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Autore: Jupiterian    05/10/2012    2 recensioni
Harry e Louis.
Due corpi, un solo cuore, una sola anima, fino a quel maledetto giorno di fine Dicembre.
Un terribile incidente, un riveglio inaspettato e tutto cambiò.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Come ha potuto tenermi all’oscuro di tutto? Io,anzi, noi che gli siamo stati accanto ogni giorno negli ultimi tre mesi avevamo tutti il diritto di sapere!”
“Signora io l’avevo avvertita, o meglio, avevo avvertito tutti del grave trauma celebrale che Harry aveva riscontrato in seguito all’incidente. Avevamo solo ipotizzato il caso di ‘amnesia retrograda’, come avevamo ipotizzato che il coma durasse più tempo e come avevamo ipotizzato altri possibili risvegli di Harry ben più gravi. Ci sono vari motivi per cui non vi ho detto niente. Innanzitutto perché si trattava di semplici supposizioni. In secondo luogo perché vi vedevo così pieni di speranza. Tanti ragazzi e ragazze sono venuti a trovarlo quasi ogni giorno negli ultimi mesi. Portavano con se positività e cercavano di trasmetterla a suo figlio per quanto fosse possibile e nonostante la tragicità della situazione. Come avreste reagito tutti se vi avessi detto che il vostro amato Harry si sarebbe dimenticato le vostre facce e i vostri nomi? La disperazione avrebbe preso il sopravvento sulla speranza, e ad Harry questa situazione non sarebbe stata utile. Lui aveva bisogno della vostra forza per reagire, e così è stato per fortuna.”

L’ambiente era talmente silenzioso che riuscii a sentire perfettamente la conversazione tra mia madre e il medico, e prima che quest’ultimo riuscisse a terminare l’ultima frase la donna era già scoppiata in un altro pianto isterico.
Mi trovavo in quella stanza da tre mesi. Tre mesi appeso tra la vita e la morte. Tre mesi di coma, senza alcuna certezza del domani.
Le lacrime aumentarono. Erano passati pochi minuti dal mio risveglio e già ero esausto. Chiusi gli occhi e lasciai che il sonno si impadronisse di nuovo del mio corpo.

Louis

Alle sue parole il mio istinto prevalse sulla ragione. Non riuscivo a crederci, non riuscivo nemmeno a pensare a quello che aveva appena detto. L’amore della mia vita si era scordato di me. Non sapeva il mio nome, ne chi fossi. Avevo passato gli ultimi 3 mesi al suo fianco. Sono stato in quella stanza spoglia giorno e notte aggrappato a ogni minima speranza di rivedere la luce nei suoi occhi verdi, e adesso che finalmente il mio desiderio più grande si era realizzato vedevo di nuovo la mia vita sprofondare verso un buco nero senza fine.

Flash degli attimi vissuti insieme mi ripercossero la mente.
Ripensai al nostro primo incontro. Harry è stata la prima persona che ho conosciuto quando mi sono trasferito a Holmes Chapel circa un anno e mezzo fa. In seguito alla separazione dei miei io e mia madre abbiamo lasciato Doncaster e siamo venuti qua,dove abitano i miei nonni
Il fatto che fossi gay non mi aveva mai permesso di avere tanti amici del mio stesso sesso nella vecchia città. Tendevano ad evitarmi probabilmente a causa dei troppi pregiudizi. Non capivano, e non capiscono che siamo persone come loro,capaci di amare esattamente come loro, forse anche di più.
Harry è stato il primo nella nuova città ad offrirmi la sua amicizia, che poi si è trasformata in altro.
Il nostro primo incontro fu davanti alla segreteria della scuola. L’anno scolastico era appena iniziato e la fila davanti alla segreteria per ritirare il foglio degli orari sembrava lunga kilometri. Harry era qualche persona dopo di me. Ritirai il mio foglio, riuscivo a capirci poco e nulla in quell’edificio. Il mio senso di orientamento era sicuramente inferiore alla media e in più quell’edificio era tutto uguale. Dopo qualche secondo un ragazzo riccio,poco più alto di me mi si piazzò davanti sfoggiando un sorriso a trentadue denti. La prima cosa che notai furono le sue splendide fossette, poi mi soffermai sui suoi occhi. Pensai per prima cosa come così tanta perfezione potesse risiedere in un solo corpo. Tornai alla realtà appena iniziò a parlare. Mi chiese se ero nuovo, aggiungendo che non mi aveva mai visto e che lui era frequentava quella scuola da ben 3 anni. Non feci in tempo a rispondere che mi aveva già strappato il foglio degli orari dalle mani. Il contatto con la sua mano scatenò mi fece rabbrividire. Riprese a parlare dicendo che alla prima ora avevo Letteratura, mi prese per un braccio e in pochi secondi ci ritrovammo davanti a quella che doveva essere la mia classe. Mi guardò e mi porse la mano “Harry Styles”, disse con la sua sexy voce roca, sfoggiando un altro sorriso. Mi sforzai di sembrare il più naturale possibile e afferrando la sua mano mi limitai a presentarmi “Louis..Louis Tomlinson” , riuscii addirittura ad aggiungere un “grazie”. “Ci vediamo a pranzo,Tomlinson”, rispose facendomi l’occhiolino, prima di girarsi continuando a percorrere il lungo corridoio.
Fu un colpo di fulmine per me. I suoi occhi,le sue fossette, i suoi ricci,la sua voce.
Nei giorni seguenti ci vedemmo spesso. Mi presentò i suoi migliori amici Liam e Niall, due ragazzi d’oro. Ci ritrovavamo sempre intorno al tavolo della sala da pranzo. La loro compagnia mi piaceva. Con Harry però il rapporto era diverso, spesso ci vedevamo anche fuori da scuola. Svariate volte era venuto a casa mia, aveva conosciuto mia madre. Mi sembrava di conoscerlo da una vita, invece era passato appena un mese.
Un giorno, mentre eravamo sdraiati sul divano di casa sua a parlare del più e del meno decisi che era il momento di parlargli della mia sessualità. Volevo che sapesse tutto di me, che non ci fossero segreti tra noi,ma allo stesso tempo avevo paura di rovinare il bellissimo rapporto che si era creato. Presi una manciata di fiato e sputai la verità fuori. Mi sentii libero come non lo ero mai stato prima in vita mia. Harry si limitò a sorridermi mostrando i denti perfetti e ad abbracciarmi sussurrandomi all’orecchio che non sarebbe cambiato niente tra noi. Il giorno seguente decidemmo di parlarne anche con gli altri. Fui ancora più sollevato quando scoprii che anche per loro non sarebbe cambiato niente.
Col passare dei mesi mi resi conto che quello che provavo per Harry non l’avevo mai provato per nessuno. Andava oltre l’attrazione fisica. Andava oltre tutto. Non potevo fare a meno di passare del tempo con lui.
Il giorno del mio 19esimo compleanno, il 24 Dicembre 2010, Harry decise di farmi una sorpresa. Mi portò sulla riva di un lago. Data la stagione il lago era ghiacciato e nonostante quel luogo si trovasse in periferia era pieno di gente che pattinava. Harry aveva portato con se due paia di pattini per l’occasione,quindi ci buttammo tra la mischia. Harry era davvero incapace. Cercai di insegnargli qualcosa trascinandolo per le mani in mezzo alla pista contro la sua volontà ma cademmo a terra.
“Sei negato Styles”
“Hey almeno ti sto facendo divertire,non lamentarti”
“Peccato che sia Dicembre inoltrato e che io sto congelando, perché non sono nato a Luglio? In quel mese avremmo potuto farci un bel bagno”
Lui ridacchiò e si avvicinò facendo aderire i nostri corpi. Il nostro sguardo si incontrò. La bocca di Harry si avvicinò pericolosamente alla mia, i nostri respiri si mischiarono, le nostre lingue si cercarono, fino a trovarsi sprigionando in noi sensazioni mai provate prima d’ora. Harry mi aveva baciato. Lo aveva fatto lì, in quel posto splendido,sotto gli occhi di tutto. Non aveva paura dei pregiudizi, non voleva nascondersi, e nemmeno io volevo.
“Aspettavo questo momento da tempo”
“Avrei voluto trovare il coraggio di farlo prima”
“Avresti dovuto, Tomlinson”
sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra.
Il sole stava tramontando e noi ci recammo alla mia macchina e da lì guardammo il sole tramontare, continuammo a baciarci come se non ci fosse un domani, nutrendoci solo dei nostri respiri.

“Louis mi dispiace disturbarti, capisco che sei molto scosso e che vuoi stare solo. Chi meglio di me può capirti?” La voce di Anne, la madre di Harry mi aveva riportato alla realtà. Aveva gli occhi lucidi e rossi. I nostri sguardi si incontrarono per una manciata di secondi, poi riprese “Ma il medico ha detto che nessuno meglio di te può raccontare ad Harry dell’incidente. Ha bisogno di tutto il nostro appoggio,ma soprattutto di te adesso e so che anche tu hai bisogno di lui. Supereremo anche questa te lo prometto, riavremo il nostro Harry..almeno spero” Riuscii ad annuire prima che la donna scoppiasse di nuovo in lacrime. Dopo averla abbracciata,cercando di rassicurarla inutilmente iniziai a camminare lungo il corridoio che mi portava alla stanza del mio Harry, la numero 357. Ormai conoscevo meglio quell’ospedale di casa mia. Poggiai la mano sulla maniglia e mi accorsi che stavo tremando. Restai qualche secondo fuori dalla porta,cercando coraggio. Fu inutile perché non lo trovai perciò presi un respiro profondo e finalmente riuscii ad aprire.

Heeey.
Finalmente sono riuscita ad aggiornare :)
Me lo ero immaginato un po’ diverso questo capitolo,ma mi è uscito questo.
Entro la fine della settimana vorrei riuscire a pubblicare anche il terzo!
Vorrei ringraziare chi ha recensito,chi ha messo la storia tra le preferite e tra le seguite e anche le 38 persone che hanno letto il primo capitolo.
Se volete lasciatemi una recensione,facendomi sapere se devo cancellarla(e cancellarmi)dalla faccia della terra.
#bravery
Lot of love, F.

  
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