Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kysa    20/04/2007    5 recensioni
Terza parte della saga, signori e signore. La battaglia fra Harry Potter e i Mangiamorte subisce nuove mutazioni con l'entrata in scena di personaggi ambigui che minacciano la nuova vita del bambino sopravvissuto, mentre il giovane Tom Riddle, ormai al suo ultimo anno a Hogwarts, rischia di rovinare la sua esistenza per colpa del suo passato. Ancora Harry Potter e i suoi compagni nell'ennesima guerra, in uno sfondo di amori e tragici avvenimenti. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
figli38

 

 

Veleno.
Harry Potter ne era sicuro.
Era veleno quello che era stillato nell'aria in quella stanza.
In quel castello.
In quella dimensione.
Risalendo la Torre Oscura di Hogwarts, risentiva quell'odore, insieme a un fastidioso ronzio nella testa.
La nausea gli attorcigliava le viscere.
Forse perché era dovuto stare davanti al suo nemico, a colui che aveva rovinato la vita per tanto tempo.
Erano le otto e mezza, stava male e quasi non riusciva a stare in piedi.
Aprì la porta della sala riunioni e il baccano lo investì peggio di un treno in corsa.
- Salve a tutti.- bofonchiò, in saluto.
- Oh, eccolo.- l'apostrofò Ron arcigno - Dove sei stato tutto il giorno?-
- A spasso con Lucilla.- replicò, guardando tutti i commensali seduti a tavola - Scusate il ritardo.-
- Con Lucilla?- fece Tristan, alzando il viso dal piatto - Ma dai, mia moglie va a spasso con tutti tranne che con me.-
- E' la tua croce Mc.- ironizzò Clay, sadicissimo.
- Sta' zitto Harcourt. Allora? Dove siete andati?-
- In giro nella Foresta proibita.- mentì prontamente Potter - Ci siamo tutti?-
- Mancano i ragazzi, sono tornati da poco da Hogsmade perché c'era la strada dissestata.- l'avvisò Elettra, che insieme alle altre streghe stava organizzando la tavola imbandita - Cambiati, ceniamo appena siete pronti.-
- Subito.- e filò dritto in camera, incontrando per la strada sia Edward, depresso come non mai anche se non si capiva bene perché e anche Jeager, imbestialito per i fatti suoi.
In bagno, Harry si guardò allo specchio.
Dannazione.
La cicatrice gli bruciava come se fosse stata di fuoco.
Si sentiva la testa a pezzi.
Si lavò il viso, si cambiò velocemente e poi scese in cucina.
Dietro al bancone c'era Malfoy. Stava mandando giù un calmante.
Stranito, lo fissò curioso.
- Cos'hai?-
- Mal di testa.- replicò il biondo e non era l'unico ad averlo - E' tutto il giorno che ce l'ho e mi fischiano le orecchie.- poi Draco, messo giù il calice, lo scrutò attento. Arricciò anche il naso, annusandolo.
- Ma che ti piglia?- gli chiese Potter, scansandosi.
- Dove sei stato?- sibilò l'altro, sempre più tetro e diffidente - Sai di veleno.-
Merda. Che cazzo di fiuto aveva Malferret?
- Sono stato in giro con Lucilla.- ribatté stupidamente.
- Se, se.- Draco agitò la mano - Nella stanza in cui eri c'erano le finestre aperte?-
- Perché?-
- Rispondi e basta.-
- No.-
- Hn.- il biondo scosse il capo, ghignando e senza aggiungere altro iniziò a trafficare. Da un cassetto sotto al bancone si mise a cercare chissà cosa. Ne tirò fuori una siringa ed estrasse un liquido blu da una fialetta.
Un paio di colpi e senza fare una piega piantò l'ago nel collo di Harry.
Quello, ghiacciato, rimase immobile.
- Cosa cazzo...- alitò, col cuore a mille.
- Zitto.- Draco lo guardò disgustato, buttando via siringa e fiala - Hai inalato veleno di serpente.-
- Come lo sai?-
- Hai lo stesso odore del veleno che produco io quando sono Animagus.- Draco si accese una sigaretta, soffiandogli in faccia il fumo - Allora? Dove sei andato?-
Il bambino sopravvissuto tacque, mordendosi il labbro.
E adesso? Che gli diceva?
"Sono stato da Voldemort...se glielo dico mi ammazza."
Draco spalancò gli occhi argentei. Cos'era stato quell'eco? Lo Sfregiato era davanti a lui e non aveva aperto la bocca.
Come aveva sentito la sua voce allora?
- Che hai detto?-
- Non ho detto niente.- rispose Potter - Ma dai i numeri?-
"Ecco, ci manca anche che comincia a sentirmi le voci e poi siamo a posto."
- Oh Cristo.- disse Draco in un soffio, scattando a nascondersi dietro a una sedia.
L'aveva sentito di nuovo! Cosa cazzo stava succedendo?!
"Perché sento la voce di questo deficiente nella testa?"
Anche Harry rimase spiazzato. A parte il mettere una sedia a difesa, aveva sentito un eco riecheggiante rimbombargli nella mente.
- Mi hai dato del deficiente?- gli chiese, poco sicuro.
- Io non ho aperto bocca.- rispose Malfoy, deglutendo - Ma cosa diavolo succede? Ti sento pensare! Oh no, lo sapevo che alla fine sarebbe successo! Ti ho pure in testa adesso!-
- Ciao ragazzi.-
Hermione apparve loro alle spalle, spaventandoli a morte.
- Ehi, che succede?- li vide pallidi, con gli occhi sbarrati, come se si fossero fatti una dose di troppo - Bhè? Avete visto il diavolo in persona?-
- Non ne hai idea.- sussurrò il suo fidanzato, tenendosi alla larga da Harry - Non ne hai un'idea mezzosangue.-
- Suvvia, non può essere così grave.- rise, un po' nervosamente - O si? Allora? Mi dite che succede o no?-
- Non...ne siamo sicuri.- balbettò Potter, tremando - Ma non è del tutto un problema. Insomma, è una grana nostra. Direi che stavolta ci puoi fare poco Herm. Quando ne siamo sicuri al cento per cento...ti diremo.-
- Voi siete matti.- sospirò, scuotendo il capo e prendendo il vino rosso dal bancone - Siete pronti per il rapporto di Gemma, piuttosto? So che gl'italiani hanno tenuto d'occhio Grimaldentis. Da stasera potremmo sapere molte più cose su di lui.-
"Si, per esempio che Voldemort gli ha bruciato la faccia sui carboni ardenti di un camino perché era annoiato..." pensò Harry e subito Draco sbottò - E ma che schifo! Ecco perché tiene quella maschera!-
La Granger lo guardò senza capire.
- Che schifo cosa?-
I due si studiarono, atterriti.
- Io mi ammazzo.- ponderò Harry, serissimo - Io mi ammazzo.-
- Cerco della stricnina.- sibilò Malfoy - Se crepi forse la smetterò di sentire la tua fastidiosa presenza.-
- Vi siete tirati qualcosa per caso?- fece allora Hermione - Oggi siete più strani del solito.-
- Non è niente.- brontolò il biondo, acidamente - E' colpa dello Sfregiato.-
- E ti pareva che davi la colpa a me! Come pensi che abbia fatto a fare una cosa del genere?! Saranno i Bracciali!-
- Tu dai sempre la colpa a quelli!-
"Ma vaffanculo."
- Vaffanculo tu!- ringhiò Draco fra i denti, lasciando la Grifoncina con un passaggio in meno, visto che il bambino sopravvissuto l'insulto l'aveva solamente pensato. A quel punto decise di lasciar perdere. Certo, non c'era da stare tranquilli visto come stavano degenerando quei due, ma era ora di mettersi a tavola e sentire le informazioni di Gemma, insieme alle spiegazioni sul Vendicatore che lei non vedeva l'ora di sapere.
Arrivarono anche i ragazzi, per prime Trix e Cloe con la piccola Degona.
William in mezzo di umore abbastanza nervoso perché Henry Mitchell, il suo patrigno, gli aveva mandato una lettera ed esigeva di vederlo subito, poi Asher cupo come un corvo, infine Damon, Tom e Lucilla.
- Salve a tutti.- salutò la Lancaster.
- Ciao.- Tristan la baciò - Harry mi ha detto che siete andati di ronda nella Foresta Proibita.-
Prima che la demone rispondesse, Draco aveva già sogghignato ironicamente, ma Lucilla non ci fece caso.
- Si, non abbiamo trovato niente.-
- Abbiamo ospiti.- notò Cloe, vedendo Gemma seduta fra Edward e Milo.
- Già.- sorrise Hermione - Ragazzi, lei è Gemma Lombardi, una mia amica Auror. Viene dall'Italia. Ci ha portato il fascicolo su Augustus Grimaldentis.-
Tom, mentre tutti si presentavano, era rimasto indietro.
Quella ragazza...gli sembrava di averla già vista.
Gemma si mosse per prima, raggiungendolo.
- Non ti ricordi di me, vero?- gli disse con dolcezza insolita per lei - Quando Hermione ti ha salvato, sei stato per due giorni a casa mia. Ma non eri molto cosciente.-
Come previsto, Tom arrossì subito.
Ecco dove l'aveva già vista.
Fece un cenno, ringraziandola per l'aiuto.
- Non fa nulla.- rispose l'italiana - Sei cresciuto molto Thomas.-
- Grazie per avermi aiutato.- balbettò a bassa voce.
Claire aveva sentito la discussione. Lo vide in quello stato, così imbarazzato e confuso, perciò lo incoraggiò a sedersi a tavola. Ma Riddle non era l'unico ad avere problemi. Anche Trix, che stava seduta accanto ad Asher e proprio davanti a Milo aveva i suoi guai. Si sentiva come se Morrigan potesse leggerle dentro e capire cosa succedeva fra lei e il principe.
Fortunatamente però tutta la cena fu praticamente incentrata sugli Illuminati.
Gemma sapeva tenere banco, era esauriente senza perdere tempo in sciocchezze e anche piuttosto spiccia.
Fin da subito, fece capire che non sarebbe stata una battaglia facile.
- Augustus Grimaldentis è nato duecentosettantacinque anni fa, a Roma, in un quartiere dove in quel periodo girava la lebbra e la peste. Figlio di maghi, la sua famiglia era povera e sua madre fu la prima a morire di peste, insieme alle sue due sorelle e al fratello maggiore. Rimane da solo col padre, uno psicopatico con le fisse per la distinzione magica.-
- Psicopatico come?- la interruppe Draco, diffidente - Uno che parla o uno che agisce?-
- Che agisce.- rispose Gemma seria - Quando Augustus aveva dieci anni suo padre uccise venti gagia in piazza, in un colpo solo.-
- Com'è possibile?- allibì Elettra - Venti gagia...è assurdo.-
- Il padre di Grimaldentis usava spesso degli ostaggi. Minacciava di uccidere le loro famiglie, così uccise i gagia e poi sia le mogli che i bambini. Era un buon alchimista, sapeva produrre pozioni che assopivano i poteri per qualche ora e lui ne approfittava. Dopo quel massacro, i mistici del Vaticano cominciarono a fare delle indagini e risalendo nel tempo scoprirono altri morti fra i maghi oscuri. Come potete immaginare, in quegli anni i maghi oscuri erano dissacrati dalla Chiesa e Augustus e suo padre vissero in accordo col Vaticano per circa vent'anni.-
- Cattolici.- sibilò Tristan, sarcastico.
- Hai ragione.- annuì la Lombardi - In quei vent'anni morirono però anche maghi comuni, la caccia alle streghe divenne sempre più avvelenata fino al giorno in cui uno Zaratrox venne al Concilio. Un incontro col pontefice sancì l'incarcerazione del padre del Vendicatore, dopo di che Augustus Grimaldentis rimase solo. Pieno di rancore cominciò a girare il mondo, portando a tutti l'ideale di suo padre.-
- Ovvero morte ai gagia e ai maghi oscuri.- riassunse Harry.
- Non solo.- Gemma fece una smorfia - Non cercare di capire il suo pensiero. A differenza di Lord Voldemort credo ti sarai accorto che Grimaldentis non è una persona particolarmente lucida. Gli anni l'hanno condotto al delirio. Ora pensa solo a massacrare e uccidere con qualunque mezzo chiunque nella sua testa possa andare contro i principi di suo padre.-
- Infatti vuole uccidere anche Harry.- annuì Jess.
- In questi duecento anni è stato ovunque. Nel 1875 fondò gl'Illuminati e dal quel momento raccolse eletti in tutto il mondo. Andò in Africa, dove sterminò i maghi vudù, nel 1914 raggiunse l'America e sterminò numerosi clan di demoni impuri e vampiri. Andò in Francia, in Portogallo e infine a Copenaghen. Venne in Inghilterra per fermare Grinderwald, che però venne sistemato direttamente da Silente e dopo un altro viaggio in Francia tornò qui cinquant'anni fa.- Gemma inspirò, fissando Tom che invece teneva lo sguardo perso nel vuoto - Aveva sentito parlare di un grande mago oscuro, il migliore di tutti i tempi. Ma a quell'epoca Tom Riddle aveva solo ventisei anni. Quando s'incontrarono, Augustus cercò di redimerlo per la sua causa. Fallì miseramente e a quanto pare è stato il Lord Oscuro a sfregiarlo. Gli anziani del Vaticano che l'hanno visto hanno detto che la sua faccia dagli occhi in giù è totalmente ustionata. Non ha più le labbra né i denti. Da quel giorno ha giurato vendetta eterna a Lord Voldemort.-
- Ed è tornato in Italia, dov'è diventato Zaratrox sotto mentite spoglie.- finì Hermione, passandosi le mani sul viso - E io quella notte l'ho lasciato vivere. Come ho potuto essere così stupida?-
- Tesoro, non potevi sapere chi era.- le disse Ron.
- Si ma ero stata avvisata. Sapevo che quel Cancelliere delle Anime Perdute degli Zaratrox era un mastino, un essere diabolico. Era stata avvisata da tutti, dagli Zaratrox stessi che ho tradito. Eppure l'ho lasciato vivere, permettendo che potesse tornare a prendere Tom.-
- L'importante è che l'hai salvato.- le mormorò Harry - Non importa altro.-
- Per il momento.- rispose Gemma - Quello non vi darà tregua. Ha subito un doppio affronto dai Riddle e da Hermione. Quello è uno che non perdona. Vi seguirà in capo al mondo se deve e alla fine o morirà lui o morirete voi.-
- Quindi lo fa per vendetta. Non perché è un Bilanciere.- interruppe Jess - Esatto?-
- Ormai a lui non importa più della magia buona o oscura. È folle, ve l'ho detto. Vuole uccidere anche Harry Potter perché nella sua distorta visione delle cose, il bambino sopravvissuto ha tradito la causa per cui era nato.-
- Far fuori tutti i Riddle.- finì Tom, in un soffio.
- Esatto. Vuole uccidere tuo padre per vendetta e te per far soffrire lui.-
- Casca male.- disse Tom sarcastico.
- Non ci giurare.- sussurrò Harry, fissandolo attentamente.
- Oh, dimenticavo che siete due corpi e un'anima.-
- Non cominciate voi due.- sibilò Draco, zittendoli - Ho mal di testa.-
- Parlaci del Guanto di Minegon.- s'intromise Elettra - L'ha rubato in Vaticano, giusto?-
- Si, nove mesi fa.- annuì Gemma - L'ha rubato in piena notte e il fatto che ci sia riuscito, visto che il Vaticano è praticamente il luogo più sicuro al mondo, ci ha fatto pensare che abbia ancora sostenitori lì dentro. Il capo degli Zaratrox era furibondo. Ma ha fatto intendere al nostro Capo degli Auror che non muoverà un dito in questa guerra. Crede che Augustus alla fine riuscirà ad eliminare Voldemort.-
- E Tom.- disse Hermione fra i denti - Non credevo che un uomo come Anster sarebbe caduto tanto in basso.-
- Chi è Anster?- chiese Trix.
- Il Capo Assoluto degli Zaratrox. Anster dei Montalto.- spiegò l'italiana - Hermione dovresti lasciar perdere quell'uomo. È già tanto se il giuramento che gli hai fatto e hai infranto non ti ha ucciso.-
- Non credere che in questi anni non si siano avverate le sventure che mi aveva promesso.- rispose gelida - Ma è sempre stato un uomo d'onore, almeno fino a quando non ha lasciato un bambino di otto anni nelle mani di quel mostro di Grimaldentis. Sapeva che essere fosse, anche se ne conosceva un nome falso e ha lasciato i prigionieri nelle sue mani. Ho visto che razza d'inferno c'è la sotto, non te lo scordare!-
- E io ti ripeto che lascerà che se ne occupino gli Auror.- replicò l'altra pacatamente.
- Come sempre.- sentenziò Ron - Siamo noi come al solito a fare il lavoro sporco.-
- Io ho una domanda.- Jess si spose verso Gemma - Come si ferma quel Guanto? Che ne so...con uno scudo particolare oppure dobbiamo distruggerlo e basta?-
- Già, di che è fatto quell'affare?- chiese anche Pansy.
- Si racconta che sia stato prodotto dagli orchi.- disse la Lombardi, versandosi altro vino - Altri pensano che siano stati i Santi dei Vangeli che, dopo essere scesi all'inferno, l'abbiano rubato al diavolo in persona.-
- Stupidaggini.- sibilò Hermione - Il Vaticano vuole ancora far sentire il suo potere spirituale. I Guanti di Minegon sono stati creati dai troll con l'acciaio secolare delle loro miniere.-
- E per cosa li usavano i troll?- frecciò Draco - Il tiro al bersaglio? Me la ricordo la faccia di Cameron quando l'abbiamo provato nel Golden Fields. Ha detto che era una "robetta" o sbaglio?-
- Chissene frega, come si ferma quell'arnese?- sbuffò Harry.
- Bhè...- Gemma aprì il fascicolo, lanciando via qualche foglietto volante che per il disappunto emise qualche pernacchia - Dunque ragazzi, per quel che abbiamo scoperto l'unico modo per rompere un Guanto è farlo surriscaldare tanto da farlo auto distruggere.-
- Cioè dovremmo far sfogare quel tizio.- allibì Hermione - Ma sei fuori di testa? E cosa dovremmo dargli come bersaglio? Grimaldentis ha distrutto Wizloon con un sol colpo! Ha spaccato un palazzo a metà dall'alto, da quella sua maledetta Arca, te ne rendi conto? Potrebbe farlo anche con Hogwarts!-
- Impossibile.- sentenziò Lucilla all'improvviso, attirando l'attenzione di tutti.
- Come sarebbe?- le chiese Tristan.
- Considerando che quell'uomo è un semplice essere umano e che per un attacco simile ha impiegato dei mesi per accumulare energia sufficiente per colpire Wizloon, ora sarà del tutto esausto e necessiteranno molti altri mesi affinché possa colpire noi. Leiandros e Demetrius si sono divertiti a fare delle prove.-
- Oh, divertiti non è il termine esatto.- sogghignò Jeager - Comunque ha ragione milady. Ci vorranno dei mesi prima che possa pensare di riprovarci. In fondo è sempre un umano, anche se immortale.-
- Grazie al Lazzaro.- replicò Draco - Sai dirci qualcosa?-
Gemma stavolta alzò le spalle - Posso solo dirvi che l'ha rubato agli inizi del Novecento a un re indiano. Da allora lo usa costantemente. Un minuto immersi in quell'acqua equivale a un anno di giovinezza.-
- Il Lazzaro però se non sbaglio è come il sangue dell'unicorno.- disse Asher all'improvviso.
- Si, è vero.- disse Gemma, stupita - Danna solo gli spiriti impuri però.-
- Quindi verso le persone normali non ha effetto ma ha dannato l'anima di Grimaldentis.- seguì Milo, indifferente al mannaro - Esatto?-
- Che accidenti di una situazione.- ringhiò Harry, esausto - Ho sentito solo cattive notizie.-
- E i rombi bianchi?- fece Damon - Io continuo a sognarli cadere dal cielo.-
- Su questo non posso aiutarvi. Io non ho la più pallida idea di cosa siano.- rispose l'italiana - Credo che siano prodotti da Grimaldentis in persona. Solo lui potrebbe darvi degli indizi.-
Howthorne allora si volse verso Tom.
Lo scrutò mentre Riddle evitava il suo sguardo.
- Tu davvero non sai cosa sono?-
- Non me lo ricordo.- sbottò il grifone - Mi dispiace. Quando me lo ricorderò sarete i primi a saperlo.-
- Herm nemmeno tu lo sai?- le chiese Edward.
La Grifoncina scosse il capo, poco tranquilla esattamente come Tom.
- Sappiamo solo che sono male puro e che servono per portare in vita i fantocci. Per il resto non si parla da nessuna parte di quegli affari. Ho cercato ovunque, ma neanche sul Grimario di Caesar ho trovato niente al riguardo.-
- Fantastico.- Harry si lasciò andare contro lo schienale della sedia - Allora? Piano d'attacco?-
- Ce ne stiamo seduti a bere fino a quando quello non ci ammazza.- ironizzò Ron - Oh già, scusate. Dimenticavo Voldemort, i Lestrange e i Mangiamorte.-
- Siete nei guai fino al collo gente.- rise Gemma - Non vi hanno mandato soccorsi?-
- Vedi, la politica generale in Gran Bretagna è che Harry Potter se la deve cavare da solo.- scandì la Granger - Abbiamo contro anche il Ministro, per la cronaca.-
- E siete arrivati a compiere 28 anni?- riecheggiò la Lombardi - Dio, non vi viene resa giustizia dalle storie.-
- Io ne ho abbastanza per stasera.- disse Tom, mettendosi in piedi - Me ne vado a letto.-
- Lo seguiamo.- fece Trix, trascinandosi dietro Damon, William e Asher - Ci vediamo domani ragazzi.-
- Io porto Degona a Grifondoro.- annuì anche Cloe.
- E il lupacchiotto dove dorme, scusate?- allibì Jeager - Beatrix non dirmi che lo tieni ancora nella vasca!-
- No, dorme con Damon.- fu la balla colossale, che Crenshaw accolse con un sopracciglio alzato.
- Oh.- ironizzò, perverso - Chissà che noia.-
- Si, una vera palla.- bofonchiò il Legimors, inferocito - Ci si vede ragazzi.-
E il gruppetto di maghetti se ne andò di volata, ognuno perso nei suoi pensieri.
"Forse era meglio non parlarne davanti al mostriciattolo..." pensò Harry.
E per una volta la risposta arrivò senza essere pronunciata.
"Forse hai ragione Sfregiato."
E Draco sospirò pesantemente, ricordando lo sguardo di Tom.
Gli strascichi di quella prigionia, purtroppo per lui, non se ne sarebbero mai andati.

- E così me lo tengo io nel letto eh?- sbottò Damon, una volta di fronte a Serpeverde - Tu sei tutta matta Trix! Prima o poi Milo verrà a saperlo, cosa pensi di fare?-
- Non lo so e sinceramente me ne occuperò una volta che accadrà.- rispose la Diurna, seccata - La mia vita sessuale comunque è affare mio!-
- Certo, finché non ululi al vento cosa facciamo.- sibilò Asher, nascosto sotto il Mantello dell'Invisibilità.
- Ahhh, Dio!- si schifò Howthorne, fermandosi di fronte al quadro di passaggio e dicendo la parola d'ordine - Voi siete matti! Prima o poi qualcuno ti entrerà in camera Trix e si accorgerà di lui! Inoltre non possiamo tenerlo sempre nascosto, sembra un galeotto!-
- Fosse per me lo lascerei in giro tranquillo, ma Tom si rifiuta di levargli il collare.-
- Dannato Riddle.- berciò il principe - Ma che vuole da me?-
- La beatificazione.- sospirò il Legimors, fermo davanti all'ala dei maschi - Ci si vede domani ragazzi.-
- Se, ciao.-
Ma Beatrix era comunque di pessimo umore. Quando entrò in camera a malapena salutò le compagne del settimo in mezzo al corridoio e quasi sbatté la porta sul naso ad Asher, dimenticandosi di lui.
Una volta ferma davanti al letto lanciò via gli stivali e si sfilò la maglia, inferocita.
- Calmati.- le disse il lupacchiotto, buttandosi a sedere davanti al camino - Se ti dà tanto fastidio che Morrigan venga a saperlo, forse hai troppe cose in sospeso con lui.-
- Non parlarmi di lui, chiaro? Non ne voglio sapere!-
- Come ti pare.- sbuffò, levandosi di dosso per l'ennesima volta uno dei vestiti che lei aveva la mania di lanciargli addosso - Ma se fossi in te gli parlerei.-
- Al diavolo.- sbottò, mostrandogli i canini - Non voglio più sentire una parola sul Leoninus! Mi ha tradita, ha rischiato di farmi morire e se n'è sempre fregato di me, cosa diavolo c'è da dire? Eh? Me lo spieghi?-
- Sono sicuro che non era sua intenzione.-
- La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.- sibilò Trix, fissandolo duramente - Se mi ama come ha detto avrebbe dovuto proteggermi! Io darei la vita per proteggerlo, ma lui invece se n'è sbattuto della mia!-
- Howthorne mi ha detto che ti ha vista crescere. Non pensi che sia difficile per lui?-
- E per me non lo è?- sussurrò amareggiata - Credi che per me non lo sia?-
- Io penso solo che un uomo ha le sue buone ragioni per fare quello che fa.- le disse in un sospiro, andando in bagno per cambiarsi - Pensaci. Ti ha sempre difesa, ti ha cresciuta ed è stato la tua famiglia. Non penso che tutto di colpo abbia dimenticato ciò che provasse per te. Appunto perché ti ha cresciuta ha avuto paura di perdere la sua famiglia, trasformandoti nella sua donna.-
Rimase immobile, a fissare le fiamme nel camino.
Milo stava diventando un fantasma. Un'ossessione.
E perdersi nelle braccia di Asher non era sempre la soluzione giusta.
Disperata si lasciò andare a sedere sul tappeto, senza sentire il calore del fuoco sulla pelle.
Milo, Milo, Milo.
C'era sempre e solo lui.
Sempre.

Da tutt'altra parte di Hogwarts, anche Tom osservava le lingue di fuoco rosso che ardevano nel camino della sua stanza.
Avvolto in una coperta e appoggiato di schiena al bordo del letto, la sua attenzione vagava dal fuoco alle foto poggiate sulle sue gambe. Sembravano passati secoli e invece erano state scattate quell'estate stessa.
Quando Cloe si accoccolò accanto a lui, si lasciò accarezzare il capo, sospirando.
- Quella donna...Gemma Lombardi...-
- Si.-
- Te la ricordi?-
- Poco e niente.- ammise il grifone, mentre lei gli cingeva il collo - Non ero in me quando sono stato da lei.-
Gli occhi della King divennero malinconici.
- Mi dirai cos'è successo prima o poi?-
Lui rise, mesto - Meglio poi che prima.-
- Non voglio costringerti, lo sai.- sussurrò al suo orecchio - Ma sono qui. Sempre.-
- Si, lo so bene.- e la guardò con dolcezza - Cambiando discorso...che ci fai ancora qua? È mezzanotte.-
- Oh, sei vuoi me ne vado.- rispose sarcastica e fece per alzarsi, ma lui la trattenne.
- Sciocca, scherzavo.-
- Devo proprio addomesticarti signor Riddle.- gli disse in un soffio, chinandosi sulla sua spalla, carezzandogli la pelle delicata del collo e della nuca.
- Probabile. Faccio ancora fatica ad abituarmi...-
-...alla nostra idiozia?- finì lei, facendolo ridere - Si, non si può essere ottusi come noi.-
Si lasciò andare al bacio della strega, passandole le dita fra i capelli.
Dio, non sembrava vero. Non sembrava vero essere lì, con lei.
Poco più tardi stavano sdraiati, davanti al camino, avvolti in una coperta.
Tom appoggiato sul gomito, messo di tre quarti.
Claire sdraiata, lo sguardo rivolto al soffitto.
- Tom?-
- Dimmi.-
- Credi che ci saranno per sempre persone che vogliono dividere gli altri a causa del loro sangue?-
- Gente come mio padre c'è sempre stata e purtroppo ci sarà sempre.- le disse, giocherellando con le sue mani.
- Ma ci sarà sempre anche gente come Harry.- sospirò, volgendo lo sguardo su di lui.
Tom stavolta sorrise.
I suoi occhi blu si tinsero di calore, di speranza, di coraggio.
- Il problema è che di Harry ce n'è sempre solo uno purtroppo. Di Mangiamorte anche troppi.-
Cloe gli carezzò il viso - Ci sei anche tu però.-
- Ah, io non servo a un bel niente. Sono solo una pedina per i Mangiamorte. Se Voldemort verrà ucciso di nuovo, per loro ci sarò sempre io.-
- Sciocchezze.-
- Sciocchezze?- riecheggiò - Non riesci a capirlo? Sono l'ultima spiaggia per loro. Finché vivrò io, l'ideale del Lord Oscuro vivrà con me.-
- E finché tu sarai vivo, sarà viva anche la forza di Harry Potter.- gli disse con voce soffocata, facendogli sgranare gli occhi - Sei tu che non hai capito. Sei tu che ancora non riesci a capire cos'hai fatto alla vita di Harry.-
- Ho portato solo grane e guai.-
- E tante altre cose.- Cloe scosse il capo, mettendosi seduta - Ha ragione Damon. Tu non vuoi vedere.-
- A volte è così. Ma anche Harry si rifiuta di vedere.-
- Lui vede ciò che sente.-
- E non credi sia sbagliato?-
- Non lo so.- abbassò il volto, tenendogli strette le mani - Ti ricordi quella frase che abbiamo trovato due anni fa sui manuali di Storia della Magia? Il monito dei Mistici. La loro parola d'ordine.-
- Credendo vides.-
- E tu pensavi che fosse "Vedere per Credere."-
- E mi sbagliavo.- annuì, con un sospiro pesante - Era "Credere per Vedere."-
- Purtroppo non ne hai ancora capito il senso.-
Tom la guardò storto - Devi per forza strapazzarmi la coscienza in questo modo?-
- Hai la coda di paglia amore?- gli sussurrò serafica.
Lui levò un sopracciglio. Se non altro, farsi chiamare così gli placava i nervi.
Si stava scoprendo uno di quegli uomini facili alle lusinghe.
Per non cascarci come un pollo si ributtò sui cuscini, brontolando.
- Domani vogliono andare al lago a pattinare.- gli disse Cloe all'improvviso - Ti va?-
- Starai scherzando. Grazie, non ho voglia di uccidermi!-
La Sensistrega ridacchiò come una matta - Andiamo, dopo sette anni non hai ancora imparato?-
- Non possiamo restare qua?- tubò mettendo il broncio.
- Ci stai provando palesemente.- rispose lei, maliziosa.
- Che ne sai che ti stavo proponendo quello.-
Però. Cloe si accorse di colpo che era la prima volta che parlavano di sesso.
Prima non avevano affrontato il discorso.
- Allora cosa proponevi?- lo incalzò - E dimmi compiti e guarda che ti uccido.-
- Tranquilla, li ho finiti da un pezzo anche se con la Focalizzazione va di male in peggio.-
- Sei troppo teso, te l'ho detto. Del programma ne parliamo domani a colazione, che ne dici?-
- Ok. Vai via?- le chiese, vedendola alzarsi.
- Se vuoi posso stare qua.- frecciò - Ma attenterei alla tua virtù, signor principe di ghiaccio.-
Tom ebbe la decenza di arrossire.
Maledetta ragazza!
Gli rubò un bacio, poi la King se ne andò soddisfatta.
Come prima settimana non andava poi male!


La mattina dopo, Draco Malfoy uscì dalla Torre Oscura di buon ora.
In braccio si teneva sua figlia, finalmente libera dal guinzaglio e dalle maledette tate, come le chiamava lui.
Glory era imbacuccata in un mantellino bianco, tutto peloso e da brava Malfoy dimostrava un mondano disinteresse praticamente per qualunque cosa e persona che non fosse il suo adorato paparino.
- Lucas.- tubò di punto in bianco, mentre scendevano verso la casa di Hagrid da cui si godeva un'ottima vista del lago.
- Possibile che non riesci a stargli lontano per un secondo?- sbuffò il biondo, scocciato - Poca confidenza ai Potter, prima regola principessa. La seconda è tormenta quella mezzosangue di tua madre e la terza è lontano da tuo nonno.-
- Nonno!- cinguettò la bimba.
- Tuo nonno un accidenti.- rognò, carezzandole la testolina ricciuta.
Continuò a camminare, fino a fermarsi sul ciottolato del sentiero di pietra.
Eccolo il Lago. Certi matti ci stavano pattinando.
Da come uno poi stava strisciando con la faccia sul ghiaccio, era probabilmente Tom.
- Il tuo padrino è un impedito.- sentenziò Draco.
Glory emise un gorgoglio divertito ma qualcuno non era d'accordo.
- Ehi!-
Malfoy abbassò il viso e trovò il cuginetto seduto poco più sotto, con l'aria oltraggiata.
- Oh, sei lì.- ghignò il biondo, raggiungendolo - Che fai qua da solo?-
- Penso.- sospirò, mentre Draco si sedeva accanto a lui e Glory allungava le braccine, per farsi prendere sulle gambe da Riddle. Tom la prese volentieri, baciandole il nasino.
Dio, era stupenda quella bambina.
- Allora? Perché stai qua mentre tutti pattinano?-
- Non ho voglia di rompermi qualcosa e poi non sono dell'umore adatto.-
L'Auror lo scrutò a lungo, poggiandosi su un gomito.
Forse la teoria dello Sfregiato non era così assurda. Era davvero successo qualcosa al mostriciattolo.
- Com'è stare con Claire?- azzardò, puntando sulla tattica della fregatura.
- Bellissimo.- disse Tom soprappensiero, per poi sobbalzare e arrossire come un pomodoro.
- Ahah, beccato.- disse Draco con aria diabolica - Santo Dio, quasi non ci credo. Ce l'hai fatta. Che c'è mostriciattolo? Hai paura di scioglierti per caso?-
- No. Ma tu sei perfido.- bofonchiò sempre più imbronciato.
- Quand'è successo?-
- Il giorno del tuo compleanno.-
- Si, quando non ti sei degnato di venire a ubriacarti con noi. E come va?-
- Bene.-
- Bene?- Draco scosse la testa - Ma cosa bisogna fare con te? Che sei di cemento? Non ce li hai degli impulsi?-
- In questo momento ne ho uno omicida.-
- Balle. Quando tornerai nella terra delle persone normali fammi un fischio e ne parliamo. Cambiando discorso, mi spieghi che succede fra te e lo Sfregiato?-
Riddle fece una smorfia.
Fra lui e Harry di recente andava male davvero. Da quando l'aveva visto con suo padre, si sentiva davvero...esiliato.
Arrabbiato, umiliato e non perdeva occasione per litigare con l'Auror per qualsiasi sciocchezza.
Sospirò, mentre Glory sgambettava lì attorno.
- Da quando l'ho visto con...Voldemort mi sento furibondo. È come se fra loro ci fosse un legame da cui io sono totalmente tagliato fuori. E mi fa incazzare da morire.-
- Tom...- Draco assottigliò gli occhi, deliziato - Sei geloso?-
- Cosa?! Certo che...- il Grifondoro si morse il labbro -...si. Cazzo!-
Malfoy si rimise a ridere, sempre più divertito. Era un grande il mostriciattolo.
- Lo odio quando pensa a mio padre, lo odio quando ci parla, lo odio perfino quando lo pensa! Non sopporto che Harry stia sempre a pensare a lui!- ammise, accorato - Ecco, l'ho detto. Sono geloso marcio. Mi c'incazzo a morte quando parla con lui e mai con me! Un tempo mi spiegava le cose, adesso invece fa come gli gira senza neanche consultarmi, non lo sopporto!-
- Sei il solito ingenuo.- gli disse il suo padrino - Tom, lo Sfregiato lo odia tuo padre.-
- Allora perché chiacchierano come vecchi amici?-
- Preferiresti che si squartassero davanti a te?-
- Bhè...almeno mi sembrerebbe normale. Se vi metteste a farvi le fusa fra voi due vi manderei al manicomio.-
- Che orrore.- ringhiò Draco disgustato - Non parlarmi di cose tanto aberranti.-
- Vuoi dirmi che Harry si comporta in maniera civile perché sente di dovermi dare il buon esempio? Vuoi davvero dirmi che si sente in dovere di dimostrare a mio padre che lui si occupa perfettamente di me? Ma cos'è, fuori di testa? Mio padre non potrebbe accampare diritti neanche se fosse l'unico uomo rimasto sulla terra.-
"Oh, biondastro mi senti?"
Malferret sobbalzò di colpo, senza riuscire a rispondere a Riddle. Si guardò attorno, la voce che gli rimbombava nella testa. Oh no!
- Che ti piglia?- gli chiese Tom - Che succede?-
"Sfregiato, che cazzo vuoi??"
"Niente, provavo a chiamarti per vedere se funziona."
"Non chiamarmi se non hai nulla da dirmi, psicotico!"
"Quanto sei palloso."
- Oh Draco! Ma cosa fai? Ci sei ancora?- Tom gli passò la mano davanti agli occhi - Pronto?-
- No!- sbottò - Porca miseria, che possa crepare stanotte se non uccido lo Sfregiato entro quell'ora!-
- Mi sembra una soluzione un po' drastica. Oh ma dove vai?-
- Alla Torre!- ringhiò, riprendendo Glory in braccio - Ho una faccenda da sistemare!-
- Almeno tu vuoi spiegarmi una buona volta cosa vi succede?- gli gridò dietro.
- Hai presente i collegamenti mentali fra gemelli, oppure le sensazioni fra te e Potter?-
- Si!-
- Fa conto che siamo legati per la testa col telefono senza fili!- e senza aggiungere altro corse via, lasciando il Grifondoro un pelino sgomento. Non che avesse capito cosa diavolo era successo, Draco era stato particolarmente accorato e altrettanto incasinato nello spiegargli la situazione, ma una cosa era certa.
Il sorriso gl'incurvò le labbra, mentre alzava il viso verso le torri di Hogwarts.
Quei due non sarebbero mai cambiati.
Di questo ne era certo.
In tutto quel tempo la sua vita era cambiata, aveva subito traumi e si era dissestata numerosissime volte.
Ma c'erano due pilastri che non sarebbero mai traballati.
Che quei Bracciali siano benedetti , pensò mentre scendeva al lago e il vento gli sollevava il mantello.

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kysa