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Autore: Gaia Bessie    03/10/2012    2 recensioni
Se qualcuno chiedesse ad Astoria di parlare del suo rapporto con Ginny, Astoria parlerebbe del loro amore fatto di lacrime, delle infinite notti in bianco, quando l’aspettava, davanti alla finestra. Parlerebbe dei capelli rossi della ragazza e del suo sorriso, così simili a quelli del fratello. Parlerebbe del suo ossessivo aggrapparsi al ricordo di Fred, a quel minuscolo frammento di lui che vive in Ginny.
Se qualcuno chiedesse ad Astoria di spiegare il perché del suo rapporto con Ginny, lei risponderebbe con una sola parola: dolore.
E, dentro di sé, ricorderebbe tutte le lacrime versate per la perdita di Fred Weasley. Ricorderebbe le sere in cui il letto le sembrava troppo freddo e vuoto, per restare da sola; ricorderebbe le lacrime di Ginny, uguali alle sue. E le lenzuola scostate, il vento che sibillava ed il suono del rimpianto, un rumore sordo, nel suo petto.
Ricorderebbe il dolore e la perdita, ed il suo cuore spezzato.
Ricorderebbe, perché ci sono cose che non si possono dimenticare.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Astoria Greengrass, Fred Weasley, Ginny Weasley | Coppie: Astoria/Fred
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quando perdi qualcuno di veramente importante per te e senti tutto il tuo mondo scivolare via, fai di tutto per trattenerlo, ti aggrappi alla vita per non lasciartela sfuggire.
Astoria ha perso la sua unica ragione di vita, l’unica certezza. Tutto.
Fred è morto e lei è rimasta sola, ed adesso lotta per vivere. Respira, corre, canta, sorride, piange.
Cerca un modo per rimanere sempre sé stessa, nonostante il dolore che prova, ogni volta che pensa a Fred.
E l’ha trovato, un modo per restare aggrappata alla vita: Ginny.
Ginny Weasley, ventun anni. Capelli rossi, occhi castani. Lo stesso sorriso di Fred.
Ginny Weasley, un buon motivo per continuare a vivere.
Se qualcuno chiedesse ad Astoria di parlare del suo rapporto con Ginny, Astoria parlerebbe del loro amore fatto di lacrime, delle infinite notti in bianco, quando l’aspettava, davanti alla finestra. Parlerebbe dei capelli rossi della ragazza e del suo sorriso, così simili a quelli del fratello. Parlerebbe del suo ossessivo aggrapparsi al ricordo di Fred, a quel minuscolo frammento di lui che vive in Ginny.
Se qualcuno chiedesse ad Astoria di spiegare il perché del suo rapporto con Ginny, lei risponderebbe con una sola parola: dolore.
E, dentro di sé, ricorderebbe tutte le lacrime versate per la perdita di Fred Weasley. Ricorderebbe le sere in cui il letto le sembrava troppo freddo e vuoto, per restare da sola; ricorderebbe le lacrime di Ginny, uguali alle sue. E le lenzuola scostate, il vento che sibillava ed il suono del rimpianto, un rumore sordo, nel suo petto.
Ricorderebbe il dolore e la perdita, ed il suo cuore spezzato.
Ricorderebbe, perché ci sono cose che non si possono dimenticare.
Se qualcuno chiedesse ad Astoria di descrivere i suoi sentimenti per Ginny, Astoria non riuscirebbe a dire niente. Penserebbe ad una notte piovosa, ad un mare in tempesta, a tutti quei baci che le bruciano sulla pelle.
Penserebbe al sentimento confuso che prova per Ginny, ed al senso di colpa che prova, per aver tradito Fred.
Se qualcuno chiedesse ad Astoria di parlare del suo rapporto con Fred, lei scoppierebbe a piangere. Perché di certe cose, non è possibile parlare.


***



Quando Ginny pensa ad Astoria, pensa alle notti senza luna, quando solo le stelle illuminano il cielo. Pensa ad i capelli neri della ragazza, quando le coprono gli occhi, mentre dorme. Pensa alla sua espressione angelica ed al dolore sul fondo dei suoi occhi azzurri.
Pensa alle notti in bianco che Astoria ha passato davanti alla finestra, aspettando che lei tornasse, per cercare conforto fra le sue braccia.
Pensa a tutto quello che ha dovuto sopportare, a tutto quello che ha perso. A quello che ha trovato.
Non riesce a non pensare alle notti infinite, sul suo letto, i vestiti che volavano sul pavimento ed il suono del rimpianto. Ricorda, Ginny: due donne, sul letto, entrambe vedono nell’altra il fantasma di ciò che hanno perso. Due nomi riecheggiano nel loro cuore: Harry Potter e Fred Weasley. Due nomi di due persone che non sono più con loro, due nomi di due persone che hanno perso e che non ritroveranno.
Quando Ginny è con Astoria, non pensa a niente. Guarda fuori dalla finestra e crede di vedere Harry Potter, Harry Potter che ritorna. Poi capisce che è solo un’illusione e torna a dedicarsi ad Astoria.
Ginny ama il profumo delle lenzuola, il loro candore immacolato, simile alla neve. Ama la ragazza accanto a lei, distesa sopra le lenzuola, il cui candore è quasi immacolato. Quasi.
Ogni volta che la guarda, Ginny pensa ad una sola parola: rimpianto. Ha visto quella ragazza, così candida e fragile, ed ha cercato di proteggerla. E poi l’ha sporcata, non è riuscita a proteggerla. E le è rimasto solo il rimpianto e quel senso di inadeguatezza che nulla riesce a sconfiggere.
Quando Ginny pensa al suo amore per Astoria, pensa alle lacrime che entrambe hanno versato, in silenzio, ogni notte.
Pensa ad Astoria che porta ancora i segni del suo amore per Fred, pensa ad i sussurri ed ai gemiti. Pensa alle lacrime che non scendono, alle parole che restano bloccate in gola.
A quelle due parole che nessuna delle due pronuncerà mai. Quelle che entrambe pensano, ogni notte.
Quando Ginny pensa al suo rapporto con Astoria, pensa al mare in tempesta. Pensa ai baci troppo casti e poi troppo spinti, alle carezze che le provocano un piacere così intenso da non poter essere descritto.
Pensa alla bocca di Astoria, alle sue labbra sottili ed appena rosate. Pensa al piacere che è in grado di donarle. Pensa e, quando Astoria inzia ad usarla, smette di pensare.
Galleggia, Ginny, in un mondo fatto di piacere ed incoscienza. E poi si sveglia e si ricorda del dolore ed arriva il momento di lottare per non affogare in un mare di lacrime.
Quando Ginny pensa ad Harry Potter, pensa alla vita che avrebbero potuto vivere insieme. Pensa alla vita che vive adesso, pensa al conforto che trova fra le braccia di Astoria e non trova nemmeno un rimpianto.
Forse, ne trova uno solo: non le ha mai detto quelle due parole che non possono essere pronunciate. Perché quando le pronunci, finisce tutto.
Ma Ginny è una Grifondoro e, come tale, tende a sottovalutare il pericolo. Non capisce quanto possano essere pericolose quelle due parole.
-Ti amo- sussurra, durante una notte senza luna.
Non riceve una risposta. Solo un leggero fruscio, ed Astoria fugge via. Resta solo Ginny ed un cuore che si sta spezzando, lentamente.


***



Quando Astoria vuole riflettere, si rinchiude nel suo mondo fatto di lacrime e silenzi. A volte, il suo unico desiderio è rimanere nel suo mondo, dove la sofferenza non riesce a raggiungerla.
A volte, si chiede se esista un motivo reale per andare avanti. Ogni volta lo trova: Ginny Weasley. Quella strana ventunenne che le ricorda tanto Fred.
I sentimenti che prova per lei sono qualcosa di torbido ed indefinito, qualcosa che deve tenere nascosto al mondo intero. Qualcosa che nemmeno lei capisce e che mai capirà.
Ogni notte, combatte una battaglia con sé stessa: Ginny o Fred?
Ogni notte, Astoria sceglie Fred. E poi torna fra le braccia di Ginny e lo tradisce.
Nessuno lo sa, ma nel medaglione che porta al collo, Astoria tiene una foto di Fred. Ed ogni volta che si sente sola, ogni volta che sente il bisogno di parlare con qualcuno, la guarda. Ricorda ciò che ha perso: tutto.
Se qualcuno le chiedesse cos’era per lei Fred Weasley, lei risponderebbe con una parola: tutto. Ed allora le persone smetterebbero di parlare, di bisbigliare quando lei non può sentirle. Capirebbero cos’ha perso questa donna, appena ventenne, e piangerebbero con lei. Ma Astoria non dice mai niente, non vuole che le persone provino pena per lei.
L’unica cosa che vuole, non potrà mai averla: Fred non tornerà.
Mai più Astoria vedrà il suo sorriso, mai più Astoria potrà sentire la sua bocca sulla sua. Mai più.
Astoria potrebbe affermare con sicurezza di non aver mai vissuto veramente, prima di incontrare Fred. E poi, quando lui se n’è andato, Astoria ha capito che niente sarebbe mai potuto tornare come prima. Quando ha trovato Ginny è stato come rivivere tutto una seconda volta, come tornare a vivere, per un po’.
Ma Fred non tornerà, Astoria lo sa.
Pensava che, col tempo, sarebbe cambiato qualcosa. Ha sbagliato, Astoria: non è cambiato niente.
In più, adesso ci sono quelle due maledette parole che complicano tutto. L’unico “ti amo” che Astoria aveva sentito era quello pronunciato da Fred. Lo stesso “ti amo” che Ginny aveva pronunciato poche ore prima, spezzandole il cuore.
Quelle due parole, pronunciate da Ginny, sapevano di tradimento.
Ed Astoria non può fare altro che piangere ed implorare il perdono di una persona che non può più sentirla.
Vuota. È così, da quando Fred se n’è andato.
In silenzio. Piange così, Astoria, per non farsi sentire da nessuno.
Un rumore: onde che s’infrangono sugli scogli. Astoria che piange.
Silenzio.


***



La vede, Ginny, mentre piange. Astoria stringe in mano un vecchio medaglione e sussurra qualcosa che lei non può sentire.
Ginny pensa a tutte le promesse che si sono scambiate, a letto, di notte. Pensa ai baci, alle carezze, alle lenzuola scostate ed a quelle due parole che hanno rovinato tutto.
Pensa a tutte le volte che Astoria ha mormorato il nome di suo fratello, senza quasi rendersene conto.
Si rende conto di una cosa, Ginny: non ha mai visto Astoria sorridere. L’ha vista piangere, l’ha vista arrossire, l’ha vista gemere.
Non ha mai sorriso, mai.
Ginny si siede accanto a lei, senza una parola. Se qualcuno passasse in quel momento, le scambierebbe per sorelle. Le braccia di Ginny che stringono Astoria, le due teste vicine. Le lacrime di Astoria che cadono sui vestiti di Ginny.
Il rumore di onde che s’infrangono sugli scogli. Ed il sapore della disperazione, nella bocca di entrambe.
C’è una cosa che entrambe ricorderanno: il sapore delle lacrime ed il loro amore disperato, che costituisce l’unico motivo per cui vale la pena vivere.
Per un po’ non si sente nessun rumore, solo la disperazione con cui si aggrappano l’una all’altra, per non affogare.
-Non sono mio fratello- sussurra Ginny. Piega leggermente la testa ed i capelli rossi le coprono il volto.
-Se chiudo gli occhi vedo lui- sussurra Astoria, di rimando. –Vi assomigliate più di quanto tu riesca a credere-
Ginny non risponde. Abbassa lo sguardo, le lacrime che rischiano di traboccare.
-Avrei tanto voluto dirlo a lui- sussurra Astoria. –Forse, dirlo a te non sarà la stessa cosa. Ma voglio sentire il suono di queste due parole…-
-Dillo- mormora Ginny, inclinando la testa. Ha un sorriso strano, inquietante.
-Ti amo-
Ginny smette di sorridere. Dentro di sé la sente, quella strana sensazione. Quel turbine di emozioni che le impedisce di respirare.
E quel dubbio che la divora:e se Astoria non amasse lei, ma quel frammento di Fred che scorge in lei?
E la sente, mentre i vestiti volano sul pavimento ed i baci iniziano a piovere sulla pelle di Ginny.
-Fred…-
Ed il dubbio diventa certezza. Astoria ama Fred. Lei non è niente.
E torna ad annegare nel mare di passione che la travolge, cercando di non preoccuparsi del suo cuore che si spezza.
Per un po’, regna il silenzio. Poi, Ginny lo sente, quel rumore familiare, la tempesta nel suo cuore.
Onde che s’infrangono sugli scogli.
Silenzio.

-Mi dispiace- sussurra Astoria. –Mi dispiace…-
Ginny non risponde. Chiude gli occhi per non guardarla.
Silenzio, finalmente. Un sussurro, un cuore che batte.
Onde che s’infrangono sugli scogli.
   
 
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