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Autore: Anastasia_Malfoy    07/10/2012    7 recensioni
Draco ed Harry hanno sempre avuto una relazione difficile, ma è ancora peggio adesso che si odiano anche a causa dei ricordi che la guerra ha portato con sé. Tornare per l’ottavo anno alla scuola dove sono stati uccisi i loro amici non sarebbe stato facile, ma i problemi di controllo della rabbia di Harry minacciano la sua stessa vita. Quando un incidente durante la lezione di Pozioni lascerà i due uniti in un Legame, non avranno altra scelta se non quella di imparare a vivere come una persona sola.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Ho incontrato un ragazzo che era stato ferito dall’amore. Ho incontrato un ragazzo che era stato ferito dall’odio.

Bob Dylan

 

 

-Sono privo di pregiudizi, Potter, io odio tutti allo stesso modo.- disse in modo strascicato Malfoy, dopo essere stato rimproverato per un altro commento sui Grifondoro.

-Non odi me.- sorrise Harry con voce trionfante. Malfoy abbassò lo sguardo verso terra, ignorando le risatine divertite di Hermione.

-Be’, questo è un altro discorso. Devo salvarti la vita giorno dopo giorno perché sei troppo stupido per prenderti cura di te stesso. Non posso odiarti se devo pararti il culo tutto il tempo, no?- ribatté e Ron scrollò le spalle in assenso, alzando un blocco di palco per Hermione. Malfoy lo spinse con sarcasmo quando la ragazza fece a Ron uno sguardo dolce e posò un bacio in premio sulla guancia del suo ragazzo.

-Buongiorno, signore e gay!- disse una voce crudele piena di malizia e odio dietro di loro e Harry arrossì immediatamente, alzando il suo blocco di palco per avere qualcosa da fare con le mani.

Malfoy, invece, non voleva sentire storie.

-Va al diavolo, Hobbit.- disse Draco in modo cattivo, guadagnandosi un’occhiata di approvazione da Hermione che era in piedi accanto a lui, con le braccia incrociate sul petto.

-Vattene via, Theo, non piaci a nessuno qui e pensavo di averti fatto capire che sei stato bandito dal festival quando hai chiesto a Pix di far cadere una scatola di preservativi sulla testa di Harry.- disse Hermione, prendendo la mano di Ron per trattenerlo un po’, sapendo che le cose si sarebbero messe male se sia Malfoy che Ron avessero lasciato che i loro istinti di protezione avessero la meglio su di loro.

-Non hai prove che sono stato io a chiedere a quello stronzo di fare qualcosa a quel finocchio di gigolò.- disse Theo, con rabbia evidente sui suoi occhi viola.

-Aspetta, cos’è che hai detto?- esclamò Malfoy, parandosi di fronte al ragazzo.

-Draco, lascialo stare. Non ne vale la p..-

-Già, ascolta faccia da Froci..-

Ma il pugno di Malfoy interruppe la fine della frase, scontrandosi con la mascella del ragazzo con un forte crack, facendo cadere Theo a terra per la potenza della sua rabbia.

Malfoy si spostò per posare un piede sulle costole di Theo ma Harry lo tirò indietro, prendendolo per il torso, trattenendolo. Di nuovo, dovette ricordarsi che non era il momento giusto di pensare al calore corporeo di Malfoy o al petto scolpito che aveva sotto le mani.

-Non ne vale la pena.- disse Harry con fermezza e leggermente affannato, provando davvero tanto a non lasciare che la rabbia di Malfoy ribollisse troppo dentro di lui.

-È un bastardo omofobo!- urlò Malfoy, sputando sull’erba accanto a dove Theo stava ancora provando a capire cosa fosse successo con così tanta velocità.

-Lo so, ma questo non risolverà niente.- continuò per calmarlo, dovendo, alla fine, spingere un Malfoy in difficoltà contro il portone di metallo che chiudeva il palco principale.

-Mi farà stare meglio!- urlò, guardando ancora con rabbia verso Theo, che si stava alzando in modo goffo, sembrando offeso e scioccato.

-Si, ma non farà stare meglio me! Posso sopportare i coglioni come lui, Draco, non sono una scolaretta scema!- disse Harry, smettendo di provare a fermare il ragazzo e schiaffeggiandogli leggermente il volto per ottenere la sua attenzione.

Gli occhi blu ghiacciato di Draco si spostarono dal volto arrabbiato di Theo
 e incontrarono quelli verdi di Harry. Le pupille erano dilatate, le palpebre erano spalancate e il viso era leggermente contorto.

-Lascialo, non dargli un’altra scusa per renderci la vita impossibile.- disse Harry con tono più leggero, posando una mano sulla spalla di Malfoy e stringendola, sapendo che il contatto fisico li calmava entrambi quando le cose si facevano difficili.

-L’area del quarto palco deve ancora essere organizzata. Faremo la verifica dei danni più tardi.- disse Harry, con la voce leggermente spezzata per la stanchezza. Negli ultimi tempi non avevano dormito molto bene e Harry era quasi ansioso di sapere chi sarebbe stato il prossimo a prenderli in giro.

Era solo un piccolo gruppo di Serpeverde del sesto anno, niente che non potessero gestire. Ma Harry era ancora piuttosto insicuro su tutta la situazione e i bulli stavano rendendo la loro vita un inferno.

-È un casino che ho combinato io, perché lo vuoi sistemare tu?- disse il ragazzo, seccato, ma Harry era in grado di vedere la gratitudine nascosta nel suo viso e nella sua voce, perciò sorrise tristemente.

-Perché è colpa mia se ha detto queste cos..-

-Oh, no, non lo fare, cazzo! Non puoi prenderti la colpa di queste cose. Quante volte devo ficcartelo in quel cervello bacato che ti ritrovi? La tua sessualità non è un problema, è solo quello che sei! Dannazione, Potter, a volte mi fai impazzire!- disse, a denti stretti.

-Può anche essere, ma è sempre colpa mia se siamo sempre nei casini e il minimo che possa fare è convincere la McGranitt che sei stato provocato!- insistette Harry.

Dean arrivò nella scena da solo, trattenendo pazientemente un Ron ancora arrabbiato così che Hermione potesse trascinare Theo verso il castello usando la sua autorità di Caposcuola.

-Avanti, sai che Hermione ha ancora un mucchio di cose da fare. Sarebbe molto importante per lei se fossimo a noi a sistemare il palco numero 4.- disse Harry, con calma, lasciando andare Malfoy e sentendo la mancanza del calore della sua magia che scorreva contro la sua pelle e attraverso i vestiti.

-Perché dovrei fare qualcosa per lei?- disse l’altro di cattivo umore e, nonostante il ragazzo probabilmente avrebbe passato il pomeriggio col broncio e a gridare contro gli operai che li stavano aiutando per il festival, Draco era in controllo e stava provando a mantenere la sua dignità.

-Perché, per quanto tu non voglia ammetterlo, la rispetti e la tolleri abbastanza da sapere che sta di nuovo lavorando troppo, quindi ora muoviti! E proveremo a stare lontani dai guai!- disse Harry con un mezzo sorriso stressato.

-Si, mamma.- borbottò Draco, permettendo a Harry di girarlo con forza per il colletto, per indirizzarlo verso la loro destinazione.

Scesero una piccola collina fino al lago, dove avevano costruito temporaneamente un palco in mezzo all’acqua. L’avrebbero abbattuto alla fine del festival.

-Ron, smettila.- disse Harry, irritato, annuendo verso Dean che stava provando a trascinare Ron con loro.

-Va ad aiutare Malfoy, sarà ancora arrabbiato e finirà col gridare a qualcuno degli operai.- disse Harry, con tono grave.

-Andate avanti, voglio parlare con Harry un secondo.- disse Dean e Ron alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi a Malfoy, pronto a salire su una delle barche. Si sedettero entrambi in silenzio, guardandosi negli occhi, aspettando che i loro amici li seguissero.

-Stai tenendo duro, eh, Potter?- chiese, preoccupato, appoggiandosi contro un piccolo pezzo di legno che usciva fuori da un piccolo ponte che portava al piccolo porticciolo delle barche. Dean lo guardò con leggera apprensione, mentre Harry spostava il suo peso da un piede all’altro.

-Sto bene, credo, sapevo che non sarebbe stato facile.- disse, scrollando le spalle. Poi si passò una mano tra i capelli e infilò l’altra nella tasca dei jeans.

-E mangi, dormi, non c’è tensione tra te e Malfoy o…-

-Certo che c’è tensione, è un ragazzo etero, legato al suo nemico gay e non fa sesso da mesi. Non può mica saltellare su e giù sul posto ridacchiando, no? Deve sentirsi a disagio in un modo o nell’altro.- disse Harry, innervosendosi leggermente al solo pensiero.

-Be’, e come si comporta lui?- chiese Dean, afferrando i polsi di Harry e facendogli smettere di fare su e giù, mettendosi in piedi e guardandolo dritto negli occhi.

-Lui.. è un grande. Fantastico, a dire la verità, lui… lui c’è sempre e mi accetta, completamente.- sussurrò Harry, stanco, confuso dei suoi stessi pensieri, spostando lo sguardo verso il punto su cui era seduto Draco, con la barca che si muoveva leggermente mentre Ron era di cattivo umore.

-Ok, aspetta un secondo. Quand’è che ti sei innamorato di lui?- chiese Dean e Harry alzò le sopracciglia, con il volto contorto per l’indignazione.

-Non mi sono innamorato di lui! Ho fatto coming out solo il mese scorso, per l’amor di dio!- esclamò e Dean annuì, per niente colpito da quel fatto.

-Si, ma qualcosa mi dice che è successo prima di allora. Forse non l’hai ancora capito.- disse l’altro saggiamente, stando a guardare Harry che pensava per un paio di secondi.

Harry scosse la testa, incredulo.

-No, scordatelo. Non mi sono innamorato di lui! È Malfoy, è lunatico e offensivo e mezzo pazzo.-

-Ma…- Dean lo incoraggiò, prendendogli le mani e portandole verso il petto di Harry, proprio sopra il suo cuore.

Draco guardava quello scambio di opinioni da dove era seduto, colto di sorpresa quando qualcosa si accese nel suo petto quando Dean prese le mani di Harry in modo così gentile, come fosse niente. Forse gli omosessuali interagivano tra di loro così… ma a Draco non piaceva quella sensazione che riuscì a vedere sul volto confuso di Harry, eppure si sentiva abbastanza a proprio agio da permettere del contatto fisico con Dean.

La sensazione che provava lui, però, era gelosia.

-Ma lui..-

-È adorabile, involontariamente divertente, intelligente, sicuro di se, molto più sensibile di quanto avessi immaginato, ed è anche molto comprensivo… non mi piace quel tipo e non mi piacerà mai ma devi capire come ti senti e parlargliene oppure la situazione diventerà… aspetta, Potter, cos’è quello sguardo?- si fermò Dean, vedendo che gli occhi di Harry lasciavano i suoi e l’imbarazzo arrossargli le guance.

-Gli… gli esperti ci hanno detto che.. a un certo punto il legame ci avrebbe fatto volere…-

-Fare sesso? Dannazione, che stronzo fortunato!- disse Dean con un sorriso e Harry  fece finta di arrabbiarsi, dando un pugno sulla spalla del suo amico.

Ron aggrottò le sopracciglia dalla barca, con gli occhi che vagavano sul volto di Malfoy, seguendo lo sguardo intenso del ragazzo su Harry e Dean che stavano parlando scherzosamente alla fine del molo.

Che stava succedendo a Malfoy?

-Non farò sesso con Draco, grazie tante, non ho nemmeno avuto un  ragazzo ancora.- disse Harry, arrossendo ancora di più. Dean rise, abbracciando Harry con forza e allontanandosi, tenendogli il collo tra le mani in modo fraterno.

Draco voleva dare un pugno in faccia a Dean. Tutta quella situazione lo stava mettendo molto a disagio.

-Be’, sai che devi fare, allora, no?- disse Dean in modo malandrino e Harry aggrottò le sopracciglia, sospettoso.

-Cosa?-

-Ti trovi un fidanzato.-

 

 

 

 

-Cosa diamine c’è che non va? È tutto il giorno che sei d’umore pessimo.- si arrese Harry, sedendosi sul tavolino di fronte a Draco, che si era acciambellato sul divano, sembrando depresso e pensieroso.

-Non sono di umore pessimo. Mi è ancora permesso di essere stanco.- disse Malfoy, seccato, socchiudendo gli occhi blu ma senza spostarli verso Harry, come faceva di solito. Infatti, il giovane biondino si stava rifiutando addirittura di entrare in contatto visivo con Harry.

-Ok, quindi è colpa mia.- concluse Harry, sedendosi più comodamente con le gambe leggermente più aperte e passando le dita tra i capelli corvini scombinati.

-Non ho detto questo!- gridò Draco, frustrato, alzandosi e dando un calcio al divano.

-Be’, che succede allora? So che è stato difficile ma hai ricevuto punizioni peggiori di quelle qui a scuola, Dra..-

-Non è per Theo. Non me ne frega un cazzo della punizione o della McGranitt!- esclamò esasperato, in una postura arrabbiata e intensa ma.. quasi sconfitta?

-Quindi ha qualcosa a che fare con m..-

-Non sei il mio unico dannato problema, Potter! Io.. io ne ho abbastanza.- urlò, con la voce spezzata e stanca.

-Abbastanza di cosa, Draco? Perché tutti i tuoi scatti d’ira non sono stati rivolti solo a me e Theo oggi. Hermione è ancora sensibile e Ron è molto incazzato con te. Sai che ora Pansy non ti vorrà parlare per il resto della settimana ora? Spero tu sia felice di..-

-Mia madre è in ospedale.- disse l’altro a voce alta, severa e tesa, col corpo rigido e lontano.

Harry non sapeva cosa dire. Voleva confortare Draco, essere la roccia che era stato lui nelle ultime settimane… ma non riusciva a trovare le parole che voleva dire.

-P-perché?- chiese Harry, con la voce scioccata e debole.

-L’hanno trovata stamattina presto al Manor. Piton l’ha trovata quando era andato a trovarla e lei non stava respirando.- disse Draco, ugualmente debole.

Sembrava così piccolo.. così abbattuto e.. stanco.

Come se la mancanza di forza dello stato mentale del biondino stesse finalmente cominciando a svuotarlo, e lo stesse rendendo più arrabbiato e ancora più forte e più scontroso del solito.

Harry si alzò lentamente, aggrottando leggermente le sopracciglia.

-È..-

-È viva. Ma hanno dovuto drenarle lo stomaco tre volte per espellere tutto l’alcol dal corpo. Si è praticamente fritta il fegato e dovranno sistemarlo con un intervento chirurgico domani ma è in coma farmaceutico per il momento, per mantenere la situazione stabile.- tossì ed era un colpo secco, quel tipo di tosse che richiedeva il suo petto, ma che tagliava la gola come rasoi.

Harry fece un paio di passi avanti ma si fermò quando Draco fece un passo indietro, scuotendo la testa.

-No, non voglio il tuo stupido conforto, Potter, non ho bisogno delle tue dannate parole di saggezza o un grande abbraccio gay.- sussurrò a denti stretti.

Il commento fece male, ma non era stato fatto per fargli sul serio del male e fu alleviato e poi peggiorato dalla lacrima che cadde dalla testa abbassata di Malfoy.

Harry deglutì rumorosamente e afferrò il viso di Draco, tenendolo fermo.

-Pensi che io sia diverso da te? Sono ancora un uomo, Malfoy, mi comporto ancora come essere umano maschio. Ma tu sei mio.. amico, se mi permetti la parola, e se voglio provare a farti stare meglio, allora questo sarà esattamente quello che farò.- disse Harry con un tono di voce duro, asciugando le lacrime sulle guance pronunciate di Malfoy con i pollici e portandogli i capelli appiccicaticci indietro dalla fronte sudata.

Poi ci fu il miracolo.

Harry strinse con forza Draco, avvolgendo le braccia attorno il suo collo e abbracciandolo stretto, sentendo un momento di esitazione prima che le braccia di Draco stringessero ancora di più la vita di Harry.

Harry sentiva le lacrime umide sulla spalla del suo maglione e i capelli di Malfoy gli solleticavano il collo ma questo.. ma tutto questo era dannatamente splendido.

Aveva spesso pensato a come sarebbero state le braccia di Draco. Erano toniche e forti contro la sua gabbia toracica e il calore abbracciava il suo corpo, spazzando via il freddo per esser stato fuori tutto il giorno. Le loro gambe si stavano toccando e una forte energia gli stava scorrendo in corpo, quando sentì qualcosa contrarsi nel petto e poi liberarsi, come se fosse finalmente tornato a casa dopo anni di ricerca su cosa fosse in realtà casa.

Era spaventoso, terrificante, sbagliato.

Ma Harry non riusciva a trovare la forza di allontanarsi e fermare quella cosa stupida che stava facendo il suo cuore prima che succedesse un casino. Ma Draco aveva troppo bisogno di lui in quel momento. Lo sentiva e nessun’altro lo conosceva abbastanza bene da comprenderlo a pieno.

Ma il giovane erede dei Malfoy era etero, Harry lo sapeva e nonostante il ragazzo fosse capace di flirtare con qualsiasi cosa si muovesse, generalmente preferiva le donne.

-Pensavo di aver detto niente grossi abbracci gay.- sussurrò Draco, leggermente roco e Harry ridacchiò, allontanandosi e tenendolo a distanza con le braccia, stringendogli le spalle di nuovo, gentilmente, e sorridendo sarcasticamente e scombinandogli i capelli. Fece un sorriso enorme quando Draco lo schiaffeggiò via, schivando la mano e strattonandolo in sottomissione.

-Ora si.. questo è normale.- disse Draco con un piccolo ghigno, tirando leggermente su con il naso e trascinando un Harry imprecante su per le brevi scale verso la loro camera da letto.

 

Spazio Traduttrice: Salve a tutti! Ok, scusate per il ritardo. Davvero, mi dispiace. Ma l’inizio dell’Università mi ha scombussolata un po’! :s

Mmm… questo capitolo mi piace. Dean mi fa morire. E Draco geloso… parliamone! XD

Ringrazio tutti quelli che preferiscono/seguono/ricordano/recensiscono. Che comunque, io non sono una che chiede recensioni, perché sinceramente io scrivo e traduco principalmente per me e per vedere le storie finite, però… perché ci sono più di 200 visualizzazioni e solo tre recensioni? TT_TT

 

A presto,

Micaela!

   
 
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