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Autore: MissImperfect    05/10/2012    16 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, di nome Emily Davies. Si è trasferita in Inghilterra a casa di Harry Styles per l'estate, mentre i suoi fanno i preparativi per il trasloco. Harry è un ragazzo stronzo, che se le passa un po' tutte. Emily conoscerà anche Zayn, un ragazzo dolce e romantico. Chi riuscirà a conquistare il cuore della confusissima Emily(?)
Leggete, non ve ne pentirete ;) (Almeno spero).
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 37.
Mettete questa canzone come sottofondo, fatela durare tutto il capitolo çwç http://www.youtube.com/watch?v=5BKHHwZbMZs




-Sveglia piccola, siamo a casa.- mi svegliò la dolce voce di mia madre.
-Non mi chiamare piccola- mugugnai, e poi entrai in casa.
Mi guardai intorno. Quella non era casa mia.
Era così diversa dalle case inglesi, perché?
Perché non mi sentivo a casa? Mi mancava Harry, oh quanto mi mancava.
Harry era casa mia, lui solo poteva farmi sentire a mio agio.
Mi buttai sul letto di camera mia, a fissare il soffitto.
Rimasi per tutto il pomeriggio a guardare le ombre sulle pareti che cambiavano, in base al calare del sole.
Ignorai le urla di mia madre, che mi chiamavano per la cena.
Infilai le cuffie nelle orecchie, e mi abbandonai sulle alte note di Demi Lovato.
*Toc toc* sentii bussare.
Alzai il volume delle cuffie, e mi voltai dall’altra parte.
La porta si schiuse, ed entrarono i miei genitori.
-Che cos’hai tesoro?- mi chiese mia madre aggrottando la fronte.
La ignorai, facendo finta di non sentirla. Non volevo parlare, non volevo ricordare.
Loro mi avrebbero solo riempito di domande, aiutandomi a torturarmi. A pensare a ciò che avevo di più importante, e che avevo perso.
Mi picchiettò sulla spalla. Fui obbligata a voltarmi, e sfilai le cuffiette dalle orecchie.
-Non ci considerare eh!- sbuffò mio padre.
Mia madre gli tirò un colpo sulla spalla, e borbottò uno ‘scusa cara’.
-Allora, cosa c’è che ti turba tesoro?- chiese sfoderando uno dei suoi sorrisi dolcissimi.
Deglutii, e repressi le lacrime.
-Nulla.- mormorai, abbassando lo sguardo per non incrociarlo con il suo.
-Davvero, Lily?- mi chiese accarezzandomi i capelli.
Mi chiamava ‘Lily’ quando ero piccola, nei momenti in cui voleva farmi capire di essere vicina a me, nonostante non lo volessi.
-Non ho niente mamma.- risposi io imperterrita.
-Ma quel faccino triste?- insisté mio padre.
-NON. HO. N-U-L-L-A.- scandii.
-Vaa beeene- si arresero loro.
Rimisi le cuffiette nelle orecchie, facendo loro capire che avrebbero dovuto andarsene.
Mi addormentai così, vestita, truccata, le lacrime asciugate sul volto, e il mio idolo a palla.
Mi svegliai di soprassalto, dopo un brutto sogno. Tenni gli occhi chiusi, respirando profondamente.
-Oh amore… ho fatto un sogno orribile. Ho sognato che io ero in Italia, e che non ti avrei più…- allungai una mano accanto a me. Finalmente aprii gli occhi, per vedere le lenzuola vuote.
-Rivisto.- mormorai, concludendo la frase, e accorgendomi che quel terribile incubo era la cruda realtà.
Mi alzai dal letto di malavoglia, e mi diedi una veloce sistemata.
Scesi a far colazione, i miei evitarono di parlarmi. Capirono la situazione.
Mi sedetti al tavolo, mi riempii la ciotola di latte e versai i cereali. Iniziai a leggere il retro della scatola scritta rigorosamente in ‘ITALIANO’, e rimpiansi gli ingredienti illeggibili ed incomprensibili scritti dietro le scatole di cereali inglesi.
Non mangiavo da un giorno, e la fame ancora non si faceva sentire.
Risalii in camera mia e il mio sguardo cadde sul telefono posato sul comodino.
Lo presi in mano il telefono.
Nessuna chiamata, nessun messaggio, niente. Il solito ‘Buongiorno piccola x’ non c’era.
Se si fosse già dimenticato di me? Se già avesse un’altra?
Mille domande mi affollarono la mente, tormentandomi.
Non avevo più lacrime da versare, solo disperazione da riversare su tutto ciò che mi circondava.
Non sapevo quanto avrei resistito in quella situazione.
Era passato un mese circa, e Harry non si faceva più sentire. L'ho chiamato alcune volte, ma dava sempre telefono occupato, o spento. Avevo perso le speranze, che si fosse veramente dimenticato di me? Seriamente, che ce l'avesse con me? Volevo sentire la sua voce, mi mancavano le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi baci....lui. Decisi di  lasciarmi andare al relax,sprofondando nel mio divano, quindi con moolta lentezza scesi al piano di sotto e andai in cucina  per predere un pacchetto di crackers,per poi andare in salotto  e accendere la televisione. Sempre con fare bradipo, mi avvicinai al divano  e mi ci tuffai dentro sprofondando tra i cuscini di cotone bianco. Presi il telecomando posto sul tavolino, e accesi quell'aggeggio. In tv non c'era nulla di interessante. Scherziamo? Io in una situazione del genere, di domenica , vorrei vedere un film decente, per favore. Facevano solo soap opere noiosissime, nulla di carino o divertente. E no, di cose romantiche in quel momento proprio non ne volevo vedere, non mi andava genio di  osservare persone che si scambiano  fusioni amorose mentre io sono qui su questo divano, come una pera cotta. Essere sola a casa era una cosa rilassante, senza nessuno che ti dice cosa fare, o ti disturba. I miei genitori erano a lavoro, quindi nessuno  poteva interrompere il mio silenzio, appunto, nessuno.Invece, ad interrompere i miei pensieri fu il vibrare del mio cellulare riposto sul tavolino di vetro, davanti a me. Mi  era arrivato un messaggio da qualcuno che ovviamente, proprio nel mio momento pera-cotta mi doveva disturbare. Sbuffando, allungai una mano verso il tavolino. Presi il telefono e lo portai sotto i miei occhi, mi irrigidii e io mio cuore cessò di battere il minimo ritmo, quando  lessi il nome riportato sopra lo schermo. Era Harry. Dopo tutto questo tempo, mi mandava un messaggio? Si rifaceva vivo? Una parte di me era felice e sorrideva per quel messaggio, ma l'altra era arrabbiata e forse anche un po' delusa. Esitai un po' prima di cliccare quel tasto e leggerne il contenuto, poi presi coraggio e  continuando a fissare il nome sullo schermo luminoso lo aprii.  " Mi dispiace Piccola, mi dispiace davvero molto... scusami se non ti ho richiamato mai, ma ho avuto degli inconvenienti,diciamo. Non voglio parlarne attraverso un messaggio, quindi sono lì tra 15 minuti." La mia faccia assunse un'espressione confusa, poi collegai il  tutto. 'Sono lì tra 15 minuti' ? la mia mente continuava a riflettere sulle parole di quel messaggio.  1. Non credo che Harry fosse in grado di volare,  e essere qui in 15 minuti. 2. Gli aerei non sono così veloci, e poi, perché dovrebbe prendere un aereo per 'parlarmi' ? 3. Ha avuto degli inconvenienti...davvero?  Una miriade di dubbi mi sorsero in mente. Senza accorgermene, i minuti passarono e l'ansia mi assaliva sempre più. Cominciai a camminare avanti e indietro per la cucina bevendo bicchieri d'acqua a raffica, i quindici minuti erano appena passati. Sentii un suono familiare ad un campanello. Mi sentii il cuore in gola, che fosse Harry?   Lentamente mi avvicino alla porta d'ingresso ; mi tremavano le gambe , sentivo le farfalle nella pancia e formicolii ovunque. Mi sistemo per un'ultima volta i capelli , e vado ad aprire. ERA DAVVERO LI'? DAVANTI A ME? Con la sua solita t-shirt bianca, i jeans  scuri stretti e le sue amate converse, davvero?
Mi poggio con le braccia incrociate e la spalla destra sulla porta mantenendo un sorrisetto "malizioso", alla vista di Harry che mi fissa.
- wow , non posso crederci sei ancora vivo.- dissi sorridendo, finta- meravigliata
- no grazie , ma sto bene anche io. Tu?- Ribattè.
-simpatico- dico facendogli la linguaccia
- Ora mi spieghi però perché sei in Italia, davvero, che ci fai qui?- dissi ridendo un po'.
- Ecco.. ricordi i miei 'inconvenienti' ? - Annuii velocemente
- Beh, ecco....Ho una notizia da darti.- Disse seriamente.
- Sono qui, parla.- risposi con il suo stesso tono.
- ..Mia cugina Emma è venuta ad abitare con noi, e ci resterà mentre mio padre ha comprato casa qui, a Milano.- Disse serio, Accennai un sorriso, piegando la testa confusa.
- Quindi, dato che io come te, sono maggiorenne, Verrò ad abitare con mio padre finché non trovo una casa, per me...e te. Sempre se tu vuoi..- annunciò tutto d'un fiato.
Un sorriso immenso si dipinse sul suo viso, mentre i miei occhi cominciarono a pizzicare.
- Dici...sul serio? Davvero? - Annuì con un sorriso soddisfatto.
- Una casa..per noi? Certo che voglio, idiota! - Annunciai con occhi lucidi, dandogli un leggero buffetto sul petto, lui rise dolcemente.
- allora? Non mi abbracci?- mi disse dopo un breve silenzio.
- Certo.. ma sappi che ho passato un mese davvero, e dico davvero, orribile. Per colpa tua.- Dissi avvicinandomi a lui e farmi avvolgere dalle sue calorose braccia.
Lui poggiò la testa sull'incavo del mio collo, facendomi un leggero solletico con i suoi ricci morbidi.
- ..L'ho fatto per organizzare la sorpresa..Mi dispiace, piccola.- Mi sussurrò con un velo di tristezza. Sorrisi alla sua reazione, stringendolo ancora più forte.
- Tranquillo amore..spero solo che staremo insieme, è questo che importa.- Sciolsi l'abbraccio e lo guardai negli occhi.
- Ti amo, e spero che anche tu mi amerai ,  almeno finché puoi...o vuoi.- dissi con un velo di speranza negli occhi.
-....no..- Disse lui.
-...oh..- Sussurrai, abbassando la testa fissandomi i piedi. Poi lui prese il mio viso tra le sue mani,alzandolo fino a farmi incrociare i miei occhi, con le sue iridi smeraldine.
- No , perchè non ti amerò finché Voglio, o Posso.. Ti amerò per sempre.' poi si avvicina , e mi bacia. Forse il bacio più bello dato fino ad ora. Stringo le mani tra i suoi ricci,come faccio solitamente, Ringraziando Dio, di avermi fatto conoscere quella persona. La persona  che amo, ancora oggi.
Lo abbraccio forte forte , e non credevo ancora che Harry fosse tornato A ME. Questa non sarà la fine , ma l'inizio di una nuova storia.. che credo durerà fino alla vecchiaia.


- Sai, oggi ho conosciuto un ragazzo davvero carino a scuola..- Mi sorride dolcemente, con occhi sognanti. Le do un buffetto sulla spalla, ricambiando il sorriso.
- Ti piace,neh? -  dissi scherzosamente,provocando un rossore sulle sue guancie.
- Avanti mamma…è uno stronzo,però..sa essere dolce. Con me .- Annuncia un po’ dubbiosa.
- Modera le parole  signorina.- L’apostrofai ridendo – E comunque, perché non conoscerlo meglio, più affondo? -
- tu dici? – Mi domandò.
- Certo,dopotutto anche tuo padre era così, finché non sono arrivata io..- Ricordai i momenti in cui ho conosciuto Harry,con un sorriso stampato sulla faccia.
- Forse hai ragione… hey, tu non mi hai mai raccontato come hai conosciuto papà! – mi indicò, abbassai la testa sorridendo e mi avvicinai al divano, dove era seduto Harry, che mi rivolse un sorriso.
- Vieni qui , piccola.- Dissi alla ragazza che si sedette sul divano in mezzo a me e Harry.
- Ha diciassette anni ,Tesoro. Non credi sia ora di raccontarglielo? – Domandai a Harry.
La ragazza ci guardò con occhi luccicanti, quando il padre annuì,e si mise meglio sul divano abbracciando me e la diciassettenne.
- Vedi Darcey, io e tua madre…..- Cominciò lui, lasciandomi un bacio tra i capelli, stringendo tra le braccia nostra figlia, appunto, Darcey.


.......Fine.


Emily’s Corner

Allora ragazze, è già finita eh? c’:
Che dire, io spero vi sia piaciuto anche quest’ultimo capitolo.
E vi ringrazio per avermi seguito fino alla fine, sul serio. Siete state Fantastiche!
Amo scrivere, mi piace tantissimo. E non voglio smettere.
Ora che questa Fan Fiction ha trovato una fine…..che ne dite se cominciassi a scriverne un’altra?
Recensite, e ditemi che vostre opinioni. Ve ne sarei grata! *u*


 
  
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