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Autore: sophie_85    17/04/2007    31 recensioni
---Epilogo postato--- A dispetto del titolo è una Draco/Hermione... la mia prima Draco/Hermione! Fatemi sapere che ne pensate ;) Sophie.
[...]“Devi farlo ingelosire, mia cara.” Hermione sbuffò cercando di replicare, ma Ginny continuò prima che potesse farlo. “Non ci provare, non l’hai già fatto! Con quel viscido di McLaggen come speravi di riuscirci?! Devi puntare più in alto… molto più in alto… magari qualcuno che gli stia proprio, ma proprio antipatico… magari qualcuno che sia capace di umiliarlo e metterlo in imbarazzo come pochi… magari biondo…”[...]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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…Oddio, ma guarda cosa mi tocca fare! Ma ti farò vedere io se sono in grado di fingere! Sarai sorpreso mio caro!

Hermione si avvicinò alla porta, e ci si appoggiò sopra di spalle, tenendo una mano sulla maniglia. Con l’altra prese Malfoy per mano, e con uno sguardo estremamente malizioso, lo tirò verso di sé facendo una risatina roca. Sempre rimanendo di spalle, lentamente aprì la porta dicendo “Dai, Draco, smettila…” e gli poggiò una mano sul petto.

Forse ho esagerato…

Gli occhi di Malfoy si illuminarono per un attimo di stupore, prima di capire la situazione e sorridergli di rimando. Nonostante fosse sorpreso dal repentino cambiamento di atteggiamento della ragazza, con la coda dell’occhio aveva visto i due prefetti che li stavano guardando a bocca aperta.

- Fine capitolo -

*.*.*.*.*.*.*.*

Ron sbuffò per l’ennesima volta: era almeno un quarto d’ora che stavano aspettando Hermione e quella serpe di Malfoy, e stava iniziando a preoccuparsi. Che le avesse fatto del male? Stava per ricominciare a fare avanti e indietro con maggior foga di prima, quando una risatina lo distrasse.

Sembra la voce di Hermione… No. Lei non riderebbe mai a quel modo…

Quando però si voltò in direzione della risata, per un attimo Ron giurò di aver sentito il suono della propria mascella sbattere contro il pavimento. La scena che vide lo colpì come un pugno in pieno stomaco: non solo era proprio Hermione, ma stava ridendo con Malfoy, addirittura posandogli una mano sul petto!

In un primo momento la sua mente fu come svuotata, e l’unica reazione che ebbe fu un balbettante insieme di sillabe “M-ma… Her-Hermione?”

Quando incrociò gli occhi del ragazzo, a Hermione non servì fare finta di essere imbarazzata. Improvvisamente un enorme senso di colpa la pervase, abbassò gli occhi e le guance le si imporporarono di vergogna. Draco invece non battè ciglio, anzi, inaspettatamente scansò con malagrazia la mano della ragazza, e guardandola dall’alto in basso, anche se non con la stessa cattiveria di sempre, disse “Bella imitazione, Granger, peccato che non hai neanche la metà del suo fascino…” Hermione lo guardò senza parole.

Ma si è bevuto il cervello? Che sta dicendo…

Gli occhi di Draco la fissavano, cercando di dirgli qualcosa e, mentre riprese a parlare, le fece un cenno impercettibile verso il prefetto di Corvonero. Hermione capì: non voleva far capire alla ragazza che cosa stavano facendo. “Quella povera biondina di prima, come l’hai fulminata… l’hai fatta spaventare, e ora la stai scimmiottando perché ti ha dato fastidio che ha scampato la punizione facendo la smorfiosa con me, oppure sei solo gelosa?”

Hermione riprese il suo spirito battagliero di sempre guardandolo con aria di sfida, mantenendo però un tono di voce tutt’altro che scontroso, anzi stranamente basso, quasi suadente, fissandolo dritto negli occhi “Forse nei tuoi sogni, Malfoy.”

Aveva pronunciato quella frase dandogli un’ambiguità così sottile, che per un attimo Draco pensò che davvero Hermione stesse flirtando con lui.

Devo ammettere che ci sa fare…

“Ti piacerebbe…” E senza aggiungere altro, si incamminò verso i sotterranei facendo prima però un sorriso enigmatico, visibile solo da Ron e Hermione.

In tutto questo la ragazza di Corvonero, dopo il primo shock iniziale, si bevve subito la scusa inventata da Draco: dopo sei anni ormai, era risaputo in tutta Hogwarts che la probabilità che quei due si potessero mettere un giorno insieme era pari a quella di vedere Voldemort distribuire cioccolatini ai bimbi Babbani. Dopo aver salutato i due ragazzi di Grifondoro, anche lei si diresse verso i suoi dormitori.

Ron, al contrario, non sembrava aver accettato di buon grado quella scusa. Nonostante adesso non avesse più l’aria di uno che sta per avere un infarto da un momento all’altro, le sue orecchie erano ancora rosso acceso e guardava Hermione con sospetto.

“Dai, Ron, andiamocene anche noi, stasera sono davvero stanca.”

Mentre si incamminavano lungo i corridoi silenziosi, Hermione sentiva lo sguardo insistente di Ron pungerle la nuca. Nonostante ancora non avesse aperto bocca, la ragazza sapeva che era solo questioni di minuti prima che chiedesse spiegazioni. Aveva visto chiaramente che non gli era sfuggito il sorriso di Malfoy. Infatti mentre aspettavano che le scale si decidessero di fermarsi, sentì la voce di Ron irrompere tra i suoi pensieri.

“Che cosa è successo?”

Hermione chiuse gli occhi un secondo e fece un sospiro profondo sperando che il battito del suo cuore si placasse prima di girarsi ad affrontare una probabile sfuriata.

“A cosa ti riferisci, scusa?”

“Che cosa è successo in quella stanza?”

“Abbiamo trovato una ragazza che gironzolava, aspettando il suo ragazzo, e l’abbiamo mandata via, tutto qui.” Hermione sorrise nervosamente.

“Ma quando siete usciti non c’era nessuna ragazza con voi. Cosa stavate facendo lì dentro?” Ron aveva alzato lievemente la voce, e la guardava ancora con maggior sospetto.

“Stavamo… stavamo controllando che non ci fosse più nessuno. Non è successo proprio niente…” ma all’improvviso il ricordo di Draco che stava minacciando di baciarla, fece capolino nella sua testa e, suo malgrado, Hermione si ritrovò ad arrossire e distogliere lo sguardo.

Ron spalancò gli occhi. “Senti, non mi prenderai mica per scemo? Stavate lì dentro da soli, io ti chiedo cosa avete fatto, tu mi dici ‘niente’ arrossendo a quella maniera e pensi davvero che io ti creda? Non avreste fatto niente, eh? Draco! L’hai chiamato Draco, ti rendi conto?!” Ormai Ron stava praticamente gridando, ma più che arrabbiato sembrava che a stento riuscisse ancora ad assorbire appieno l’intera faccenda, che stentasse a credere a quello che stava dicendo. “E poi, quando avete ricominciato a bisticciare come sempre, gli hai risposto in maniera così… strana! E quel sorriso che ti ha rivolto quando se n’è andato. Non ho mai visto Malfoy sorridere, tanto meno a te!”

Hermione ormai aveva lo sguardo puntato a terra e si era fatta piccola piccola dalla vergogna.

Non me la sento di prenderlo in giro a questa maniera… ora gli dico tutto.

“Ron, in realtà, noi… ecco, noi…” Ma si interruppe quando alzò lo sguardo e vide gli occhi di Ron illuminarsi di una improvvisa consapevolezza. “Ora ho capito tutto… ti ha fatto bere qualcosa? Dimmi, gli hai sentito pronunciare delle strane parole alle tue spalle?”

Era Hermione ora ad essere confusa. “No, niente di tutto questo.”

“Ma ne sei proprio sicura? Secondo me ha cercato di farti fare qualcosa contro la tua volontà.”

La conversazione stava prendendo una piega assurda. “Scusami, e perché avrebbe dovuto?”

Ron sembrò pensarci su. “Già… perché? Magari vuole farti credere che gli piaci per poi poterti umiliare davanti a tutti… oppure per usarti e farti fare la ricerca di Incantesimi al suo posto…”

Hermione, sentendo le sue parole, s’indispettì alquanto. “E perché, non avrebbe potuto incantarmi perché magari ha una cotta per me?”

“Oh, lo escludo proprio, non sei decisamente il suo tipo.” Solo dopo aver pronunciato quelle parole, Ron si accorse che aveva detto qualcosa che non doveva, e lo intuì dagli occhi di Hermione, chiusi in due fessure.

“E perché mai? Perché non sarei proprio il suo tipo?”

“Ecco… l’ho sempre visto con delle ragazze più… appariscenti di te…” Ron stava diventando di tutti i colori e guardava ovunque tranne Hermione, furiosa, davanti a lui. “Tu sei più…”

“Bruttina?” Hermione sembrava una furia, lo superò e iniziò a camminare con passo svelto verso il dormitorio. Ron le corse subito appresso, afferrandola per il braccio. “Non volevo dire questo, volevo dire che tu, rispetto alle ragazze che ho visto con Malfoy, sei più… ordinaria, ecco.”

Lo fulminò con lo sguardo e in quel momento decise che sarebbe arrivata fino in fondo a quella storia. A qualsiasi costo.

“Ordinaria, eh? A me sembra solo un modo per addolcire la pillola, ma si dà il caso, mio caro Ron, che Draco non abbia usato nessunissimo tipo di incantesimo, pozione o altro su di me, è chiaro? E in quella stanza non è successo niente di umiliante per me, né tanto meno ha tentato di costringermi a fare qualcosa contro la mia volontà. Eravamo soli, e qualsiasi cosa avessimo fatto non avrebbe in alcun modo potuto usarla contro di me, quindi ha fatto solo ciò che voleva fare, e anche io. Evidentemente, al contrario di te, Draco non mi trova poi tanto ordinaria…” E senza dargli modo di fare alcuna domanda, girò sui tacchi e continuò a marciare verso i dormitori, lasciando Ron da solo, in mezzo al corridoio con la bocca aperta.

La mattina dopo, Hermione si alzò di buon’ora per schiarirsi le idee. Aveva intenzione di parlare con Malfoy per spiegargli la situazione, ma ancora non sapeva come, così si diresse in Sala Grande per fare colazione, sedendosi vicino a Ginny.

“Allora? Com’è andata ieri?”

Hermione afferrò la caraffa del the. “Lasciamo perdere… sono riuscita a convincere Draco a collaborare, ma è successo un casino. Ah, ha distrutto la foto della tua amica, spero non sia un problema.”

“Come ha distrutto la foto?! Quella era la sola copia che avevamo! Come hai fatto a convincerlo a collaborare lo stesso?”

Hermione sorrise maligna. “Semplice, gli ho fatto credere che ne avevo delle altre. Tanto ormai non si può più ribellare, ha firmato il contratto e non gli conviene proprio tirarsi indietro. E poi sicuramente la tua amica ne avrà delle altre. Draco non se la caverebbe comunque.”

Ginny le diede una gomitata e con sguardo complice esclamò “Però… lo chiami già per nome. Non è che invece di far innamorare mio fratello di te, ti innamori tu di Draco?”

Hermione la guardò disgustata. “Ginny, ti prego! Lo chiamo per nome solo perché mi ci devo abituare! Pensa se mi sentissero chiamarlo per cognome. Già siamo piuttosto improbabili come coppia, se ci chiamiamo anche per cognome, poi!”

Ginny guardò in direzione del biondo, che si era appena seduto alla tavola dei Serpeverde. “Dai, non ti scaldare. E poi devi ammettere che anche se è un po’ pallido, ha due occhi davvero belli.” Dopo che anche l’amica lanciò uno sguardo di voluta indifferenza nei confronti di Malfoy, Ginny si fece raccontare in dettaglio che cosa era successo la sera prima.

“Quindi, se ho capito bene, lì per lì Malfoy ha negato per evitare che quella di Corvonero sospettasse qualcosa, ma comunque avete lanciato dei segnali a Ron. E lui ha pensato che in realtà Malfoy ti stesse manipolando.” Ginny aveva l’espressione concentrata mentre cercava di ricostruire tutta la scena.

“Sì, perché pensa che io sia troppo ordinaria per Malfoy.”

“Certo che mio fratello è proprio un cafone…”

“Già. Quando mi ha detto così ho perso le staffe. Gli ho fatto capire che forse era effettivamente successo qualcosa in quella stanza, e quando si è ripreso dallo shock, mi ha tormentata per sapere cosa era successo e come stanno effettivamente le cose tra me e Draco. Non mi ha dato pace fino a quando sono salita in dormitorio. Eccolo di nuovo alla carica…” Hermione si girò dall’altra parte, mentre Harry e Ron, stavano entrando proprio in quel momento in Sala Grande.

Ron infatti stava per rivolgere la parola alla ragazza, quando Ginny venne in aiuto dell’amica tirando Harry per la manica e costringendolo a mettersi tra Ron e loro due. Nonostante tutto, una volta seduto, Ron si sporse dietro le spalle dell’amico e della sorella picchiando col dito sul braccio di Hermione. “Allora? Mi spieghi che è successo? Dai, non mi far credere cose non vere solo per stupide ripicche… perché siete entrati così in confidenza?”

Il nervosismo di Hermione stava aumentando a dismisura, lo fulminò con lo sguardo e gli rispose acida “Ron, fatti gli affari tuoi. Non devo certo rendere conto a te di ciò che faccio. E ora lasciami in pace, sta arrivando un gufo per me.”

Hermione si rimise seduta dritta e porse il braccio, affinché il bellissimo gufo bruno vi si posasse. Staccò la pergamena dalla sua zampina, e invece di andarsene, si posò sulla brocca del succo di zucca. Evidentemente aspettava la risposta.

Hermione aprì incuriosita il biglietto.

Ci vediamo stasera alle 19 nella Stanza delle Necessità.

D.L.M.

Hermione alzò lo sguardo in direzione dei Serpeverde e incrociò quello di Malfoy.

“Ginny, hai una piuma con te, per caso? Grazie.” Girò la pergamena e scrisse:

Per un attimo ieri ho pensato che volevi mandare tutto a monte… Comunque va bene, ma sii puntuale, anche solo cinque minuti di ritardo e me ne vado.

Legò il biglietto alla zampina del gufo, e lo seguì con lo sguardo, fino a quando si posò sul tavolo di fronte. Dopo un po’ il gufo tornò ancora una volta da lei.

Sarà fatto. E quando leggi questo biglietto, alza lo sguardo e sorridimi, sembra che tu stia leggendo un bollettino di guerra. E sii convincente, abbiamo spettatori.

Hermione alzò la testa, e con uno sforzo immane cercò di sorridere dolcemente in direzione di Malfoy.

Ma guarda che mi tocca fare…

Un paio di posti più in là, Ron aveva osservato attentamente la scena e stava torturando il povero Harry. “Hai visto?! Si stanno scambiando dei bigliettini, e miseriaccia, gli ha anche sorriso! Le devi assolutamente parlare!” Harry alzò gli occhi al cielo con aria sconsolata.

Ciao a tutti!! Scusatemi il ritardo, ma l’altra settimana era il mio compleanno, ho organizzato una cena, e non avevo tempo di scrivere! Volevo chiedervi una cosa: io ho il vizio di tirare le cose per le lunghe… avete l’impressione che sto facendo lo stesso anche qui? Dovrei accelerare i tempi? Fatemi sapere!

E ora i ringraziamenti: Mione09, camyxpink, kiki91, BEE, Cobwy23, giuliapotter, pai80, XcoccinellaX, @ngel, VaniaLove, Kagome 13, missmalfoy e luygina, lunachan62, yuna e naturalmente Vulcania che ha commissionato questa fanfiction!

Alla prossima!

Un bacio, Sophie

ps: Se trovate un titolo adatto a questo capitolo, ditemelo! Sono un disastro!!!

   
 
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