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Autore: JackPortiero    07/10/2012    2 recensioni
By JackPortiero, l'autore della teoria Tobi=Hinata. Beh... che dire... Naruto e Hinata si sono lasciati al primo giorno del 3° anno di Accademia, proprio al termine della saga precedente! :''-( ... E ora!? E ora si riprende esattamente da lì, vedendo un po' come si comporteranno i nostri beniamini da qui a poco prima dell'inizio del vero manga di Kishimoto. Certo che ne incontreranno di gente, in questa missing moment, a partire proprio da "COLUI" che era intervenuto a proteggerli da quei tre odiosi bulletti: SASUKE-KUN, l'idolo delle ragazze! E anche se siamo sembre sotto l'illusione di Tobi/Hinata, quando c'è di mezzo il clan Uchiha, i colpi di scena sono reali e garantiti! ;-)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Madara Uchiha, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Hinata/Sasuke
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMORE IN CODICE'
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NOTE di inizio pagina:

1) si ricorda al lettore che in questi frangenti Hinata parla con Kurama senza ancora vederlo, e senza sapere si tratti di Kyuubi.
2) "tempus dilatatio" ... Mi mancavano gli incontri onirici tra la bella e la bestia!... :P ... Ma credo che, esagerando, questo capitolo si svolga nel giro di non più di 10 secondi in tempo reale! ^_^





HINATA, KURAMA, e NARUTO (...quel "qualcosa"...)


C'è "qualcosa", che è sempre con me.
Se chiudo gli occhi... posso vederlo.
Se mi guardo dentro... posso toccarlo.
Se sto per smarrirmi... mi salva ancora una volta la vita.

( Già... E' proprio così! E non importa, che "lenti" usi o come ti conci i capelli! Naruto li distinguerebbe dal loro profumo! Ti riconoscerebbe dalla frequenza del tuo batter di ciglia! )
 
Mi ha sempre... p-protetta. Ma io invece, nel momento del v-vero bisogno, non ho fatto n-nulla. Ho lasciato c-che si spegnesse indegnamente...

( No... E' stata la Volontà del Fuoco dei Senju. Lei e solo lei, semmai, si spegnerà indegnamente! )

Lo so, che gli applausi di quel giorno sono il frutto della mia immaginazione. Eppure è tutto così vero, è come sarebbe andata se solo ti fossi stata vicino.
Vorrei solo afferrare... "quel tuo sorriso". Il volto innocente e trionfante che salutava i tuoi assassini, e renderlo reale.

Volevo... riscattarlo. Mostrartelo, dargli la sua rivincita. L'ho fatto per questo.

Ho scommesso tutto su lui, e ora, ha preso sul serio coraggio. E' diventato luminoso, inarrestabile. Porterà la pace.

( In verità... fingeva. E tra gli spalti, cercava solo te. )


*****



"Dannazione... che cosa ho fatto?!?" - si inorridì Sasuke, in quell'interminabile passare
di secondi - "Neechan... perché non ti rialzi!? E continui a perdere sangue?
Perché... la tua ferita non si rimargina!?"




[.....]

 
"Fa male!... fa troppo male!!... AIUTO!! Ma dove sono!?... Io sto davvero, per morire!?"

"No... Io non voglio... non voglio morire da sola così!..."

"Però solo così... solo così potrò rivedere il tuo sorriso... mamma..."


 [.....]



"Hinata... Ma perché sei così debole? Perché non vuoi guarire? I tuoi sogni valgono davvero... così poco?" - si angosciò terribilmente l'Uchiha, di fronte all'oscenità di cui era diretto responsabile.

"Non è successo nulla, ai miei occhi... Nemmeno un semplice sharingan. E senza potere... sono spacciato. Sta arrivando davvero, qualcuno... E' veloce, talmente forte da far muovere l'aria, e muore dalla voglia di uccidermi!" - si rese conto lui, intorpidito, totalmente privo di polso, reggendosi a mala pena in piedi.

"Hinata... non ti importa proprio niente, di Naruto? è questa la verità? continuerai ad agonizzare e contorcerti come un pesce fuor d'acqua... fino alla fine?" - riprese coscienza di sé il giovane moro.
"I-io, credevo f-fossi più forte... credevo avresti c-capito che devi combattere... che l'Odio è la vera forza!" - le parlò lui follemente, sebbene la Hyuga in quell'atroce dolore non potesse certo intender qualcosa.

"Non posso più, lasciarti s-soffrire così inutilmente. E io, devo continuare ad aggrapparmi alla vita... Devo uccidere Itachi..." - cercò a tal punto di imporsi.

"Uno di noi due, oggi doveva acquisire un nuovo potere... E dato che mi sono sbagliato... vorrà dire che sarò io, a ottenerlo." - stabilì infine, apprestandosi a darle il colpo di grazia.


(.....)




"Che bella, luce... Sta incominciando a fare meno male... Sto iniziando a provare un intenso e piacevole tepore...
Chi è... quel signore dai lunghi capelli bianchi che mi sorride... che ha tenuto un posto per me alla sua destra?
...forse, non è così terribile, morire. Forse... esiste davvero, il paradiso. Io... sona la benvenuta. Sto arrivando, mamma... Assieme aspetteremo papà, Hanabi e..."


"NO ASPETTA!! NON ENTRARE SENZA DI ME!! IO NON POSSO ENTRARE DOPO DI TE!!" - implorò a squarciagola una voce familiare.

"Na... Naruto-kun!? M-ma... sei proprio tu..." - si stupì notevolmente l'angelica corvina, attendendo con tutta calma la sua venuta.

"Hinata, ti scongiuro, non andare... I-io non posso entrare, senza di te..." - la pregò ancora l'Uzumaki, segnato nel corpo, trascinando faticosamente alla caviglia una pesante catena.

"Ma Naruto... ma che... dici? Si sta così bene, qui!... Certo, che potrai entrare! Io ti guarirò, te la leverò io, quella catena! Così potrai sederti, vero signore?"

E il maestro dai lunghi capelli bianchi, e dall'aspetto da vecchio eremita, affermò che c'era posto per tutti quelli che avrebbero voluto, se Hinata lo desiderava. E si rivolse al biondino.
"Guarda meglio, figliolo..." - gli parlò con calore - "...in quel posto alla mia destra c'era scritto il nome di entrambi voi. Però il posto è in effetti uno solo, e il tuo nome sta scomparendo perchè non vuoi sederti. Ma solo per questo. Ed è un vero peccato... avreste anche potuto giungervi assieme, in qualche modo."

"Hinata, il signore ha ragione. I-io non voglio, entrare..." - precisò meglio l'affranto ragazzo - "Mi bastava... passare come una piccolissima parte di te, nascosta silenziosa dentro di te. Anzi, sarebbe stato davvero meglio così!... Perché, vedi... questa catena... sono tutte le persone che ho ucciso. E' il loro disprezzo. Ma sono anche i miei veri sentimenti per te, e il perdono che non avrò mai il coraggio di chiederti..."

"Ma... Naruto... ma cosa..."

"Lascia stare, Hinata... mi scoprirebbero subito. E nessuno, vuole che sto con te!.. Tu, sei tu. Ma io.. sarò chiamato mostro anche qui. Ho fallito. Sono solo un demonio. E tutti ti disprezzeranno a causa mia..."

"Ma NON è vero! Non è vero Naruto!..." - provò a convincerlo la bambina - "Qua è diverso! E tu non sei un mostro! Tu sei il salv..."

"Grazie lo stesso, signore... Ma io... devo sacrificarmi; è compito mio, non c'è altra soluzione. E poi è quello... è quello il posto che fa per me." - affermò con rassegnata convinzione l'Uzumaki, indicando delle vampe nere senza fine, da cui trasalivano atroci urla colme di sofferenza. Stridori infernali simili a quelli che Hinata poteva udire dentro Kurama, proprio nei suoi vecchi incontri con Kurama.
Il ragazzo attraversò dunque quel fuoco divoratore, senza tuttavia bruciarsi, in virtù della sua innocenza. Ma in men che non si dica, scomparve totalmente dalla vista della corvina.

"NO ASPETTA!! NON ANDARE VIA DA ME!! Io voglio che stai con me! Non sono nessuno, senza di te!" - urlò la fanciulla, inseguendolo e tuffandosi immediatamente tra le fiamme, senza pensarci troppo.

"Kurama fai qualcosa! Noi tre siamo una cosa sola, NON VOGLIO STARE QUI SENZA DI LUI IN ETERNO!!" - implorò impotente, non scorgendo più nulla, e temendo di averlo perduto per sempre.

Il signore e la luce scomparvero. Egli, da Rikudou che era, cedette il suo posto ad altri, e divenne un semplice uomo.
Ma anche Hinata, in effetti, era solo una bambina coraggiosa, e si rese conto solo ora, di trovarsi in tutt'altro luogo. Il luogo dove era solita parlare con la Volpe.


(.....)




"Stupida ragazzina, così avevi intenzione di farci morire tutti!?" - chiese alla Hyuga una voce sarcastica.

"Ku...Kurama!?... ma... che scherzo è questo!?..." - si destò frastornata la piccola Hinata, incominciando a perdere tosto i minimi particolari della visione appena avuta.
"Non è uno scherzo, sciocca!!..." - specificò subito altero il Kyuubi - "...Sasuke ti ha sgozzata, non ricordi!? Stai per morire ADESSO!!"

La ragazza, si toccò sotto il mento appena. E sebbene quel cucciolotto del Novecode si fosse in realtà intenerito, e avesse predisposto di anestetizzarla a pieno dal dolore, la corvina poteva sentire con chiarezza il suo immacolato sangue fluir via, anche se in maniera estremamente lenta, come a rallentatore.

"Cosa ci succederà, Kurama? Cosa succederà... a Naruto?" - domandò vagamente la ragazzina, mentre con le mani s'adoperava nel tamponar la ferita, senza esito alcuno, in verità.

"MA come!... Non lo hai... visto!?" - la interrogò severamente il cercoterio, in uno strano misto di immensa irritazione e segreta benevolenza - "Naruto... si perderà. Brucierà all'inferno." - la fece impallidire.
La piccola si annichilì difatti un momento, ma poi, sconcertata e indignata, riprese colore, e rigettò con tutte le forze un'idea del genere.

"NO!... Non è vero! Tu... menti! E' una sporca bugia!" - agitò la testa e il sangue, in preda al panico - "Che cos'è!?... vuoi il mio corpo, adesso!?..." - si lasciò malamente sfuggire, senza troppa convinzione.
Il bijuu sorvolò, a riguardò di questa affermazione, e concesse alla Hyuga il tempo di recuperare, persino in un momento critico come questo. Vuoi perché l'improvvisa rivelazione era stata davvero scioccante, sia perché in fondo, quando la Bambina parlava con lui in stato di incoscienza o dormiveglia, un solo secondo equivaleva a ore; la dimensione temporale era completamente distorta.

"Oppure..." - si calmò tristemente la corvina - "...per te sono come una figlia, e se muoio ora, senza averti riconosciuto e reso parte di me, non avrai pace anche tu in eterno?" - arrancò amareggiata nel buio, verso lo Spirito, come a cercare il suo viso e il suo perdono. Ma lui, senza troppi convenevoli, le ordinò immediatamente di fermarsi, e confermò subito a modo suo, al contempo attaccandola.
"Piantala! Non mi interessano le tue scuse e i buoni propositi!" - la aggredì seccato, ma senza alzare oltremodo la voce - "Mi sono stufato, di farti da balia! Io sono io! Tua madre E' MORTA, devi guardare altrove! E' tempo di camminare da sola, e sostituire per sempre il sorriso di lei con qualcos'altro!"

Hinata... sentì le gambe tremare tutte. Dapprima, finì in ginocchio. In seguito, il cuore suo si vuotò totalmente, e il corpo cedette, reggendo a stento il peso di quel macigno, distribuito pari pari sui palmi delle mani. Ma infine, carponi, in mezzo all'enorme chiazza vermiglia che s'era venuta a creare, Hinata poteva come specchiarsi, e intravedere ancora "qualcosa", quel qualcos'altro, il sorriso di qualcun'altro...
La ragazza ansimava, sudava freddo scorgendo quel volto, quel volto coraggioso che le sorrideva, ma poteva anche mirare, in maniera davvero speciosa, il suo imbelle sangue discender pian piano dal collo, verticalmente, aumentando via via di velocità, fino a ondeggiare pericolosamente sul fondo, col rischio di far svanire, senza rimedio stavolta, quel luminoso sorriso.


"Naruto-kun... sorride sempre lo stesso. Anche se ci siamo lasciati e sono stata c-così cattiva con lui, ha ancora la f-forza di scherzare come uno scemo...
Ma l-lui, p-però, ha trattato con indifferenza... i miei sentimenti. E' s-solo un arrogante, e i-io... ce l'ho ancora con lui!... Ce l'ho con lui, p-per avermi abbandonata..."
 
La Hyuga socchiuse un attimo gli occhi, con profonda amarezza. E toccando delicatamente riflesso dell'Uzumaki, per il vuoto che le si era venuto a creare dentro in precedenza, percepì la mera realtà dei fatti.

"Ma chi voglio prendere in giro! Naruto... mi vuole bene. Ha solo fatto quello che riteneva giusto. Starà soffendo almeno quanto me, per quello che è successo...
I-io, ora, posso sentirlo più che mai... C'é qualcosa, che ci lega da sempre. Da quando lo conosco non ho mai smesso di sentirlo vicino al mio cuore. E' così che la penso."

 
Una palpabile "connessione", potenziale e non prestabilita, si era infine prepotentemente schiusa, da sopita che era. Un sentimento d'Amore vero, non indotto, si espandeva con Forza nell'anima, dall'interno.
Senza artificio alcuno, dilagava inesorabilmente come il suo sangue. Un sangue che però non apparteneva più a lei solamente, del quale ora doveva rendere conto, e che reo e inadempiente si spargeva a terra come fine sabbia di una clessidra, che severa segnava l'intevallo residuo alla irrimediabile crocifissione e messa a morte di un'anima.


"E ora!? Che mi succede, adesso!? Mi sento... così diversa! Che cos'è, questa strana e intensa sensazione!? Da dove deriva, tutto questo Potere!?
Ma è... Naruto!! E non è, potere... E' qualcos'altro! ed è senza limiti!!
E'... il suo Amore! è tutto il suo amore che mi ricambia e splende come una torcia, e vuol cercare a ogni costo di redimere il vuoto che ho dentro..."

"Naruto... è semplicemente l'amico con cui combattere per salvare Sasuke. E' il ragazzo che ammiro, che non ha altro scopo se non quello di farmi felice.
Questo, è Naruto!... La mia Volontà; ciò che Naruto è realmente..."

 
La piccola fu teneramente abbracciata dal chakra di Naruto, che proprio in un quel momento stava pensando intensamente a lei, dando tutto se stesso nel poterla al più presto ritrovare. E fu avvolta con forza dalle code del Kyuubi, o meglio di Kurama, che dentro Hinata non era ormai più l'incarnazione dell'Odio, ma semmai di un amore gratuito, una volontà inesauribile disposta a donarsi eventualmente in sacrificio, e che grazie al giusto esempio non si sarebbe mai arresa, nè sarebbe mai mutata in qualcosa di egoistico o morboso.
Perché il volto solare di Naruto, che non mollava mai, era ciò che Hinata aveva nel cuore. E l'Uzumaki in carne e ossa era riflesso, contraltare, completamento di tutto questo. La strada verso la luce, la retta via da seguire. E quel sorriso, tale splendore per giunta, parlava e lottava segretamente per lei, s'era spontaneamente generato dall'amorevole luce dei suoi occhi, per proteggerla ed esaudire il suoi sogni.

Era così. Era stato così dal principio. E Hinata si sentì riempire dentro, fin dentro l'anima, e provò una fuggevole estasi, un'infinita commozione. Non avendo, tra l'altro, necessità alcuna di mascherare ciò che non era, in questo momento.


"Che bello, Kurama!... Siamo parte l'uno dell'altro!... Anche lui, mi cerca! Anche lui, vuole salvarmi!... Persino ora..."
 
"Hinata!..." - finse però di spazientirsi il bijuu - "...non c'è più tempo! Non è proprio il caso di mettersi a piangere!..." - commentò lui, a riguardo di quel dolce e casto amplesso spirituale.
"Allora? Chi o cosa devo essere, stavolta? Cerca di scegliere in fretta!" - le intimò un po' scocciato, e repentino - "Ma bada bene! TU LO SAI, che se mi usassi o ti lascassi morire come un'egoista per ricongiungerti a tua madre, per voi non ci sarebbe alcun rimedio! E noi tre, saremo divisi per sempre..." - le sbatté infine in faccia, piccato, mentre lei si asciugava pian piano le lacrime, tra i sensi di colpa.


"E' vero... Io devo vivere! Devo tenere duro, non posso abbandonare Naruto per nessun motivo!... Però... io non voglio nemmeno far del male a Sasuke..."

La Hyuga aveva ormai ben capito, cosa c'era in ballo; ed era ben determinata, nel voler sopravvivere. Ma ancora non si capacitava sul dover guerreggiare, e provò a obiettare qualcosa...
"Ma scusa, però... come può essere che Naruto-kun non possa entrare in paradiso? Questo... è impossibile! Non può essere vero!... Inoltre..."
"ANCORA non sei convinta che devi batterti!??" - si arrabbiò immediatamente il Novecode - "Quello ti ammazza!! Si può sapere CHE CAZZO hai che non va?!?"

 
Si oscurò celermente in viso, la ragazza. Sasuke si era sul serio risolto, stava per immolarla davvero. La Volpe accelerò dunque i tempi, decretando di strigliare ben bene l'ingenua corvina.
"E se nemmeno la gioia che hai provato poco fa ti è servita, d'ora in poi faremo a modo mio." - vociferò lui, enigmatico - "Ti dirò finalmente come stanno le cose, visto che ci tieni tanto a saperlo!..."

Era vero; Hinata voleva effettivamente sapere qualcosa. Da parecchio tempo, ormai! E anche se non l'aveva mai domandato esplicitamente, in cuor suo sperava sempre in una spiegazione, da parte di Kurama...

"C'è una ragione, se Naruto è stato sempre tenuto in disparte. E se alla fine, avvolto nell'Odio, soccombesse a esso, o credendo di essere il peggiore dei mostri vendesse l'anima al diavolo, nemmeno Tu potrai far più niente, per salvarlo..." - ribadì con forza il bijuu. - "E questo potrà benissimo accedere, se lo abbandonerai..." - spiegò senza troppi fronzoli - "Stai pur certa che succederà, e il motivo è molto semplice..."

Con angoscia, Hinata strinse in pugni. Stava per aver conferma di ciò che aveva presagito da tempo. Kurama infatti era così testardo, non aveva alcuna intenzione di chiudere il becco.
"Se tu morissi o abbandonassi Naruto, o se incapace di difenderti credesse di aver fallito senza rimedio... Naruto perderà se stesso!... Si tramuterà nel mostro che è , PERCHE' lui in realtà è..."



"NO!! STAI ZITTO!! NON DIRLO!! Io non voglio saperlo, CHI E' realmente per te!! Per me NON significa nulla!!"

La corvina, a questo punto, si mise a urlare.

"IO GLI VOGLIO BENE LO STESSO!! A ME NON IMPORTA NULLA CHE E' KYUUBI HAI CAPITO?!?!?"


Il Novecode, da par suo, scoppiò quasi a ridere.
"Aahhhh... dunque tu lo sapevi..." - sogghignò sarcastico e melenso - "...che Naruto è solo un mostro!"


La corvina provò improvvisamente un lancinante dolore per tutto il corpo. Soprattutto alla mortale ferita al collo. E piombò fragorosamente a terra, boccheggiando come un pesce fuor d'acqua, agonizzante.
"Tu non hai mai dimenticato..." - rivangò crudamente Kurama - "...di quella volta che Naruto è stato chiamato Kyuubi, ed stato trattato come una piaga davanti a tutti..." - vuotò il sacco, impietoso.

"Quella stessa notte eri venuta subito a chiedermi che cos'è un Kyuubi, ma poi avevi rinunciato, per non usarmi con uno strumento..." - le descrisse nel dettaglio, come fosse cosa appena successa.
"E tuttavia, non hai mai accantonato di cercare per conto tuo la risposta; non hai mai dimenticato, quello schifo... E quando mesi dopo, in Accademia, si è parlato del demone che dodici anni fa ha distrutto il Villaggio, hai stupidamente sperato che Naruto fosse stato bollato in tal modo tanto per dire, solamente per insultarlo..." - articolò Kurama, senza cattiveria, rigirando ben bene le unghie tra le piaghe.


"Ma la verità... è che esistono altri spiriti come me, ben più feroci di me. E la sua anima è stata raschiata, svuotata, usata come contenitore per il più bastardo di tutti!"

La piccola si rannicchiò in posizione fetale, tutta tremante, e si portò le mani in faccia, in preda allo strazio.
"Ti prego, smettila!... non parlare così!" - implorò lei, con un fil di voce - "E' atroce! Posso sentire tutto il suo dolore, in questo momento!..."

"NO, io non ci tengo, a morire di nuovo!..." - le aprì bene le orecchie il bijuu - "ORA TU SOFFRIRAI, ascolterai tutto quello che ho da dirti, il senso di quella visione, tutto quello che hai sempre voluto sapere da me, fino a quando non avrai tastato con gli occhi le piaghe del dolore, se necessario, e amando come non mai avrai capito che è giunto anche per te, il momento di combattere come una tigre..."

Il sangue di Hinata aveva ora iniziato a pulsare più velocemente, e si mischiava al sudore e alle lacrime in maniera surreale, come per intreccio di un vortice, che salvifico avrebbe potuto riportarla indietro.
"Davvero, hai creduto alle sciocchezze di Naruto? Davvero vuoi addormentarti in un'illusione, pensando che il suo sogno non ti riguardasse!?" - la interrogò Kurama, retorico.

"Da sempre, Naruto è visto come un demone... Non ha NIENTE, a parte lui... Eppure, se prenderai il suo posto e lo salverai dal dubbio, un giorno avrà tutti i legami che meritava d'avere fin dall'inizio..."

Hinata, nel mentre, riuscì a stento a rimettersi sulle gambe; aveva infine compreso che anche Naruto, così come lei, aveva un disperato bisogno di un qualcosa nel cuore, che lo riempisse pienamente. E Kurama sosteneva che "quel qualcosa" dovesse essere proprio lei, che già esisteva ed "era tutto", e che se da una parte, per lei, il nocciolo duro risiedeva nel suo sorriso, per lui trovava dimora "nei suoi occhi".


"Ma il Kyuubi non è, come me... Lui è l'instabile incarnazione del Male, approfitterà della prima esitazione, per fargli credere  che lo odi veramente!"

 
La ragazza strabuzzò gli occhi, con terrore. Cosa aveva mai detto, quella volta, a Naruto! Che aveva fatto! Se egli si fosse puta caso rassegnato a quel "Ti odio", anche un attimo solo, sarebbe stato un disastro!

Kurama scrutò per un po', con particolare attenzione, la sofferente ed empatica ragazza, e incalzò il suo intuito fino alle estreme conseguenze, testando fino in fondo la sua volontà.
"Naruto... ti ha notata fin dall'inizio. Gli occhi di chi ti disprezza bruciano l'anima, sono freddi come il ghiaccio... E chi è abituato a vivere un contesto del genere, è in grado di riconoscerlo al primo impatto!"

Erano discorsi fin troppo noti, per lei. La Hyuga calò tenebrosamente il volto, consapevole. Era ormai  in fissa, al pari di un androide. Il suo sangue tra l'altro, stranamente, si era in quell'attimo propriamente fermato; così come il battito cardiaco. Eppure la ragazza, se possibile, sentiva e pativa più di prima. Il dolore di Naruto infatti le si era appiccicato addosso, al pari di tutti i sentimenti positivi, e questo rovente calvario era davvero lungi, dall'aspirare un eterno refrigerio, e si moltiplicava esponenziale allo scoramento, penetrandole il cuore da parte a parte, come una vile spada infusa del più affilato degli elementi.

"Sai bene, quanto sia difficile..." - iniziò a insinuarsi dentro di lei il bijuu - "Eppure Naruto, a differenza tua, non ha mai smesso di correre, pur di trovare qualcosa, e alla fine è successo. Come non affezionarsi all'unica persona che non ride mai di te, che ti guarda in maniera diversa e ti chiama sempre e solo per nome?" - rifletté seriamente, fuor d'ironia, il Kyuubi, anch'egli nominato dignitosamente solo da lei.


"Naruto... sta combattendo per te. E' il tuo guerriero. Ti ha liberamente scelto come sua signora. Ma incapace di starti vicino, per non coinvolgerti e servirti davvero... ha deciso di dimenticarti!"

 
Ma sul serio? Seriamente, era così? Hinata non poteva credere alle proprie orecchie, era un così triste placebo, una dolce lusinga, che la portò totalmente a concedersi ai sussurri della Volpe a Nove Code.
"Tu hai urlato: sarà l'Hokage! Gli hai detto: sei il mio Esempio." - rimembrò abilmente Kurama, fondendo il suo chakra a quello della ragazza - "E lui... ha creduto in te; nel cuore suo. Ma se infine si sentisse abbandonato proprio da te, se finissi ammazzata per la sua scelta di starti lontano, o se nel momento decisivo disperasse e fallisse nella missione di essere Hokage... che fine farà mai, il tuo samurai?"



((  Già... Un samurai, ha una sola parola.  Un ninja non ha... parola. E' solo uno strumento al servizio del Paese. E un ninja che ha come Nindo il mantenere la parola data, non è di certo uno shinobi, ma un altro tipo di guerriero...
Ma se un samurai tradisce il suo Bushido nel mantenere una promessa, e se non protegge e disonora irrimediabilmente il suo signore, rivelandosi il perfetto esempio di un fallito, che cosa gli resta!? Che unica opzione gli rimane!??  ))

 
"Senza dubbio..." - profetizzò Kurama - "...se il vostro legame si venisse a spezzare, se pensasse di aver perduto per sempre il tuo rispetto, o fossi una reietta o morissi a causa sua, odierebbe con tutte le forze se stesso!... Desidererebbe solo calare il sipario, e pur di cambiare un destino simile venderebbe l'anima al diavolo, e si tramuterebbe nel peggiore dei mostri!"  ( la cosa è scientificamente provata!, ndr ^_^ )

Hinata, dal canto suo, pur di evitare una disgrazia del genere, aveva disperatamente implorato l'aiuto di Kurama, affidando il suo spirito al più potente dei bijuu.



"Io non voglio, che succeda una cosa del genere a Naruto... Non importa, quali sacrifici dovrò affrontare... Non ho davvero altra scelta!
Il suo sorriso... è qualcosa da cui non posso separarmi! Lo amo troppo... NON ti permetterò più di toccarmi, Sasuke!..."


"Brava... così!... arrabbiati!... Devi solo... affidarmi i tuoi sogni. Solo quelli..." - sibilò serpentina la Volpe - "Lasciati andare... chiudi gli occhi... affidali ciecamente a me... Vedrai che non sarà invano!"


"Ipocrita di una Senju, mostra chi sei veramente!... Odia con tutta te stessa! Ambisci, gioca con i tuoi nuovi poteri!... Voglio proprio vedere, cosa sei disposta a sacrificare!!..."
 

( "Kurama... perché questo chakra così sinistro?... cos'è questo improvviso disprezzo nei miei confronti?" )


"Hinata Hyuga... Fagli vedere chi sei veramente! Liberarami per sempre da LUI!... Ama con tutta le tue forze!... La tua gentile Volontà, è di molto superiore alla sua!..."


( "E' così... antico... freddo... talmente pieno di rancore! Vuole distruggermi!... Non puoi essere tu..." )



*****






Naruto alla fine ha avuto un padre. Una madre. Ero-Sennin... Ma tutto questo, è stato parecchio dopo...
 
Hinata-chan... Vuoi sapere cosa gli ha concesso di andare fino senza mai perdersi? Vuoi sapere a cosa deve tutto questo?
 
Tutti i bambini... hanno i propri eroi. E il fatto che una Bambina lo vedesse come un Eroe, gli ha permesso di andare avanti senza mai smarrirsi.
 
Lui per quella bambina diventerà un Hokage in grado di superare tutti quelli precedenti.
 
E' questo il suo Sogno, razza di stupida!
 
  
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