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Autore: Frallosa    06/10/2012    4 recensioni
I Dursley, accecati dai pregiudizi, non si sono comportati nel migliore dei modi con Harry. Ma se avessero l'opportunità di rimediare? E se nel mentre, capissero anche che la Magia non è poi così male?
Non è mai troppo tardi per nulla.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Dursley, Famiglia Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Un’ora e tre materializzazioni dopo-non era possibile pensare di portare più di un Dursley alla volta, soprattutto se si trattava di Dudley o zio Vernon- Harry e i tre erano nei pressi del giardino dei Weasley, pronti a palesare la loro presenza.
 
Il giovane dagli occhi verdi si voltò verso la zia, e schiarendosi la voce, disse:
 
-Lì abito io. Come vedete, in questi giorni saremo vicini di casa!- E indicò la casa adiacente. Probabilmente, la vecchia zia Petunia avrebbe avuto molto da ridire in proposito, dato che la dimora aveva i muri esterni corrosi dal tempo e il giardino poco curato, ma evidentemente, la nuova Petunia non dava più tanta importanza a questi dettagli, perché rispose:
 
-Oh, carina! Trovo che sia perfetta per una coppia di giovani sposi!- Ma ciò che spaventò di più Harry, fu il fatto che la zia sembrava sincera come non mai mentre parlava.
 
-Grazie zia… bene, ehm, credo sia ora di entrare alla Tana.- Harry si sentiva tremendamente a disagio sotto lo sguardo perforante di zio Vernon, ma cercò di non darlo a vedere, sollevato dal fatto che da un momento all’altro sarebbe stato di nuovo vicino alle persone che gli erano accanto fin da quando aveva undici anni, e che gli avevano voluto bene sin dal primo attimo.
 
Arrivò dinanzi alla porta, sulla quale era stato apposto un incantesimo che le faceva cambiare colore a seconda del mago che si trovava di fronte.*
 
In quel momento, era color paglierino, e somigliava decisamente a una grossa tavola d’oro massiccio.
 
Bussò, e questa si aprì automaticamente dopo il terzo tocco. Harry non osava voltarsi verso zio Vernon per vedere la sua espressione, ma sapeva di non potersi aspettare niente di buono.
 
S’incamminò per lo stretto corridoio, e, con i tre alle calcagna, giunse in cucina, dove ad attenderlo c’erano non poche persone.
 
La signora Weasley era ai fornelli come suo solito, anche se non si stava affaccendando granché… si limitava a seguire con gli occhi i movimenti della sua bacchetta. Dietro il bancone della cucina c’erano Ginny ed Hermione, perse in chissà quale discorso ‘tra ragazze’ e due delle poltrone erano occupate da Arthur e Ron, nel bel mezzo di una partita con gli scacchi magici.
 
Harry si schiarì la voce, e tutti alzarono lo sguardo su di lui e sul suo seguito. Ginny si alzò e si catapultò su di lui, abbracciandolo. –Mi sei mancato.- Sussurrò con le labbra a un centimetro dalle sue.
 
-Anche tu.- Rispose Harry, dimenticandosi di trovarsi in una stanza affollata.
 
-Oh, andiamo ragazzi, per mezza giornata che siete stati lontani, state così?-
 
Ron ovviamente non frenava mai la lingua e sua sorella non si trattenne nel rispondergli:
 
-Ronald Bilius Weasley, ti sei mai guardato allo specchio mentre guardi Hermione? Hai la faccia di un pesce lesso!- Ginny non si risparmiava in complimenti affettuosi nei confronti del fratello e quest’ultimo stava sfiorando tutte le tonalità di rosso più acceso esistenti, mentre il resto dei presenti-Dudley compreso- stava avendo un accesso di riso.
 
-Ora, se permetti, starei baciando il mio fidanzato.- Concluse Ginevra seccamente, voltandosi con un sorriso complice verso Harry che non sapeva se ridere dell’amico, alleandosi con la sua quasi-moglie o se mostrare comprensione verso il rosso, consapevole della furia-altrettanto rossa- a cui sarebbe andato incontro. Alla fine, preferì restare al suo posto, decidendo che non era il caso mettersi contro una donna, alla fine vincevano sempre loro.
 
Harry prese la mano di Ginny e si girò verso i tre Babbani, i quali li fissavano curiosi-sì, stranamente, anche zio Vernon aveva abbandonato il cipiglio diffidente-.
 
-Zia Petunia, zio Vernon, Dudley, ho il piacere di presentarvi Ginevra, la mia fidanzata.- Harry pronunciò quelle parole tutte d’un fiato, cercando di riprendersi mentre guardava zia Petunia farsi avanti e stringere Ginny.
 
Ovviamente il mondo continuava a girare al contrario anche presso i maghi.
 
-E’ un piacere cara, sono contenta di essere qui!- Disse zia Petunia con tono civettuolo, mentre Ginny era già tra le braccia di Dudley, che evidentemente aveva trovato qualcuno di abbastanza forte da non andare in sofferenza cardiaca sotto le sue mani.
 
-Sembri tosta, cugina. Sono sicuro che andremo molto d’accordo io e te!- Disse Dudley, lasciando Harry sgomento.
 
Ron-che nel frattempo si era ripreso dalla sua figuraccia-scoppiò a ridere, ma smise quando Dudley fece un passo verso di lui e disse:- Oh, ma te ti conosco già, Rosso! Una volta sei uscito dal camino di casa mia!-
 
Tutti, persino zio Vernon, scoppiarono in una sana risata, a parte, ovviamente, il diretto interessato, che temeva un abbraccio dal cugino del suo migliore amico, che, quanto a stazza, era tre volte lui.
 
Harry smise di ridere e si fece avanti, dicendo: -Lui è Ron, Dudley, mentre la signorina che vedi lì seduta è Hermione. Sono i miei migliori amici.-
 
-Uuh, ma che bel bocconcino…- Sussurrò Dudley, spostando la sua attenzione su Hermione, mentre tutti scoppiavano a ridere e Ron toccava una a una le sfumature del viola.
 
Ad Harry parve di sentir mormorare a zio Vernon qualcosa come:-E’ pur sempre mio figlio!- ma non ci prestò attenzione, poiché si affrettò a chiarire:- Ehm, Dudley, Hermione è fidanzata con Ron, si sposano lo stesso giorno mio e di Ginny.-
 
Dudley lo fissò con poco interesse, come se avesse detto qualcosa di irrilevante e iniziò a guardarsi intorno, fermando gli occhi sugli scacchi che stavano davanti al signor Weasley e che sembravano dotati di vita propria.
 
-Wow, che figata! Ma come fanno?- Urlò eccitato come un bambino dinanzi a un giocattolo nuovo, e si tuffò a sedere di fronte ad Arthur, che iniziò a spiegargli qualcosa sulla loro magia. Nel tanto, Ron bofonchiò:- Ti trasformerei volentieri in uno di loro se Harry me lo permettesse.-
 
Harry si trattenne dallo scoppiare a ridere, e presentò zia Petunia alla signora Weasley, mentre zio Vernon rimase impalato sull’entrata della cucina, continuando a guardarsi intorno come convinto che, da un momento all’altro, uno di quegli oggetti che lo circondavano, avrebbe deciso di attaccarlo.
 
-Ehm, signora Dursley, se ce lo permettesse, io e Ginny vorremmo mostrarle le stanze dove alloggerete, così magari potete sistemarvi.- Disse Hermione, sorridendo.
 
-Oh, ma certo cara, fatemi strada! E, per favore, chiamatemi zia Tunia!- Rispose Petunia semplicemente.
 
Prima o poi, si disse Harry, doveva ricordarsi di chiedere a Dudley se la zia avesse avuto un trauma di qualche genere in quegli anni, perché un cambiamento così radicale non era affatto normale!
 
Hermione sfoderò la bacchetta e fece alzare in volo i bagagli. Li fece avanzare fluttuando e li seguì, mentre dietro di lei si incamminavano zia Petunia e Ginny.
Il tutto era passato sotto lo sguardo allarmato di zio Vernon, il quale però non commentò e si sedette in un angolo del salotto afferrando un giornale, che si rivelò essere ‘La Gazzetta del Profeta’.
 
Mezz’ora dopo, zia Petunia scese per prima, seguita dalle ragazze, con un sorriso beato sulle labbra, mentre sussurrava -Ho sbagliato tutto… dovevo accorgermene prima…-
 
Poi si avvicinò alla cucina e chiese a Molly cosa c’era per cena, ma evidentemente fu sbalordita dalla risposta dell’altra, che probabilmente aveva fatto un elenco di portate degno di un reggimento.
 
-Molly, scusami, ma in quanti saremo a cena? Non mi vorrai dire che quelle pietanze sono tutte per noi!- Disse zia Petunia con tono sorpreso e la risposta della signora Weasley non si fece attendere:- Oh, vediamo, dunque, ci siamo noi nove, poi il Ministro- sì, Kingsley è riuscito a trovare una serata libera per degnarci della sua presenza!- Bill, Fleur e Victoire… Ah, sì, Harry, caro, ti hanno avvertito che ci saranno anche Teddy ed Andromeda?-
 
-No, non lo sapevo, ma mi fa piacere comunque… sono curioso di vedere il colore degli occhi che Ted sceglierà per l’occasione.- Rispose Harry ridendo e suscitando l’ilarità generale, babbani esclusi ovviamente.
 
-Secondo me stasera opterà per occhi chiari e capelli scuri, sa che quello è il modo migliore per far colpo su Victoire!- Disse Hermione, e Ron intervenne:- Okay, apriamo le scommesse… Chi punta sugli occhi verdi?-
 
Harry disse:- Andiamo, Ted ha solo sette anni, Vic appena quattro, non avrete mica già pianificato le nozze?-
 
-Se osservassi un po’ di più il tuo figlioccio piuttosto che la tua fidanzata, ti renderesti conto che è già cotto di mia nipote!- Disse Ron trionfante, dall’alto della sua rivincita.
 
Harry arrossì e si ripromise che quella sera avrebbe dedicato tutta la sua attenzione al figlio di Remus.
 
 
 
Quella sera, alle sette in punto, la tavola era imbandita e zia Petunia aveva fatto il carico di così tante nuove ricette, che le sarebbero bastate per un anno di nuovi piatti.
 
Dudley aveva passato il pomeriggio a cercare di capire come far muovere gli scacchi, per poi scoprire che non ci sarebbe riuscito senza magia.
 
Zio Vernon si era concentrato sulla tv, unico oggetto babbano su cui potesse far affidamento.
 
Ron ed Harry- come sempre quando erano a cena dai Wesley- avevano apparecchiato il tavolo in giardino con eleganti tovaglie bianche. La Magia aveva fatto il resto con le varie stoviglie.
 
Fecero appena in tempo a rientrare in salotto che uno schiocco li avvertì che qualcuno si stava materializzando. Infatti apparve Bill con in braccio Victoire e allo schiocco successivo, Fleur.
 
Victoire corse ad abbracciare nonni e zii- anche gli acquisiti- e poi si fermò davanti a zia Petunia per presentarsi, così come sua madre le aveva insegnato.
 
Dal canto suo, zia Petunia sembrava essersi innamorata della bambina, e continuava a chiamarla ‘Bambolina’.
Probabilmente era la figlia femmina che aveva sempre desiderato, quella che ogni donna vorrebbe crescere con fiocchi e nastri.
 
Dudley, invece, sembrava aver visto la Madonna. Da quando era arrivata Fleur non le aveva staccato gli occhi di dosso, ma era comprensibile dato che chiunque la vedesse la prima volta ne rimaneva abbagliato.
 
-Mamma, esistono gli angeli? Perché davanti ne ho uno.- Dudley sembrava completamente fuori di sé mentre tutti ridevano sguaiatamente, a parte Bill, che naturalmente era geloso della sua donna e Ron che mormorò: -Questo qui è fissato con le mogli di noi fratelli… voglio vedere se è la stessa cosa con Angelina!-
 
Harry fece qualche passo e si mise davanti a un Dudley incantato, per la seconda volta in un giorno: -Dudley, quella che definisci ‘angelo’ si chiama Fleur e non lo è per niente, fidati di me…-
 
-Arry! Non rovinare così la mia reputazione, per piascere!-
 
Harry rise e continuò: - Scusa Fleur, ti stavo ricordando nelle prove per il Torneo Tremaghi… Comunque, Dudley, forse non te l’ho presentata come si deve: Fleur è la madre di Victoire, nonché moglie di Bill, il maggiore dei Weasley.-
 
Bill fece un passo avanti e tese la mano, mentre un sorriso sfregiato si allargava sul suo volto. Dudley la strinse, un po’ più intimorito rispetto al pomeriggio, quando aveva fatto apprezzamenti su Hermione.
 
In quel momento, un terzo schiocco fece intendere che altri ospiti erano giunti.
 
-Eh nonna, mi prometti che un giorno potrò materializzarmi anch’io?- Stava dicendo Teddy, che quando si accorse di trovarsi in una stanza affollata, si guardò intorno e urlò:
 
-Zio Harry! Vero che mi materializzerò anch’io da grande?- e si tuffò tra le sue braccia aperte.
 
In quegli anni, dopo la definitiva sconfitta di Voldemort, Harry aveva fatto di tutto per stare accanto a Ted.
Lo doveva a Remus e Tonks per tutto ciò che loro avevano fatto per lui.
Lo doveva a Remus per l’amicizia che lo legava a suo padre James.
Lo doveva a entrambi perché se erano morti era colpa sua.
 
-Certo, a diciassette anni, ti iscriverò personalmente al corso Teddy! Ma prima devi andare ad Hogwarts e magari potresti imparare a giocare a Quidditch…- Disse Harry con aria sognante… spesso considerava Ted come una sorta di figlio, perciò desiderava il meglio per lui.
 
-Sì, magari nel ruolo di cercatore dei Grifondoro, che ne dici?- Disse Ron sarcastico, ma fu interrotto da Ted che disse tutto felice:- Va bene zio Harry, basta che mi regali la nuova Nimbus 2005!-
 
Tutti risero, Andromeda si schiaffò una mano sul viso e Ron mormorò: -Ha già le idee chiare il ragazzo!-
 
 
 
*l'idea dell'incantesimo che fa cambiare colore alla porta a seconda del mago che vi sta davanti mi è venuta da non so dove mentre scrivevo, non fa parte degli incantesimi citati nei libri.


 
Salve a tutti! :)
Chi vi parla è un'autrice soffocata dal raffreddore, che ancora non riesce a credere di aver ricevuto 4 fantastiche recensioni da 4 meravigliose ragazze (per me è tanto, credetemi!)
Bene, passando a questo capitolo, come avete potuto notare è tutto incentrato sulla Tana, perciò abbiamo avuto la possibilità di ritrovare tanti cari personaggi che nei precedenti capitoli non c'erano *u*
Spero continuerete ad abituarvi al drastico cambiamento di zia Petunia, personalmente la preferisco di gran lunga così! Zio Vernon è sempre lo stesso, e Dudley, beh, lo si può chiamare Dongiovanni ;)
Non vedo l'ora di sapere cosa pensate di questo capitolo, perciò non fatemi attendere troppo per favore *pleeeease*
Per il prossimo capitolo, è probabile che dovrete aspettare un po', perchè la settimana che sta per iniziare non è delle più semplici per la sottoscritta, cercate di capirmi!
Buona lettura :)
  
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