It’s so  F L U F F Y
 





Capitolo Uno: Sasuke Uchiha

Naruto Namikaze ora ha quattordici anni, e quand’era un marmocchio birbante ha dato molto filo da torcere al giudizioso istinto crescente di Fugaku Uchiha, di qualche annetto più grande di lui.  Tuttavia, il legame stantio, dai tempi dell’Accademia, che lega suo padre, lo Yondaime, a quel burbero costantemente accigliato di Uchiha senior, ha permesso al ragazzo di instaurare un rapporto abbastanza stretto con la famiglia.
Senza contare l’amicizia tra sua madre e Mikoto-san.
Per questo motivo, quasi per transitività, così come cinque anni prima ha fatto visita ai coniugi Uchiha per la nascita del prodigioso Itachi-kun, adesso si trova nuovamente lì. Un fiocchetto azzurro e vaporoso, appeso alla porta, lo saluta all’ingresso.
Naruto bussa tre colpi precisi e affannati dalla gioia, attendendo che qualcuno lo accolga. A vedere Itachi-kun che si è tutto sbilanciato in alto, perché probabilmente si è aggrappato alla maniglia dalla sua bassa altezza, capisce che Mikoto-san è troppo impegnata col nuovo bebè per aprirgli, mentre Fugaku-san starà intrattenendo altre interessanti conversazioni con ospiti importanti.
«Buongiorno, Naruto-kun. Entra pure.»
Naruto si abbassa alla stessa altezza di Itachi-kun, gli spettina i capelli allo stesso modo cui farebbe un fratello maggiore. «Tutto bene, Itachi-kun?» Quando il ragazzino annuisce – è sempre a corto di parole, la fotocopia del padre – riprende: «E il fratellino?»
Itachi-kun rimane a fissarlo un po’, chissà a che cosa pensa. E poi: «Vieni con me, Naruto-kun.»
Il bambino si fa lentamente di lato, permettendo all’ospite di andargli dietro e di addentrarsi lungo i corridoi, fino a raggiungere le voci concitate e ridenti che riconosce come quelle di Mikoto e di sua madre.
La cameretta del neonato odora di latte e di bambino. Si percepiscono già le coccole future e  i pianti notturni che le due parti – mamma e papà e bambino – riceveranno come regalo dall’altra.
Naruto saluta e si avvicina a Mikoto, che tiene il fagottino stretto tra le braccia forti di mamma. Si specchiano nei rispettivi sorrisi di saluto.
«E questo mostriciattolo come si chiama, Mikoto-san?» erompe, divertendosi col nasino del quieto bambino che subito lo arriccia, in un riflesso incondizionato. Naruto è appena tornato da una lunga missione, ma sono passate già settimane da quando il piccolo Uchiha è diventato il secondo figlio della coppia di casa. E’ la prima volta che lo vede, non sa niente di lui.
Nota quanto assomigli di già a suo fratello, coi lineamenti vagamente dolci della madre.
«Lo abbiamo chiamato Sasuke» gli spiega Mikoto, svolgendo un po’ le coperte calde che coprono quasi tutto il volto del suo secondogenito.
«Significa scoiattolo» osserva Naruto. «Attenta, Mikoto-san, che appena mette i dentini ti ritrovi le sbarre della culletta rosicchiate» ironizza, ricevendo i risolini sommessi della donna, troppo felice per cercare il senso di quella mezza battuta, e i borbottii intensi di Fugaku-san.
«Benvenuto tra noi, allora, scoiattolino!» continua, toccandogli nuovamente la punta del naso. E Sasuke non resiste: come se fosse per vendetta, si agita tutto e, mentre piange infastidito, gli schiaffeggia la mano.
«Un bel caratterino già da adesso» commenta Naruto, ridendosela.