anzi.
«Io non me la prendo, cosa stai dicendo?» domando.
«Non devi immischiarti nella mia vita, Hope.»
«Ma chi ti ha mai detto niente!»
«Io sto con Hannah adesso.» dice alzandosi anche lui.
«Puoi stare con chi cazzo ti pare!» urlo.
«E non devi insultarla per nessuna ragione al mondo.» continua.
«Harry mi hai proprio rotto le palle, smettila!»
«Come scusa?»
«Mi hai rotto le palle con tutti questi ordini. Non devi darmi ordini. Prima dici che non sono nessuno e poi mi dai ordini?» gli urlo.
Lui indietreggia. «No, non intendevo che non sei nessuno, non in quel senso.»
«L’hai detto tu stamattina, l’hai proprio detto tu. Non puoi negarlo, adesso, perché sono state parole pronunciate da te. E se ci sono rimasta male? Sì, tanto. Sai che ti dico? Viviti la tua vita, ed io mi vivo la mia!»
«Perfetto.»
«Meraviglioso!»
Scuote la testa. «Me ne vado.» dice, cominciando a camminare.
«Vai, e non parlarmi mai più. Mai più!» gli urlo con voce tremante.
Mi giro dall’altra parte e una lacrima mi riga il volto.
Sto veramente piangendo? Sto piangendo per il mio litigio con Harry?!
Scuoto la testa e comincio a camminare per le stradelle di Londra, senza una meta.
Ormai conosco bene la mia città ma quando passeggio da sola tutto mi sembra sempre più diverso, scopro sempre nuovi particolari.
Prendo il cellulare e scrivo un messaggio:
A: Liam <3 - 5.09 p.m.
Ehi Woody, sono in giro tutta sola, non è che puoi raggiungermi? Ho bisogno di stare un po’ con il mio migliore amico.
Cerco il numero di Liam nella rubrica e invio il messaggio.
Continuo a camminare guardandomi ogni tanto sia a destra che a sinistra.
Non so perché ma vorrei incontrare Harry e scusarmi.
Ma poi mi viene da pensare...
Perché dovrei scusarmi, io? Non aspetta a me scusarmi, o almeno, non del tutto.
E’ anche colpa sua. Decisamente!
Sospiro e cerco di cacciare via questo pensiero dalla mia testa.
Il cellulare comincia a vibrare e sblocco la tastiera, nuovo messaggio.
Da: Liam <3 - 5.11 p.m.
Hope, tesoro. Mi preoccupi, è successo qualcosa?
Io sono in giro con Louis, dimmi dove sei e ti raggiungo immediatamente.
Sorrido e gli rispondo scrivendo il punto esatto dove mi trovo e lo invio.
Scorgo una panchina a qualche metro da me e mi siedo, aspettandoli.
Vorrei chiamare una sola persona in questo momento... Har... cioè, Joe.
«Buuzz!» esclama una voce a pochi metri da me.
Sorrido e mi giro. «Boo!» dico facendogli segno di avvicinarsi.
Corre verso di me e si siede sulla panchina ansimando.
Lo guardo perplessa per poi ridere. «Hai corso una maratona per caso?» domando.
Riprende fiato mettendosi una mano sul fianco. «Ho vinto!» esclama.
Inarco un sopracciglio. «Hai vinto? Che cosa, scusa? E dov’è Liam?»
Guardo verso la direzione in cui è venuto Louis e molto più in là vedo la figura di Liam che corre verso di noi, rosso in viso.
Rido ancora di più. «Louis, ma che avete fatto?»
Ormai ha ripreso fiato. «Una gara a chi arrivava prima, ed ho vinto!»
Lo guardo sbalordita. E questo ragazzo ha vent’anni? No, non ci credo.
Liam arriva e si butta letteralmente per terra. «Aiuto!»
Rido. «Liam?! Stai bene? Sei ancora fra di noi?» domando.
Lui alza lo sguardo e mi guarda male, poi ritorna a respirare e ispirare.
«Liam ti ho battuto, e poi tu saresti quello che corre veloce?» dice Louis.
Scuoto la testa. «Voi due state male, tesori miei.»
Perché mi sono capitati due bambini al posto di due ragazzi seri?
A pensarci bene, non mi posso lamentare. Mi stanno facendo ridere.
«Sì, va bene Louis. Hai vinto tu, va bene!» dice Liam.
Louis comincia a fare uno strano ballo, lo chiama il ballo della felicità.
«E quale sarebbe la scommessa? No, qui ci vuole un premio.» dico.
Liam mi lancia un’occhiataccia e scuote la testa. «Non se ne parla!»
Ci penso un po’ su e poi sorrido. «La ricompensa è un abbraccio!»
Louis sorride e allarga le braccia. «Fatti abbracciare, Buzz».
Gli vado incontro ridendo e lo abbraccio. «Ti voglio bene!» esclamo.
Liam mette il broncio. «Niente abbraccio per me?» domanda offeso.
«Se mi porti un biscotto con le scaglie di cioccolato, subito.» dico.
«E dove li trovo questi biscotti?»
«Il supermercato è a tre isolati da qui, comincia a camminare.»
Spalanca la bocca. «Stai scherzando?» dice scioccato.
Rimango seria per qualche minuto per poi girarmi verso di lui.
Sorrido e gli faccio segno di avvicinarsi. «Ovviamente!»
Mi abbraccia e ricambio, stritolandolo.
«Aria!» dice allontanandosi.
«Oh senti, vai a fanculo James!» dico ridendo.
Scuote la testa. «Ma comunque, cos’è successo?» domanda serio.
Ritorno seduta e gioco con le mie dita. «Niente non è...»
«Non ti credo.» mi interrompe.
Louis smette di fare il suo balletto e ritorna serio. «Sì, che è successo?»
«Non è successo niente ragazzi, davvero.» dico fingendo un sorriso.
«Sicura?» domanda preoccupato Liam.
Annuisco e smetto di torturarmi le mani. «Sicurissima.»
«Ehi, non è che per caso hai visto quel cretino di Harry?» domanda Louis.
Alzo gli occhi al cielo. «Sì...»
«E dove? Non risponde a nessuna chiamata.» dice Liam.
Ci credo, avrà spento il cellulare.
«Era al London Eye....»
«Tutto bene, Hope?»
«Sì Liam, te l’ho detto! Non ridomandarmelo di nuovo.»
Fa spallucce. «Come dici tu...»
«Gente che ne dite se andiamo a mangiarci un bel gelato?» propone Louis.
Lo adoro, riesce sempre a riportare l’allegria.
«Oh, sì. Ottima idea Lou.»
Liam annuisce. «Ci sto, mi va proprio un bel gelato.»
«Mi chiedevo... ecco... non è che dopo... cioè, questa sera... o anche dopo, come preferisci... sei libera?» mi domanda.
«E’ un appuntamento?»
«No! No! Cioè, come vuoi tu. Possiamo considerarla anche un’uscita tra semplici amici. Niente di che...»
«Vai?» mi domanda.
Mi infilo in giacchetto ed esco.
La mia macchina mi ha lasciato per un problema al motore ed oggi sono andata in metro.
Sta quasi sempre zitto e sorride di raro.
«Abbastanza.»
«La chiamo, ci vediamo no?» domanda sorridendo.
"Leggero ritardo della metro, scusateci per il disagio."
D’un tratto una macchina si ferma proprio davanti di me. Fisso la macchina così tanto familiare fino a quando non si abbassa il finestrino.
«Puoi scendere.» dice tenendo sempre lo sguardo fisso davanti e con le mani ben salde al volante.
«Sei troppo nervoso, questa Hannah ti sta proprio rovinando.» dico, aprendo lo sportello.
Mi avvio verso la mia camera e mi butto a peso morto sul letto, addormentandomi di colpo.
Alzo le spalle e proprio nel momento in cui sto per chiudere la porta vengo bloccata da Hope che entra.
A loro il verbo annoiarsi è proprio sconosciuto.
Quando invece non è vero.
Dai, è Niall. Non se la può mica prendere.
Ecco a voi Mike Hall.
Ryan Cooper.
Badabum cha cha. Sono ritornata ad aggiornare!
Non aggiorno da un bel po’ di tempo, gosh, devo rimediare.
Il capitolo è piuttosto lungo quindi rimedio con questo, vi va bene?
Ho un po’ di mal di testa quindi ho aggiornato velocemente.
Che ne dite se lo commentate voi il capitolo? Dai, vi lascio questo incarcio.
Vi adoro sempre di più sisi.
E adesso mi dileguo, byee.
Ella.