Un pensiero.
Un solo pensiero riusci' in un attimo a cambiare tutto.
Spalancai gli occhi un attimo prima che le nostre labbra si sfiorassero...
Mi voltai divincolandomi dalla sua presa e scappai verso l'uscita della grotta.
Non mi voltai indietro perché non avrei resistito vedendo il suo sguardo vuoto e forse triste.
Corsi più veloce che potei verso il bosco e scappai il più lontano possibile.
La testa era piena di pensieri, di domande... mi stava sfruttando forse? Come poteva essersi innamorato di me dopo solo pochi giorni dall'esserci conosciuti? Non era possibile... avevo fatto bene a scappare o era stato solo uno stupido errore?
Io pero' l'amavo, l'amavo come non avevo mai amato nessuno, con lui tutto era più bello, tutto era fantastico, senza di lui tutto era più scuro e senza senso, lui aveva dato un senso a tutto, ad ogni gesto, ad ogni parola...
Mi sedetti sulla scogliera che si trovava diverse centinaia di metri sopra alla grotta e non fiatai, non volevo che mi trovasse... mi presi la testa tra le mani e scoppiai a piangere.
POV. EDWARD
Perché era scappata? Ero stato troppo sbrigativo? Era impaurita dalle mie parole?
Rimasi fermo in quel punto e fissai il pavimento di roccia dove fino a pochi attimi primi si trovava Bella.
La mia stella era andata via... forse non provava le stesse cose che provavo io...
Forse, forse, forse... solo ipotesi...
A piccoli passi usci' dalla grotta e mi sedetti sulla spiaggia con la testa fra le mani.
Sospirai...
Il mare era proprio bello quella sera, mi era sembrato tutto perfetto per la mia “dichiarazione”... la luna brillava sul mare e le stelle quella sera avevano un qualcosa di più bello finché ero con lei, la mia stella personale. Ma poi appena se n'era andata avevano preso un'aria triste, malinconica...
In quel momento se avessi avuto il mio amato pianoforte davanti, avrei composto una melodia molto più triste di tutte le altre.
Decisi di tornare verso casa di Jessica finché non la vidi.
Il mio cuore comincio a battere a mille e senza farmi sentire iniziai a salire su per la scogliera dov'era seduta...
“Bella...” dissi piano dalle sue spalle.
Lei si volto' di scatto e allora vidi i suoi occhi arrossati dal pianto e le guance rigate dalle lacrime.
Mi avvicinai e dolce, per consolarla da AMICO l'abbracciai.
Lei si strinse di più al mio petto e smise di piangere.
“Scusami...” sussurro' con voce roca...