Un urlo soffocato. Una notte di dicembre. L’aria fredda e pungente. La disperazione della madre di due neonate. Nessuno poteva aiutarla.

Seraphia Keten, era in casa a Washington. Completamente circondata, si sentiva in trappola. Tre uomini e due donne che erano spuntati dal nulla le ordinavano di consegnare le sue due figliolette. La lacrime rigavano il suo viso pallido e gli occhi lucidi mostravano la sua disperazione.

<< Dacci le bambine, non chiedere spiegazioni! >> tuonò un uomo vestito con una tunica dorata dai bordi bluastri.

<< Non faremo loro del male!>> aggiunse una donna da un accento greco e dai capelli biondi.

<< Andate via! Vi prego, vi supplico! >> gridò la madre accasciandosi sul tappeto persiano del salotto e stringendo gelosamente i due fagottini tra le braccia.

<< Non costringerci a usare la forza! >> continuò un secondo uomo dagli occhi a mandorla e questa volta con un accento giapponese.

La madre non rispose. Pianse a dirotto. Ogni minuto di quella notte di dicembre pareva come un’ ora straziante.

L’uomo dalla tunica dorata prese le mani dei suoi compagni formando un cerchio intorno alla donna e sussurrò << Ora. >>.

I cinque misteriosi individui, che sembrava stessero rovinando la vita di una madre, chiusero lentamente gli occhi e insieme mormorarono << Fulmen Mentis >>.

La madre si zittì. Nella casa regnò un silenzio tetro. Quella gente strana emanò scie di fulmini e strani bagliori, alzandosi da terra e levitando nell’aria con la forza della mente.

<< Parlo a nome di tutti noi. Siamo uomini e donne molto potenti, più di quando tu immagini >> tuonò ancora l’uomo dalla tunica dorata.

Il cerchio di persone cominciò a girare lentamente creando uno spostamento d’aria, fino a quando tutti aprirono di scatto gli occhi, portarono le braccia in avanti e aprendo i palmi delle mani spiegarono in coro << Nel nome del Kanivas Album e di tutti i suoi frequentatori, è giunto il momento che tutti attendono. Queste due bambine hanno doti mentali molto elevate. Noi siamo qui per rendere la loro mente impenetrabile da qualsiasi fonte maligna. Dovranno salvarci, perché sono le prescelte che tutti aspettano.>>.

La donna ascoltò e ricominciò a piangere. La voce dei cinque si fece più tonante e continuando esclamarono << Arcadia e Leila a dodici anni dovranno frequentare il Kanivas Album. E’ per il bene di tutti. Se non rispetterai il patto useremo la forza. Fra undici anni trasferisciti a Defrès, nella Francia nord, e con te porta le bambine. Conducile nella villa disabitata, sulla scogliera. A questo punto interverremo noi; non avere paura, perché ritorneranno, ne siamo sicuri. >>.

La madre si sentì le tempie scoppiare, un boato rimbombò nella sua testa e dalla sua bocca un urlo squarciò il silenzio. 

<< Siamo entrati nella tua mente e ti abbiamo impresso questo patto nella menta. Ricordati di quello che devi fare e non dubitare di noi. Non siamo affatto cattivi! >> concluse l’uomo dalla tunica dorata, spezzando il magico cerchio e ritornando con i piedi per terra.

La donna si stese sul tappeto persiano dal dolore che nella mente avevano provocato gli strani maghi. Svenne con i lamenti e i pianti delle due bambine: Arcadia e Leila. 

Esse adesso avevano la mente impenetrabile e nessuno poteva leggere il loro pensiero. Nessuno poteva sapere che quella notte di dicembre Arcadia e Leila fossero diventate le prescelte per affrontare qualcosa più grande di loro: il Male. Perché loro due avevano doti mentali potentissime.

Al risveglio, nella testa della madre rimbombarono come tuoni un milione di domande.

Che cos’ era il Kanivas Album? Chi erano quelle persone pazze? Perché doveva andare a Defrès? Che cosa dovevano compiere Arcadia e Leila? Com’ era possibile che le sue bambine avessero doti mentali? E infine come avevano fatto a  entrare i cinque individui nella casa di Seraphia? 

Tutto ciò restò un mistero, fino a quando Arcadia e Leila non compirono dodici anni.