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Autore: LadyPalma    06/10/2012    1 recensioni
Potranno Caterina e Maria trovare la felicità dopo inganni, tradimenti e fughe? Forse, ma questo è ciò che può accadere dopo. All'inizio c'è solo una lettera e un altro piano dei Bolena!
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio tantissimo Wolfgang Mozart per la recensione e Fletus Chattongue per aver inserito la storia tra le seguite :) Finalmente un pò di tempo per aggiornare le storie e scrivere (la scuola non mi ha lasciato tregua!) Vi lascio ben due capitoli, spero vi piacciano! E vi informo inoltre che sto preparando altre stoRie per il fandom (anche se giustamente non frega a nessuno! xD) Buona lettura!


2.



Era già buio quando la carrozza era arrivata a WhiteHall e i rumori proveniente dal Palazzo giungevano attutiti, anche se attraverso le finestre la visione del sontuoso banchetto e di alcune coppie danzare, dava un’idea del movimento che vi era all’interno. Caterina scese un po’ esitante dal veicolo, era giunta da sola come la lettera espressamente diceva e non poteva far altro che attendere l’arrivo del Re, ma fu un’altra la faccia familiare che vide.

“Madre!” esclamò una voce alle sue spalle; fu poco più che un sussurro, ma lei l’udì perfettamente.

Voltandosi, si trovò di fronte due ragazze abbastanza simili d’aspetto e all’incirca della stessa età, eppure, nonostante l’apparente somiglianza, il semibuio di quella sera e il fatto che non la rivedeva da tempo, Caterina non aveva esitato un attimo a riconoscere tra le due la figlia.

“Maria, sei cambiata così tanto!” fu la sua semplice risposta con la voce rotta dall’emozione.

Ed era cambiata sul serio, quella che la donna aveva di fronte era una giovane donna, eppure era sempre la sua Maria e l’affetto che le legava era restato invariato, come confermava l’abbraccio che entrambe si scambiarono. Un abbraccio che avevano atteso per quasi cinque anni. Ma il tempo di quell’abbraccio, di qualche carezza e qualche parola, che il destino tiranno (e non solo lui) aveva deciso di separarle nuovamente.

“Ma che bel quadretto di famiglia!” esclamò una voce facendole voltare.

Potevano essere passati quattro anni dal suo esilio a Corte, ma se sua figlia Maria era cambiata, l’usurpatrice del suo trono non lo era affatto. Anna Bolena stava lì di fronte, con la corona ancora sulla testa, di Enrico invece nessuna traccia. Entrambe fecero per dirigersi dalla parte opposta ma qui apparve magicamente Giorgio, il fratello della Regina.

“Cosa significa questo?” chiese Maria sospettosa. E faceva bene ad esserlo.

Un campanello d’allarme si era acceso e le parole di Lucia risuonavano adesso nella sua mente, forse era tutto solo una trappola… Le bastò lanciare uno sguardo alla madre per capire che anche lei era arrivata alla stessa amara conclusione. Ma dov’era Lucia? Si chiese per un momento la Principessa, ma non c’era tempo per pensare, non mentre la donna che aveva odiato più al mondo confermava ciò che l’intuito le aveva suggerito.

“Davvero credevate che il Re avrebbe pensato di riprendervi? E’ stato più facile di quello che pensavo” ridacchiò avvicinandosi lentamente a loro.

Caterina  volse lo sguardo in tutte le direzioni e fu lei in quel momento ad avere l’intuizione. C’era una sola cosa da fare: scappare, e il labirinto del giardino costituiva un’unica, seppur rischiosa, via di fuga. Prese per mano la figlia e con uno scatto rapido la trascinò con sé nel verde lasciandosi dietro le voci dei Bolena.

“Sei impazzita?” esordì Tommaso Bolena che aveva visto inosservato per tutto il tempo la scena “Per quale assurdo motivo hai rivelato la trappola?” chiese ancora mentre l’irritazione cresceva nella sua voce.

“Invece di rimproverarmi padre, dovreste inseguirle, come sta facendo Giorgio!” rispose stizzita Anna indicando il fratello e seguendolo, ben presto seguita a sua volta dal padre.

Lady Lucia, nascosta dietro un albero, aveva seguito tutta la scena con gli occhi sgranati e adesso che aveva perso di vista la sua migliore amica e sua madre, non sapeva cosa fare per poterle aiutare. Attese qualche secondo e quando anche le voci dei Bolena si erano ormai allontanate, uscì dal suo nascondiglio, cercando disperatamente un aiuto. Un uomo a cavallo che sembrava venire verso la sua direzione, sembrò la possibilità più speranzosa e dopo aver attirato la sua attenzione e aver atteso che fosse sceso dall’animale, gli si avvicinò rapidamente.

“Vi prego, aiutatemi!” esclamò con voce ansiosa.

“Cosa vi succede?” chiese l’uomo preoccupato, mostrandosi subito desideroso di essere d’aiuto.

“Nel labirinto… Maria l’hanno presa… E la Regina Caterina” rispose confusamente Lucia cercando di riprendere fiato.

Forse non avrebbe dovuto rivelare la presenza delle legittime Regina e Principessa a Palazzo, ma non restava altro che non fidarsi di quello sconosciuto cavaliere. E la speranza forse non era stata male riposta, dato che appena riconobbe in lontananza Bolena Senior, l’uomo gli corse dietro senza esitazione.


**

Nascosto dietro i cespugli, con la complicità del buio, Charles Brandon aspettava il momento giusto per intervenire. Quando aveva seguito Bolena nel labirinto, dietro sollecitazione di quella ignota fanciulla, non pensava ch davvero l’avrebbe condotto da Caterina d’Aragona. Eppure la donna che riusciva a scorgere era proprio la Regina e non era sola: una ragazza che non aveva mai visto prima era stretta a lei, forse era una sua dama di compagnia.

“Siete in trappola adesso, Lady Caterina” disse Giorgio con un sorriso fissando il padre come in attesa di un suo fatale movimento.

“Non osate chiamarmi così” sibilò in risposta Caterina che nonostante la situazione di estremo pericolo, sembrava non aver perso il coraggio e la dignità.

“Perché? E’ questo che siete, nessuno!” la interruppe in tono tranquillo Anna “E adesso basta giocare!” aggiunse poi voltandosi anche lei a fissare il padre.

Tommaso Bolena esitò solo un istante, poi estratta la spada, la puntò sotto il mento della rivale. Charles sgranò gli occhi a quel gesto e seppe che non poteva attendere oltre: con un gesto repentino, si mostrò insieme alla sua spada puntata dritta sull’unica donna Bolena.

“Uccidete la mia Regina e io ucciderò la vostra” disse semplicemente con aria di sfida fissando l’altro uomo.

L’uomo strinse i denti, visibilmente destabilizzato da quell’improvviso cambiamento nel suo piano.

“C’era un tempo in cui avreste combattuto al mio fianco, Vostra Grazia” disse ricambiando lo sguardo, senza abbassare la spada.
“C’era un tempo in cui non eravate nessuno, Bolena” rispose prontamente Charles.

Lord Wiltshire fece una smorfia irritata, probabilmente ferito da quell’allusione e per un attimo avvicinò ulteriormente la spada , ma poi lanciando uno sguardo alla figlia nelle mani di Brandon, con un gesto ritirò l’arma. Non poteva rischiare così tanto.
Il Duca di Suffolk non perse tempo e, prese Caterina e quella sconosciuta fanciulla, corsero tutti e tre tra le piante finché non avevano più fiato; allora si fermarono per un attimo, credendo di aver seminato i nemici.

“Charles, non ho parole per ringraziarvi” sussurrò Caterina riconoscente, mentre la ragazza teneva lo sguardo basso.

“E’ il minimo che avessi potuto fare, Vostra Maestà” disse calcando sull’appellativo per farle capire che era dalla sua parte.

Caterina accennò un sorriso, ma quella breve tregua ebbe ben presto fine. Voci e passi minacciosi sembravano sempre più vicini ed era tempo per scappare di nuovo, ma come fare? Se avrebbero accennato un solo movimento, li avrebbero scoperti di sicuro.

“Dobbiamo dividerci è l’unico modo” disse la donna in un sussurro.

“No!” esclamò Maria parlando per la prima volta e cogliendo di sorpresa l’uomo affianco a lei.

“Si, Maria, io starò bene!” riprese la Regina in tono dolce accarezzando il volto della figlia.

“Maria?!” chiese stupito Charles, capendo immediatamente la vera identità della ragazza.

“Vostra Grazia, vi prego!” disse ancora la donna rivolgendosi adesso a lui “Portate in salvo la mia Maria!”

I due tentarono ancora di protestare, ma invano, perché Caterina aveva deciso già e ignorando i loro ultimi tentativi, cominciò a correre, garantendo così loro una fuga. I Bolena infatti, udendo il rumore dei suoi passi, le furono subito dietro. Allora Charles, senza esitazione, approfittando del momento, prese per mano la Principessa e cominciò a correre nella direzione opposta.

“No, aspettate, mia madre non possiamo lasciarla così!” gridò lei cercando di divincolarsi dalla sua stretta.

Charles non si fermò neppure, tornare indietro adesso sarebbe stato un suicidio. Un rischio che per salvare la Regina avrebbe volentieri corso, ma non mettendo in pericolo la vita della Principessa.

“Andrà tutto bene, Principessa, dovete fidarvi di me” le disse solamente stringendo di più la presa attorno alla sua mano.

E Maria non ebbe altra scelta che fidarsi.

**

Caterina non riusciva quasi più a sentire le gambe, ma non poteva fermarsi, Giorgio Bolena era ancora dietro di lei e sentiva la voce di Lord Wiltshire chiamarla da non troppo lontano. Un solo errore, un solo cedimento sarebbe stato fatale, ma il pensiero che sua figlia era al sicuro le infondeva speranza e coraggio. Continuava a correre solo questo, finchè d’improvviso intorno a lei non sentì più niente. Una calma innaturale regnò sovrana nel labirinto e Caterina rallentò cautamente fino a fermarsi del tutto, tornando a respirare. Questo finchè una mano si posò sulla sua bocca e cadde tra le braccia dello sconosciuto, svenuta.
 
 
   
 
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