Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: GiovaneScrittrice    04/10/2012    6 recensioni
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non pensare a quella ragazza.
Aveva provato ad evitarla, a starle lontano il più possibile.. ma lei tornava sempre, cogliendolo di sorpresa.
Era buffo come una semplice ragazza avesse cambiato il corso delle cose.
Loro dovevano semplicemente promuovere il loro nuovo album, fare una breve vacanza in Italia, conoscere le loro fan e poi tornarsene a Londra.
Invece avevano prolungato il viaggio di una settimana e avevano permesso che una perfetta sconosciuta entrasse a far parte delle loro vite..
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                          Capitolo ventiquattresimo.

 

 

-But I still wake up, I still see your ghost 
Oh Lord, I'm still not sure what I stand for oh 
What do I stand for? What do I stand for? 
Most nights, I don't know anymore...

 

 

Sei mesi dopo.




''Ragazzi, ragazzi!'' li richiamò l'intervistatore, proprio quando erano riusciti finalmente a sfuggire alle telecamere.

Liam fu l'unico a voltarsi - solo per buona educazione- e rimase immobile a fissare la telecamera, stanco di quella assurda situazione.

Non potevano lasciarli in pace? 

Non potevano dimenticare tutto e trovarsi altre persone a cui rovinare la vita?

Evidentemente no, si disse mentalmente quando l'uomo lo raggiunse ed iniziò a  riempirlo di domande.

''Quindi la vostra band finisce qui? Cosa ne sarà delle vostre fan? E Zayn, cosa ci dice sul conto di Zayn Malik?'' chiese l'uomo, avvicinando sempre di più la telecamera al volto del giovane.

Harry si voltò verso il più grande e lo implorò con lo sguardo di andare via, ma Liam non si mosse di un centimetro e fissò l'uomo di fronte a lui direttamente negli occhi.

Tutti attorno a loro rimasero con il fiato sospeso e i flash delle macchiene fotografiche aumentarono, facendo innervosire ancora di più Liam.

''Sà cosa c'è?- mormorò a denti stretti- No, i One Direction non avranno mai fine, okay? Zayn si è preso solo un periodo di pausa come lo abbiamo preso tutti noi, ora se permette devo andare a vivere la mia vita, cosa ne pensa di iniziare a farsene una anche lei?!'' 

Soddisfatto di ciò che aveva appena detto il ragazzo girò i tacchi e salì sulla macchina che li avrebbe portati tutti nel posto più sicuro che conoscessero: il bungalow di Harry.

Era l'unico posto dove potevano stare tranquilli e in quel momento ne avevano proprio bisogno.

''Amore siamo arrivati..'' 

Niall scosse lentamente la testa e si sistemò meglio sul sedile.

'' Amore dai!'' sussurrò Francesca ancora una volta.

Lo scosse leggermente e gli diede un bacio a fior di labbra, ma niente, il biondo rimase completamente immobile.

''Ti faccio vedere io come si fà'' mormorò Louis con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.

La mora fece appena in tempo a mettersi da parte e il più grande partì all'attacco, salì sul sedile posteriore, prese la rincorsa e saltò addosso al povero ragazzo addormentato, costringendolo non solo a svegliarsi ma anche a saltare per aria.

''Tomlinson è meglio che scendi, oppure ti uccido!''

Louis si portò entrambe le mani sul ventre e senza riuscire a smettere di ridere scese dalla grande macchina, seguito subito dopo da Niall- ancora scosso- e Francesca.

La casa era deserta e nonostante fosse estate tirava una brezza che fece raggelare tutti quanti.

Nessuno osò parlare mentre portavano le valige dentro e nemmeno quando tutto fu sistemato.

Si sentiva la mancanza di Zayn da mesi ormai, era palpabile, ma nessuno aveva il coraggio di parlare per primo.

Francesca osservava le mura di quella casa e vari ricordi le riaffiorarono nella mente; ricordava perfettamente quando era venuta lì per la prima volta insieme a Zayn, quando il loro amore era ancora fresco, quando lei non si era ancora resa conto dei suoi veri sentimenti e soprattutto quando il moro era ancora tra loro.

Sentì una scarica di brividi accarezzarle la pelle, con la mano sfiorò le coperte bianche del letto in cui aveva dormito con lui e una lacrima le scese silenziosa sulla guancia. 

Lo odiava con tutta se stessa per aver incasinato tutto. 

Lo odiava perchè stava facendo soffrire non solo lei, ma anche i suoi migliori amici e le fans.

Lo odiava perchè nonostante tutto era sempre presente in lei.

Le sue labbra piene, la pelle ambrata, il sorriso smagliante e quelle ciglia lunghe che incorniciavano due pozze color caramello non avevano mai smesso di tormentarla.

L'assenza di Zayn aveva lasciato una voragine dentro il suo petto, la stava facendo pentire di tutto il tempo perso a detestarlo e avrebbe voluto tornare indietro per perdonarlo e rimanere quantomeno amici.. Ma questo non era possibile e nonostante il tempo e l'amore stessero cancellando tutte le ferite, la sua assenza ne stava aprendo altre ancora più profonde.

''Piccola mia non piangere ti prego'' 

Francesca si voltò di scatto verso la figura di Niall e si sistemò il vestitino sgualcito, mentre tentava di asciugare invano le lacrime che scendevano inesorabili e le appannavano la vista.

Alla vione della sua ragazza in quelle condizioni Niall si sentì mancare e dovette fare leva su tutte le sue forze per non scoppiare a piangere insieme a lei.

La raggiunse con due falcate e la avvolse tra le sue braccia, sentendo che il suo mondo in quel momento era al sicuro insieme a lui e non chiedeva altro.

Le accarezzò i capelli e cercò di rassicurarla ''Tornerà piccola, sono sicuro che tornerà..'' mormorò per l'ennesima volta. 

''Come fai ad esserne  così sicuro Niall? Sono sei mesi che vi sento dire le stesse cose'' 

A quelle parole il biondo alzò la testa ed osservò attentamente la ragazza sotto di lui.

''Non voglio farti soffrire Niall'' si affrettò ad aggiungere  lei ''Io ti amo'' sussurrò.

Il biondo chiuse gli occhi e lasciò che una lacrima silenziosa gli rigasse il viso, pronto a sentire il resto della frase che non arrivò mai.

''Anche io ti amo Francesca, lo sai''

La mora sorrise per la prima volta dopo tanto tempo, alzò lo sguardo verso il suo ragazzo e si alzò in punta di piedi per regalargli un dolce bacio sulle labbra che sapevano di sale per colpa delle lacrime.

Proprio mentre i due ragazzi si scambiavano silenziose promesse d'amore e lentamente indietreggiavano verso il grande letto qualcuno dal piano di sotto richiamò l'attenzione del biondino, costringendoli a staccarsi l'uno dall'altra.

''Devo andare amore, ci aspettano i manager a casa di Harry'' mormorò dolcemente.

''E non posso venire con voi?''

Niall si morse un labbro. Non riusciva a resistere all'ingenua bellezza della sua ragazza, lo faceva letteralmente impazzire quando si comportava così.

''Torneremo presto amore mio, ma non credo sia una buona idea che venga anche tu.. Dobbiamo discutere di tante cose''  Le diede un ultimo bacio sulle labbra leggermente dischiuse e la lasciò lì, in quella stanza piena di ricordi e tacite domande.

Francesca rimase immobile finchè non sentì la porta sbattere e il silenzio invadere l'intera casa, poi si lasciò andare sul letto e chiuse gli occhi.

Le era rimasto il sapore dei baci di Niall sulle labbra, un misto di cioccolata e fragola che le faceva girare la testa e sentiva ancora le sue grandi mani che la sorreggevano. Avrebbe voluto che quelle mani le accarezzassero tutto il corpo, che lui la facesse sua un'altra volta, fino all'infinito.

Amava Niall come non aveva mai amato nessuno e sola in quella stanza non potè far a meno di pensare a quanto tempo fosse passato dalla prima volta che si erano incontrati, a quante lacrime aveva versato, quanti sorrisi aveva regalato al mondo e quanti sbagli avesse fatto..

Solo di due cose non si era mai pentita: di aver amato Zayn e di amare Niall incondizionatamente.

Zayn era stato quell'amore complicato che ti azzera i sensi e ti toglie la voglia di vivere, una volta andato via; era stato quell'amore pieno di ostacoli, bugie, sotterfugi e passione.. Quell'amore fugace che dura poco, ma lascia un segno indelebile sulla tua pelle.

Niall.. Lui invece era quell'amore giusto, puro e semplice. Con lui era se stessa e non aveva bisogno di tanti giochetti per averlo al suo fianco, perchè lui c'era sempre stato e lei in cuor suo l'aveva sempre saputo.

Era bello giocare con la passione e scottarsi, farsi male e poi tornare a sorridere per un breve periodo. Con Zayn non sapeva mai come le cose potessero evolversi, era tutta una continua scoperta e ogni giorno aveva paura di perderlo.. Ed ora che veramente lo aveva perso era come se una parte di sè l'avesse seguito chissà dove.

Un tuono squarciò il cielo in quel momento e Francesca si sentì rabbrividire dalla testa ai piedi.

Era rimasta sola in quella casa improvvisamente troppo grande e nonostante non fosse mai stata una persona paurosa in quel momento sentiva di voler scappare il più lontano possibile da lì.

Si sistemò il vestitino e prese una felpa di Niall dalla sua valigia, infilandosela subito dopo.

Scese lentamente le scale e si ritrovò nel salone completamente deserto, senza sapere cosa fare.

Fuori si sentiva il vento sbattere contro le finestre e ogni tanto qualche tuono squarciava il cielo improvvisamente, facendole accellerare il battito del cuore.

Maledì Niall, Harry, Louis e Liam per averla lasciata sola e decise di combinare qualcosa, altrimenti sarebbe morta di paura.

Andò in cucina e si guardò attorno, finchè non trovò quello che desiderava: i libri di ricette che aveva Harry. Ne prese uno e iniziò a sfogliarlo distrattamente, finchè non arrivò nella sezione ''dolci'' e le venne improvvisamente l'idea di prepararne uno per i ragazzi, così magari li avrebbe resi felici.

Con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra la mora afferrò gli ingredienti giusti- benedicendo il padre di Harry per aver fatto la spesa quella mattina- e li mise in una ciotola bella grande, poi cominciò a mescolare mentre canticchiava una canzone ascoltata qualche giorno fà in radio e quella strana sensazione di essere continuamente osservata iniziò a farla innervosire di nuovo.

Si voltò un paio di volte, giusto per vedere se ci fosse davvero qualcuno e poi tornò al suo dolce, cercando di non pensare a quella orribile sensazione che la stava divorando.

Quando la pasta fu pronta la sistemò in un apposito contenitore e ci mise sopra le fragole con la panna montata, poi infilò il tutto nel forno e dopo averlo regolato lo chiuse, lasciando che il dolce iniziasse a prendere forma e colore.

Si sentiva soddisfatta per il suo lavoro e per un attimo non fece nemmeno caso alla porta di casa aperta, al vento che entrò nel salone insieme alla pioggia e alla figura che entrò all'interno dell'abitazione.

Si tolse il grembiule e sistemò le ciotole sporche nel lavandino, poi aprì l'acqua ed iniziò a lavare con cura tutto quello che aveva usato. Sentiva che c'era qualcosa che non andava, ma pensava che fosse ancora per via di Zayn e della sua assenza, così lasciò che ogni timore scivolasse via insieme al sapone per lavare i piatti.

Fu l'ennesimo tuono che squarciò il cielo a farla sussultare e tremare di paura, proprio quando se ne andò la corrente e la casa piombò nel buio più totale.

Francesca si asciugò le mani bagnate con lo strofinaccio e rimase paralizzata davanti al lavandino, troppo terrorizzata per muovere anche solo un muscolo. Si era accorta solo in quel momento della porta aperta e non sapeva cosa fare, se correre a chiuderla oppure rimanere lì immobile.

Si torturò il labbro e cercò di non cadere nel panico più totale, poi si fece coraggio, aprì il cassetto delle posate, vi afferrò un coltello e iniziò a camminare lentamente verso il salone.

Rimpianse con tutta se stessa di non aver insistito per andare con gli altri a casa di Harry a Holmes Chapel ed essere rimasta fuori città in quella casa isolata.

Non aveva mai avuto tanta paura in vita sua e qualche lacrima le rigò di nuovo il viso pallido, facendole scappare qualche sussulto.

Ricordava perfettamente di aver sentito la porta chiudersi, quindi qualcuno doveva per forza essere entrato in casa di nascosto e se fosse stato uno dei ragazzi lo avrebbe sentito parlare tranquillamente. Chi poteva essere?

Sentì dei passi dietro di lei e rimase immobile, spalancò gli occhi e il sangue gli si gelò nelle vene.

Si ritrovò a trattenere il respiro e chiuse gli occhi, pronta a subire quello che si meritava..

Doveva essere stata davvero cattiva per meritarsi una cosa del genere, ma non riusciva a pensare ad altro se non a tutti i problemi che aveva causato ai ragazzi, al male che aveva portato nelle loro vite e al fatto che se la loro band si fosse sciolta era solo colpa sua.

Dentro di sè sentiva una vocina che urlava di muoversi, uscire fuori e correre anche sotto la pioggia, ma lei non riuscì a muovere nemmeno un muscolo, nemmeno quando sentì una presenza dietro di lei che gli respirava sul collo.

Instintivamente strinse il coltello e la lama si infilò nella pelle candida della sua mano, provocandole un taglio profondo..

La figura dietro di lei aderì perfettamente al suo corpo e Francesca si preparò al peggio, ma quando sentì una mano afferrare la sua e aprirla sussultò di piacere, per via del calore che questa emanava.

Lo sconosciuto afferrò il coltello pieno di sangue e lo gettò a terra, poi afferrò delicatamente la mano della ragazza e con le dita raccolse le gocce di sangue che erano uscite dalla ferita.

La paura si insinuò fin dentro le ossa e la mora prese a respirare a tratti, scossa dalla consapevolezza che si era meritata tutto ciò e che quella era la punizione giusta per aver fatto soffrire le persone a cui teneva e per aver amato due ragazzi nello stesso tempo.

Doveva soffrire e non bastava che avesse perso Zayn, ora doveva anche morire lentamente.

L'uomo le afferrò la mano sana e la condusse fuori dalla casa, dove stava piovendo forte e quando Francesca aprì finalmente gli occhi si ritrovò completamente bagnata e non riuscì a vedere nulla, tantomeno colui che la stava portando via con sè.

Pregò che quell'agonia finisse presto e che i ragazzi non soffrissero tanto, soprattutto il suo Niall.. Non se lo meritava, era sempre stato un ragazzo dolcissimo e non meritava tutto quello.

Senza fiatare si lasciò condurre da quello sconosciuto e dopo circa due minuti sotto la pioggia finalmente sentì qualcosa di caldo avvolgerla e quando riaprì gli occhi si ritrovò al chiuso, tra le mura di una casa in legno che non aveva mai visto.

Aveva paura a voltarsi verso la persona che l'aveva "rapita'', non voleva soffrire, voleva solo che lui o lei le facesse ciò che doveva e poi la lasciasse stare. 

''Francesca, sono io.. Non ti farò del male lo giuro, ti prego, guardami''  Al suono di quella voce, della sua voce, il cuore della ragazza perse un battito.

Non poteva essere..







''Harry sposta il tuo grande culo dalla mia faccia!''

Liam diede un colpo sulla schiena del più piccolo, agitandosi sotto di lui mentre gli altri ridevano.

Erano chiusi da meno di cinque minuti in una semplice auto e già stavano scatenando l'inferno.

Non riuscivano a stare seduti come le persone normali e in uno spazio piccolo come quello era impossibile muoversi, cosa che Harry a quanto pare non aveva capito.

Se ne stava in braccio a Liam e si agitava continuamente, mentre nel frattempo Niall si era addormentato di nuovo e Louis canticchiava una delle loro vecchie canzoni.

Avevano da poco parlato con i loro manager ed erano riusciti a decidere un modo per ritrovare Zayn, ovunque fosse finito.

Non potevano permettere che il loro sogno finisse in quel modo solo per colpa dell'orgoglio e dell'amore che il moro provava per Francesca, almeno volevano parlare con lui e rivederlo, dato che erano esattamente sei mesi che di lui non vi era più traccia.

La macchina sbandò un paio di volte sull'asfalto bagnato prima di arrivare davanti alla casa del padre di Harry e finalmente i quattro ragazzi scesero dal veicolo.

''Niall ma hai lasciato la porta aperta?!'' urlò Harry mentre correvano tutti a riparo sotto la tettoia.

Il biondo sgranò gli occhi. Ricordava perfettamente di averla chiusa e comunque c'era Francesca in casa, nel caso l'avesse dimenticata aperta.

Il panico si impossessò di lui al pensiero che potesse esserle successo qualcosa e senza nemmeno rispondere si piombò all'interno della casa buia.

Accese le luci e si ritrovò davanti il salone completamente vuoto,  fece qualche passo e inciampò in qualcosa che giaceva sul pavimento.

Un coltello.

Che diamine ci faceva un coltello sulla moquette del salone?

Il suo cuore perse un battito alla vista del sangue che macchiava il pavimento chiaro e senza accorgersene cadde a terra, in ginocchio.

''Niall!'' 

In meno di cinque secondi Liam, Harry e Louis furono accanto al loro amico e lo accerchiarono.

''Che diamine è successo?'' chiese il più piccolo, scuotendo l'amico per le spalle.

Niall non parlò, continuava a fissare le gocce di sangue senza sosta e una lacrima gli rigò il viso arrossato.

Louis, l'unico che si era accorto di tutto, afferrò il coltello dalla mano dell'amico e lo mise sul tavolino, poi con la poca calma  che gli era rimasta in corpo digitò il numero di Francesca con mano tremante e attese.

Dal piano di sopra si sentì la musichetta della suoneria e dopo una fugace occhiata d'intesa Liam e Louis scattarono su per le scale, sperando con tutto il cuore che Francesca fosse in camera sua.

''Niall ti prego rispondimi'' esclamò Harry in preda al panico.

Se fosse successo qualcosa a quella ragazza sarebbe morto e sicuramente Niall avrebbe smesso di vivere insieme a lui.

Quel visino dolce, i capelli sempre perfettamente disposti lungo le spalle fragili, gli occhi di quel bellissimo color cioccolato, i suoi sorrisi.. Tutto ciò che la riguardava stava vorticando nella sua mente senza sosta.

''Perchè proprio lei Harry?'' Niall finalmente aprì bocca e quelle parole colpirono il riccio come uno schiaffo in pieno viso.

Automaticamente strinse le spalle del biondo in una morsa più salda e affondò il viso nei suoi capelli chiari, soffocando un gemito.

''Francesca sta bene, okay? Non le è successo niente''

Le sue parole suonarono quasi come un lamento e nemmeno lui ci credette tanto, ma qualcosa nel petto di Niall prese a battere di nuovo per qualche minuto, almeno finchè Louis e Liam non tornarono in salone con un espressione desolata sui volti giovani e un telefonino in mano.

''Di sopra non c'è nessuno'' biascicò Liam con voce roca ''Ma sicuramente tornerà Niall.. Non le è successo nulla vedrai''

Il biondo scattò in piedi.

''Liam cazzo, non lo vedi anche tu?'' urlò in preda al panico ''C'è del sangue qui!''

L'amico seguì con gli occhi la direzione che indicava il biondo con il dito e sbiancò alla vista di qualche goccia di sangue fresco sulla moquette.

Un'altro tuono squarciò il cielo e tutti e tre sobbalzarono. 

Iniziò a fare freddo, molto freddo e senza sapere bene cosa fare Niall si accasciò a terra nuovamente, iniziando a piangere tutte le lacrime che aveva trattenuto in un anno.














Non poteva crederci che lui fosse lì, come se non fosse successo niente, come se non se ne fosse mai realmente andato..

I capelli neri solitamente alzati in un ciuffo perfetto erano stati sostituiti da un taglio corto, netto.

Gli occhi un tempo pieni di luce erano spenti, cupi, tristi.. e sembravano aver visto cose che il resto del mondo non aveva mai nemmeno immaginato.

Era completamente avvolto in una divisa militare e in mano teneva un cappello dello stesso colore.

Dalla magliettina che portava Francesca riuscì a intravedere i muscoli sempre più accentuati e una cicatrice che partiva dal collo e arrivava fino alla spalla la fece sussultare.

Si avvicinò instintivamente a lui e affondò il viso nel suo petto grande e caldo, cominciando a piangere senza sosta.

''Che ti è successo?'' mormorò con voce spezzata dal pianto ''Perchè sei scappato così? Perchè!''

Il moro la strinse a sè e sospiro: le era mancata davvero tanto e solo in quel momento se ne rese conto pienamente.

Vederla così fragile lo fece stare male. Lui ricordava una giovane donna molto forte, coraggiosa, piena di volontà e intraprendente.. Al suo ritorno invece aveva trovato una ragazza fragile, scossa e piena di ferite dentro di lei, la maggior parte causate da lui.

''Principessa non voglio vederti piangere, ti prego'' sussurrò al suo orecchio, facendola rabbrividire.

Non poteva provare certe cose per lui, no! Lei lo odiava per ciò che le aveva fatto passare, per averla abbandonata, usata, illusa e poi dimenticata.

Ma la curiosità prese il sopravvento e si chiese perchè fosse lì, dopo tutti quei mesi di silenzio e soprattutto che ci faceva avvolto in una divisa militare proprio lui, proprio Zayn Malik.

Si allontanò dal suo corpo grande e caldo e si asciugò tutte le lacrime, fregandosene del trucco che era colato sulle guance rosse e la faceva somigliare a un pagliaccio.

Prese coraggio e lo guardò con astio, indifferenza e con un inevitabile e infitia curiosità.

''Devi rispondermi Zayn: cosa ti è successo?'' chiese fissandolo negli occhi.

Il cuore del giovane perse un colpo, poi due e molti altri ancora alla visione di quella ragazza che lo fissava in quel modo.

Era sempre bellissima, proprio come la ricordava..

Portava un vestitino che le fasciava la vita snella, un giacchettino di jeans sulle spalle piccole ed i lunghi capelli boccolosi erano legati in una treccia fatta male, ma pur sempre bellissima.

Forse era molto più fragile di quanto ricordasse, ma era sempre di una bellezza disarmante!

Si strinse nelle spalle e prese un respiro, poi iniziò a parlare con una voce che nemmeno gli apparteneva.

''Sono tornato in Pakistan, circa sei mesi fà e dopo aver parlato a lungo con la mia famiglia ho deciso di arruolarmi'' Si fermò giusto il tempo di dare un'occhiata fugace all'espressione attenta della ragazza che gli stava di fronte, poi continuò.

''Ricordo di non averci pensato poi così a lungo, ma di aver agito d'impulso.

Volevo fuggire da tutto il casino che avevo combinato e da te.. Francesca'' ammise.

La mora rimase in attesa, ascoltò le sue parole e quando sentì quell'ultima frase quasi sussurrata sussultò.

Per lei? Davvero era stato così stupido da andarsene via e rovinare tutto solo per lei?

''Sei un ipocrita, Zayn!'' urlò.

Il moro sgranò gli occhi ''Come scusa?!''

Francesca si avvicinò tanto da poter sentire il suo respiro caldo solleticarle il viso.

Gli puntò un dito contro il petto e lo guardò quasi disgustata da ciò che aveva appena sentito.

''Si, hai sentito bene.. Sei un fottutissimo ipocrita!''

Il cuore del giovane perse un battito, ma un sorriso amaro gli spuntò sul viso segnato dalla fatica..

Allora Francesca non aveva perso il suo caratterino, pensò, e questo da una parte lo fece sentire meglio.

''Francesca tu non capisci'' mormorò con calma, come se fosse improvvisamente stanco.

La mora rimase incantata dai suoi gesti così lenti, tranquilli e dannatamente sexy- questo doveva ammetterlo- Sembrava che Zayn fosse diventato più maturo, ma non smise certo di pensare ciò che aveva da poco detto.

''No, Malik, sei tu che non capisci'' gridò esasperata '' Tu hai lasciato i tuoi migliori amici per orgoglio e per vigliaccheria. Tu mi hai illusa e poi lasciata come se niente fosse e tu- questa volta marcò pesantemente su quella parola- Tu adesso hai il coraggio di venirmi a dire che non capisco?''

Era furiosa, amareggiata, sorpresa e scossa da mille emozioni diverse.

Zayn non si mosse e non sembrò nemmeno tanto turbato dalla collera della ragazza.

Ormai era abituato a sentirsi dire certe cose e sapeva che lei in fondo aveva ragione, ma cosa avrebbe dovuto fare? Restarsene lì e fare finta che tutto andasse bene? Non era colpa nè di lei, nè di Niall se era scappato via. Era colpa sua, perchè sapeva che tutto quello che stava passando in fondo sel'era meritato.

Tutte le ferite, le ore passate dietro quelle armi pesanti, le ore di allenamento anche sotto la pioggia, le infinite notti insonni.. tutto.

Provò ad avvicinarsi ma la vide scattare indietro e questo gli fece male più di qualsiasi pallottola conficcata nel petto.

Sospirò affranto ''Io non sono venuto qui per darti delle spiegazioni sul perchè me ne sono andato Francesca'' mormorò con una voce che non apparteneva al vecchio Zayn.

La mora sgranò gli occhi e poi assottigliò lo sguardo.

''Ah no? E per cosa allora, sentiamo!''

Era sconvolta da quella situazione e con tutto ciò non lo diede a vedere, rimase impassibile, pronta a frenare ogni impulso.

Avrebbe voluto abbracciarlo di nuovo, urlargli contro quanto avesse sofferto, quanto gli era mancato e quanto era stata sciocca ad allontanarlo da lei.. Ma l'orgoglio era troppo forte e vinse su ogni altro istinto, trasformandola di nuovo nella ragazza di ghiaccio che era sempre stata.

Zayn prese un respiro: era finalmente arrivata l'ora della verità e lei, beh, doveva sapere.

''Francesca'' Non l'aveva mai chiamata così e sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra carnose e dannatamente perfette, con quella voce roca e autoritaria le fece sciogliere qualcosa dentro .. ''Devi sapere una cosa molto importante, per cui sono tornato e ti ho cercata oggi''

Con un passo le si avvicinò e la prese alla sprovvista.

Afferrò la mano ferita e prese una benda dalla borsa che portava con sè, la mise velocemente intorno al taglio ancora rosso e la sistemò sotto lo sguardo sconcertato della mora.

Cosa stava aspettando? Perchè non parlava? Francesca lo stava odiando ogni secondo di più.

Finalmente dopo circa dieci secondi di silenzio assoluto Zayn si decise a parlare e mentre lo fece non smise nemmeno un secondo di guardarla negli occhi e accarezzarle la mano.

''Tuo padre è vivo e io so dov'è''

Otto parole in croce e il mondo intero le crollò nuovamente addosso, ma questa volta la schiacciò con tutto il suo peso e le fece male, molto più male del suo cuore infranto.

 

 

Look at me!


Non so come farmi perdonare per i mesi interi in cui non ho pubblicato, mi sento davvero uno schifo per questo ma sono successe così tante cose che davvero o scrivevo due cretinate al volo, oppure non riuscivo mai a mettermi sul serio a scrivere. 

Ci sono state le vacanze, poi tre lunghe e bellissime settimane a Londra, l'inizio della nuova scuola.. Beh, insomma ho avuto sempre la mente impegnata e la mia storia, aimè, ha dovuto aspettare come voi..Perciò perdonatemi e vi capisco se mi odiate e non volete più leggere! çç

Cosa importante: Il padre di Francesca in realtà è vivo, così dice Zayn.. So che all'inizio lei dice che è morto, ma è tutta una cosa che hanno fatto credere alla sua famiglia per motivi che poi vi spiegherò nei prossimi capitoli! In pratica il padre faceva parte dell'esercito italiano - ovviamente- e per vari motivi hanno fatto credere che fosse morto di tumore, per via del fumo e invece.. beh è ancora vivo! E grazie a Zayn Francesca magari potrà rivederlo.. Quindi le cose si complicano ulteriormente e la storia prende una piega che non avrei mai pensato potesse prendere prima.

Sta a voi ora se continuare a leggere oppure odiarmi a morte e lasciarmi sola çç



Kisses, Maryxx

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: GiovaneScrittrice