Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: Party Poison    05/10/2012    2 recensioni
Frank aveva provato ad andare avanti, come aveva fatto Gerard ma non era destino che stessero lontani. Avrebbero avuto la loro famiglia, sì ce l'avrebbero messa tutta per crearne una, ma tutto era già stato scritto e dopo una rivelazione ne escono più uniti, specialmente se la loro famiglia sta per allargarsi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2                                                         I know you hate me
 

Giunti a casa Iero, Gerard entrò con lo sguardo indagatore di Jamia addosso.

“Honey, cos’è successo?”, ormai lui era come un fratello per tutta la famiglia e quella ragazza era sempre stata di una dolcezza infinita.
“Credo sia finita tra me e Lyn-Z, era un anno che non funzionava più ma cercavamo di tenere insieme il matrimonio per Bandit. Ha deciso lei di troncare e sono anche sollevato, lei non mi capiva, non si sforzava nemmeno lontanamente”.
“Quindi non si risistemerà più?” chiese Frank, voleva un’ulteriore conferma prima di permettersi di rischiare il tutto per tutto. Esatto, Gerard era il suo tutto, era completo quando c’era lui e sì, anche lui non l’aveva dimenticato, non avrebbe mai potuto.
“Credo di no, io non vorrei chiedervi troppo ma non me la sento di ritornare a casa per un paio di giorni, Mikey è dall’altra parte del mondo con Alicia quindi…”
“Ma certo! Rimani pure tutto il tempo che vuoi” disse Jamia, ignara di quanto era successo in passato e di quanto sarebbe potuto accadere in questi giorni di stretto contatto. Frank era sconvolto dall’affermazione della moglie. Gerard per un paio di giorni in giro per casa sarebbe potuta essere la fine per lui. Doveva resistere, doveva farcela. “Ti prepariamo il divano e Frank, hai ancora quel pigiama nero con lo scheletro disegnato di Gerard? Mi sembrava te l’avesse regalato e se l’hai ancora potresti darglielo no?!”
“Vado a cercarlo nelle scatole della band. Arrivo subito” in realtà non era in nessuna di quelle scatole. Era nel suo armadio personale, avvolto con estrema cura in un panno bianco profumato, riposto in una piccola scatola con scritto Me and Gerard. Lì conservava tutte le loro foto e di tanto in tanto estraeva la scatola per rivivere quei ricordi felici che aveva perso per sempre. La cosa che aveva pensato Gerard però era stata –Oh mio Dio. Frank ha inscatolato tutto, come per dimenticare -  e questo lo faceva terribilmente stare male. Poco dopo arrivò il moro, con un espressione di trionfo per mostrare alla moglie che sapeva dove teneva le cose, al contrario di quello che lei sosteneva: “Trovato!”; prese il pigiama e lo porse a Gerard. Lui lo prese volentieri e se lo portò al petto, ricordando quando l’aveva tolto perché faceva troppo caldo mentre dormiva con Frank. Sembravano passati secoli. Sentiva ancora il loro profumo mescolato e sorrise al ricordo. Frank lo stava osservando e aveva capito a cosa stava pensando, così sorrise anche lui di rimando ma al suo contrario, a lui scese una lacrima.

Gerard prese il suo pigiama e si diresse verso il bagno per farsi una doccia fredda, lo faceva sempre nei momenti di crisi interiore. Piuttosto di togliere lo smoking però se lo strappò letteralmente di dosso con tutto il dolore e la rabbia che aveva in corpo, rimanendo con i boxer e il busto della camicia bianca. Cominciò a piangere.

Piangeva per tutti gli sbagli che aveva commesso nella sua vita. Aveva preferito Lindsey a Frank, che poi giustamente si era rifatto una vita con Jamia. Aveva buttato via tutto, il suo amore, il suo buon senso che solo lui sapeva farglielo usare, aveva ripreso a fumare tanto da quando si erano detti basta, occasionalmente fumava altro se era troppo stressato, non era una soluzione ma certe volte lo faceva stare meglio, gli faceva dimenticare temporaneamente molte cose. Ricordò che aveva ancora indosso la fede: se la tolse e dopo aver aperto la finestra la gettò fuori, il più lontano possibile. Prese il pacchetto di Marlboro che aveva nella tasca dei calzoni, prese una sigaretta e l’accese. Non riuscì a buttare fuori la prima boccata che cominciò a stare male. Tutto l’insieme, il tutto subito lo faceva stare male. Era piegato in due ma riuscì a ritrovare la forza di piangere, aveva bisogno di farlo per sfogarsi e in quel momento qualcuno bussò alla porta.

“Gerard sono Frank, ti senti bene?”. Non rispose. Preferiva non farlo per non farlo soffrire ancora, ma era troppo tardi. Frank sentendolo piangere si sentì morire dentro, aprì la porta e si sedette sul pavimento con lui. Era a un centimetro da lui e poteva sentire il suo cuore battere velocemente per la sua vicinanza. Gerard cominciò a parlargli.

“Mi faccio schifo, intorno a me tutto sembra morire. Bandit mi odierà, tu mi odi e sono qui anche a casa tua, come se non ti avessi già fatto soffrire abbastanza e quindi il tuo odio incrementa e io non posso vivere con un tatuaggio sul cuore che recita – Frank ti odia - , io non ce la faccio perché senza di te io non sono Gerard Way, io sono una persona qualunque, una tra le tante in questo mondo, anzi non so nemmeno più se sono una persona! Io. Mi. Odio. Devo farla finita, forse se prendessi una pistola e mi suicidassi sarebbe meglio per tutti quanti e tu staresti meglio, saresti più felice”, il volto rosso dalle lacrime.

“Basta Gerard! Non capisci che dicendo così un pezzo di me se ne va? Distruggendo te stesso, distruggi anche me! Non riesco ad odiarti, riesco solo ad amarti e più cerco di dimenticarti più riaffiorano i nostri ricordi. Soffro e questa sofferenza mi spinge ad amarti sempre di più! Sei uno stupido se credi che io ti lascerò suicidarti! Se tu muori, muoio anche io. Da quando te ne sei andato, il mio cuore è diventato di pietra, provo repulsione certe volte quando vado a dormire con Jamia, le uniche persone che riesco ad amare quasi quanto te sono i miei figli e tu puoi capire dato che hai Bandit!” prese la mano di Gerard, se la portò al cuore e disse: “Lo senti? Ha ricominciato a battere da quando tu hai composto il mio numero per cercare aiuto, da quando ho rivisto il tuo volto, da quando sei entrato in questa casa. Vedere Bandit quasi ogni giorno mi ricordava te, per questo l’ho sempre voluta vedere qui intorno perché, oh Gee, lei ti assomiglia così tanto in tutto e per tutto! Far sorridere lei significava far sorridere te, perché sapevo che a fine giornata ti faceva sempre il resoconto di quello che dicevo”.

Ora piangeva anche Frank ininterrottamente. Parlavano sottovoce per non farsi sentire, porta chiusa a chiave. Finalmente dopo tanto tempo avevano avuto il loro momento.

Gerard lo guardò dritto negli occhi sapendo di avere un’aria stanca e frustrata, ma era felice in fondo.

Frank non smise di piangere, si sentiva tradito riguardo le parole di odio, si sentiva come perso.

“Frankie, io non volevo farti soffrire così, non volevo farlo ancora”.
“Ti prego Gee, fallo ancora. Ho capito che la sofferenza ti porta vicino a me e se è l’unico modo per averti qui con me, voglio continuare a soffrire”.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Party Poison