CAPITOLO
DICIANNOVESIMO
- Clever, non capisco proprio
cos'hai oggi! - gli urlò
Got, trascinandoselo nel suo studio dopo il discorso.
- Non capisco...cosa ho sbagliato? - rispose il pittore
preoccupato.
- Non ti avevo detto di aprire a tutti il tuo cuore e
di discutere della tua vita privata!
- Sono stato spontaneo e credo davvero che a quella
gente comunque sia piaciuto! Cosa dovevo fare? Per me è
già stata un' impresa
superare lo choc di prima ed essere riuscito a parlare davanti a
centinaia di
persone!- rispose Harry innervosendosi.- Adesso devo andare.- riprese
dopo una
pausa, più calmo.
Poi bussarono insistentemente alla porta prima che la
raggiungesse Harry. Got aprì e vi trovò la sua
assistente sulla soglia.
- Cercano Clever.- disse semplicemente.
- Cercano Clever? - sbottò Got accendendo l'ennesima
sigaretta.
- Si, per gli autografi.- rispose la donna.
Got scoppiò in una risata guardando ora Clever ora la
segretaria gesticolando e spargendo fumo in tutta la stanza.
- Clever? - riprese continuando a sghignazzare - E chi
sarà mai? Già lo cercano per il suo
autografo...Te lo dico io chi è Clever.-
proseguì più serio - In una parola?
Harry divenne più nervoso al pensiero di Janet e
uscì
fuori senza dire nulla. Gruppi numerosi di persone d'ogni
età lo circondarono
tenendo in mano carta e penna, ma lui sorpassò tutti senza
guardare nessuno in
faccia. Con passo deciso e incurante dei commenti attorno a lui sempre
più
fitti, uscì dalla galleria. Ma anche lì fu
bloccato: all'ingresso sostavano
alcuni giornalisti pronti a commentare la mostra e raccogliere il
parere dei
visitatori. I giornalisti non sapevano chi fosse Harrison
Clever, ma
avevano letto il suo nome in un cartello (insieme ad altri artisti)
all'ingresso della mostra. Così fermarono proprio lui,
credendo che fosse un
visitatore, uscito stranamente per primo.
- Ci dica! Come è stata la mostra? - iniziò una
donna
puntandogli il microfono addosso alla sua destra.
- E quel certo Clever, che pareva fosse la migliore
promessa, com'è? - continuò un altro giornalista
della BBC.
- Credetemi: io sono proprio la persona meno adatta a
cui potete chiederlo.- disse con tono sgarbato Harry cercando di
sorpassarli.
Ma i giornalisti non smisero di fare domande a raffica
in maniera asfissiante e Clever, pensando ancora a Janet ed accumulando
tutta
la rabbia che aveva dentro (nonostante le sue opere avessero riscosso
un
discreto successo) non riuscì a controllarsi ed
alzò le mani a due di loro.
Proprio in quell'istante, mentre si allontanava pentito della sua
insolita
reazione violenta, uscì fuori anche Got a cercarlo e vide i
reporters a terra.
- Cosa è successo? - urlò mentre guardava sia
verso i
due uomini che verso Harry.
- E' stato quell'uomo! - disse uno indicando il
pittore.- Lei sa chi è?
-
E' Clever.- disse Got a denti stretti e con aria di disprezzo.