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Autore: JustABitchOnAStroll    09/10/2012    2 recensioni
Non è incoraggiante quando svieni nel bel mezzo della lezione matematica, mentre preghi ogni Dio a te conosciuto - anche quelli inventati - per riuscire a saltare l'interrogazione che sai sta per arrivare. Ed è l'unico giorno che non hai studiato.
Semplicemente perfetto.
Quando poi ti risvegli nell'ufficio dell'Hokage che cerca di inchiodarti nel pavimento non puoi fare a meno di domandarti se ti sei perso qualcosa.
Ecco più o meno che cosa è successo a Shikyo, era arrivata al punto di pregare Jashin perchè qualcosa le impedisse di venire interrogata in matematica.
Peccato che non pensasse minimamente che le sue preghiere sarebbero state esaudite.
E non nel migliore dei modi.
Enjoy and please review!
Bye bye!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Non chiedetemi il titolo cap 4 Gli allenamenti andarono avanti tranquillamente per un mesetto, e i miei progressi erano indicibili, ero talmente brava che i miei progressi ammontavano allo O%...Anzi, ero quasi certa di essere peggiorata.
E peggio di qualcosa che già di per sè è inesistente è una cosa abbastanza grave.
Tra l'altro era la settimana dove toccava a Hidan allenarmi, e i suoi allenamenti non erano proprio sicuri...Va bene, neanche quelli di Kakuzu lo erano, considerando che mi mandava contro una delle sue maschere, e di solito finiva sempre con me che mi arrampicavo su un albero e  poi farmi tirare giù perchè ero bloccata...Che tristezza.
Hidan aveva un approccio completamente diverso.
Mentre Kakuzu almeno aveva la decenza di avvertire prima di attaccare, lui prendeva la sua bella falce a tre lame e cominciava a menar fendenti a destra e a manca.
Se riuscivo a schivarli o pararli bene, altrimenti...
Altrimenti finivo da Kakuzu a farmi ricucire ferite e varie.
E non è che lui fosse particolarmente contento di ritrovarmi nella sua stanza tutte le santissime sere.
Il che ci riporta al momento presente.
- Cazzo! - schivai un fendente che era passato pericolosamente vicino alla mia testa, cadendo in malo modo sul mio lato B e rotolando goffamente fuori dalla traiettoria di un altro colpo - Ma così mi ammazzi! -
- Non c'è bisogno che mi ringrazi, lo faccio volentieri -
Lo guardai strana per un momento, poi la mia già scarsa attenzione- tutta colpa sua - venne richiamata dallo schivare un fendente particolarmente forte che tagliò l'albero dietro di me.
- Ma mi vuoi morta?! -
- Fai talmente schifo che anche se mi trattenessi saresti morta in meno di tre secondi! Quindi non ne vedo il motivo. -
- KYAH! -
Adesso mi stava rincorrendo cercando di appendermi come una tenda ad uno degli alberi lì attorno.
Una tenda umanoide, che grondava sangue...Che probabilmente non avrebbe fatto una gran figura sugli alberi.
Inciampai su una radice e caddi di faccia.
Come se non mi fosse capitato abbastanza nell'arco degli allenamenti.
Borbottai qualcosa che sembrava vagamente un " cazzo " e mi tirai in piedi, tenendo pollice e indice per tappare il naso dal quale stava uscendo un po' di sangue.
- Tutto...Bene? -
- Ti pare bene? -
Sospirò e appoggiò la falce su un albero, sedendosi di fianco a me, che sembravo un pesciolino con un amo in bocca.
Alla faccia del poco sangue! Usciva a fiumi!
- Stai sanguinando... -
- La fiera dell'ovvio...Ma fai appost-
- Ah, eccovi. -
Ci girammo in contemporanea verso Kakuzu che sembrava apparso dal nulla.
- Venite, il capo ha una missione per noi -
Ook...Strano.

Arrivammo nella base e ci trovammo davanti una scena che avrei preferito non vedere.
Non pensavo che una ragazza bella come Konan potesse avere espressioni così inquietanti. Quasi rivaleggiavano quelle di Gai. E dicevo tutto.
Mi guardava come se fossi stata un bocconcino.
- Dovete recuperare dei rotoli -
Ok, dove stava la fregatura?
- La tenuta dove sono custoditi è molto ben sorvegliata, fortunatamente Zetsu ci ha informato che il proprietario ha organizzato una festa, e quella sera le guardie saranno sicuramente presenti in minor numero. -
Stavo cominciando ad avere una mezza idea del perchè Konan fosse lì.
E non mi piaceva.
- E allora capo? Non possiamo semplicemente ammazzare le guardie e prendere i rotoli? - chiese Hidan, impaziente come al solito, mentre Kakuzu mi guarrdava mentre cambiavo colore. Nell'arco di cinque minuti ero diventata da un pallido cadavere a un rosso fuoco, per poi essere ritornata al pallido cadavere.
- Abbiamo bisogno di un paio di infiltrati, nessuno deve sapere che siamo stati noi. Altrimenti avranno un grosso vantaggio, dato che i kage conoscono il segreto custodito in quei rotoli. -
- Per questo abbiamo creato per voi delle false identità e andrete alla festa per rubare i rotoli. -
- Bene, io me ne chiamo fuori! Ciao!! -
Prima che potessi anche solo fare un passo venni bloccata da un turbine di foglietti di carta che mi presero per un braccio e mi trascinarono verso Konan.
- Non così in fretta cara mia. Pain, ci penso io a lei...-
E detto così mi trascinò in camera sua.
Uscii circa tre ore dopo, con un'involucro abbastanza pesante in mano e molto traumatizzata.
Probabilmente si doveva vedere molto, a giudicare dagli sguardi preoccupati che mi arrivavano sia da Hidan che da Kakuzu mentre eravamo in viaggio.
- Ho quasi paura a chiederle che cosa le ha fatto fare...- sentii dire Hidan
- Forse non ti conviene - rispose Kakuzu
Non dissi niente, cercando di cancellare dalla mia mente i terribili momenti passati con Konan a scegliere un dannatissimo kimono.
Esatto, tre ore della mia vita buttate fuori dalla finestra solamente per scegliere un kimono.
MONDO CRUDELE!

Ci impiegammo tre giorni ad arrivare alla città, piegando i mantelli dell'Akatsuki prima di entrare dalle porte.
Sapete com'è, non tutte le persone amano vedersi arrivare due fighi pazzeschi dell'Akatsuki - e sottolineo Akatsuki -, sopratutto se i fighi pazzeschi in questione erano il team zombie.
Io chiaramente ero tra quelli che avrebbero dato un rene per un simile incontro.
Mi tastai la schiena per verificare se i miei reni c'erano ancora.
- Siamo arrivati. Tu vai dentro e chiedi che ti preparino. - mi ficcò in mano quello che aveva tutta l'aria di essere una specie di tesserino.
Lo guardai con un'espressione a punto interrogativo, prima di avvinghiarmi al suo braccio.
I miei due neuroni mi volevano far morire.
Un conto era se Kakuzu cercava di uccidere Hidan, che era immortale e quindi gli faceva solo perdere tempo, ma se cercava di uccidere me, che ero una comune mortale, e soprattutto se mi mozzava la testa, non c'erano le stesse probabilità che c'erano con Hidan che anche con la testa mozzata mi sarei messa a parlare e a urlargli dietro.
- Staccati. Ora. -
- No se uno di voi non viene con me! - piagnucolai stringendomi ancora di più al suo braccio.
- Mocciosa, lo dico per te. Staccati o ti uccido. -
Fortunatamente Hidan decise di intervenire in mio soccorso, offrendosi spontaneamente di accompagnarmi nell'edificio.
E quando mai gli ricapitava di entrare in un posto con così tante belle ragazze?
Mi staccai da Kakuzu e mi buttai al collo di Hidan.
- Grazie Hi-Sempai! -
- Oook, chi ti ha drogato mentre non guardavo? -
- Uh? -
- Andiamo, " Hi-Sempai" ? Puoi fare molto meglio! -
- Bhè, se preferisci potrei chiamarti testa di cazzo...Oppure cretino...Opp-
- Hi-Sempai va più che bene -
- Vedi che andiamo d'accordo alla fine? -
Kakuzu si diresse verso l'hotel più economico che riuscì a trovare, dopotutto anche loro avrebbero dovuto prepararsi.
Volevo proprio vederlo con uno yukata.
Mi lasciai andare in una grossa risata al pensiero e Hidan mi guardò strano, praticamente trascinandomi dentro il palazzo dove si sarebbe tenuta la festa perchè mi preparassero.
Portarmelo dietro si rivelò un GROSSO errore.
Tutte le ragazze che stavano chiaccherando amabilmente nella sala d'attesa si zittirono di colpo e cominciarono a ridacchiare sommessamente, lanciando occhiate...Fameliche, oserei dire a Hidan.
Che chiaramente non se ne accorgeva e sorrideva alle ragazze, non capendo che in quel modo le istigava ancora di più.
- Salve, in che modo possiamo aiutarvi? - chiese una commessa, camminando verso di me.
- Oh, bene! - esclamò Hidan - Voglio che la prepariate, mi raccomando, fate in fretta - e con ciò mi lasciò lì, a maledirlo mentre con un movimento della mano mi salutava, scomparendo in strada.
- Posso sapere il suo nome signorina? -
- Uh...Certo! E' Tora. - Speravo di averlo azzeccato, quando Kakuzu me lo aveva detto ero nel pianeta Hidan.
- Tora Moori? -
- Esatto, scusate la totale mancanza di tatto del mio amico prima... - dissi, lievemente imbarazzata.
- Non si preoccupi signorina. Se vuole seguirmi la condurrò dai nostri specialisti, a quanto sembra per lei è stato pagato un trattamento completo. Resterà qui per quasi tutto il pomeriggio, se vuole consegnarmi il suo kimono provvederò affinchè venga lavato e riconsegnato a lei entro sera. - senza dire niente le consegnai la borsa nella quale Konan aveva messo il mio kimono - La ragazza vicino alla porta la porterà ai bagni. Buona permanenza! -
Mi inchinai in segno di rispetto e mi incamminai verso la porta dove una ragazza mi aspettava sorridendo.
Se Kakuzu avesse saputo che Pein aveva pagato per un trattamento completo...Forse non ne sarebbe uscito vivo.
Ecco perchè decisi di mettere questo piccolo paticolare nella lista di cose " Che Kakuzu non dovrà mai sapere manco cadesse il mondo".

Il resto del pomeriggio fu un incubo.
Un orrendo, terribile incubo.
Per prima cosa mi avevano trascinato nel bagno, e fin lì nulla di strano. Poi mi avevano praticamente cosparsa di profumi, il che di per sè mi faceva venire il mal di testa, anche se alla fine era diventato sopportabile.
La cosa ridicola era che mi avevao tenuto lì dentro tre ore solamente per farmi i capelli, il trucco e le unghie.
Senza contare l'ora che avevano impiegato a mettermi il kimono.
In poche parole mi avevano veramente tenuto dentro tutto il pomeriggio e avevano pure mandato qualcuno a dire a Hidan e Kakuzu che mi avrebbero rivisto direttamente alla festa.
Che giornata merrrrravigliosa!
Ma parlando d'altro...Il kimono per farla breve era bianco, lungo fino a sopra le ginocchia con una fascia in vita rossa. Grazie a Jashin come trucco mi avevano messo solo qualcosa che sembrava vagamente eyeliner e  mi avevano raccolto i capelli un uno chignon, impiegando un buon tre quarti d'ora a cercare di lasciar fuori la ciocca rossa.
- Non possiamo non metterla in risalto! - mi avevano detto.
Sto cazzo!
Mi portarono in una grossa stanza con tutte le altre ragazze, e sopratutto tappezzata distrumenti musicali di tutti i generi.
Quindi non mi sorpresi poco quando vidi anche un pianoforte, credevo che non ne esistessero nel mondo di Naruto.
- Ciao! - una ragazza mi si avvicinò sorridente.
- Erm...C-ciao! -
- Non devi essere timida, a proposito, io mi chiamo  Hikari. -
- Io sono Shi- oh cazzo - Tora! -
- Bene! Credo che ti starai chiedendo il perchè di tutti questi strumenti... - grazie a Dio non se ne era accorta.
- Ma sei veggente? -
Lei rise di gusto, mettendosi una mano davanti alla bocca.
- Mi piaci, sei simpatica! - ma se mi conosceva da neanche un minuto! Questa era tutta pazza... - Comunque è perchè non ti avevo mai visto a queste feste. Quindi ti spiegherò un po' come funziona la cosa...Il signor Kozumi è un grande amante della musica e ha fatto costruire ai suoi  artigiani una vasta gamma di stumenti per intrattenerlo...E si dà il caso che questa festa sarà anche un grosso debutto di musicisti. -
La guardai scettica.
- Sì, siamo solo ragazze.  Hai ragione...Diciamo che ha..."preferenze" per l'altro sesso. -
- Avevo immaginato. E esattamente che cosa vuole che facciamo? -
- Vuole che lo intratteniamo suonando per lui. -  mi guardò strana per un momento - Perchè tu sai suonare, vero? -
Non credo di essere mai stata così felice di aver fatto circa dieci anni di pianoforte.
- Sì. - bella risposta, suppongo che avrei potuto includerci anche lo strumento.
- E che cosa? -
- Il piano. -
La sua espressione a punto interrogativo mi fece capire che, effettivamente, in quel mondo il pianoforte non esisteva.
- Quello là in fondo - indicai sospirando e lei mi guardò ancora più stupita se possibile.
Ad un certo punto ero addirittura preoccupata che gli occhi le uscissero di sede.
- M-ma nessuno è mai stato capace di suonarlo...Nessuno ha mai trovato un pezzo adatto a essere suonato con quello strumento...Con tutti quei tasti poi... -
strizzò gli occhi in modo sospetto - Da dove vieni? - la domanda era fatta con un tono moooolto diffidente.
Ma porca pu...zzola! Sì, puzzola, puzzola.
Cervello! Ti prego, non ti ho mai chiesto nulla in tutta la mia vita, ti costerebbe tanto darmi un aiutino?!
- Da oltre le montagne. Mio zio mi ospita, la mia casa è stata distrutta in un incendio e quindi...Eccomi qui! -
Jashin, quanto amo il mio cervello!
- Oh...Mi dispiace...-
" Sfortunatamente " la nostra illuminante conversazione venne interrotta da un vociare piuttosto concitato da dietro una grossa porta.
- Si comincia - disse Hikari, guardando la porta che si spalancava e due energumeni che camminavano nella stanza.
Fan culo.
Mano a mano la sala dove ci trovavamo cominciò a svuotarsi, Hikari era tra le prime ad andarsene e rimase nell'altra stanza, e in quel modo mi giocai l'ultima possibilità di conversazione prima che fosse il mio turno.
- Tora Moori ? - ma c'era bidogno di chiederlo? Dai, ero l'ultima nella sala, non ci voleva mica un genio a dedurre che io fossi Tora.
- Sì -
- Che strumento suonerai per il nostro signore? -
Gli indicai il piano e quello mi guardò stranito, per poi confabulare animatamente con altre due guardie.
- Certo signorina, se vuole accomodarsi... -
Sospirai e li seguii nella stanza adiacente.
Mi bloccai dopo due passi, vedendo che cosa mi si parava davanti.
- Vai Shi... OUCH! TORA! -
Kakuzu, ma quanto ti voglio bene!
Mi limitai a fulminare con lo sguardo Hidan e mi sedetti al piano, cominciando a pigiare i tasti, producendo una dolce melodia.
La suddetta melodia era una cosa che avevo impiegato un anno a studiare, quindi se non mi veniva lì mi sarei leggermente sparata.
Leggermente.
Dopo la mia terribile performance, cominciò il rinfresco.
Ma quando mai!
Io sono una persona che persino ai matrimoni regge solo una mezzora scarsa, prima di correre e chiudermi in uno dei bagni per le signore, evitando accuratamente in questo modo ogni singolo pallosissimo incontro con remoti parenti e amici che non si vedevano da anni.
A volte penso che anche persone totalmente sconosciute si spacciassero per amici dei miei e che loro ci cascassero come pere cotte.
Comunque, dopo un po' fui salvata da uno dei miei sempai e dovetti trattenermi dal buttarmi al suo collo.
Effettivamente Kakuzu stava bene con uno yukata.
Ok, ok! Stava molto bene.
Ma comparato a Hidan sfigurava.
Va bene, tutti comparati a Hidan sfiguravano.
- Perchè cazzo non me lo avete detto! -
Cercai di spaventarli con il mio sguardo killer, ma dovevo più sembrare un cucciolo che stava per essere pestato perchè Kakuzu fece una cosa totalmente inaspettata.
Cominciò a strofinarmi i capelli.
La mia mascella arrivò quasi a terra per la sorpresa e spalancai gli occhi, guardandolo con un'espressione da baccalà fuor d'acqua, ferma come uno stoccafisso con gli occhi da cernia -ok, basta pesce -
- Che. Cosa. Stai. facendo. - cominciai a tremare di rabbia, cercando di farlo evaporare con lo sguardo.
- Stai al gioco...Le guardie ti osservano -
- Zio! - mi sarei vendicata per le minaccie di morte quando la suddetta povera pulzella aveva chiesto aiuto al qui presente Kakuzu - Ho paura di non aver suonato bene! Cosa ti è sembrato? -
Fingendo una crisi isterica mi buttai fra le sue braccia e simulai a regola d'arte dei singhiozzi.
Lo sentii muoversi e diedi una sbirciatina, notando che mi stava portando in una parte dove c'era un grosso cartello " Vietato entrare. I trasgressori saranno severamente puniti. "
- Questa me la paghi... Letteralmente. - disse dopo un po' di girovagare per i corridoi.
- Sì, certo... A proposito, dov'è finito Hidan? -
- E' già andato avanti, in teoria dovrebbe aver già ucciso le guardie alle porte che conducono alla stanza dei rotoli, quindi abbiamo via libera. -
Mi guardai intorno, tutto sembrava calmo.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! - un urlo straziante tagliò il silenzio e in brave tempo si sentì un sonoro rimbombare di porte e un rumore assordante di passi.
Guardai preoccupata Kakuzu, che cominciò a correre attraverso una serie di porte, tenendomi saldamente per un braccio, fino a raggiungere Hidan che stava immobile nell'ideogramma di Jashin con affianco un ninja che ancora faceva movimenti convulsi.
- Idiota! La tua stupida religione ha fatto in modo che tutto il corpo delle guardie ci stia cercando! -
- Kakuzu, fottiti, non vedi che sto pregando?! -
- No. - e con questo i suoi tentacoli presero Hidan e lo usarono per sfondare la porta. - Dovrei farlo più spesso, la tua testa è perfetta come ariete. -
- Ah ah ah. Sei spiritoso come un pugno in faccia, Kakuzu. - disse l'albino, rimettendosi in piedi per poi guardarmi con sguardo indecifrabile - Che stai aspettando?  Non dovevamo mica prendere i rotoli e fuggire? -
- Brutto cretino, almeno aiutami a cancellare il simbolo di Jashin-sama! -
- Sama?! Allora sei una Jashinista anche tu? -
- Per ora no, ma è comunque una divinità e la rispetto...Ok, lo rispetto -
Ora mi guardava con uno strano ghigno.
- Allora dovrò convertirti io. -
Lo presi per il colletto dello yukata e, seppur fosse alto almeno una testa più di me, riuscii ad abbassarlo a livello con i miei occhi.
- Pulisci. Questo. CASINO! - mi presi la briga di scandire bene le parole, accompagnandole con una tirata dello yukata.
Lui deglutì, ma alla fine si mise con me a cercare per lo meno di cancellare le tracce più ovvie del nostro passaggio...Come i cadaveri che disseminavano i corridoi , o le porte scardinate, o... Il sangue che usciva dal fottutissimo buco che si era fatto nel petto per uccidere i sacrifici al suo Dio.
Ammetto che per le porte e i cadaveri io, che avevo la muscolatura di una formica anziana non potevo fare molto, e nemmeno Hidan, visto che in un momento di funzionamento del suo cervello aveva pensato bene di rompersi una gamba.
- Aiutami, no? -
- Meglio Kakuzu. -
- Perchè? -
- Toccami il muscolo... - lui fece come gli era detto.
- Ah. - mi guardò dal punto dove era in equilibrio precario contro il muro - Provaci lo stesso, sono vicini. Le guardie intendo. -
Sospirai e mi inficcai sotto il suo braccio sano, l'altro se lo era bucherellato allegramente per ricavare il sangue necessario a tracciare i simboli del suo rituale.
- Cazzo se pesi! -
- Tutti muscoli mammoletta! Cazzo, cammina più veloce! -
- Eccoli lì! -
Non so da dove presi la forza, o da dove era sbucata quella porta- contro la quale mi schiantai - ma cominciai a correre con Hidan in spalla.
- Sempaiii! - mi misi a urlare, sperando che Kakuzu, in un atto di compassione si sarebbe degnato di salvarci la pellaccia.
Mai speranza fu peggio riposta.
Una guardia mi tagliò la strada e la sua spada mi si conficcò nel fianco, trapassandolo
- La prego signore! Ci stanno inseguendo! -
La faccia combattuta del tipo mi disse chiaramente che avevo fatto centro e, il suo colorito cadaverico nel constatare che non avevo detto "bhè " con una spada di dimensioni ragguardevoli che mi trapassava, si fece ancora più accentuato quando la rimossi, senza fare un suono.
- C-che cosa sei tu?! -
Hidan era svenuto, probabilmente per la perdita di sangue e io ne approfittai,tanto non ci avrebbe creduto nessuno.
- Io sono un demone...Non posso sentire alcun dolore, e potrei scegliere di mettere fine alla tua patetica esistenza in pochi secondi. Anzi, prima squarterò la tua famiglia davanti ai tuoi occhi e posso garantire che non ti scorderai mai le loro grida disperate... -
- I tuoi occhi! Stammi...Lontano! STAMMI LONTANO! -
Mi stava venendo benissimo questa parte, alla fine guardare così tanti film aveva avuto un uso.
YAY!
- Corri. Corri e forse, forse ti risparmierò. -
A dir la verità se non si metteva veramente a correre sarei ceduta l' davanti a lui, schiacciata dal dooolce peso del mio caro amico Hidan.
Dato che la guardia non accennava a muoversi la superai e notai una grossa finestra.
Lasciai l'albino appoggiato al muro della veranda e andai a vedere dove era finito Kakuzu.
   
 
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