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Autore: Curly_Survivor    05/10/2012    1 recensioni
10 Aprile 1993. Sono nata alle 8 del mattino nell’ ospedale di un paesino in provincia di Verona. Mia madre aveva solo 19 anni e due settimane dopo mio padre la lasciò e lei mi portò con sé quando il mese dopo si trasferì in Inghilterra con i suoi genitori. Tutti gli anni da allora torno in Italia per le feste di Natale per passarle con mio padre.
Ma quest’anno non ci sarei andata. Avevo litigato con lui lo scorso Natale, e non l’avevo ancora perdonato.
Ah, dimenticavo. Mi chiamo Silvia, ma tutti mi chiamano Sily, perché è così che pronunciavo il mio nome da piccola.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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-Sily scendi! E’ pronto in tavola!-
-Arrivo ‘mà!-
Chiusi il portatile e scesi in cucina.
-Ancora pizza scongelata?- chiesi guardando il mio piatto.
-Ehi chi doveva andare a fare la spesa questa settimana? Toccava a te!- esclamò mia mamma ridendo.
Misi su un finto broncio, poi risi e mi sedetti a tavola. A volte momenti del genere mi facevano pensare. Per un estraneo saremmo potute sembrare due amiche che convivevano, e non una figlia con sua madre. Il fatto è che nonostante io avessi già 19 anni, lei ne aveva ancora solo 38 e li portava benissimo. Vabbè.
Mentre finivo l’ultimo trancio, il campanello suonò. Mia madre mi guardò ridendo.
-Ho capito, vado io- dissi scocciata. Andai ad aprire la porta e mi ritrovai davanti il mio migliore amico in lacrime.
-Ciao Sily-
-Ehi Lou? Ma che ti è successo? Dai entra-
 
Ok, ora vi starete chiedendo “Ma come Lou? Vuoi dire Louis Tomlinson?”.
Eh già, proprio lui.
Il fatto è che quando ci trasferimmo in Inghilterra, venimmo a vivere a Doncaster, proprio di fronte alla famiglia Tomlinson. Louis ha solo due anni in più di me, quindi siamo praticamente cresciuti insieme. Abbiamo frequentato le stesse scuole, e siamo migliori amici fin da piccoli.
 
Andammo in salotto e lo feci sedere a fianco a me. Presi un fazzoletto da una scatola lì vicino e glielo porsi. Lui sorrise debolmente come ringraziamento poi cominciò ad asciugarsi le lacrime.
-Aspettami qui- dissi. Andai in cucina e dopo due minuti fui di ritorno.
-Ecco qua. Coca Cola con i cubetti di ghiaccio al limone, proprio come ci piace a noi!- esclamai soddisfatta posando i due bicchieri sul tavolino di fronte al divano. Lui si limitò a mormorare grazie e dopo aver buttato giù qualche sorso della bevanda appoggiò il bicchiere e si schiarì la voce.
-Allora? Ti va di dirmi cos’è successo?- chiesi.
Lui  mi guardò, poi si gettò tra le mie braccia e singhiozzando disse:
-Io e Eleonore ci siamo lasciati-
-Oddio Lou! M dispiace tantissimo!- dissi.
-Era diventata un po’ strana da qualche settimana e stamattina mi ha chiamato. Mi ha detto di incontrarci al centro commerciale. Quando sono arrivato mi ha  parlato dicendomi che si era accorta di non amarmi più. Ha detto che non voleva fingere e prendermi in giro quindi era meglio se ci lasciavamo-
Non dissi niente e cominciai ad accarezzargli i capelli. Trascorremmo il pomeriggio insieme guardando un film alla tv. Lui teneva la testa sulle mie gambe e io gli accarezzavo costantemente le guance e i capelli. Verso le dieci di sera mi stiracchiai.
-Ehi Sily, i miei sono fuori città e le mie sorelle sono in campeggio. Ti va di venire a dormire da me stanotte?- mormorò.
Io stavo per rifiutare, ma poi lo guardai in viso. Vidi una lacrima  secca che era rimasta sulla sua guancia e mi si strinse il cuore al pensiero di ciò che gli era successo. Gli sorrisi poi urlai:
-‘Mà! Io vado a dormire da Louis e domani resto con lui. Ti faccio sapere domani i miei piani!-
-Ok!- urlò mia mamma dalla cucina.
Ci alzammo e andammo in camera mia. Presi una borsa e ci misi dentro un pigiama, qualche vestito e un paio di sandali. Mi misi in tasca il cellulare e le chiavi di casa, poi uscimmo. Attraversammo la strada e arrivammo davanti alla casa di Louis. Mi condusse in salotto e mi fece aspettare sul divano. Fu di ritorno con un grosso pacco grigio.
-Aiutami a spostare il divano e il tavolino- disse. Quando il divano e il pesante tavolino di vetro e marmo furono posti a lato della stanza, Louis aprì la sporta. C’era una materasso gonfiabile e un mini-compressore. Sistemate anche le coperte, ci buttammo sopra al materasso.
-Maratona di film horror?- chiese con un sorriso.
-E magari anche 2 chili di popcorn per accompagnarla degnamente?- conclusi io.
-Ecco perché sei la mia migliore amica!- esclamò.
-Scegli i film mentre io vado a preparare i popcorn- dissi io ridendo e andando in cucina.
Quando tutto fu pronto, ci stendemmo sul materasso e ci godemmo i film.
Ci addormentammo verso le due di notte.
  
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