Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: TooLateForU    05/10/2012    13 recensioni
New York è la città dei sogni. Del traffico, dei monolocali squallidi, delle amiche riccone, delle metro sempre piene, dei caffè freddi, di gossip girl..E, disgraziatamente, anche di Harry Styles.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
scusate se ci ho messo tutto questo a postare, ma la scuola mi sta inghiottendo *risata isterica*
eniuei, in questo capitolo non succede granchè, ma serve ad introdurre un po' la storia di eleanor...e so che alla fine penserete 'oh, ora lei e lui si innamoreranno, poi scoperanno, poi litigheranno, poi faranno pace e nell'epilogo si sposeranno'
no :D
a voi come va? raccontatemi un po' delle vostre vite (?) nelle recensioni, mi risollevate il morale quando sono giù AHAH
besos, love ya



Un leggero fumo uscì dalla piastra, mentre la passavo per l’ennesima volta sul solito ciuffo del cazzo che non voleva stare apposto.
E, ovviamente, squillò il telefono.
Sbuffai, allungando la mano destra sulla scrivania fino ad afferrarlo.
“Pronto?”
“Ciao tesoro, come va?” la voce di papà mi arrivò lontana e seguita da qualche interferenza. Probabilmente stava scendendo nella metro, per tornare a casa.
Ma che ore erano?
“Bene.”
“Che stai facendo?”
“I compiti.” improvvisai. Bhè, comunque il libro di fisica era aperto..
..sotto al letto.
“Perché, ti si è rotto lo specchio e non sai più che fare?”
“Papà, primo, questa battuta non fa più ridere dal lontano 1862 e secondo, tu non sei vecchio.” sbuffai “Le mie amiche pensano che tu sia mio fratello.” 
“E queste amiche sono maggiorenni o..?”
“AAAH, che schifo!!” allontanai il telefono, con una smorfia, ma la sua risata mi arrivò comunque.
“Stavo scherzando, non ho intenzione di adescare nessuna minorenne. Allora, ha già chiamato Suze? Aveva detto che l’avrebbe fatto.”
“Sì, aveva anche detto che avrebbe frequentato l’università, che sarebbe rimasta vicino città, che ci sarebbe venuta sempre a trovare, che non avrebbe frequentato drogati..” elencai pigramente, posando il telefono sulla spalla destra per riprendere a piastrarmi.
Papà sospirò “Andiamo Elle, è tua cugina. E legalmente tua sorella. Lo sai che è un po’..”
“Stronza?”
“Sulle nuvole.” continuò, piccato “Non mi piace questo frasario, lo sai. E di che drogati stai parlando?”
“Pss, frrrrsssh, crrrrr…non ti..frrrsssssh..sent…” cominciai a fingere delle interferenze.
“Eleanor, non ci provare. Non sono neanche in metro.” 
Alzai gli occhi al cielo “Senti, non ha chiamato. Probabilmente è troppo impegnata a farsi una doccia di sangria tra i narcotrafficanti per ricordarsene.”
“Quando torno a casa ne parliamo, signorina.”
Gli attaccai il telefono in faccia, e lo gettai sulla scrivania.
Il padre di Suze era il fratello grande di papà, ma lui e la moglie morirono in un incidente d’auto quando lei aveva dodici anni, e chi se l’era dovuta accollare? Papà, che viveva da solo con me. Dopo una vita passata a sputarci addosso o ignorarci completamente (la colpa era solo sua, che era una secchiona senza uno straccio di personalità che mi considerava una nullità) aveva deciso di liberarci della sua sua triste presenza. Ma non andando all’università, come dalla borsa di studio che aveva ricevuto ci aspettavamo, bensì trasferendosi a sombrerolandia (messico) con il suo nuovo ragazzo messicano. Per fare cosa? Aiutare il fidanzato nell’azienda a conduzione familiare di sangria.
Era diventata una puttana ribelle tutto d’un tratto, evidentemente. Ve lo dico io che faceva, quella bella stronza: se ne stava tutto il giorno sdraiata come un merluzzo a prendere il sole, praticando il solo sport di infilare tapas (e tante altre cose di simile forma) in bocca.
Il telefono squillò di nuovo.
“Che c’è adesso?”ringhiai, nella cornetta.
“Anche io ti voglio bene, amichetta mia.” commentò sarcastica Sam, ridacchiando.
“Scusa, pensavo fosse di nuovo papà.”
Non, mon amie. Che fai?”
“I compiti.”
“Sì, anche io mi sto facendo la piastra.” rispose “ADALIE, cosa fai? Quel centrotavola non va bene!” prese a strillare, istericamente.
“Povera Adalie, le urli sempre contro.”
“Macchè povera, questa si becca i miliardi dai miei. Fammi uscire da questa stanza che sennò riferisce tutto ALLA PADRONA.” alzò la voce sulle ultime due parole, segno che stava probabilmente fulminando la suddetta domestica/tata che si occupava di lei e della casa da tipo sedici anni.
Quindi da sempre.
“Comunque, ho due novità.” continuò
“Spara.”
“Stasera rivedrò mia madre dopo, uhm..circa un mese.”
“Hai di nuovo chiamato i servizi sociali?”
“Cosa? No! E’ per una cena. Ci saranno dei tizi con con cui deve fare affari, e anche le loro mogli e figli. Cercherò di non tagliarmi le vene con le forchette, ma sarà difficile.” spiegò, irritata.
“Bhè, mentre tu ti ingozzerai di anatra all’orange, spaghetti italiani e creme caramel io mangerò delle gustosissime ali di pollo in supersconto di SevenEleven.” commentai “Fa molto Oliver Twist, vero?”
“Decisamente. Potrebbero scrivere un libro su di te e sulla tua vita da poveraccia.”
“Ma a quel punto dovrebbero pagarmi i diritti, e allora non sarei più una poveraccia.”
“Sì, ma tutti ti conoscerebbero come ‘la poveraccia’ e finirebbero per farti la carità alle cene di gala.”
“Senti, chiudi il becco. Qual è l’altra novità?”
Silenzio.
“Sam, ci sei?” ripetei
Ancora silenzio.
“SAMANTHA!”
“Sì?”
“Che stai facendo?”
“Sto chiudendo il becco.” ribattè, piccata. Dio, a volte mi sembra di parlare con un criceto in fin di vita, non con una ragazza di sedici anni.
“Se non vuoi che ti prenda a pisellate in faccia ti conviene parlare.”
“Perché, hai il pisello?” e cominciò a ridere.
“No, ma mi stai facendo crescere le palle dalla noia. Allooooooora?”
“L’altra novità è che il nuovo arrivato, quello inglese, si chiama Harry Styles. Poverino, la scena di Logan che lo prende a parolacce è finita su youtube, e poi tutti l’hanno condivisa su facebook.”
Mi bloccai, tentando di ricordare la sua faccia. Ma quando me la ricordai mi ricordai anche di come aveva mandato in aria il mio quasi appuntamento con Logan.
“Quell’idiota ha interrotto Logan proprio mentre mi invitava ad uscire. Ti rendi conto? Ero a tanto così..” ridussi la distanza tra pollice ed indice, come se lei potesse vedermi “..da diventare la futura moglie di un dio greco e quello che fa? Gli vomita addosso.”
“Era solo il cibo della mensa.”
“Appunto.”
“Come sei cattiva!” commentò “Comunque, come sta tuo padre?”
Oh, no.
“Ancora con questa ossessione? B-A-S-T-A!” gridai, esasperata e un tantino disgustata.
“Ehi, non è colpa mia se tuo padre è un figo assurdo!”
“Saaaam, zitta!”
“Ed è giovane. E spiritoso. E single da quindici anni.”
Oh, giusto.
Single da quindici anni.
“Ehi, Ellie, scusa io..non volevo dire in quel senso..”
“E quanti sensi ci sono per dire che mia madre se ne è andata quando avevo un anno?” replicai, acida. Poi alzai gli occhi al cielo, infastidita dal mio stesso tono “Senti, non è un tragedia. Io non me la ricordo, lei non si ricorda di me e tanti saluti.”
“Ma non è vero, certo che si ricorda di t..”
“Sam, basta, fine della discussione. Guarda che io non so neanche come sia la sua faccia, non mi manca per niente.” staccai bruscamente la presa della piastra “Di lei so che si è fatta mettere incinta da papà quando avevano sedici anni, e se non ci fosse stato lui avrebbe sicuramente abortito, visto che ero solo un problema..” spazzolai troppo forte una parte dei capelli, e un nodo mi rimase tra le mani “..ma ti pensi che noia il mondo senza la mia incredibile presenza? Sarebbe stato davvero egoista privarlo di me.” ridacchiai, anche se non era una grande battuta.
Sam stette in silenzio per un po’ “Ora devo andare, ho paura che Adalie mandi a fuoco la cucina. E l’unico pompiere che farò entrare in questa casa sarà uno spogliarellista. Ci sentiamo eh?”
“Okay, buona cena.” stavo per attaccare, quando la sentii richiamarmi
“Ehi, Eleanor!”
“Eh, dimmi?”
Silenzio. Ma che cos..?
“Tu non sei un problema.” disse, e poi attaccò.
 
 
“Questo weekend, ragazzi, ho pensato ad un esperimento davvero eccitante!”
Il caro vecchio Mr Plum (sì, come quello di cluedo) era chiaramente schizofrenico, zitello e completamente privo di qualche amico che gli dicesse ‘cambiati cravatta dannazione!’
Oltre ad insegnare chimica, il che basterebbe per capire che è sull’orlo della follia, ci propinava quasi ogni settimana un nuovo ‘fantastico’ esperimento da preparare.
Ma la cosa veramente agghiacciante era che Sam non frequentava questo corso con me. Certo, c’era Logan, ma non avrei mai avuto il coraggio di passarmi lo smalto insieme a lui mentre il prof. spiegava.
“Ma, siccome è un tantino complicato..” e qui scoppiò a ridere sembrando un cavallo epilettico “..vi dividerò in coppie. Allora allora, vediamo..” e prese a scrutare il registro con la lente d’ingrandimento.
Sì, perché era anche cieco, e doveva usare quella per leggere.
Può esistere qualcosa di più tragico?
Comunque, guardai Logan e notai che stava ridacchiando con JD, il suo migliore amico nonché sorta di brutta copia di 50 cent. A dir la verità stavano lanciando palline di carta sulla testa del nuovo arrivato – Henry? Harold? – e su quel casco di banane che aveva in testa.
Effettivamente mi faceva un po’ tenerezza, con quell’aria spaesata e le guance in fiamme, e quel maglione di lana orrendo. Ma come cavolo si vestono gli inglesi? Sembra che ci abbia vomitato sopra un gatto, e invece sono solo i colori del maglione.
“Armstrong lo mettiamo in coppia con..” iniziò il prof., ed io cominciai a pregare Dio in aramaico stretto che scegliesse me.
Ti prego, scegli me me me me me me me me me me..
“..con Truman, che magari ti aiuta a raddrizzare la media.”
Crack. Sogni in frantumi.
Fulminai con lo sguardo Alicia Truman, una biondina tutta casa, chiesa e colombe bianche in primavera. Ma io lo sapevo, lo sapevo che dietro quella faccetta innocente si nascondeva una gran troia che avrebbe sedotto il mio Logan.
Lo guardai, e vidi che stava squadrando la Truman da capo a piedi, come soppesandola. Poi incrociò il mio sguardo e si strinse nelle spalle come a dire ‘non è colpa mia’
Ma perché mi va tutto male? Adesso ci manca solo che finisca in coppia con l’asociale incapace a parlare e ho fatto bingo.
“Ora arriviamo a Lake. Lake, sinceramente la tua media ha sfiorato dei voti ancora sconosciuti al mondo..” cominciò, e tutta la classe prese a ridere.
Ah-ah, divertente. Come un calcio in culo volante roteante di Chuck Norris.
“Potrei metterti con…bhè, con Harry Styles, il nuovo arrivato. Come te la cavi ragazzo, in chimica?”
“Io, ehm, bhè io..”
“Fantastico, è deciso!” esclamò Mr Plum, soddisfatto.
Mi girai disperata verso il suddetto Styles, e lui abbozzò un sorrisetto a disagio.
Sarebbe stata una lunghissima settimana.
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: TooLateForU