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Autore: INeedAHoranHug    05/10/2012    0 recensioni
Darcey e Abbey ormai erano migliore amiche e non volevano dividersi ma il cancro, presto, portò via il dolce sorriso della piccola Malik. Ne avevano passate di tutti colori; La gelosia del fratello, le scommesse, lo shopping sfrenato per il centro di Londra, le serate a guardare di continuo ''Dear John''.
E poi c'era l'amore, tra un piccolo angelo dagli occhi cielo e una dolce ragazza e tra il riccio più riccio che ci sia e l'imbranata, paffuta, Abbey.
"Questa è la nostra sera Dar, ora ci siamo solo io e te, godiamocela." il biondo le accarezzò il viso dolcemente.
"Io ti amo in un modo veramente incredibile, ma.. ho perso una parte di me, abbracciami, stammi accanto." si tuffò nulle sue braccia per poi lasciar spiazio ad un pianto disperato.
"Ci siamo odiati, per tanto tempo Malik...per l'amore di una persona meravigliosa." disse il riccio guardando il cielo stellato. Il moro lo guardò, sorseggiò la sua birra e rispose '"Mi dispiace, lei t'amava, e ti ama ancora...lo farà per sempre.'' Il riccio voltò lo sguardo verso di lui, sorridendo appena ''Io l'amerò, fino alla fine, giuro. Questo amore è indistruttibile."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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SECONDO.



La mattina seguente si svegliò molto tardi, era domenica e non doveva andare a lavoro. In realtà non si svegliò di sua volontà, tanto che era dormigliona sarebbe potuta rimanere a letto per l'intera gioranata ma, il fratello, le tolse le coperte di dosso ed iniziò a saltare sul grande letto ad una piazza e mezza.

"Cosa? chi? perchè?!" queste furono le uniche parole che Darcey riuscì a dire dopo aver aperto gli occhioni marroni di soprassalto.
"Svegliati sorellina dormigliona, sono le undici e mezza!" gridò Liam, sedendosi sul letto con le gambe incrociate.
"Cavolo, ogni domenica è così Liam! la smetti? hai venticinque anni o no?!" bofonchiò la ragazza sciacciando la testa sotto il cuscino.
"Ma si è fatto molto tardi.. e poi non smetterò mai di farlo, mi ricorda quando eravamo davvero piccoli." rispose il fratello spostandole il cuscino dalla faccia.
"Mmm.. ho sonno!" disse Darcey riprendendosi il cuscino.
"Adesso ti alzi? e poi dopo mangiato andiamo a correre!" disse Liam iniziando a farle il solletico.
"Okay, okay, mi arrendo! ma tu non eri il malato della situazione?" disse la sorella che cercava di divincolarsi dalle grandi mani del fratello.
"Si ma adesso mi sento bene perciò voglio andare a correre! e tu Dar verrai con me." disse facendole la lingua.
"Va beh dai, accetto! mamma ti ha detto cosa si mangia? ho una fame.." disse la ragazza massaggiandosi la pancia.
"Credo pollo con patate! vatti a cambiare, mettiti già la tuta che subito dopo mangiato andiamo." continuò Liam.
"Va bene, vado subito." finì Darcey prendendo un leggins nero e una maglietta bianca dal cassetto.
 Si diresse in bagno, fece una doccia calda come piaceva a lei e si vestì. Posò il pigiama in camera e andò in cucina.

"Buongiorno mamma!" gridò balzando sulla povera Karen che stava controllando il pollo in forno.
"Hey piccola, sempre la solita dormigliona eh!? non cambierai mai." disse e baciò la fronte alla figlia.
"Ovvio che no!" scherzò Dar.
"Dai sedetevi ch'è pronto il pollo." gridò la madre così che anche Liam potesse sentire.
"Sto venendo, io voglio il petto!" gridò il ragazzo a sua volta.
"Io le cosce e le ali!" disse Darcey alla madre.
"L'ho detto che non cambierete mai.." rise Karen.

I tre si sedettero al piccolo tavolino per quattro persone e mangiarono il loro pollo con patate. Il padre, di solito, non c'era a casa tutto il giorno e tornava soltanto la sera perchè lavorava in un'industria tessile. Che diamine, anche la domenica doveva stare lontano dalla famiglia!
Dopo mangiato, come promesso, Liam portò a correre alla sorella. Era davvero importante per lui mantenersi in forma e poi amava correre e fare attività fisica. Darcey un po' meno, lo faceva di solito in sua compagnia per divertirsi e anche lei per non stare sempre seduta ed accumulare chili. Con loro portarono soltanto pochi spiccioli e due bottigline d'acqua, non avevano bisogno di molto. Girarono a lungo finchè Dar non si stancò e si fermarono su di una panchina. La ragazza si stravaccò su di essa non curante delle altre persone intorno e iniziò a bestemmiare contro Liam che correva troppo per lei.
Dopo neanche 10 minuti di pausa il fratello non volle sentire scuse e continuarono a correre per tornare a casa. La ragazza, esausta, arrivata quasi a casa, iniziò a camminare lentamente e lasciò correre il fratello da solo. Bastarono due minuti e già si pentii di quello che aveva fatto.

"Ciao Dar!" la chiamò una voce da dietro.
"Oh ciao.." rispose la ragazza che aveva perfettamente riconosciuto la sua voce senza girarsi.
"Da quanto tempo." continuò il ragazzo.
"Già.." rispose Darcey abbassando lo sguardo.
"C-come stai?.." continuò.
"Bene e tu?" sorrise. Bugia, l'avevo detto che era brava a nascondere tutto dietro ad un sorriso.
"Si, anch'io.. ti va di prendere un gelato?" le propose sorridente.
"Uhm.. okay, vada per questo gelato!" rispose la ragazza, anche se non era molto convinta.
"Hey Dar, non vieni?" la chiamò Liam che aveva assistito alla scena da lontano.
"Torno tra una decina di minuti, vado a prendere un gelato con Louis." si rivolse al fratello.

Il fatidico nome, Louis.
Ma non un Louis qualsiasi, Louis William Tomlinson, proprio quello che quasi un'anno fa le aveva spezzato il cuore. Stavano insieme da circa 4 anni ma era come se fosse un'eternità. Si conobbero al liceo, lei era la solita ragazzina impacciata di prima e lui il solito 'cattivo ragazzo' bocciato, in quinta. Fu un colpo di fulmine per la piccola Payne, doveva ammetterlo.

*FLASHBACK*
Darcey Payne stava camminando tranquillamente per il corridoio dell'enorme scuola, era il primo giorno. Erano i dieci minuti nei quali tutti i ragazzi facevano intervallo e si incontravano fuori alle classi o nei giardinetti per chiacchierare. Continuava a camminare e a raccontare dei nuovi professori all' amica di un'altra classe quando si ritrovò quasi per terra.
"Hey, che cavolo..?!" imprecò Darcey cercando di rimanere in piedi. Qualcuno la strinse a se per non farla cadere.
"Oddio scusami!" rispose il ragazzo a 2 centimentri dal viso dell'altra.
"N-non preoccuparti.." balbettò quest'ultima persa nei grandi pozzi blu che si ritrovava lo sconosciuto al posto degli occhi.
"Comunque piacere, Louis Tomlinson!" sorrise ancora attaccato a lei.
"D-darcey Payne" continuò la ragazza sorridendo timidamente. Suonò la campanella e, purtroppo, i due si staccarono.
"Beh, ci si vede in giro Darcey!" si staccò e la salutò con la mano.
"C-ciao Louis." lo salutò a sua volta.
Come ho già spiegato, AMORE A PRIMA (S)VISTA.

Dopo quel primo incontro ce ne furono molti altri, tra i corridoi della scuola, in palestra, ovunque.. sembrava perseguitarla. Divennero amici e, dopo molti contrasti e dicerie della gente a causa della diversità d'età, ammisero a loro stessi di essere innamorati l'uno dell'altro. Se ne fregarono di tutti e di tutto, stavano insieme e stavano bene nel mondo che si erano creati. C'erano loro e basta. Il loro era un'amore profondo, destinato a durare.
Poi, un giorno, ad una festa, Darcey trovò la sua amica, Violet, attaccata al suo ragazzo. Inutile dire che fu uno schok per lei, era delusa ed amareggiata. Si lasciarono bruscamente, lo odiava. Lo odiava con tutta se stessa. Lo odiava perchè proprio non riusciva ad odiarlo. Neanche un po'. Lo amava, e non poteva farci nulla. Dopo pochi mesi Darcey si accorse si essere ancora innamorata di lui e la cosa durò a lungo, molto più a lungo di quando potesse immaginare. Lei non voleva ovviamente, non voleva ancora soffrire per lui.
Passò ancora altro tempo e grazie agli amici la ragazza riuscì a distrarsi, giurando a se stessa che non sarebbe più ricaduta nella trappola degli occhi blu oceano di Louis William Tomlinson. Riuscì a voltare pagina, finalmente, e si sentiva felice e sollevata.

Perciò non poteva credere di stare quella domenica con lui, con quello stesso ragazzo. Era strano ma nello stesso momento faceva male, non si sentivano da tantissimo tempo e i ricordi di loro insieme le scorrevano davanti agli occhi come un film.
Smise di pensare, non voleva ricordare quei momenti con lui, tanto ormai era tutto finito. Arrivarono in gelateria e Louis, senza chiederle nulla, le offrì un gelato a vaniglia, il suo preferito. Ovviamente Louis prese quello al cioccolato bianco. In quei pochi minuti che stettero insieme non parlarono molto, i loro sguardi dicevano molte più cose di quando si potesse immaginare. Sembrava che i loro occhi erano fatti per guardarsi. Loro e nessun'altro. A Darcey sembrò di rivivere uno di quei momenti quando stavano insieme sulla spiaggia di Brodstairs per una piccola vacanza.

*FLASHBACK*
"Amore hai freddo?" chiese premurosamente il ragazzo che si stava togliendo la giacca.
"Un pochino ma non toglierti la giacca, abbracciami e basta." rispose Darcey guardandolo. Louis lo fece senza proferire parola. Guardavano il mare scuro di sera seduti sulla bianca sabbia della spiaggetta di Brodstairs.
"Mi prometti una cosa?" le bisbigliò il ragazzo all'orecchio "Se ci lasceremo.." iniziò a parlare.
"Neanche per sogno!" si girò la ragazza.
"Infatti ho detto se!" rise, "Comunque promettimi che non mi dimenticherai. Promettimi che dovunque passeggerai, qualsiasi cosa osserverai, qualsiasi cosa farai, lascerai che ti venga in mente io, che ti venga in mente di NOI. Io lo farò." finì senza altre parole.
La ragazza non sapeva cosa dire, si limitò a baciarlo. Non era il primo bacio quello, ma era come se lo fosse. Con Louis qualsiasi cosa era come fatta per la prima volta, magnifica, inaspettata.

Quel lontano giorno gli promise che non l'avrebbe mai dimenticato e dopo altri 2 anni non l'aveva ancora fatto. Non l'avrebbe mai fatto. Viveva di ricordi, erano tutto ciò che aveva. La promessa che fece a Louis divenne una 'maledizione' da quando si lasciarono.
"Hey, a cosa stai pensando?" le chiese finendo di assaporare il suo gelato.
"A quella sera, a Brodstairs.." rispose con un filo di voce, convinta che non l'avrebbe sentita. Ma i suoi occhi parlavano e quelli di Louis sapevano ascoltarli.
"Oi, sta tranquilla. Neanche io ho mai infranto quella promessa.." le disse a bassa voce come se le avesse letto nel pensiero, afferrandole il braccio.
"Forse è meglio che vada.." continuò Darcey.
"Scusami, non volevo." continuò Louis a testa bassa.
"Neanche io!" rispose la ragazza.
"Intendevo per tutto.." finì la frase.
"Ciao Louis, grazie per il gelato." Lo salutò a mala pena e si incamminò verso casa. Non ce la faceva a stare altro tempo accanto a lui, rincontrare quegli occhi, gli occhi che l'avevano fatta innamorare dalla prima volta, di nuovo. Finì il gelato mentre camminava, aprì la porta e diede un'ultima occhiata a Louis che la stava guardando ancora lì, impalato. La salutò con la mano. Lei non ricambiò.


DUE GIORNI DOPO.
 
''We were both young when I first saw you...i close my eyes and the flashback starts, I’m standing there on a balcony in summer air, see the lights, see the party, the ball
gowns, see you make your way through the crowd...and say hello, little did I know.''

 
'Love story' di Taylor Swift rimbombò tra le pareti lilla della camera della piccola Malik, che aprì gli occhi svogliatamente, guardandosi intorno. Prese il cellulare sul comò accanto al letto per controllare se le erano arrivati messaggi o telefonate, sfortunatamente non trovò nulla. Sbuffò e andò in bagno per lavarsi. Dopo di che uscì e si vestì; indossò un semplice jeans, con una felpa dell'Hollister blu da sopra. Si truccò leggermente e decise di lasciare i capelli sciolti. Non aveva molta autostima in se stessa, non si piaceva per niente. Molto spesso i suoi compagni cercavano sempre di farle cambiare idea, le facevano complimenti su complimenti ma lei non riusciva ad essere serena. Era dura come una roccia, proprio come suo fratello Zayn. Rise a quel pensiero, ai continui battibbecchi tra di loro. Scosse il capo, ritornando alla realtà, notando l'ora.
Scese al piano inferiore, prendendo le ultime cose: borsa e cellulare.
Varcò la soglia della cucina, e trovò il fratello maggiore accendersi un sigaretta. Roteò gli occhi e fece per uscire, quando una voce la bloccò.

"Signorinella, colazione e poi scuola, forza." si girò e guardò in cagnesco il fratello. Lui di tutta risposta sorrise. Odiava vederlo fumare in casa, odiava vederlo fumare e basta. Non voleva litigare di prima mattina, era di buon umore, Harry la sera precedente le aveva promesso che sarebbe venuto a prenderla lui alla fine delle lezioni, e lei era su di giri.
Si avvicinò al frigo ma lo riuchise un attimo dopo, non aveva molta fame quella mattina, era troppo ansiosa, era felice. Sorrise e si morse il labbro.
"Allora? Non hai fame?" le domandò Zayn guardandola incuriosito. Lei scosse il capo sorridendo, Zayn fece altrettanto e spense la sigaretta per poi tossire, e ricominciare a parlare.
"Beh, non essere così felice, so tutto." Tutto? Sapeva tutto? Tutto cosa?
"In che senso? Spiegati." la piccola Abbey si avvicinò a lui, ma non troppo, la puzza di fumo era davvero troppo e lei lo detestava.
"So di Harry, ho letto i tuoi messaggi cucciola, mi spiace c'ho già parlato non se ne fa niente, oggi ti vengo a prendere io." BOOM, quelle semplici parole le rovinarono la giornata. Stava sul punto di mettersi a piangere, ma si trattene. Voleva picchiarlo, prenderlo a pugni, spiegargli quanto Harry fosse importante per lei, e quanti casini stesse combinando. Ma ancora una volta si trattene.
"Zayn..io sto cercando di capire, perchè. Perchè non vuoi. Ca..capisco che non ha una buona fama ma diamine, è la mia vita, fammi sbagliare, mi proteggi da sempre." disse con le lacrime agli occhi. Quella volta non riuscì a trattenersi, l'immagine di Harry le comparve dinanzi agli occhi, e lacrime amare le invasero il volto. Se le asciugò velocemente, quando Zayn si infilò il giubbotto di pelle e cominciò a parlare.
"Abbey è vero, hai ragione. Tutto giusto. Ma tu sei la mia piccol, e voglio che tu stia al sicuro, capisci? DEVI STARE LONTANO DA LUI." sussurrò le ultime due parole.
"Hai capito? sono stanco di litigare con te, di vederti assente mentre ti parlo del mio lavoro, mentre conversiamo o mentre passiamo quei pochi giorni assieme a mamma e papà, ti stai facendo coinvolgere da una persona cattiva, egoista e sfruttatrice. Ti giuro Abbey, se ti fa del mal, io lo ammazzo, intesi?!"
 Non sapeva che dire, rimase senza parole, si guardò intorno e abbassò il capo. Gli andò incontro e lo abbraccio forte, sfogandosi. Zayn la strinse forte a se, baciandole i capelli. Si completavano.
"Andiamo a scuola, senò si fa tardi." prese gli occhiali, ed uscirono di casa. In macchina, non volò una mosca, ma daltronde, nessuno dei due non sapeva pià che dire.

Dopo 10 minuti buoni, arrivarono. Abbey gli baciò una guancia, e uscì dalla macchina.
Era distrutta, sia piscologicamente che fisicamente. Non era pronta per affrontare una giornata scolastica, dopo un'inzio giornata come quello, no.
Attraverso l'enorme parcheggio, ed entrò all'interno dell'edificio. Si guardò intorno, cercando qualche sua amica. Per sua sfortuna non incrociò nessuno, ma arrivata al suo armadietto c'era Madison che l'aspettava sorridente. Madison era una delle sue migliore amiche, il suo punto di riferimento. Erano totalmente differenti, ma insieme si completavano. Era alta e slanciata, con un fisico da far invida a Megan Fox, bionda con dei meravigliosi occhi verdi. Aveva una sorriso che spaccava il cielo.

"Buongiorno." le disse abbracciandola affettusamente.
"Buongiorno a te, bionda." ricambiò l'abbraccio.
"Sei pronta per una nuova giornata scolastica?" le chiese Maddie, sorridendo, prendendo il cellulare dalla borsa.
"Direi di no, ho litigato con Zayn." disse semplicemente, impassibile. Maddie sussurrò un 'Ahia.' per poi accennare un mezzo sorriso.
"Non ti chiedo neanche il perchè, avete chiarito?"
"Si tutto risolto, mi viene a prendere lui, vado da Darcey poi, vieni con me?"
L'amica scosse il capo.
"Non posso, ho ginnastica, tu quando ricominci?"
"Penso domani vengo anch'io, avvisa Serguei."
le sorrise.

 Abbey, assieme a Madison frequentava un corso di ginnastica antistica da quando erano bambine. Era la sua passione, viveva per quello. Grazie a quello si sentiva più sicura, riusciva ed essere se stessa.
Prese i libri, e si avviarono assieme nella classe di Biologia.
 Alla fine delle lazioni, come promesso, Zayn era fuori ad aspettarla. Non scese dalla macchina, rimase ad osservala mentre salutava gli amici. Rivolse un ultimo sorriso a Madison e corse da lui. Salì in macchina e buttò la borsa sui sedili posteriori, poggiò le gambe sul cruscotto e cominciò a fissare il fratello, seria in volto. Era ancora molto arrabbiata con lui, ma stava cercando di superarlo. Era una delle poche volte che lei ed Harry potevano vedersi.

"Cosa c'è?" le chiese togliendosi gli occhiali. Zayn sapeva perfettamente che la rabbia viveva ancora in lei, ne era certo, perciò mise subito in moto e partì. Non fiatarono per ben due minuti, finchè la piccola Abb si decise a parlare.
"Portami da Darcey, da Starbucks, ok?" gli chiese, guardando fuori dal finestrino. Lui spostò lo sguardo su di lei per un nano secondo, per poi ritornare ad osservare la strada. Annuì e girò l'angolo, fermandola difronte alla caffetteria. Prese la borsa, lo salutò con un misero 'ciao.' ed uscì.
Il ragazzo la guardò andare via. Era ancora la sua piccola. Era ancora la bambina di una volta, la bambina che piangeva quando non riusciva a fare una parallela, la stessa bambina a cui le sorridevano gli occhi quando la mamma preparava la pizza fatta in casa. La stessa bambina che lui ama da tutta una vita.
Avrebbe fatto di tutto per proteggerla, tutto. La vide sedersi, e prendere un libro dalla borsa. Sorrise. Accese il motore e partì verso casa.
 
Abbey, appena entrò, sentì un odore inconfondibile di caffè, che lei adorava.
Sorrise e si guardò intorno in cerca di Darcey, erano diventate amiche da un pò, era davvero una ragazza straordinaria, l'aiutava in tutto, non sapeva come ripagarla.
C'erano tanti tavoli occupati, e sperava di scorgere Dar servire a uno di quelli, ma nulla. Si avvicinò al bancone, fece la fila, e quando venne il suo turno, la vide.
 
"Heilà amica! Cosa ti porto?" le chiese gentilemente.
"Il solito Dar, ti ringrazio." le sorrise di rimando e si sedette a un tavolino appartato in fondo al locale. Si guardò per un pò intorno, finchè non le arrivò la sua ordinazione. Dar le si avvicino, sorridendo con un piccolo vassoietto.
"Il tuo espresso, con panna e caramello!" ridacchio e si sedette accanto a lei. Si asciugò un pò di sudore e sorrise. "Allora, novità?" continuò.
"Grazie..e si." fece un sorso e cominciò a raccontagli tutta la faccenda dall'inzio. Dalla litigata con Zayn, dal fatto che non voleva che frequentasse Harry, insomma un vero disastro.
"Diamine, un bel casino, ed ora?" le chiese Dar, corrugando la fronte. Abbey scosse la testa. "Non lo so, non so che fare.."
"Darcey!" la piccola Payne si girò, e dopo un secondo tornò ad guardare Abbey.
"Beh, il lavoro mi attente, chiamami stasera, ok?"
"Certo, buon lavoro, a stasera."
le sorrise, mentre continuava a bere il suo espresso.

Si, un casino nel vero senso della parola. Lei provava davvero qualcosa di forte per Harry, lo sentiva, si. Le farfalline, le farfalline nello stomaco ogni volta che lo vedeva, ogni volta che le sorrideva, ogni volta le sfriorava la mano. Era qualcosa di indescrivibile quello che provava per lui.
Ma lui? Lui cosa provava? Questo era il problema. Lei voleva sapere cosa lui provasse nei suoi confronti, non aveva un bella fama con le ragazze, non aveva una bella fama in generale, non proveniva da una buona famiglia. Ma lui era diverso, ne era certa. Forse dovrebbe aspettare un pò, forse dovrebbe informarsi un pò di più su di lui. Oh, ma andiamo! Perchè dovrebbe farlo? Lei si fidava, voleva fidarsi. Imperarà dai suoi sbagli.
Dopo un pò, qualcuno la distolse dal suoi pensieri, e si sedette dinanzi a lei.

"Harry." sussurrò, alzando lo sguardo. Eri lì, davanti a lei, non era un sogno, era lui.
"Abb..scusami per oggi, ma Zayn.." lo interruppe.
"So tutto, c'ho parlato...è un vero disastro mio fratello, scusalo...non lo sopporto più." gli disse abbozzando un sorriso. Lui le sorrise di rimando, le prese la mano e la baciò.
"Va tutto bene, tranquilla, alla fine ci siamo incontrati." si alzò e si mise accanto a lei. La piccola Abb arrossì di colpo e nascose il rossore con un sorriso dolcissimo.
"Abb..io.." non finì la frase, che qualcuno si avvicinò al loro tavolo e prese Harry per il colletto della camicia bianca. Zayn era lì, e sarebbe successo un casino. Sentiva gli occhi pizziccare, non voleva, non voleva che suo fratello picchiasse Harry. NO.
"Malik, fuori di quì..ci stanno guardando tutti."
sussurrò Harry a denti stretti. Zayn lasciò Harry per poi spostare lo sguardo su Abbey che moriva dalla paura. Si guardò intorno e uscì fuori accompagnato da Harry e la sorella minore.
Dar corse velocemente verso Abbey e prima che uscisse l'abbracciò. "Tranquilla, calma, ci sono io, dopo parliamo, esco prima, vai da loro."
Annuì e corse fuori.
 
La piccola Malik li ritrovo litigare, Zayn era fuori di se. Non l'aveva mai visto così, sembrava una belva.
"Styles, io t'avevo avvisato. NON DEVI TOCCARE MIA SORELLA!" gridò Zayn indicando Abbey, che era sul punto di piangere.
"Zayn, io..io voglio stare con lei, ti prego." l'implorò, spostando lo sguardo su Abbey. Se ne stava in disparte, voleva solo essere sicura che non commettesserò sciocchezze. Zayn stava esagerando, dove voleva andare a finire?
"ma..che cazz? smettila, ti prego. Vuoi che le dica tutto?! Ok! Hei Abbey, lo sai che il signorino qui, ieri sera alla festa di Jennifer s'è fatto ben tre ragazze? E vuoi dirle anche di quante cose ti sei sparato? Perchè non le dici niente Harry, dai." Harry chiuse gli occhi vedendo Abbey con gli occhi spalancati, con la bocca serrata che lo guardava.
"Zayn...ti prego."
"Stamattina, t'ho visto con Madison. Si Abbey, Madison, la tua migliore amica. L'accompagnata lui a scuola, si sono baciati. Ma non ti fa schifo neanche un pò?..PROVA AD AVVICINARTI A LEI E TI GIURO SUL BENE CHE LE VOGLIO CHE NON USCIRAI VIVO, L'HO GIURATO."
dopo questo Zayn prese Abbey per un braccio, la portò in macchina e sfecciò verso casa.

Harry rimase lì, impalato.
Cominciò a ripensare alla sua vita, ad Abbey, e a quanto avesse sbagliato con lei.
Si odiava, ma avrebbe ricomciato una nuova vita.




 

SPAZIO SCRITTRICI !

eccoci di nuovo col nostro secondo capitolooooooo :3
Grazie mille alle 50 visualizzazioni e alle 2 recensioni,continuate così!
Per quanto riguarda la storia, questo secondo capitolo è un casino.. Louis che ritorna magicamente (con quel potere che solo gli ex hanno, LOL), Harry che non si capisce cosa vuole fare.. eheh.
Leggendo capirete tutto, come avete visto ci sono i flashback che vi spiegano come è andata la storia c:
Non so, io, da una parte, mi sono innamorata del personaggio di Lou..
è dolcisimo!! (Fede)
Lui e Darcey sono magnifici insieme :') ma non vi assicuro che ritorneranno insieme, anzi..
ahahhahahaha okay, sono davvero crudele(?)
Grazie ancora e continuate a farci sapere cosa ne pensate di questa storia, baci e al prossimo capitolo! :D
Fede & Marvi
<3

   
 
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