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Autore: orphan_account    04/10/2012    9 recensioni
#1 Zayn si vergogna di provare un sentimento simile, ma non riesce a farne a meno. Alla fine è libero.
#2 Harry non ci crede, non può crederci. È ridicolo che Mallory stia per morire. Impossibile.
#3 Liam, già ansioso di suo, non pensa di riuscire a reggere la tensione della sala d'attesa. Men che meno le cattive notizie.
#4 Niall piange. Ha paura, si sente solo. È sotterrato dal dolore della sua perdita e dai 'se'.
#5 Louis prova solo rabbia. Per lui, tutto questo è sbagliato. Non è giusto che gli stia capitando questo proprio adesso.
//Cinque cortissime OS, ognuna incentrata su un personaggio diverso. Questa è una Deathfic, contiene, in caso non lo aveste capito, tematiche di morte. Sì, gente che muore. Se non vi piace, non leggete.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Oh how we'd talk,
For hours upon end.
What I would give,
Just to do it again.
But you're lying there,
In this hospital bed.
Won't you open your eyes,
And let's talk once again
.

 

Non ci potevo credere. Era assurdo. Ridicolo. Com'era possibile che fosse successa una cosa del genere? Di certo i medici dovevano essersi sbagliati. Sì, doveva essere andata così: un'altra ragazza era morta, e l'infermiera si era confusa con la mia Mallory.

Forse anche quest'altra ragazza aveva capelli biondi che rilucevano dorati sotto il sole, e occhi marroni che brillavano di vitalità.

Certo, non potevo negare che Mallory fosse stata male. L'avevo vista accasciarsi a terra con i miei stessi occhi, i respiri spezzati e irregolari. Stava abbastanza male perché chiamassi un'ambulanza, senza sapere cosa fare. Era la prima volta che succedeva una cosa del genere.

Ma non poteva essere morta. Mi scappò da ridere a formulare un pensiero così irrazionale.

Non si moriva a sedici anni, era impossibile. A sedici anni si pensava alla scuola, al proprio futuro, alle droghe, all'amore. Non a morire.

Un medico giovane attraversò il corridoio con passo veloce, con in mano pile di fogli e il camice bianco, sbottonato, che svolazzava dietro di lui.

Mi alzai in piedi di scatto dalla sedia di plastica nella sala d'attesa. Finalmente qualcuno che poteva darmi delle risposte serie.

Quando avevo chiesto la prima volta, il medico aveva detto che Mallory era morta. No, non morta, deceduta. Come se ci fosse qualche differenza.

Lo raggiunsi, sentendo le gambe scricchiolare dal poco utilizzo nelle ultime ore: “Mi scusi, dottore, io-”

A sentire la mia voce, l'uomo si bloccò di botto, girandosi a guardarmi con gli occhi socchiusi: “Ancora lei, signor Styles? Mi dispiace dover essere così brusco, ma sono di fretta.”

Lo scrutai meglio, accorgendomi a livello conscio che era sempre lo stesso medico con cui avevo parlato prima. E lo stesso che era arrivato con l'ambulanza, scuotendo la testa appena l'aveva vista distesa per terra: “So che ha altro da fare, quindi la lascio in pace, ma volevo sapere se poteva dirmi qualcosa su Mallory.”

“Le ho già detto tutto quello che c'era da dire sulla signorina Thomson. Ora, con il suo permesso, io andrei.” Lui aveva detto che Mallory era morta, ma quello non era possibile.

Nessuno moriva a sedici anni. E di certo nessuno moriva per una puntura d'ape. Era irrealistico, tanto quanto questa situazione. Perché nessuno si degnava di rispondere alle mie domande? Era la mia ragazza di cui stavamo parlando, dannazione!

“Guardi che lei non mi ha detto proprio un bel niente. Pretendo di sapere cosa sta succedendo alla mia ragazza.”

L'espressione dell'uomo si acuì, per la prima volta osservandomi con la tipica espressione distaccata dei medici. Mi fece cenno di seguirlo, riprendendo a camminare in direzione opposta.

Ecco, ora mi avrebbero portato da lei, e tutto si sarebbe risolto. Avremmo vissuto per sempre felici e contenti, avremmo avuto il nostro finale da favola. Ce lo meritavamo.

Ma il medico mi condusse in una piccola stanza con un lettino, che somigliava sospettosamente ad uno studio medico.

“Si distenda sul lettino.” mi ordinò, inforcando degli occhiali e tirando fuori uno stetoscopio da un cassetto dietro alla scrivania.

“Ma non sono io il malato.” obiettai, pur facendo come aveva chiesto.

Il medico scosse la testa, facendomi togliere la maglietta.

Fu mentre mi stava misurando la pressione che pensai bene di protestare per questa situazione.

“Mi scusi, ma tutto questo è ridicolo. Io voglio solo sapere come sta la mia ragazza.”

“Centoventi e sessanta, è regolare.” mormorò lui, sedendosi dietro la scrivania e prendendo in mano una cartella clinica e una penna dall'aria antica.

“Prende medicine?”

“No.” risposi, confuso. Ma che centrava?

“Ha mai avuto bisogno di interventi chirurgici?”

“No, e non capisco perché le importi.”

“Ha mai avuto concussioni?” continuò lui, ignorandomi. Scossi la testa. Non capivo come fosse possibile che un ospedale potesse permettere a gente squilibrata come quest'uomo di aprire in due le persone e ricucirle assieme.

“Quindi è la prima volta che soffre di amnesia?” domandò ancora, alzando gli occhi verso di me.

“Cosa?”

“É il suo primo episodio di amnesia? Non le è mai successo prima di dimenticarsi di certi episodi?” ripeté il medico in tono calmo. Come se stesse parlando del tempo.

“Io non soffro di amnesia.” affermai, sbalordito dalle conclusioni che era riuscito a trarre dal nostro breve colloquio.

L'uomo mise giù la cartella con uno scatto, lanciandomi un'occhiata irritata: “E allora perché mi ha chiesto di nuovo cosa fosse successo alla signorina Thomson?”

Balbettai una serie di risposte insensate prima di riuscire a recuperare l'uso della parola: “Ecco, lei ha parlato di adrenalina, allergie mortali, funerali e shock anafilattico. Ma vede, è impossibile che Mallory sia morta, perché ha sedici anni.”

“E cosa dovrebbe significare il fatto che aveva sedici anni?”

“Non si muore così presto! Non-non può essere regolare, di certo ci deve essere un limite di età per morire. Quindi, ora pretendo di sapere come sta.”

Il medico, inaspettatamente, scoppiò a ridere: “Un limite di età? Non si è mai troppo giovani per morire.” disse, con un sorriso intriso di morbido umorismo.

“Come sta?” ripetei cocciutamente, cercando di non farmi impressionare dalle sue parole.

“Oh, molto bene.”

Mi sentii sciogliere per il sollievo. Mallory stava bene. Era viva. Lo sapevo che non poteva essere morta: “Fantastico. E quando posso vederla?”

“Tra due giorni, quando si terranno i funerali.” rispose, riponendo la penna dentro il cassetto.

Non ci vidi più dalla rabbia. Mi stava per caso prendendo in giro?

Scesi dal lettino, digrignando i denti e cercando di controllare l'impulso di tirargli un cartone sul naso: “Senta, non so a che gioco stia giocando, ma pretendo di vedere la mia ragazza. Subito.”

L'uomo sospirò: “Glielo ripeto per l'ultima volta. La signoria Thomson è stata punta da un'ape. Avrebbe dovuto avere con se l'adrenalina, avrebbe potuto salvarle la vita, ma non ce l'aveva. L'allergia le ha provocato uno shock anafilattico. Per quando siamo arrivati, era già troppo tardi. La sua ragazza è morta, signore, non posso farci nulla.”

Mi limitai a fissarlo, non comprendendo il significato delle sue parole.

Lui allungò un cartoncino verso di me: “Questo è l'indirizzo di uno psichiatra molto bravo. Provi a farci un salto, un giorno di questi.”

Afferrai il pezzo di carta con le punta delle dita, ficcandomelo in tasca: “Farò come dice, dottore.” dissi, dirigendomi verso la porta, “Ma sappia che voglio vedere come sta Mallory prima di andarmene.”

 

ANGOLO AUTRICE
Rieccomi :) credo che sia l'aggiornamento più veloce che io abbia mai fatto, tra l'altro...
Ma, comunque, forse lo avrete notato, ho aggiunto un indice all'inizio. Ed ecco, questa è la seconda OS. Spero che non sia troppo male... No, beh, a dire il vero (stranamente) mi piace, spero che sia piaciuta anche a voi.
Forse non ve ne siete accorti, ma mi sto divertendo tantissimo a mistificare i finali delle mie OS xD
Magari se mi poteste lasciare una recensione anche piccina piccina, mi farebbe molto piacere :) Sto stra-usando il verbo 'piacere', tra l'altro...
É tutto, alla prossima.
Ele

   
 
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