Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: YummiHoran    07/10/2012    2 recensioni
- Sei vanitoso, fai degli stupidi giochetti, non sai quello che vuoi, dici di amarmi ma ti piace quella là, mi fai ridere e piangere e poi la settima cosa che odio di te è che... -
Lui seppe solo zittirla con un bacio. E appena le loro labbra si lasciarono andare, lei concluse:
- La settima cosa che odio di te è che mi hai fatta innamorare. -
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

It’s all about his kiss
Contaminates my lips
Our energy connects
It’s simple genetic
I’m the x to his y
It’s the colour of his eyes
He can do no wrong
No he don’t need to try
Made from the best
He passes all the tests
Got my heart beating fast
It’s cardiac arrest.

Little Mix - DNA







- Non te lo meriti.. – disse Ollie, più a se stessa che a Zayn.
- Lo so. – rispose lui, abbassando gli occhi.
- Cosa vuoi? – cercò di ricomporsi lei.
- Mi sono reso conto di cosa ho fatto. Capisco l’errore, capisco cosa pensi di me. E’ del tutto normale che tu credi di essere stata presa in giro, ma credimi o no, non è così. Io sto maledettamente bene con te, volevo stare con te e con te sono stato. Sono stato sincero ogni singolo secondo che abbiamo passato insieme. Io non ti ho presa in giro. Volevo solo dirti questo, mettere in chiaro le cose. Preferisco passare da schifoso pervertito piuttosto che da bugiardo, anche se quando ho fatto quello che ho fatto non ero in me. So che ora non mi potrai perdonare, spero che un giorno riuscirai a farlo e che noi possiamo tornare amici; fino ad allora, ci vediamo a scuola e il resto, ma so che non vorrai parlarmi. Però sappi che io ti voglio bene, se non di più. Ciao, Olga. A presto. Che presto torni la nostra amicizia. – disse questo con le lacrime agli occhi e poi fece per alzarsi.
Nella mente di Ollie passarono un milione di pensieri. Si disse che era felice perché lui non l’aveva presa in giro, che lei voleva perdonarlo e poteva perdonarlo, che non credeva che la loro fosse amicizia, che voleva vederlo fuori da scuola e che voleva parlargli e stargli vicino. Lui era già lontano di un paio di metri, quando si voltò, per cercare almeno il suo saluto. Zayn non capì bene ciò che successe: si ritrovò fissato da uno sguardo vuoto e la ragazza che amava gli corse incontro e lo baciò, col bacio più bello della sua vita. Era un bacio che trasmetteva perdono, confusione, amore, felicità e tristezza. Ma era così dannatamente perfetto che la cinse fra le braccia e divise le loro labbra per godersi il contatto di lei contro il suo corpo. Contro il petto del ragazzo, lei cominciò a parlare:
- So che forse non te lo meriti, che forse dovrei tenerti il muso, essere schifata da te e tutto il resto. Ma il punto è che non ce la faccio. Io voglio stare con te, parlarti, abbracciarti e baciarti, anche se forse non meriti un perdono così facile. Hai fatto una cazzata ma so anche che non eri in te e per questo ti do una seconda possibilità. Ho già perso Charlie, non voglio perdere un’altra persona così importante, anche se lo è diventata in poco tempo. –
Lui sentì il cuore stringersi e riempirsi di felicità quando Ollie lo definì una persona tanto importante e, insieme al cuore, strinse più forte anche lei.
- Scusami, scusami, scusami ti prego. Non mi scuserò mai abbastanza per quello che ho fatto. Sei la ragazza perfetta, davvero. Vuoi.. Vuoi venire da me? –
Lei lo guardò confusa, con un leggero timore negli occhi, dopotutto era passata solo una notte da quella sera e un po’ di paura era normale ci fosse.
- Giuro che saremo sempre in posizione verticale. Giuro! – scherzò lui. – Sul serio. Sono sobrio e non ho alcuna intenzione di metterti le mani addosso, se non per accarezzarti e farti sorridere. – concluse, serio.
Lei annuì e così si avviarono verso casa Malik, senza che Zayn smettesse di chiederle scusa. Conosceva già casa Malik, da piccola giocava con il figlio dei vecchi proprietari, che ora si erano spostati in città per gli studi del figlio. Constatò che Zayn stava nella dependance, dipinta d’azzurro chiaro. Aveva un grosso letto matrimoniale al centro della camera, un armadio ad angolo, una scrivania in legno e uno specchio. In un angolo, un microfono con asta e dei fogli scribacchiati sulla scrivania. C’era anche una bacheca con varie foto, tra le quali Ollie notò divertita alcune del ragazzo da piccolo. Tra i tanti fogli spiccava uno con scritto: DIPLOMA DI SCUOLA MATERNA DI ZAIN JAWAAD MALIK.
- Jawaad? – chiese stupita.
- Sì.. Sai, sono di origini marocchine e così i miei hanno scelto di darmi questo nome.. –
- Zain? Con la i?!?! –
- Sì vedi.. Non… Non mi piaceva.. E l’ho cambiato perché.. –
- Che tamarro che seiiiiiii! – gli urlò lei contro ridendo.
- Come ti permetti, stronzetta? – disse lui, fingendosi serio e avvicinandosi a lei. Sentì il cuore bloccarsi quando vide gli occhi di lei allargarsi spaventati e la vide indietreggiare. Pensò che stava per scoppiare in lacrime, allora le corse vicino e la tranquillizzò:
- Piccola, sto scherzando, te lo giuro. Era per giocare. Scusa io.. Non avevo pensato che avrei potuto spaventarti. –
- No, no, non è niente.. – tentò di ricomporsi lei.
- Scusami scusami scusami. Sono un’idiota. –
Lei lo zittì con un bacio e sentì la mascella di lui rilassarsi, così come le spalle e i pugni stretti.
- Fatto sta che rimani lo stesso un tamarro. – lo guardò lei con uno sguardo di sfida.
- Adesso le prendi – rispose lui e la spinse contro il muro, questa volta sorridendo.
- Lasciamiiiiiiiii – cominciò a urlare lei, quindi lui se la prese in spalla, ma visto che non la smetteva di scalciare, la buttò sul letto e si mise di fianco a lei, guardandola negli occhi.
- Sei troppo importante, piccola. –
- Tu lo sei – sorrise lei, accarezzandogli la guancia. Lui, dal suo fianco, si sporse su di lei e le baciò le labbra, per poi scendere sul collo. Le sue mani, esperte, si fecero strada su di lei, le accarezzarono la pancia e la fecero rabbrividire. Continuavano a baciarsi e a guardarsi negli occhi, mentre lui si avvicinava timidamente sempre di più al bottone dei jeans di lei. Le accarezzò le gambe, spostandosi dall’esterno all’interno, per poi fermarsi sulla sua lampo, cercando con gli occhi il suo assenso o dissenso. Lei, presa dai brividi, lo fissò negli occhi e accennò un sì con la testa, distogliendo subito dopo lo sguardo, intimidita. Le slacciò i pantaloni e glieli sfilò, tutto con estrema lentezza, per poi accarezzarle la coscia con la punta di un dito, facendola rabbrividire. Con la mano superò l’elastico delle mutande di lei, facendola sorridere e facendole scappare una risatina soffocata. Le accarezzò i punti più deboli, consapevole di una regola che non poteva conoscere. Ollie fu un brivido unico, sentì la sua schiena inarcarsi inconsapevolmente, gli occhi stringersi e le labbra mordersi e mordere quelle del ragazzo. Lui si mosse dentro di lei come se fosse stato fatto per quello, come se la conoscesse con le proprie tasche, senza provocarle il  tipico dolore dell’inesperienza. Poi si fermò, spostò la mano e le salì sopra, appoggiato sui gomiti. Ollie emise un gemito scherzoso di disapprovo, per i quali entrambi risero, poi lui si fece serio.
- Ti amo. –
Ollie spalancò gli occhi, incapace di parlare.
- E’ così. Forse ci conosciamo da poco, non sappiamo tutto l’uno dell’altro, ma io sono innamorato di te e questo resta. Mi provochi quelle sensazioni che fanno tanto primo amore, primo amore vero, con te sto bene, mi sento perso se non sei vicino a me. E’ così, piccola, ti amo. –
La ragazza abbassò, per un secondo lo sguardo, creando un sorriso timido, che si trasformò in uno meraviglioso subito dopo. Se solo avesse saputo cosa significavano per lui quelle due parole. Zayn si godette le labbra di lei che gli ripetevano quelle due parole, per poi cercarlo e baciarlo.
- Ma.. Non dovevamo restare in verticale? - disse lei, scherzosa.
- Non mi pare che tu abbia di che lamentarti - disse lui con un ghigno sulla faccia.
Lei spalancò la bocca fingendosi arrabbiata per poi iniziare a picchiarlo e a fargli il solletico, ridendo.

***

Olga percorse la breve strada verso casa come volando, innalzata da terra. Corse subito in doccia, un po’ a darsi della stupida per averlo perdonato e un po’ confusa da quel ragazzo che le provocava sensazioni tanto strane. Fu certa, però, che il sorriso non l’abbandonò mai.
- Mamma sono feliceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee – urlò ridendo, entrando in cucina per la cena.
- A cosa dobbiamo questa allegria? E’ per chi penso io? – chiese maliziosa la madre.
- Oh mamma, va tutto così bene nella mia vita, sono troppo felice, giuro. –
- Sono contenta, tesoro mio. Mi dai una mano con il tavolo? –
Ollie annuì, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro e passò la serata con i suoi genitori.

***

Il telefono di Ann vibrò nella stanza al buio. Era quasi l’1 di notte e lei maledisse mentalmente chiunque l’avesse svegliata. Ma, leggendo lo schermo, un sorriso si aprì sul suo viso.
“Harry:
Grazie per oggi Ann, sono stato troppo bene con te. Un bacio, buonanotte meraviglia”

Intenerita da quel messaggio, digitò una risposta che non seppe essere finta acida come si trattavano di solito. Poi sentì il bisogno di parlarne con qualcuno. Scese le scale e si avviò verso la camera di suo fratello.
- Ja.. – chiamò piano.
- Non chiamarmi Ja – rispose lui, infastidito.
- Posso entrare? –
- Sì, Ann. Cosa c’è? –
- Oggi… Sono stata con Harry. –
- Che cosa avresti fatto? – rispose lui, allarmato e arrabbiato.
- No Ja, scusa, non sono stata CON Harry ma DA Harry. Calmati amico, sono maggiorenne sai? –
- Vabbe, continua. –
- E’ stato così bello.. Pensavo, non lo so, che avrebbe subito tentato di baciarmi o altro, ma in realtà è stato un vero gentiluomo e non l’ha fatto. Io.. Non so più cosa voglio e cosa voglia lui. Lo sai come sono fatta, io non sono adatta per le storie da fiaba e a quanto so neppure lui, pensavo ci stesse provando ma solo per.. Fare sesso, invece ho paura che non sia proprio così. Ma il fatto è che non saprei dirti se questo mi rallegra o rattrista.. – disse Ann, facendo segno al fratello di spostarsi per mettersi di fianco a lui.
- Solo tu puoi saperlo, giusto? –
- E se non lo sapessi? –
- Te ne accorgerai quando sarà il momento. Piuttosto.. Anche io oggi sono stato insieme a Ollie. –
- Come?? –
- Sì.. Le ho chiesto scusa e non ho capito nulla, so solo che lei sembra avermi perdonato e ha anche accettato di venire qui.. Non sai che effetto mi fa quella ragazza. –
- Le hai fatto del male. –
- Lo so. Ma lei sembra aver compreso che non era mia intenzione. Non so perché lo ha accettato, ma è così. Le ho anche detto… Di amarla. –
- Zayn Ja Malik. Tu che dici ti amo? Sbaglio o è la prima volta..? –
- No, non sbagli. Il fatto è che è la prima volta che mi sento così e so di amarla. E’ stato difficile da dire, ero imbarazzato, non avevo mai detto ti amo nemmeno per scherzo. E sentirla rispondere è stato.. Così bello che avrei voluto baciarla per sempre. Ecco, vedi, è questo che è diverso, non provo la continua voglia di farlo con lei, mi basta starle vicino e, se vuole, baciarla. Ma mi basterebbe anche stare a due metri di distanza a guardarci negli occhi. Lei è dentro di me, nel mio cuore. Mi ha lasciato il segno e non posso farci niente. –
- Oh che fratello sentimentale che ho! – disse Ann, prendendolo in giro e portandosi le mani unite sul cuore, alzando lo sguardo.  – Mi fai vomitareeeeee – rise lei.
- Ma vaffanculo, sorella stronza! –
- Non ti permettere, sai? –
- Tanto vedrai che, ti do tempo due mesi, sarai conciata come me. Anzi, forse peggio. –
- Ad essere sinceri non mi dispiacerebbe… -
- Vedi che la risposta ce l’hai già? –
- Forse.. Credo che sia bello sentirsi come ti senti tu.. –
- Non è solo bello, è meraviglioso, magico, unico. Nemmeno tutte le parole che indicano bellezza nel mondo insieme lo possono descrivere. Ti chiedo però una cosa. Non illuderti di Harry, finchè non conosci le sue vere intenzioni. –
- Non lo farò, promesso. Ja… ? –
- Cosa? –
- Ti voglio bene. –
- Anche io. Come potrei non volertene? –
Lei lo strinse a sé, in uno di quei rari momenti di tenerezza fraterna. Poi si alzò e si diresse verso la porta.
- Nottee – disse sorridente.
- Anche a te, sorellina. – rispose lui ridendo bonariamente della tenerezza improvvisa di sua sorella.







  --------------------------------My corner.


Lo ammetto, sto cercando di farmi perdonare. Ecco perchè, dopo soli 5 giorni dall'ultimo aggiornamento,
vi pubblico un capitolo che mi sembra anche abbastanza bello.
Poi io avevo le lacrime a scriverlo, ma vabbe.
La storia si complica per certi versi e per altri versi si semplifica.
Non voglio aggiungervi altro, quindi passiamo ai ringraziamenti!
Allora, prima quelli che avrei dovuto mettere nel capitolo 11:
Un grazissimo a Gia_Directioner e Mrs_Malik che hanno recensito!
Poi un altro grazie a Gia_Directioner che ha recensito anche il capitolo undicesimo!
Poi passiamo ai ringraziamenti per chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate o le seguite:
-
Amaryllis
- ericaoned
- _a_noel_
- Gia_Directioner
- Mrs_Malik
- Sara_1D
- Veronica Malik
Grazie meraviglie, grazie anche a coloro che leggono "silenziosamente" (?)
A presto, vi adoro!
Olga xx
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: YummiHoran