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Autore: AngelWithoutWings    06/10/2012    1 recensioni
Belle, adesso posso dire di essermi innamorato di te la prima volta che ti ho vista. Dei tuoi capelli rossi e del nostro primo bacio. Per quanto cercassi di opporvi resistenza, c’era una forza inarrestabile che mi legava a te. E quando finalmente mi sono arreso, mi sono innamorato ancora di più. Del tuo sorriso così dolce e contagioso, dei tuoi occhi, per cui potrei fare qualsiasi cosa.
Dopo tutto questo tempo, posso dire onestamente di essere completamente innamorato di ogni singola parte di te. Del tuo cuore. Della tua anima.
Prometto di proteggerti e di non farti mai soffrire. Prometto di essere sempre al tuo fianco, proteggerti e supportarti. Prometto di dimostrarti quanto ti amo e quanto questo amore aumenti ogni giorno di più. Prometto di non farti mai sentire meno che perfetta. Prometto di essere sempre quello che vorrai e di cui avrai bisogno.
Questo è solo l’inizio della nostra favola, ma prometto di amarti fino all’ultimo dei miei giorni come fosse il primo.
#Introduzione non scritta da me, mi sembra giusto dirlo...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Way She Used To Love Me'
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Harry spalancò gli occhi, nascondendo il viso tra i capelli di Belle e quando vide il segno rosso sul collo, lo coprì con la mano, mentre lei si voltava e salutava il fratello, imbarazzata quanto il suo ragazzo.
“Dormi qui?” le chiese Nick, sorridendo divertito.
Belle annuì e Nicholas se ne andò in camera sua. Cinque secondi dopo si ritrovò stesa sul divano, con Harry sopra di lei e le sue mani che le facevano il solletico sui fianchi “Avanti, dillo!”
“Mai!” disse tra le risate lei, cercando di spingere via il suo ragazzo, senza successo “Basta!”
“Shh!” l’ammonì, guardando il corridoio dove era sparito Nick “Chi aveva ragione?” sussurrò.
“Guarda che mi metto a fare versi e faccio venire mio fratello!” lo minacciò.
Prima che Harry potesse rispondere, Julia si affacciò alla porta, riprendendoli “Oh! Ma la fate finita? Andatevene in albergo se volete stare svegli tutta la notte, la prossima volta!”
Harry alzò gli occhi al cielo, facendo ridere la sua ragazza, che però tornò seria subito dopo aver guardato bene la sua migliore amica “Tutto bene, Ju?”
“Fantastico...” Si portò una mano al viso, nascondendolo “Non appena vi sarete azzittiti e mi lascerete dormire!” non le diede il tempo di aggiungere altro, tornando nella sua stanza.
“Devo andare a vedere che cos’ha.” Disse Belle, preoccupata.
“Sapevo che l’avresti detto, ma non puoi, perché sei mia prigioniera adesso!” la strinse a sé con il braccio lungo la vita.
“Harry...” lo guardò seria.
Lui sbuffò, spostandosi per farla alzare e le pizzicò la coscia, sorridendole “Poi torna da me.” Lei annuì, abbassandosi per baciarlo un’ultima volta, sorridendogli.
 
Si affacciò dalla porta della stanza di Julia, cercando di guardare all’interno. Man a mano che i suoi occhi si abituavano al buio si avvicinò al letto, cercando a tastoni e sussurrò “Ju?” quando toccò il piede di Liam e lui si lamentò in una lingua incomprensibile, ancora addormentato.
Sentì una risata alle sue spalle “Che fai, provi a fregarmi il ragazzo?”
Belle rise, andandole incontro “Hai pianto?” esclamò sottovoce e Julia si arrese, stringendo la sua migliore amica e posò la testa sulla sua spalla, mentre Belle le accarezzava la schiena per rincuorarla “Ti va se andiamo di là a parlarne?” Aprì la serranda cercando di fare meno rumore possibile e poi richiusero la finestra alle loro spalle, accertandosi che anche le altre fossero chiuse, prima di sedersi sul divanetto di vimini in balcone.
Belle era in ansia, preoccupata per la sua amica, ma non aveva intenzione di metterle fretta. Sarebbe stata disposta ad ascoltarla non appena Julia fosse stata pronta. La sottoscritta si sistemò a gambe incrociate, prendendo i calzini a righine arancioni tra le mani, mentre muoveva le gambe su e giù a mo’ di stretching, guardandosi intorno per godere della visuale notturna di Manhattan dal ventisettesimo piano. Tornò a guardare Belle, che le sorrise impaziente. Aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Si morse le labbra, rivolgendo gli occhi al cielo e prese un respiro profondo. Guardandola, Belle diventò ancora più preoccupata e impaziente. Riprovò a parlare, ma quello che arrivò alle orecchie di Belle fu solo un sussurro, confuso “Ho paura di... ...re... ...sta... ...inta...”
Alzò un sopracciglio, avvicinandosi “Scusa, non ho capito niente.”
Julia chiuse gli occhi e reclinò la testa fino a toccare la spalliera di vimini del divano, respirando di nuovo lentamente. “Ho paura di essere rimasta in cinta.” Riaprì un occhio solo, per constatare la reazione della sua amica, mentre quelli di Belle si spalancavano. Lasciò scendere lungo la guancia un’ultima lacrima, ma si sentì eternamente sollevata di essersi finalmente confidata con qualcuno.
Fu il turno di Belle a balbettare “E scu... ma... nel senso... e tu...” Alla fine rinunciò a parlare e si limitò a stringerla in un lungo abbraccio silenzioso ma pieno di significato “Ne sei sicura?” le soffiò sulla spalla lasciata scoperta dalla maglia bianca enorme, evidentemente di Liam.
“No.” Singhiozzò “Non lo so neanche io.”
“Che cosa intendi fare adesso?” Belle non la lasciò, continuando a stringerla, più forte ad ogni singhiozzo. Era preoccupata anche lei, ma continuò a parlare fingendosi calma per incoraggiarla “Hai intenzione di dirlo...”
Julia si allontanò di scattò, abbastanza da guardarla negli occhi “Liam non lo sa. Nessuno lo sa. Solo tu.” Posò le mani sulle sue spalle “Promettimi che non lo dirai a nessuno.”
“Non condivido la tua scelta...” sospirò “Ma potrai fidarti di me, te lo prometto.”
Julia annuì, sorridendole e l’abbracciò di nuovo “Una settimana...” Sussurrò, più di una volta, quasi a rassicurare se stessa, più che per informare la sua amica.
Rimasero a lungo lì fuori, in silenzio, senza cercare di riempire quei momenti con dei dialoghi, entrambe troppo assorte nei loro pensieri per rendersi conto di quanto potessero sembrare imbarazzanti.
“Lo terresti?” si decise a domandarle Belle.
Julia alzò la testa dalla pellicina vicino all’unghia smaltata blu e la guardò sorpresa, nonostante avrebbe dovuto aspettarsi questa domanda. Boccheggiò, alzando le spalle e scosse la testa “Non lo so.”
“Non ci hai mai pensato?” insistette.
“Certo che... solo non ci riesco!” portò una mano dietro la testa, liberando i capelli mossi biondi dall’elastico rosso. Precedette Belle, quando la vide sul punto di parlare “Liam mi abbraccerebbe, mi farebbe sentire al sicuro dicendomi che mi ama e che mi starà vicino qualsiasi cosa succederà, lo so!” passò una mano tra i capelli, sospirando “Farebbe sembrare tutto questo normale, rovinerebbe solo il nostro rapporto diventando protettivo all’ennesima potenza e io non voglio essere trattata come una bambola di porcellana, perché non ne ho bisogno.” Accennò ad un sorriso, alzando le spalle “Non serve che capisci le mie ragione, solo... mantieni il segreto per una settimana e poi tutto tornerà...”
“E se non andasse...” provò a farla ragionare, ma Julia si alzò in piedi, tappandosi le orecchie.
“Non dirlo!” sospirò, frustrata “Io non sono incinta. Non posso. Non voglio!”
Liam bussò al vetro della finestra, facendo saltare entrambe e poi uscì, rabbrividendo a contatto con l’aria fresca all’esterno “Ragazze, che succede?”
“Scusa, ti abbiamo svegliato?” Julia abbozzò un sorriso.
“No, tranquilla.” Mentì, stropicciandosi gli occhi come i bambini. Julia lo raggiunse e lo baciò a stampo sulle labbra per poi superarlo ed entrare.
Liam rivolse un’espressione confusa a Belle “Scusala, ultimamente... non riesce a dormire bene.” Si alzò, imitando al meglio un sorriso e provò a squagliarsela anche lei.
Liam però le afferrò il polso, guardandola serio “Va tutto bene?”
“Sì, certo.” Alzò le spalle, fingendosi indifferente “Te l’ho detto, è solo nervosa per...”
Posò le mani sulle sue braccia, tenendola davanti a sé ed abbassò il viso, per poter puntare lo sguardo sui suoi occhi. “Se ci fosse qualcosa che non va che riguarda Julia, me lo diresti, vero?”
Belle annuì, schiarendosi la voce “Certo, stai tranquillo.” Prima di andarsene.
 
“Perché non me l’hai detto?” Liam si risedette sul letto, mentre lo raggiungeva Julia, posando un bicchiere d’acqua sul comodino.
“Detto cosa?” si irrigidì.
“Che avevi problemi a dormire.” le cinse la vita da dietro, facendola sdraiare sul suo petto.
“Io ho co... ah, certo!” Intuì Julia, ridendo sotto i baffi per la poca fantasia nell’inventare balle di Belle “Che cosa avrei dovuto dirti, scusa?” si infilò sotto le coperte.
“Non lo so... cominciavo a preoccuparmi.” Le accarezzò le spalle, facendo scivolare lungo la schiena i capelli “Ultimamente sei sempre nervosa...”
“Mi stai dando dell’acida per caso?” rise, poggiandosi con gli avambracci sul suo petto.
“Devi ammettere però che non hai un caratterino facile.” La stuzzicò, poggiando la fronte sulla sua.
“Povero te, allora...” rise “Dovresti imparare ad amare i miei difetti, in teoria, no?”
Se ti amo...” Scoppiò a ridere, quando Julia rimase congelata.
“Ah sì? Bene, basta saperlo!”  lo spinse, voltandosi e attirando a sé il lenzuolo.
Liam rise, cingendole la vita, nonostante lei cercasse di liberarsi e le lasciò una scia di baci lungo la spalla “E’ ovvio che ti amo...”
“Dimostramelo.” Si voltò appena, sorridendo in sfida.
Lui ricambiò il sorriso, prendendole il viso tra le mani e si avvicinò con il suo fino a sfiorarle le labbra e a baciarla dolce. Quando la sentì sorridere sulla sua pelle, posò le mani sui suoi fianchi e la fece voltare del tutto, stringendola a sé mentre le accarezzava la schiena dove si era alzata la maglietta. Lei posò le mani sulla sua nuca, passando le dita tra i suoi capelli.
Liam si allontanò appena, sfiorandole il naso con la punta del suo “Ti amo.”
Annuì, attirandolo di nuovo a sé, per baciarlo ancora “L’avevo intuito, sì...” lui rise, soffiandole sulla clavicola, dove le lasciò un bacio e un altro, un terzo “Anch’io ti amo.”
Si alzò, reggendosi con le mani sul materasso e sovrastò il suo viso, accarezzandole la guancia con una mano “Tutto.” Julia alzò un sopracciglio, non capendo “Amo ogni singola parte di te.”
 
 
 “Tutto questo bianco mi acceca!” commentò sarcastica Marty, guardandosi attorno.
Belle fu l’ultima ad entrare, facendo tintinnare di nuovo il campanello sopra la porta del negozio, ma non appena mise piede nell’enorme salone e si ritrovò circondata da una miriade di candidi e bellissimi abiti da sposa, rimase a bocca aperta. Subito dopo di lei, entrò Nick, che le cinse le spalle e le sussurrò “Hai tutto il tempo del mondo, sorellina. Finché non troverai il più bello.” Le baciò la guancia “Harry ci ha messo delle ore ieri...”
Belle si voltò di scatto, afferrandogli la mano prima che se ne andasse “Eh!?!” ma Nicholas si stava già allontanando, per chiamare la commessa, che rivolse loro un sorriso raggiante e gli fece cenno di seguirla.
 
“Tranquilla, il diciassettesimo è sempre quello giusto.” Commentò ironica Julia nel camerino, mentre tirava i lacci del corsetto dell’ennesimo vestito “Stai dritta!” le prese le spalle, tirandole su.
“Non ce la faccio più!” sbuffò Belle, poggiando la fronte sulla parete di fronte.
“Se può farti stare meglio, eri bellissima in ogni abito.” Intervenne Juls, da fuori.
“Harry e i ragazzi sono andati ieri...” Disse Belle, trasognata “Chissà che abito avrà scelto Harry...”
Marty alzò gli occhi al cielo, sbracata su un divanetto lì davanti “Perché non pensi al tuo e vieni fuori?”
“Dio, ti immagini quanto sarà bello!” si mordicchiò il labbro, sorridendo.
Sarah alzò un sopracciglio e Nick sbatté la testa contro la parete alle sue spalle, facendo ridere le ragazze.
Julia alzò gli occhi al cielo e annuì, poco convinta “Sicuro...” prima di tornare a guardare il vestito, ravvivando la gonna, sorridendole “Sai, questo sembra davvero bello.”
Belle rise, sbuffando ed uscì, tirando la tenda rossa del camerino “Ok, ho capito... sto zitta!”
“Ma io dicevo sul serio!” la rincorse Julia, aggiustandole lo strascico corto ad ogni passo.
Si fermò al centro del salottino davanti ai camerini, dove le sue amiche l’aspettavano, facendo boccacce allo specchio. Si voltarono istantaneamente, non appena la videro e la fissarono. Un sorriso sincero si espanse sul viso di tutti i presenti, studiandola da capo a piedi.
Belle si rese conto di non essersi ancora guardata allo specchio e si voltò.
Spalancò gli occhi anche lei, e per poco non riuscì a riconoscersi nella donna riflessa davanti a lei.
Sembrava così bella e sicura di sé...
Toccò timidamente il bustino con i polpastrelli, quasi che avesse paura di vedere quel vestito sparire come quello di Cenerentola.
Ma non successe, ovviamente, ed accarezzò i ricami e le perline argentati lungo i fianchi del bustino, che le risaltavano la vita magra e il seno, fasciandoli.
Lasciò scivolare le dita fin sui fianchi, dove il vestito si gonfiava. Morbido e candido si arricciava fin a toccare terra e più lo guardava, lo toccava, più si sentiva davvero una principessa.
Si voltò, sorridendo al sentir frusciare il tessuto delicato, notando i lacci argentati del corsetto comparire tra i boccoli castani lungo la schiena, che raccolse su una spalla, per studiarlo.
Tornò di fronte, tenendo ancora lo sguardo sul suo riflesso “Questo.” Riuscì semplicemente a dire.
Marty annuì, alzandosi e le si avvicinò, insieme alle altre.
“Ti sta d’incanto.” Juls alzò il pollice e Sara cinse le spalle della bionda, ammiccando.
Nicholas si mise dietro di lei, cingendole la vita e posò il mento sulla spalla libera dai capelli. Le sorrise, guardando il loro riflesso “Harry è l’uomo più...”
Belle rise, girandosi con il viso per guardarlo “Non comincerai a fare il fratello sentimentale, spero!” e anche lui sorrise, baciandole la guancia.
“Una cosa è sicura: se ti vedesse ora... sverrebbe!” Commentò Julia, mentre lei e le altre entravano nei camerini per provare i vestiti da damigelle che avevano scelto precedentemente.
Nicholas prese il cellulare dalla tasca, scusandosi prima di uscire per parlare con il suo capo e Belle rimase sola. Concentrata ancora sul suo riflesso, saltò quando la commessa nell’altra stanza accese la radio. Tornò a guardarsi e sorrise, mordicchiandosi il labbro. Sospirò trasognata e prese la gonna per i lati, muovendo il vestito a destra e sinistra, gustandosi l’effetto. Poi chiuse gli occhi, immaginando la stessa musica e lo stesso fruscio del vestito mentre ballavano, lo stesso tessuto contro quello dello smoking dello sposo e le sue mani grandi e affusolate sui suoi fianchi...
“Belle?” si affacciò Juls, uscendo vestita da uno dei camerini “Che stai facendo?”
Belle si voltò di scattò, arrossendo leggermente e sorrise, alzando le spalle “Ehm...” poi guardò la sua amica e il suo vestito “Sapevo che era perfetto!”
La bionda sorrise, raggiungendola davanti allo specchio.
Il vestito azzurrino accarezzava perfettamente la figura snella della damigella, racchiudendole il seno con una fascia di seta blu, mentre il resto del vestito rimaneva liscio cadendole lungo i fianchi fino alla punta delle scarpette dello stesso colore prestate dal negozio. Si voltò, guardando il triangolo di stoffa ricamata e abbellita da perline che partiva all’altezza della vita e si apriva fino all’orlo.
“Scusa, quel rompipalle del mio ca... Oh!” Ricomparve Nicholas, che lasciò la frase in sospeso non appena vide Juls, affianco alla sorella. E notò anche l’occhiata di rimprovero che quest’ultima gli rifilò.
Intanto, uscirono dai loro camerini anche le altre ragazze. Il modello era per tutte lo stesso, ma ognuna indossava il suo colore preferito.
Belle ripensò a qualche settimana fa, quando i suoi erano venuti a trovarla a Los Angeles e lei e sua madre erano passate davanti ad un negozio di abiti da sposa; le aveva detto che con troppi colori sarebbe sembrata più una sfilata di carnevale.
Ma lei non la stava neanche ascoltando. No, in realtà stava pensando a quella mattina con Harry, quando l’aveva chiamata per la prima volta ‘Piccola Belle’, dopo la storia degli ombrelli colorati che guardava dalla sua finestra, a Parigi...
E poi, anche sua madre in quel momento avrebbe dovuto ammettere che Marty in rosso, Sarah in rosa, Juls in blu e la testimone in beige, come si richiedeva, erano bellissime. E non era l’unica a pensarlo, visti gli sguardi insistenti di Nicholas verso una delle damigelle...
 
Tre quarti d’ora dopo, stavano aspettando i ragazzi sedute sul prato a Central Park, scattando foto.
“Chi vuole un hot dog?” Julia si voltò, notando il carretto bianco e rosso lungo il viale acciottolato. Alzarono tutti la mano “Ok, chi mi accompagna?” rimase alzata solo quella diafana di Belle, che le sorrise.
Si alzarono, camminando verso il chiosco sottobraccio, guardandosi intorno.
“Io e te a New York...” rise Belle, alzando le spalle “Non so, è strano!”
Julia rise “In che senso?”
“Boh... la mora e la bionda: fa tanto Blair e Serena!” sorrise Belle, sistemandosi i Ray-Ban sul naso.
Julia annuì, ridendo “Ci mancano solo un bel Chuck Bass e quel figone di Nate Arcibald, allora...”
Belle si fermò, indicando due ragazzi in fila per gli hot dog. Julia annuì, ammiccando e si avvicinarono.
“Ecco a te!” sorrise il tizio con il berretto, porgendo l’hot dog al ragazzo riccio davanti a lui.
“Grazie!” intervenne Belle, che glielo sfilò letteralmente di mano e lo addentò, guardando divertita il suo ragazzo.
“Devo fartene un altro?” chiese il venditore.
Harry scosse la testa, senza neanche più guardarlo “No, grazie.” e seguì Belle che se ne stava andando. Si fermò, voltandosi per avvisare Liam “Hei, io vado da...” ma quando lo vide, lo trovò tra le braccia della sua ragazza, ‘impegnati’ “Come non detto!” rise, scuotendo la testa e si girò, cercando Belle.
La individuò che camminava lungo il viale, qualche metro più avanti. Lei si voltò appena, girando la testa e sfoggiò un di quei sorrisi divertiti, da bambina, che lui adorava. Mosse un passo e lei tornò a guardare davanti, scostandosi indietro i capelli con la mano libera e lui le andò dietro, guardandola. Forse perché non l’aveva vista per tutta la mattina, ma la trovò talmente bella, che prese il cellulare e le scattò una foto. Poi cominciò a correre e quando la raggiunse, la prese per la vita e la strinse a sé, guardandola negli occhi, sorridendole “Ti amo.”
Belle sorrise, alzando appena un sopracciglio sorpresa, ma felice di sentirglielo dire così, senza motivo. Alzò le braccia e gli cinse il collo con entrambe le mani “Anch’io ti amo.” Le accarezzò la guancia, alzandole il mento e la baciò.
 
           Shopping sfrenato…
                 Madison Square Garden...
       Empire State Building…
          La Statua della Libertà…
 
I ragazzi trascorsero il resto del pomeriggio da turisti, per le strade di New York, guidati da Nicholas che, da bravo newyorkese, si vantava della sua città con Juls, che camminava al suo fianco. Lei rise ad una sua battuta, mentre il braccio del suo ragazzo, intorno alle sue spalle, l’attirava di più verso di sé. Verde...
Seguivano Marty e Zayn camminando a braccetto, chiacchierando con Liam e Julia.
“Belle, siamo sempre gli ultimi!” si lamentò Harry, riacchiappandola per il braccio, mentre scattava un’altra foto. Lei rise, raggiungendo gli altri e gli baciò la guancia, dandogli la mano, mentre con la sinistra continuò ad immortalare palazzi, estranei... e Harry.
 
La sera, invece, Nick propose di andare a ballare in un locale che frequentava di solito, e passare lì la loro ultima notte a Manhattan. Dopo essersi cambiati,i ragazzi uscirono, mentre Harry e Belle preferirono rimanere a casa. Ordinarono una pizza e si misero nella camera del fratello, guardando sul PC le foto scattate.
“No, non ti azzardare!” rise Belle, bloccando la mano di Harry prima che potesse cancellare una sua foto.
“E’ orribile!” sbuffò, indicandola “E poi ne hai scattate una miriade solo a me...”
Belle alzò le spalle, baciandogli il naso “Eh che ci vuoi fare... sei bello!”
Harry rise, baciandola sulla guancia “Tu di più.” Belle scosse la testa, baciandogli la fronte “Ho detto di sì!” le baciò l’altra guancia.
“No!” protestò Belle, lanciandogli il cuscino. Si alzò, correndo verso il corridoio, ridendo. La seguì, salendo le scale verso la terrazza. Harry sorrise, non potendo evitare di associarla a quella in cima al palazzo di Belle, a Los Angeles. Belle si sedette, mentre lui si avvicinò alla balaustra, affacciandosi per guardare il panorama. Si voltò, sorridendole e le si sedette affianco, cingendole le spalle e Belle posò le gambe sulle sue, la testa sulla sua spalla “Davvero pensi che io sia bella?”
“Che razza di domande?” rise Harry, accarezzandole i capelli “Certo che sei bella. Anzi, per me sei La più bella!” rispose, baciandole la fronte “E il fatto che non sai di essere bella... beh, è questo che ti rende bella.
Belle arrossì, baciandolo e poi alzò il naso, guardando il cielo, cambiando discorso “Le stelle sono belle.”
“Sì, ma tu di più.” La baciò sotto il mento.
Belle rise, abbassando lo sguardo nuovamente su di lui “Ok, ora basta. Stai esagerando, Styles.”
Lui scosse la testa e continuò, perché la trovava adorabile quando arrossiva “Tu brilli come loro.” Belle alzò un sopracciglio, scuotendo la testa, ridendo “Anzi, tu illumini il mio mondo, come nessun altra.” Lei scoppiò a ridere, scostandosi i capelli con la mano prima di spingerlo e lui sorrise, soddisfatto, continuando “E adoro la tua risata, quando sorridi...
“Harry!” rise, stendendosi, coprendosi gli occhi con il braccio.
Si accorse comunque di Harry, che spostò le sue gambe e puntò le braccia affianco al suo viso, sovrastandola, sorridendo divertito “Non mi credi?”
“Neanche la donna più bella del mondo crederebbe a tutte queste lusinghe.” Sbirciò appena, prima di coprirsi di nuovo gli occhi.
Beh, se tu potessi vedere quello che io vedo, capiresti che sei tu la più bella del mondo.” Si abbassò, sfiorandole le labbra dolcemente “Forse capiresti anche perché ti volevo così disperatamente dal primo momento che ti ho vista.” Le baciò gli angoli della bocca e sotto al mento “Ti amo.”
Belle sorrise, giocando, accarezzandogli i capelli “Perché sono bella come dici?” Harry si allontanò appena, studiandola e si rassicurò quando capì che stava solo scherzando e scosse la testa “Per cosa allora?” sorrise di nuovo, mordicchiandosi il labbro.
“Dipende...” rise, spostandosi, per sdraiarsi affianco a lei, poggiando la testa sulla suo petto.
“Da cosa?” Belle storse il naso, intrecciando le dita a quelle del suo ragazzo, sulla sua pancia.
“Da quanto tempo e pazienza hai...” Alzò il viso, baciandola sotto il mento. Belle rise, mentre lui continuava a baciarla lungo il collo, fino all’orecchio.
“Che fai, provi a cambiare argomento, Styles?” sorrise, mordicchiandosi il labbro, quando si ritrovarono alla stessa altezza.
Lui scosse la testa, accarezzandole la guancia per scostarle i capelli dietro l’orecchio “Torno su un vecchio argomento, piuttosto.” Posò l’altra mano sul fianco, accarezzandolo e posò la mano sulla sua pelle, sotto la maglietta “Vuoi ancora fare l’amore con me?” Belle trattenne un sorriso e gli prese la mano, che stava cercando di salire e l’allontanò delicata dal suo corpo. Si alzò a sedere, aspettando che lui la imitasse “Che succede?”
“Ecco, veramente vorrei parlarti di questo.” Si fece seria, giocando con il bordo della sua maglietta “Stavo pensando...” lui annuì, seguendola “Insomma, tra qualche mese ci sposeremo...” annuì di nuovo “Ecco, beh... a questo punto... non ci conviene, insomma...” si scostò i capelli “Beh, hai capito!” lui scosse la testa, confuso e lei sbuffò, accarezzandogli la guancia “Per te andrebbe bene rinunciare fino al matrimonio?”
“Rinunciare a cosa?” domandò lui, sperando di aver frainteso.
“Ma come a che cosa!?!” esclamò lei “A fare l’amore, Styles!”
Spalancò gli occhi per un istante, rimanendo immobile, poi deglutì a fatica e riuscì a parlare “Se... insomma, se ci tieni.”
Belle non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere “Dovresti vedere la tua faccia!” si sedette a cavalcioni sulle sue gambe, cingendogli il collo “Ti sto prendendo in giro; certo che voglio fare l’amore con te!”
Harry rise, pizzicandole i fianchi “Ti odio!”
“Davvero?” alzò un sopracciglio, sfiorandogli appena le labbra.
Lui sorrise, scuotendo la testa “No, non proprio.” E la baciò, alzandosi, prendendola in braccio con sé. Cominciò a camminare, fermandosi davanti alle scale, mentre Belle gli baciava il profilo della mascella “Ehm, amore...” lei si allontanò “Dovresti scendere...”
“Che romantico, Styles.” Commentò lei, scese le scale.
“Ah sì?” Harry si sfilò la maglietta, seguendola per mano fino alla camera da letto, l’attirò a sé “Non eri della stessa opinione mentre arrossivi, poco fa...”
“Touché.” Ammiccò Belle, lasciando scivolare il vestito che indossava a terra.
Harry la raggiunse, allontanati i pantaloni con un calcio, attirandola a sé con le mani sui suoi fianchi “A proposito, sei bellissima.” La baciò, camminando a ritroso verso il letto, sedendosi davanti a lei, che gli accarezzò le sue spalle per baciarlo ancora, quando la porta d’ingresso sbatté.
Nella casa riecheggiò la voce arrabbiata di Juls “A quindi sarebbe colpa mia!?!”
Belle allontanò Harry, indicandogli di star zitto e questo sbuffò, poggiando la fronte sul ventre di lei.
“Oh andiamo, adesso non fare la bambina!” replicò Louis, con lo stesso tono alto di voce.
“Devo andare...” Belle provò ad allontanarsi, ma Harry la riportò a sé.
“Stanno litigando, e allora?” sbuffò, provando a baciarla di nuovo.
“E allora due dei nostri migliori amici stanno litigando...” gli baciò la fronte, sorridendogli “Vorresti continuare e far finta di niente?”
“Sono loro che ci hanno interrotto!” protestò.
Belle alzò gli occhi al cielo, recuperando il vestito da terra “Teoricamente non stiamo facendo niente.”
Harry sbuffò per la terza volta, alzandosi borbottando “Certo, perché abbiamo perso tempo...”
“Passare del tempo insieme senza finire a letto per te è una perdita di tempo!?!” alzò un sopracciglio.
“Non ho detto questo!” si affrettò a difendersi.
“Beh allora spiegati, perché a volte sembra che i tuoi ormoni controllino il cervello e non il contrario.”  Sbuffò, scostandosi i capelli.
“Sto solo dicendo che tu sei bellissima, quindi quando ti dico che sei bella, dovresti credermi. Perché a quest’ora, loro non ci avrebbero interrotto!” spiegò, lamentandosi come un bambino.
“Ah, quindi è colpa mia?” Belle posò le mani sui fianchi, ripetendo, inconsciamente, le parole di Juls “Vuoi litigare anche tu, Styles?”
Harry si affrettò a raggiungerla, cingendole la vita e la baciò “No che non voglio litigare con te. E’ ovvio che amo ogni momento con te. Solo... non sono un maniaco.” sospirò, nascondendo il viso tra i suoi capelli, baciandole la spalla.
Belle rise, accarezzandogli i ricci “Scusa.”
“Tu aspetta qui: ti mando Juls e vado a fare un cazziatone a Louis!” Belle scoppiò a ridere, mentre il suo ragazzo lasciava la stanza, spalancando la porta ancora in mutande, nero “Louis, sei un emerita testa di carota!!!”


No, non sono morta.
Scusate per il ritardo clamoroso!
E vi ringrazio di aver recensito...
Sarò breve oggi, perché devo scappare. <3
Un bacio!


 


Zayn & Marty ~ Belle ~ Liam & Julia ~ Belle & Julia ~ Sarah & Niall ~ Nicholas & Belle ~ Louis & Juls ~ Belle & Harry 

  
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