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Autore: VAleMPIRE    10/10/2012    1 recensioni
Questo è l'unico romanzo che sia mai riuscita a finire. Ne inizio molti , ma raramente l' "ispirazione", la voglia e la costanza mi assistono a lungo...
In poche parole , è la storia di un pittore tormentato che finalmente trova in una sola persona la sua musa e, per la prima volta, l'amore.
Ma poi...non posso dirvi altro!
Dal momento che l'ho già scritta tutta ( circa 3 anni fa ho anche partecipato ad un concorso per provare a pubblicarlo nelle librerie ), non tarderò ad aggiornare, se ci sarà anche un solo lettore interessato.
Spero vi piaccia e commentiate sinceramente! Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DICIANNOVESIMO

 

- Clever, non capisco proprio cos'hai oggi! - gli urlò Got, trascinandoselo nel suo studio dopo il discorso.
- Non capisco...cosa ho sbagliato? - rispose il pittore preoccupato.
- Non ti avevo detto di aprire a tutti il tuo cuore e di discutere della tua vita privata!
- Sono stato spontaneo e credo davvero che a quella gente comunque sia piaciuto! Cosa dovevo fare? Per me è già stata un' impresa superare lo choc di prima ed essere riuscito a parlare davanti a centinaia di persone!- rispose Harry innervosendosi.- Adesso devo andare.- riprese dopo una pausa, più calmo.
Poi bussarono insistentemente alla porta prima che la raggiungesse Harry. Got aprì e vi trovò la sua assistente sulla soglia.
- Cercano Clever.- disse semplicemente.
- Cercano Clever? - sbottò Got accendendo l'ennesima sigaretta.
- Si, per gli autografi.- rispose la donna.
Got scoppiò in una risata guardando ora Clever ora la segretaria gesticolando e spargendo fumo in tutta la stanza.
- Clever? - riprese continuando a sghignazzare - E chi sarà mai? Già lo cercano per il suo autografo...Te lo dico io chi è Clever.- proseguì più serio - In una parola? Un pazzo. Un pazzo che ha paura del successo, non sa il senso della sua arte e ha un'amica immaginaria! E la ama per di più!
Harry divenne più nervoso al pensiero di Janet e uscì fuori senza dire nulla. Gruppi numerosi di persone d'ogni età lo circondarono tenendo in mano carta e penna, ma lui sorpassò tutti senza guardare nessuno in faccia. Con passo deciso e incurante dei commenti attorno a lui sempre più fitti, uscì dalla galleria. Ma anche lì fu bloccato: all'ingresso sostavano alcuni giornalisti pronti a commentare la mostra e raccogliere il parere dei visitatori. I giornalisti non sapevano chi fosse Harrison Clever, ma avevano letto il suo nome in un cartello (insieme ad altri artisti) all'ingresso della mostra. Così fermarono proprio lui, credendo che fosse un visitatore, uscito stranamente per primo.
- Ci dica! Come è stata la mostra? - iniziò una donna puntandogli il microfono addosso alla sua destra.
- E quel certo Clever, che pareva fosse la migliore promessa, com'è? - continuò un altro giornalista della BBC.
- Credetemi: io sono proprio la persona meno adatta a cui potete chiederlo.- disse con tono sgarbato Harry cercando di sorpassarli.
Ma i giornalisti non smisero di fare domande a raffica in maniera asfissiante e Clever, pensando ancora a Janet ed accumulando tutta la rabbia che aveva dentro (nonostante le sue opere avessero riscosso un discreto successo) non riuscì a controllarsi ed alzò le mani a due di loro. Proprio in quell'istante, mentre si allontanava pentito della sua insolita reazione violenta, uscì fuori anche Got a cercarlo e vide i reporters a terra.
- Cosa è successo? - urlò mentre guardava sia verso i due uomini che verso Harry.
- E' stato quell'uomo! - disse uno indicando il pittore.- Lei sa chi è?
- E' Clever.- disse Got a denti stretti e con aria di disprezzo.

   
 
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