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Autore: sweet_hyra_97    04/10/2012    1 recensioni
~Questa fanfiction ha partecipato al "My wedding dress contest" indetto da Hpthebest sul forum di Efp e si é classificata prima~
Finalmente è arrivato per Ninfadora e Remus il momento di sposarsi.
(Dal capitolo 1) Quella mattina Ninfadora si era svegliata piuttosto presto rispetto ai suoi standard ed era anche piuttosto stordita. Di lì a poche ore sarebbe dovuta andare ad acquistare un vestito adatto per il suo imminente matrimonio con Remus, che si sarebbe tenuto una settimana dopo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Ted Tonks | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Una settimana era già passata da quando Ninfadora e la madre erano andate a prendere il vestito e il fatidico giorno era finalmente arrivato; lei però, dormiva ancora beatamente nel suo letto, attorcigliata a quelle che dovevano essere delle lenzuola.
Dalla finestra non entrava alcuna luce, nonostante fosse estate inoltrata, causa la foschia che si formava per colpa dei Dissennatori; nonostante tutto, in quella stanza regnava la tranquillità più assoluta.
La porta si aprì: dietro c’era un uomo, cercava di fare meno rumore possibile per non fare svegliare Ninfadora di soprassalto; questi si avvicinò al letto, guardando con dolcezza la ragazza che ancora dormiva e beandosi della calma che infondeva, al contrario di quando era sveglia.
Poi le mise una mano sulla spalla: cercando di muoverla piano piano per svegliarla, con il risultato che lei si girò al contrario, rischiando di schiacciare la mano al povero Remus. Lui ritentò, questa volta facendo più attenzione, ma non ottenne risposta; quindi sussurrò –Dora.- vicino al suo orecchio.
Di tutta risposta lei aprì lentamente gli occhi, sbadigliando e portando un braccio con una mano chiusa a pugno in cielo, prendendo in piena faccia l’uomo.
Lui si alzò di scatto, seguito da una Ninfadora piuttosto preoccupata, e si portò una mano sull’occhio.
-Scusa scusa scusa scusa scusa…- ripeté per circa cinque volte di seguito lei.
Remus rispose semplicemente –Non è niente, non preoccuparti.- per poi sorriderle.
Questo sorriso le scaldò il cuore e le venne naturale allungare il collo per raggiungerlo e schioccargli un veloce bacio sulle labbra.
Poi si sedette, lo guardò in faccia e gli fece cenno di sedersi accanto a lei.
-Per-perché sei venuto a svegliarmi così presto?- gli disse sbadigliando e strofinandosi gli occhi.
-Sai, non vorrei arrivassi in ritardo pure oggi!- rispose lui sorridendo.
-Ehi! Così mi offendi!- e fece un tono di finta offesa, incrociò le braccia e gonfiò le guance; i capelli le cambiarono pure colore: diventarono arancioni, per poi tornare al solito rosa.
-Allora andiamo a fare colazione?- sussurrò Remus alzandosi dal letto, e fu subito seguito a ruota dalla ragazza, che gli tenne il braccio tutto il tempo.
Fecero colazione. Dopo si divisero e tornarono ognuno nella rispettiva stanza per prepararsi.
***
Remus, nella sua stanza, si guardava allo specchio poco convinto. Si sistemava la cravatta meglio che poteva, si guardava allo specchio ma era ancora insoddisfatto: era piuttosto nervoso e il vestito non c’entrava nulla; era felice ma preoccupato allo stesso tempo. Finalmente avrebbe sposato la donna che amava, ma aveva paura per lei, aveva paura di cacciarla nei guai per colpa della sua licantropia.
In poche parole, era indeciso sul da farsi proprio all’ultimo momento.
All’improvviso la porta si aprì e un uomo entrò nella stanza: indossava un vestito marrone, una camicia bianca a righe di sotto e una cravatta blu notte.
Era il padre di Ninfadora.
Remus si girò di scatto per controllare chi era ma, appena vide l’uomo, si tranquillizzò.
-Signor Tonks.-
-Remus! Allora, come va? Sei pronto?- esclamò contento.
Remus tentennò qualche secondo, poi disse flebilmente, abbassando gli occhi: -Credo di sì…-
Il signor Tonks, Ted, lo guardò e lo vide alzare la testa per poi dire un –Sì!- più risoluto.
L’uomo ne fu soddisfatto e gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla.
-Mi raccomando, la mia bambina.- disse poi, prima di uscire di nuovo e lasciare Remus immerso tra i suoi pensieri.
Si girò e guardò fuori dalla finestra: si poteva vedere il giardino e tutto era già pronto. Sorrise al pensiero di Ninfadora che aveva insistito per organizzare il tutto.
***
Ninfadora era seccata in quel momento: sua madre e Molly l’avevano quasi costretta a sedersi perché volevano truccarla, anche se lei aveva ribadito più e più volte di non volersi truccare; quindi si era ritrovata con le due donne alle prese con tutti quei cosi infernali, come li definiva lei: una le teneva ben salda la testa, nel caso decideva di fare un qualsiasi movimento brusco come pochi minuti prima, che le era costato il ricominciare il lavoro da capo, e l’altra che con matite, pennelli e rossetti, cercava di sistemarla per il meglio.
Appena ebbero finito, Ninfadora tirò un sospiro di sollievo e si alzò dalla sedia stiracchiandosi, poi si guardò allo specchio poco convinta.
-Siete davvero sicure che così va bene? Ho prurito in un occhio…- disse avvicinando impulsivamente una mano agli occhi.
-Non. Ti. Grattare!- risposero in coro Andromeda e Molly esauste.
-Va bene, va bene! Uff…-
Dopo il vestito poggiato sul letto attirò la sua attenzione: “Credo sia arrivato il momento di indossarlo…” pensò.
-Mamma! Mi aiuti con il vestito?- esclamò la ragazza all’improvviso guardandosi allo specchio e girando su se stessa con l’abito in mano.
Nel giro di pochi minuti e di tante imprecazioni, Ninfadora si ritrovò col vestito indosso.
-E ora i capelli come me li faccio!- esclamò con un tono disperato la ragazza, facendo cambiare più volte colore e forma ai propri capelli.
Spostò distrattamente lo sguardo fuori e poté notare che, nonostante fossero pochi, gli invitati erano già arrivati quasi tutti; poi si girò a guardare la madre.
-Casomai li faccio come sempre…- disse più a sé che alle due che erano nella stanza con lei.
Sia Andromeda che Molly esclamarono prontamente –NO!-, provocando uno sbuffo da parte di Ninfadora.
-Ok, ok! Allora… Castani e lisci. Punto!- sentenziò la ragazza, per poi far prendere ai capelli quel colore.
Quindi si guardò allo specchio soddisfatta.
***
Remus aspettava davanti l’altare che arrivasse la sua amata: assieme a lui c’erano un vecchio mago, che celebrava il matrimonio, e i testimoni. Era arrivato da una decina di minuti, quindi da una decina di minuti che aspettava, fino a quando non la vide uscire dalla porta in tutto il suo splendore assieme al padre.
Partì una dolce melodia che sciolse la tensione che si era creata e Ninfadora cominciò a camminare verso di lui con un sorriso, fino a quando non gli fu accanto: in quel momento gli prese la mano con la sua e la strinse con forza.
Quando la cerimonia finì, Ninfadora si gettò letteralmente sopra Remus con le braccia al collo e lo baciò, mentre la gente presente prese ad applaudire ai due neo-sposi.
In quel momento si potevano dire soddisfatti: tutt’e due avevano coronato il loro desiderio, stare assieme per il resto dei loro giorni.

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Allora... Innanzitutto devo ringraziare la giudice per tutto il lavoro che ha fatto nel giudicare le fic.

Non m'aspettavo proprio di classificarmi al primo posto, quindi grazie davvero... Poi con tutti quei premi mi scioglierò per l'emozione >.<

Grazie anche a chi ha letto, a chi leggerà, a chi recensirà, a chi seguirà, preferirà o ricorderà questa fic, a chi la odierà ma anche a chi è passato/a solo per caso.

Grazie.

Giudizio:
Grammatica 8.7/10
Originalità 9.5/10
Descrizioni 9/10
Gradimento personale 10/10
Punti bonus 3/3
Totale: 40.2/43


Commento:
Per prima cosa devo dirti che la tua storia mi piace da impazzire! A parte qualche errore grammaticale e qualche specificazione delle parole, la tua storia è perfetta! Mi piace come hai usato la fantasia sul fatto della ricerca dell’ abito e che invece di provare gli abiti normalmente le si ‘cucivano’ addosso. Complimenti!


Spiegazioni:
- lei non voleva qualcosa di complesso -> elaborato è più corretto usare il temine elaborato su un abito.
- lo immaginava -> immaginava
- giusto?- dopo aver finito una battuta e non c’è nessuna specificazione prime che il personaggio parli di nuovo, non si mette una barra alta .
- fiondò -> lanciò fiondò non esiste nella lingua italiana
- tantomeno -> tanto meno

  
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