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Autore: LokiSoldier    06/10/2012    2 recensioni
"Cosa avrei potuto fare se non accoglierlo fra le mie braccia? Fu la notte d'amore più intensa della mia vita."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La verità mi si parò davanti e dovetti ignorarla se volevo continuare ad andare per una giusta via."

Quella notte si coricano entrambi nel letto di lei. Erano stretti l'uno all'altra e lei era felice. Non riusciva a dormire sapendolo lì accanto e sentiva dentro lei la voglia inarrestabile di toccarlo. Purtroppo però lui s'era addormentato e così dovette abbandonare l'idea e tentò in ogni modo di dormire. Pensò così a tutto quello che era successo, a tutta quella situazione che aveva un qualcosa di irreale. Le cose avevano una consistenza strana e le pareva quasi di star sognando. Iniziò a ragionare su queste sue sensazioni, su questi suoi pensieri, quando poi, finalmente s'addormentò.

Aprì gli occhi e si sentì sfinita, come se avesse dormito per giorni interi. Aveva una strana sensazione addosso, ma non capiva cosa fosse. Decise di lasciar perdere e si voltò. Accanto a lei non c'era nessuno.
"Giò..?"
Ma ovviamente non rispose nessuno. Si stropicciò gli occhi ancora impastati di sonno e dopo essersi accertata d'essere da sola, si alzò. Si fece una lunga doccia calda che la rilassò. Aveva però la mente tanto confusa. Quando ripensava a Giò e a ciò che sentiva per lui sentiva una forte confusione, quasi come nulla fosse successo davvero. La colpì un dubbio.

No, non può essere... Non posso aver...

Uscì dalla doccia e si vestì. Mise la solita divisa e uscì dalla stanza. Contemporaneamente a lei, uscì dalla propria stanza Giò. Sembrava tranquillo, a suo agio. Quando la vide le sorrise come faceva sempre e s'avvicinò.
"Buongiorno dormigliona." le disse arruffandole i capelli con una mano. Poi scese le scale per andare in cucina a far colazione.
"Buongiorno..." mormorò allora lei.

Possibile che avessi...ragione?

Scese anche lei e mangiarono in uno strano silenzio. Uscirono di casa e solo una volta arrivati alla fermata Giò si bloccò di colpo.
"Accidenti!"
"Che c'è?"
"Ho dimenticato i biglietti del bus!"
"Ma come!"
"SCAPPA!"
E i due iniziarono a correre a perdifiato verso la loro scuola sperando solamente di non arrivare in ritardo. Ormai senza fiato si ritrovarono sotto il loro istituto proprio mentre la campanella segnalava l'inizio delle lezioni.

Proprio com'era successo... aveva dimenticato i biglietti...

Quella stranissima coincidenza la convinse. Aveva ragione, quegli strani avvenimenti, quei fatti erano un sogno. Aveva sognato quelle giornate con Giò. Il suo amore per lei, i loro discorsi, tutto. Però aveva capito così che ciò che provava nel sogno non era una fantasia, ma era tutto vero. Tutto fottutamente vero. Era innamorata di suo fratello e avrebbe dovuto ignorare tutto. Non poteva parlarne con nessuno e avrebbe sofferto da sola. Lui se ne sarebbe accorte e lei avrebbe dovuto mentire.
Il peso di quelle verità la sopraffece e una tristezza infinita la colpì.
La giornata trascorse lenta e lei pensava solamente a ciò che l'aspettava. Il tormento era appena iniziato e molta altra sofferenza l'attendeva. Sospirò.
All'uscita da scuola si ritrovò in mezzo alle sue amiche a ciarlare di cose stupide e di nessun significato. Non prestava neppure ascolto, aspettava Giò.
Poi lo vide.
Uscì assieme a dei suoi amici e quando la vide, sorrise. Come faceva sempre.
"Oh, quanto sei fortunata ad avere un fratello come lui!" le disse un'amica.
"Oh, no. Le fortunate, siete voi."
  
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