Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sara Scrive    03/10/2012    9 recensioni
I One Direction si trovano in america per promuovere il loro album "Up All Night" .
Ma dall'alto c'è chi li osserva ed ha in mente molti progetti per loro.
La loro guardia del corpo, Paul, è esausto e così decidono di dargli un periodo di vacanza ed assumono un'altra persona.
- Sorry But Niall ate this -
Un angelo, un angelo quarantenne si ritrova a fare da babysitter a 5 pesti ;)
"Nella vita a tutti capita di assistere a dei miracoli ... devi solo riconoscerli"
STORIA IN REVISIONE DA AllieinWonderful
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 


  - Pov Zayn –
C’era una luce bianca , accecante.
Guardai alla mia sinistra , mia madre piangeva e teneva le mani in segno di preghiera.
Muoveva le labbra ma non riuscivo a capirla.
Sentivo una fitta allo stomaco , tutto ciò che vedevo divenne più sfocato  infine l’oscurità.
Cercai di uscire da quel buio , ma non ci riuscivo, le mie palpebre sembravano serrate.
Non udivo nessun suono, niente .
Ero solo nel vuoto.
Mi sentivo stringere la gola, cominciai a guardare spaventato da tutte le parti.
Ad un tratto vidi una bambina in ginocchio che pregava.
Mi avvicinai a lei, ma non si accorse di me.
Sembrava come se non vi vedesse.
Aveva dei lunghi capelli castani  e la pelle che sembrava fragile come un cristallo.
Teneva gli occhi chiusi.
Provai a sentire ciò che diceva.
<  Signore, ti prego, salvalo. E’ solo un ragazzino. Ti prego, non privarlo della vita. Se puoi allontana da lui questo calice. >
Ma cosa diceva? Di chi parlava?
Provai a toccarla ma prima che potessi farlo , qualcosa in lei cambiò.
Si voltò verso di me.
Rimasi a fissare i suoi occhi verdi.
Lei sembrava sorpresa , non si aspettava di vedermi.
Da dietro la schiena si aprirono due grandi ali.
Erano maestose, bianche, rispendevano e l’oscurità di prima stava sparendo.
La bambina cominciò ad avvicinarsi a me , tendendo la mano.
Ad ogni passo, il suo corpo cambiava.
Diventava più grande, come se ogni centimetro che percorreva la faceva crescere.
Sembrava di stare sulle nuvole: intorno a noi sembrava fosse fatto d’ovatta  e luce, come in una bella giornata di sole.
La ragazza davanti a me, aveva più o meno la mia età.
Sorrideva mentre con la mano accarezzava il mio braccio.
<  Andrà tutto bene  > mormorò.
 
Aprii gli occhi di scatto.
Un sogno, soltanto un sogno.
Avevo una strana sensazione, come se l’avessi gia fatto, gia vissuto  ma avessi cancellato quel ricordo.
Ma che significato aveva?
Ebbi un flash back della sera prima.
Sara davanti alla finestra.
La ragazza , le ali … lei era un angelo.
Era difficile da dire e soprattutto da credere. Ma come potevo rinnegare ciò che avevo visto con i miei occhi?
“Su Zayn, ce la puoi fare” pensai girando la testa dall’altra parte del cuscino.
Guardai il letto di Liam, era vuoto .
“Che ore sono?”
A forza mi alzai dal letto.
La stanza era vuota. Presi il cellulare dal comodino e guardai l’orario.
Erano  quasi le undici , probabilmente erano scesi a fare colazione.
Indossai i vestiti che mi ero preparato la sera prima e mi sedetti sul letto.
Che fare? Non avevo fame, non me lo spiegavo e la mia attenzione era concentrata sulla porta della sua stanza.
La fissavo in modo malsano.
Dovevo capire il perché di quel sogno, volevo conoscerla meglio, volevo… volevo stare con lei.
Chissà adesso com’era. Era tornata come prima, era scesa con gli altri, come se niente fosse?
Oppure era rimasta come ieri sera?
Avevo miliardi di domande da farle.
Aprii la porta.
La trovai mentre giocava a sudoku seduta sul letto, era tutta concentrata sulla rivista e sembrava non essersi accorta di me.
Ci rimasi un po’ deluso, nel vederla con lo stesso aspetto di tutti i giorni
<  Ciao  > dissi per richiamare la sua attenzione.
Lei alzò lo sguardo e sorrise.
<  Buon  Giorno  > rispose mettendo sul comodino il giornalino.
<  Posso parlarti?  > chiesi
Mi morsi il labbro. Ero nervoso, era passato solo un giorno e mi sembrava una perfetta sconosciuta,  come prima.
Non ero abituato a parlare con lei, mi sembrava tutto cosi strano, cosi sbagliato.
<  Certo  > mi fece cenno di sedersi vicino a lei.
Un po’ titubante mi avvicinai e mi sedei sul letto.
< Ecco , stanotte ho fatto un sogno… Non era normale..  > Iniziai a parlare cercando di dire qualcosa che avesse senso
<  Che genere di sogno?  > 
<  Prima ho visto mia madre… piangeva… poi è diventato tutto nero e mi sentivo male. Come , come se… mi faceva male lo stomaco e poi ad un tratto c’era una bambina.  >
Guardai in basso e poi la guardai in faccia, ero in cerca di risposte; ma per quello che avevo detto potevo sembrare un pazzo che si fa di canne.
<  E che faceva la bambina?  >
Lei non tradiva alcuna emozione e sembrava molto interessata a quello che le stavo dicendo.
<  Lei.. pregava… pregava per qualcuno.. diceva che non doveva morire.  >
Ecco , ero arrivato al punto. Come facevo a dirle che l’avevo sognata? Come facevo?
Sembrava stupido pensare che lei fosse davvero un angelo , ma quella era la verità.
<  Conosco quel sogno …  > mormorò sorprendendomi.
Come faceva a conoscerlo? Semplice , era un angelo. E questa conferma mi diede un po’ di sicurezza, perché fino a quel momento sembrava che  stessi inventando le cose.
<  Che cosa significa?  > chiesi
<  Anni fa ti sentisti male per un’intossicazione alimentare. Ti portarono all’ospedale , ma i medici  non erano molto fiduciosi. > Fece un pausa.
La guardai, aveva un sguardo perso, come se stesse guardando molto lontano, lontano nel tempo.
Provai a ricordarmi la scena.
Mia madre piangeva , piangeva mentre l’ambulanza mi portava via.
Ricordo una fitta allo stomaco che si ripeteva ogni secondo, sempre più forte.
A volte svenivo per il dolore e avevo la febbre alta.
<  Stavi davvero  male  > commentò, come se mi avesse letto nel pensiero.
<  Quello fu il giorno più brutto della mia esistenza. Temevo di perderti. Ero terrorizzata dal fatto che la tua famiglia, che noi saremmo rimasti senza te. Noi due ci saremmo incontrati ma…Sei troppo giovane per morire. Devi vivere la tua vita Zayn. Ricordalo.  > A quel ricordo mi rattristai, ma sembrava che lei stesse piangendo.
<  Io e l’angelo di tua madre, Giusy , facemmo di tutto. Pregammo giorno e notte.  >
Si fermò e mi guardò sorridendo
<  Ti ricordi quando hai cominciato a riprenderti? Ti svegliasti nel tardo pomeriggio dopo aver dormito per 17 ore per colpa dell’anestesia, per non farti sentire dolore. Quella fu la prima volta che mi vedesti. Ci siamo incontrati in un sogno. Stavo pregando, quando ricevetti una risposta positiva alle mie preghiere: ti saresti salvato. In quel momento mi accorsi che “ai piani superiori” avevano deciso di metterci in contatto. Non avevamo molto tempo , visto che ti stavi per svegliare, ma a me è bastato.  >
La guardavo meravigliato. Sorrise , come se quello che stava per dire era una cosa comica.
<  E ovviamente non ti ricordavi nulla del nostro incontro, fino ad oggi. E’ li che ti hanno fatto il lavaggio del cervello   >
Mi misi le mani sulle tempie allarmato.
 <  Sto scherzando, Zayn, tranquillo. Capita a tutti di scordarsi quello che si sogna durante il sonno.  >
Tirai un sospiro di sollievo.
Ad un tratto bussarono alla porta.
<  Avanti  > rispose lei cordiale.
Entrarono Liam e Louis nella stanza
<  Siamo pronti  > dissero , facendo una faccia stupìta quando mi videro nella stanza a parlare con Sara.
<  Abbiamo fatto colazione  > urlò Niall dall’altra parte della camera.
<  Possiamo partire , così arriveremo in tempo per lo spettacolo di stasera ad  Anaheim  > spiegò Liam mentre mostrava la sua valigia gia pronta.
<  Zayn, la tua è pronta?  > chiese Louis
<  Si …  > risposi e mi alzai dal letto.
<  Ehi Louis!  C’è ancora la tua roba per terra, la vuoi togliere !  > esclamò Harry
Sara si alzò dal  letto e prese le sue cose.
Uscii dalla sua stanza ed andai a prendere la mia valigia.
Avevo preparato tutto. Mi piace essere ordinato , non come quel casinista di Lou!
Dopo un po’, tutti a modo loro, erano pronti per uscire e andare all’aeroporto, visto che l’aereo ci stava aspettando.
Un nuovo concerto, nuove persone , nuove fans.
I ragazzi cominciarono ad uscire dalla suite ed andare in corridoio per prendere l’ascensore.
Sara era l’ultima della fila e controllava che non avessimo lasciato niente.
Non mi ero accorto che ero rimasto con lei  mentre gli altri erano scesi al piano di sotto.
<  Bene, possiamo andare  > esordì chiudendo la porta.
Mi sorrise. Io la guardai spaesato.
Mi mostrò il palmo della sua mano, rivolto verso l’alto. Improvvisamente cominciò ad apparire qualcosa. In un istante sulla sua mano c’era un pacchetto di Crackers.
Lei lo aprì  e lo avvicinò a me.
Non ci pensai due volte, visto che non avevo fatto colazione, e ne presi uno.
Era buono, non era strano , come mi immaginavo.
<  Per qualsiasi cosa, io sono qui  > disse e mi fece cenno di seguirla verso l’ascensore.

 

 


#Spazio dell'autrice  

Scusate l'assenza, ma sono molto impegnata con la scuola.
Spero di riuscire a postare i capitoli più spesso.
Anche se non ho ricevuto 6 recensioni non fa niente, basta che la storia vi piace. Certo, però che fa piacere sentirselo dire ;)
Detto questo.
Aggiornerò presto ! 
 
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sara Scrive