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Autore: NonSonoSoloParole    10/10/2012    6 recensioni
-Sei bellissima questa mattina.
-E tu sei un gran bugiardo
-Mh ... è vero. Ma tu resti comunque bellissima
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La storia di lui. La storia di lei e poi c'è l'altro. Poi si aggiungerà Mia che farà diventare questo triangolo un dodecaedro.
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PER CHI VOLESSE E' DISPONIBILE IN CONTINUO DI QUESTA STORIA.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho mal di testa. Che ore sono? Dovrei essere in studio alle 8.20. Che giorno è? Oddio mi scoppia la testa, cosa è successo ieri sera?? Ah si giusto …

Mi giro nel letto e la vedo, vedo fluenti capelli sparsi nel letto. Come aveva detto di chiamarsi? Charlotte, Candy o forse Claire? Non mi ricordo, comunque non ha importanza. Non è Lei. Ero stato con tantissime donne per cercare di dimenticarla e tutte avevano una somiglianza con Lei. Una aveva il suo sorriso, un'altra la sua risata, mi ricordo che quando la sentì per la prima volta mi impietrì e pensai
Eva è qui
Ma poi quando mi accorsi che non era Lei un macigno mi sprofondò sul cuore. Avevo chiesto a Lucy una miriade di volte dove potessi trovarla, ma lei non aveva aperto bocca, diceva che non voleva vedere nessuno dei membri della mia band. Quindi da quel girono in cui tutto è cambiato non l’ho più rivista. Come ero stato stupido, avevo permesso che si allontanasse da me senza che io facessi niente. Avrei dovuto fare tutto ciò che era in mio potere per stringerla e farle cambiare idea … dicono che l’amore può tutto.
La ragazza accanto a me si muove, adesso è appoggiata su un fianco e mi dice
“Ciao” con voce languida. E’ coperta solo da un lenzuolo dall’ombelico in giu. Ha uno sguardo da cacciatrice, quasi mi innervosisce, come avevo potuto pensare che lei assomigliasse ad Eva?? Eva aveva uno sguardo dolce, arrossiva per un nonnulla e spalancava gli occhi leggermente quando vedeva qualcosa di nuovo ed emozionante.
Mi infilo un paio di mutane e mi alzo dal letto irritato senza neanche risponderle
“Ehi dove vai?? Non mi fai un po di coccole??” dice sempre con il solito sguardo da gatta morta
“No.” Dico semplicemente dirigendomi verso il bagno.  Mi richiudo la porta alle spalle pentendomi all’istante per come ho trattato quella ragazza, infondo non è colpa sua se oggi mi sono svegliato male. Ci penso un po su, oggi è un giorno speciale ma per cosa … ora come ora non riuscivo a ricordare, guardo l’orologio.
“Merda” dico a denti stretti davanti allo specchio. Dovevo essere agli studi per registrare una canzone 5 minuti fa, mi do una spazzolata veloce ai denti e mi vesto con dei vestiti che trovo per terra nel bagno. Quando riapro la porta la ragazza non è più nel letto dove l’avevo lasciata ma in mezzo alla stanza, intenta a cercare non so cosa
“Senti, scusa ma devo andare…” dico imbarazzato “Dovevo essere agli studi 5 minuti fa” cerco di giustificarmi, sto per uscire dalla porta quando mi fermo “Ti richiamerò…” era una bugia, ma alle donne piaceva sentirselo dire… e io mi sentivo un bastardo ogni volta che lo facevo.
Fino a quel momento non mi aveva guardato dritto negli occhi, ma sentendo quella frase mi punta addosso il suo sguardo e dice
“No. Non lo farai … è una bugia ... O sbaglio??” ha uno sguardo convinto che, sono sicuro, riesce a leggermi dentro l’anima
Mi concentro sulla mattonella del pavimento e dico
“Mi dispiace … io …” tento di inventarmi qualcosa per non sentirmi un cazzone ma non mi viene in mente niente
“Senti, non ti preoccupare. Non pensavo di sposarti, avere un figlio o cose del genere … sapevo a cosa andavo in contro … mi sono divertita comunque …” dice mordendosi un labbro
“Io non sono così, non di solito almeno… io sono…” non termino la frase perché lei mi interrompe
“Innamorato?? Me ne sono accorta, ieri sera farneticavi di una certa ragazza e dei suoi occhi … se te lo stai chiedendo non lo dirò a nessuno. Non sono in cerca di scoop e se vuoi un consiglio da amica, o te la togli dalla testa o vai a prendertela!” mi sorride in segno di incoraggiamento “E adesso vattene o farai tardi”
Mi muovo verso la porta ma poi mi fermo
“Grazie mille!”
“Dovere!” mi dice strizzandomi l’occhio destro. Le faccio un sorriso per poi correre verso l’uscita.
 
Salgo in macchina e metto in moto. Accendo la radio su una stazione a caso, stanno suonando Goodbye my lover, mi accorgo di non essere per niente dell'umore giusto per pensare ad un amore perduto. Cambio stazione e trovo gli AC-DC, decido di fermarmi qui, almeno la loro musica mi impedisce di pensare. Ma qualcosa mi salta in mente, sono sicuro che è un giorno importante … il compleanno di qualcuno della band forse?? No, di nessuno. Poi la mia mente fa un giro strano e in meno di un minuto la verità mi si para davanti agli occhi. Oggi è il compleanno della figlia di Eva.
 
Arrivo allo studio di registrazione in 30 minuti. Londra e il suo stupido traffico. Mi fermo davanti alla porta, poso una mano sulla maniglia faccio un lungo respiro ed entro. All'interno trovo proprio quello che mi aspettavo, gente che corre di qua con cappuccini e gente che corre di là urlando non capisco cosa a non capisco chi. Mi appiattisco conto il muro cercando di passare inosservato, piano piano scivolo verso il fondo del lungo corridoio che mi porterà alla sala registrazioni ma una porta, nella parete alla quale sto attaccato si apre.
"Dov'è quel ragazzo!!" urla l'uomo che sta uscendo adesso dalla stanza "Dov'è quel dannato ragazzo! Chiamatelo!" continua. Io rimango attaccato al muro, forse se faccio finta di non esserci non mi noteranno e potrò inventare qualche scusa del tipo "Ero in sala prove ad aspettarvi da un ora" oppure "Ero in bagno, la costipazione mi uccide."
"L'ho chiamato già 5 volte, ma non risponde" dice una voce da dentro la stanza, la riconosco è quella di Zayn.
"Bene, allora chiamate i servizi segreti o chi volete. Portatemelo qui!" l'uomo esce dalla stanza tenendo lo sguardo fisso su il suo telefono, sembra non avermi notato. Ma decido che, anzi che scomodare Scotland Yard, è meglio scusarmi semplicemente con i miei manager e metterci la storia alle spalle.
"Sono qui. Sono Qui. Scusate per il ritardo ... Sapete Londra, il traffico, e quelle cose lì..." dico grattandomi la testa e sfoderando un sorriso per cercare di intenerirli. Era una mezza bugia, doveva bastargli.
Il manager mi guarda in cagnesco e dice
"Per questa volta passi Payne. Comincia a seccarmi questo tuo atteggiamento, arrivi in ritardo, fai tardi la sera, stamani tutti i giornali di gossip parlavano di te con una misteriosa mora. Sei cambiato, e non mi piace"
"Faccio quello che voglio della mia vita." dico, mi imponevano come vestirmi per le interviste, chi frequentare, cosa dire e cosa fare da troppo tempo! Mi sono stufato. Il mio manager mi guarda con fare di sfida, si avvicina di qualche passo e mi dice a denti stretti
"No. Tu fai quello che dico io. E io dico che ora devi andare in questa stanza e aspettare, ti verrò a richiamare tra 10 minuti. E questo è tutto" l'uomo di almeno 15 centimetri meno di me si allontana nel suo gessato nero lasciandomi al mio posto, non riesco a muovermi, sono impietrito.
"Voi..." sto per ribattere ma una voce mi ferma
"Lascia stare Liam. Vieni." a parlare è Zayn, mi posa una mano sulla spalla e mi trascina lentamente all’interno della stanza nella quale c'è già Louis e Harry.
Mi siedo su di una comoda poltrona rossa senza salutare nessuno, chiudo gli occhi cercando di scomparire. C'è un silenzio imbarazzante ma non ci faccio caso, ho troppi pensieri per la testa. Il primo è Eva, il secondo sua figlia. Oggi era il tuo 3 compleanno chissà se Harry lo sa...
Apro istintivamente gli occhi pensando al mio compagno e lo trovo dall'altra parte della stanza, appoggiato al banco del bar, che mi guarda con un sorriso divertito
"Ti dai alla pazza gioia è Liam?!?"
"Penso di si, sinceramente non mi ricordo!" rispondo puntandogli gli occhi addosso
"Wow attenzione è arrivato il Bad-boy di Wolverhampton" scherza Louis alzando le mani in segno di resa. Mi fa sorridere
"Allora quella faccia scura è solo una copertura!" è Niall a parlare adesso, non lo avevo notato, è steso su un divanetto alla destra della porta, fa capolino da un bracciolo del sofà sgranocchiando delle patatine
"Niente sceneggiate, sono cattivo tanto quanto sembro!" faccio la faccia più spietata che posso, ma riesco a mantenerla solo per pochi secondi. Non mi si addice, anche se sono di cattivo umore. Scoppiamo tutti a ridere. Sento che piano piano si sta allentando anche la pressione dentro di me.
"Allora, seriamente Liam ... carina quella ragazza ... aveva un non so che di familiare però..." dice Louis avvicinandosi a me e battendosi il dito indice sulla guancia.
"L'ho incontrata ieri sera in dis..." non riesco a finire la frase
"Questo perchè è uguale a Eve. Ha il solito naso e i soliti capelli." E' Harry a pronunciare queste parole, con voce glaciale "Come tutte le ragazze che Liam si è portato a letto negli ultimi 3 anni d’altronde. Ognuna aveva qualcosa di somigliante a lei. Che fosse il colore dei capelli o quel neo che ha sotto l'occhio."
Mi alzo dalla poltrona e serro i pugni, faccio un paio di passi avanti ma trovo subito la figura di Zayn a bloccarmi
"Lasciami passare!" gli dico a denti stretti
"No" mi risponde senza guardarmi negli occhi. Cerco di fare una finta a destra ma lui allunga una mano e mi ferma, sconfitto rimango al mio posto guardando Harry che si gode la scena divertito.
"Non dovresti neanche pronunciare il suo nome. Non dopo quello che hai fatto!"
Lui mi guarda come se avessi appena raccontato una barzelletta
"Ho fatto quello che ritenevo giusto"
"Peccato che fosse la cosa sbagliata. Dio come sei egocentrico Harry!! Non è possibile che tu pensi solo a te stesso!. Non ti sei mai pentito di quello che le hai fatto??! Lei ti amava! Io l'amavo e tu lo sapevi! L'unico al quale interessava solo il suo ego eri tu " sto praticamente urlando, agito il braccio destro verso di lui, ma sono sempre bloccato da Zayn che non mi lascia passare. Abbassa gli occhi e per un momento lo vedo vacillare, ma poi la sua faccia da schiaffi ritorna ma stavolta non è divertita, anzi sembra furioso
"Tu non sai cosa provavo per lei. Tu non sai che giornate abbiamo passato insieme, le cose chi ci siamo detti"
Il mio cuore si spezza in mille pezzi, per un momento mi immagino loro abbracciati a baciarsi e a dirsi le cose dolci che io avrei voluto dire a Eva ma non avevo mai avuto l'occasione.
"Non prendermi per il culo Harry. Sappiamo tutti che all'inizio la volevi solo perchè la volevo io.”
Torno mentalmente a qualche anno prima. Il giorno dopo il concerto in cui avevo incontrato Eva per la prima volta. Dopo averla rivista in pasticceria, quando ci trovavamo tutti a casa di Niall.
 
“Allora Liam stavi per chiedere a quella Eve di uscire con te??”
“Si. Mi affascina, è simpatica, è carina e non è come tutte le altre … lo percepisco…”
“Guardate come arrossisce il nostro Liam!” aveva detto Louis
“Ehi lasciatemi stare”
“Se ti ha fatto capitolare in cosi poco tempo deve essere speciale… sono contento di averla invitata alla festa … magari posso conoscerla meglio anche io”
“Giù le mani Harry, voglio veramente provare a vedere cosa succede con questa ragazza…”
“Anche io. E sai una cosa penso proprio che il giorno della festa vorrò passare un po’ di tempo con lei … ho un letto mooolto comodo” aveva su la solita faccia da schiaffi.
“Non ci provare!”
“Sarà lei a scegliere. O me, o te…”
“A te non piace neanche Eva” gli avevo urlato
“Non ancora, ma magari imparando a conoscerla. Voglio vedere chi vincerà…”
“Questa non è una sfida. Lei non è un premio. Eva è una ragazza!” continuavo ad urlare
“Non sarà una sfida per te… ma sicuramente lo è per me”
“Sei proprio un bambino!”
“Che ci posso fare, la vita fa schifo” addentò una mela e mi lasciò in cucina.
 
La voce di Harry mi fa tornare immediatamente al presente.
“All’inizio magari era così, ma dopo no. Era importante per me” gli occhi di Harry sprizzano sincerità. Mi accorgo che, dopo tutto, lui teneva veramente a lei, ma non riesce ad intenerirmi
“Tanto importante da mettere in dubbio il fatto che il figlio fosse tuo?” gli chiedo. Mi accorgo di aver toccato un tasto dolente
“Non ne avevo la sicurezza…” dice abbassando gli occhi palesemente a disagio.
Il resto della band rimane in silenzio. Guarda lo scambio di battute come se fosse una partita di tennis, loro non sapevano della storia della paternità, sapevano che Eva era rimasta incinta e che si era trasferita. Avevano sempre sospettato che il padre fosse Harry ma non avevano mai detto nulla.
Continuo con la mia accusa
“Sai che giorno è oggi?? È il compleanno di Mia.. “ guardo la faccia di Harry che ora mi guarda confuso “Oh giusto scusa, tu non hai idea di chi sia Mia. Allora sono contento di essere io il primo a dirti che 3 anni fa Eva ha partorito. Una bellissima bambina, si chiama Mia.” Finisco il mio discorso e vedo lo sguardo di Harry perdersi nel vuoto. Mi sento trionfare.
Harry è ancora appoggiato al banco, ha gli occhi persi. Chissà a cosa sta pensando, ma poi la sua attenzione viene catturata da un telefono che suona vicino a lui. Tutti lo stiamo fissando, ma si comporta come se fosse completamente solo. Legge un messaggio velocemente e la sua faccia cambia. Allarga le narici e spalanca gli occhi, per un secondo mi guarda con sguardo truce e poi, senza dire una sola parola si avvia alla porta, richiudendosela rumorosamente alle spalle.
Io, Louis, Niall e Zayn rimaniamo al nostro posto confusi, pensavamo che le mie accuse avrebbero mandato fuori di testa Harry ma non è stato così, ci aveva semplicemente lasciati al nostro posto confusi e attoniti.
“Vado a vedere dove va, e soprattutto a controllare che non faccia casini” dice Louis
“Vengo anche io” aggiunge Niall
I ragazzi si dirigono velocemente verso la porta lasciando me e Zayn da soli.
“Cos’è tutta questa storia??” mi chiede puntandomi i suoi occhi nocciola addosso, non mi posso sottrarre al suo sguardo e allora gli dico la verità
“Eva mi aveva fatto promettere di non dirlo a nessuno … ma di te mi fido. Quando era incinta lo ha detto a me per prima … ma questo non è il punto centrale, mi aveva chiesto di non dire niente a Harry che lo avrebbe fatto lei e io l’accontentai. Avrei fatto qualsiasi cosa se lei me lo avesse chiesto. A dirti la verità ci sono rimasto un po male, la ragazza che amavo era incinta di uno dei miei migliori amici, ma poi ci pensai su capii che non era importante chi fosse il padre … io amavo Eva non mi importava con chi avesse concepito sua figlia, la chiamai migliaia di volte o forse centinaia ma lei non mi rispose mai. Un giorno convinsi Lucy a chiamarmi quando Eva fosse stata in ospedale. Sai che è una romanticona. Comunque il giorno del parto sono andato a trovarla e lei mi disse che Harry voleva il test di paternità. Mente lo diceva si stringeva a sua figlia, anche se cercava di essere forte sentivo nella sua voce una nota di profonda tristezza, mi si stringeva il cuore. Ma lei è orgogliosa, cercava di darsi un contegno, era impaurita e maestosa allo stesso tempo, era bellissima anche vestita con un camice bianco. Le dissi che l’amavo ma lei mi rispose che non mi aveva mai amato e che dovevo lasciarla stare. Da quel giorno non l’ho più rivista”  parlo senza interruzioni fissando Zayn, il suo sguardo non fa trapelare nulla.
“Harry è un coglione” è l’unica cosa che dice. Mi viene da ridere
“E’ vero… Zayn, si può essere innamorati così tanto di una persona?? Tanto che anche se questa ti rifiuta tu continui a pensare a lei costantemente? Quando senti il suo profumo ti sciogli, e la sogni e nei tuoi sogni siete sempre innamorati? È possibile tutto ciò, anche se non siete mai stati insieme?”
“Non lo so, guardandoti direi che è possibile, ma io penso che il destino avvolte sia più grande di noi, anche se ti sforzi non lo puoi cambiare. Comunque per quello che può valere io penso che Eva sarebbe fortunata ad avere uno come te al suo fianco” dice velocemente, non è un tipo molto espansivo e apprezzo lo sforzo “Ora vado a parlare con i manager … penso che oggi non registreremo un bel niente…” mi lascia da solo nella stanza e io mi avvio verso il bancone
Qui trovo un telefono. Anzi il telefono, quello che ha fatto scappare via Harry, deve averlo lasciato qui prima di andarsene. Mi accorgo immediatamente che non è il suo, perché la copertina di questo Iphone  è una bandiera Irlandese. Perché allora Harry era cosi arrabbiato? Vado ai messaggi e scopro subito il perché
 
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Amore non essere geloso, lo sai che ti amo tanto. Comunque non ti preoccupare al compleanno della piccola Mia non ci saranno uomini … forse qualche spogliarellista … no dai, come ti ho già detto a Crawley non ci sono Irlandesi e quindi nessuno e di mio gusto. Non può festeggiare il compleanno senza la sua zietta! Per scusarmi del fatto di non vederti tutto il giorno domani ti porto da Nando’s ok?
Ti amo
Lucy.
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Il mio cervello si collega in meno di 5 minuti. Avevo cercato Eva per 3 anni, avevo cercato di dimenticarla ma non ci ero riuscito e adesso mi si presentava l’occasione di rivederla. Mi precipito fuori dalla porta e vado a sbattere contro Zayn che sta rientrando
“Dove vai??” mi chiede alzando un sopracciglio
“A cambiare il mio destino” dico come se fosse logico. Lui mi guarda un po’ confuso ma poi capisce
“Buona fortuna amico!”
Gli sorrido e corro verso l’uscita. Salgo in macchina e accendo il motore, sto per partire ma poi mi fermo, ho dei problemi
-Devo portare un regalo a Mia
-Devo pensare a cosa dire, non mi posso presentare li e stare zitto come un idiota
-Dove diavolo è Crawley?
 
Scopro subito che questa piccola cittadina è a solo un ora da Londra, cominciò a macinare chilometri senza pensare realmente a cosa dire a Eva.
Mi fermo in un negozio della Disney e compro un regalo a Mia, sicuro che le piacerà e subito mi rimetto in macchina, in solo un ora arrivo nella cittadina che è diventata la nuova casa di Eva. E’ residenziale, uno di quei posti che ti immagini quando pensi alla campagna Londinese, niente di più lontano dal caos che c’è nel centro città, in un certo senso assomiglia a Roydon e subito mi immagino Eva felice con sua figlia ad una fiera di paese.
Scaccio il pensiero, devo trovarla. Do un occhiata al regalo che sta impacchettato alla mia sinistra in una sgargiante  carta rosa, non sto più nella pelle.
Mi aggiro per la città senza una meta, passando più volte nella stessa strada e maledicendomi per aver intrapreso un viaggio così azzardato e se mi avesse rifiutato di nuovo?? Non mi importa, devo  provarci, per l’ultima volta ma devo riprovarci.
“E’ trenta minuti che giro. Dove abiti Eva??” parlo da solo, oramai sto impazzendo, penso di abbandonare il mio piano e tornare a Londra quando in lontananza scorgo dei festoni rosa. “O la va, o la spacca” mi avvicino lentamente con l’auto se questa è la casa giusta incontrerò Eva, di nuovo dopo 3 anni. A mano a mano che mi avvicino il cuore comincia a battere sempre più forte, a salirmi prima verso la gola per poi scendere in picchiata verso lo stomaco. Parcheggio la macchina a poco più di 50 metro dalla casa e leggo un festone

HAPPY BIRTHDAY MIA!

Leggendolo impietrisco nell’abitacolo, che cosa stupida che ho fatto. Solo ora me ne accorgo.
Ho guidato per un ora per raggiungere il compleanno di una bambina che non ha idea di chi io sia, la cui madre non vuole vedere ne me, ne tanto meno il padre naturale di sua figlia per fare cosa? Per direle:
Ti amo Eva, l’ho sempre fatto e mai smetterò di farlo
Che stupido! Stupido! Mi batto una mano contro la fronte e questo mi fa muovere qualche neurone e cambio idea per la milionesima volta. Forse non è poi tutto sbagliato, forse la vita va vissuta senza pensare a ciò che potrebbe succedere perché, se ti preoccupi troppo del futuro, va a finire che ti scordi del presente.
Scendo alla macchina e mi avvio alla verso la casa, mi sudano le mani. Faccio qualche passo per poi ricordarmi che mi sono  dimenticato il regalo. Trono indietro, apro la portiera e lo prendo. Conto i passi verso la casa.

1.Sei un codardo
2.Ce la devi fare
3.E se anche Harry fosse lì?
4.Assolutamente no, sarà andato a farsi qualche strano tatuaggio rappresentante una medusa, un emperor tamarin o un chesòiovatteloapesca.
5.Ci sei quasi
6.Respira

Mi fermo davanti al vialetto che porta alla casa, il giardino è addobbato con palloncini rosa e festoni, ma non c’è nessuno.
Probabilmente non sono in casa dice il mio cervello, faccio un mezzo giro sui talloni e rimango un po’ in quella posizione.
Forse è meglio così, forse è meglio che lei non sappia niente di questa stupida storia e che viva la sua vita lontana da tutto il casino di Londra, lontano da me. Rimango in quella posizione per non so quanto tempo a contemplare la calma di quella cittadina fino a quando
“Tu chi sei?” una vocina da bambina mi fa gelare il sangue, mi giro lentamente e abbassando lo sguardo vedo praticamente la copia di Harry.
Ha il soliti capelli, riccioli e ribelli e i soliti occhi, ma ha il nasino più piccolo di quello del padre e un po a patata con quello della madre. Posa lo sguardo sul pacco rosa e questo le fa nascere un sorriso che rivela della fossette sulle guance.
Non c’era bisogno di nessun test di paternità, quelle fossette sono la prova del nove, Harry è il padre di questa bambina. Non avendo risposta è lei che continua a parlare, come solo i bambini sanno fare, senza malizia e piena di curiosità
“E’ per me quel regalo??” mi chiede puntando gli occhi sulla carta rosa
“Si, un uccellino mi ha detto che compi 3 anni, non è vero Mia??” le chiedo inginocchiandomi alla sua altezza. Lei mi guarda un po sospettosa
“Chi sei tu?”
“Sono … un amico della mamma e di zia Lucy.” Le faccio un sorriso di incoraggiamento, ma lei non è molto convinta
“La mamma dice sempre di non parlare con gli sconosciuti” dice voltandosi per vedere se la madre fosse vicino a lei, notando di essere da sola si allontana di qualche passo
“La mamma ha sempre ragione, e tu devi darle retta” mi alzo dalla mia posizione e lei si allontana ancora di più, la madre l’aveva istruita bene. “Ok allora lascerò qui questo bellissimo regalo, e me ne andrò è tuo prendilo pure. E Mia mi raccomando non dire alla mamma che mi hai visto”
“Perché?”
“E’ complicato…” sto per posare il pacco a terra quando un urlo mi fa sobbalzare
“CHE CI FAI TU QUI!” la voce proviene dal lato sinistro della casa, alzo lo sguardo e la vedo,si avvicina a grandi passi ha la faccia paonazza e lo sguardo puntato su di me “MIA VIENI QUI IMMEDIATAMENTE” la bimba si allontana un po spaventata da mio pacco per nascondersi dietro le gambe della madre che oramai era a pochi passi da me.
“E’ LUCY CHE TI HA CHIAMATO” Eva si guarda introno cercando l’amica che spunta dal lato opposto della casa e vedendomi si immobilizza “SEI STATA TU?”
“No, lei non centra, ho letto il messaggio che..”
“Non stavo parlando con te” mi liquida con un occhiataccia, oramai anche Lucy è vicina e mi guarda con aria sconvolta
“Che ci fai tu qui?” mi chiede
“Sono venuto a portare un regalo a Mia…” tento di giustificarmi, avevo paura che potesse succedere proprio questo
“Ma come hai fatto? Niall ha fatto la spia??” mi chiede spalancando gli occhi già grandi
“No. Ha lasciato il telefono sul bancone e ho letto il messaggio che gli hai inviato … ma forse è stato un errore venire fino a qui…” dico guardando Eva, ci scrutiamo per interminabili secondi quando ad un certo punto lei interrompe il silenzio.
“Lucy porta in casa Mia per favore. Arrivo subito”
Restiamo soli nel giardino di casa, un venticello le smuove leggermente i capelli. E’ bellissima, mi aveva rifiutato cosi tante volte e in tanti modi diversi che oramai avevo perso il conto. Ma continuavo ad amarla, ed ero venuto a diglielo per l’ultima volta.
Prendo coraggio e la guardo dritta negli occhi chiari
“Sei cambiata” le dico “Ora sei una bellissima donna.” I complimenti e i nostri sguardi incollati la fanno vacillare e il suo sguardo si addolcisce
“Perché sei qui?” mi chiede come se fosse una supplica, ha gli occhi stanchi di chi ha dormito poco o di chi porta addosso un peso enorme
“Ti dovevo rivedere!” gli dico semplicemente, niente preamboli, niente mezze verità o frasi sibilline, doveva sapere tutto con chiarezza
“Perché?” continua la sua interrogazione guardandomi sempre dritto negli occhi
“Non ti ho mai dimenticato Eva. Mai. Ogni ragazza che ho incontrato non ha significato niente. Nessuna era te!” questa frase le fa trattenere il respiro, per un secondo abbassa lo sguardo, sembra soppesare la mia risposta poi lo rialza meccanicamente
“Ti credo, sei sempre stato sincero e quindi ti credo, ma non capisco perché. Ti ho detto che non ti amo!”
Questa frase mi spezza un po’ il cuore, ma me l’aspettavo, ho già la risposta pronta
“Come ti ho detto allora. Imparerai ad amarmi se vorrai, ho tanto amore che basta per entrambi” la guardo intensamente per cercare di far entrare con più profondità il concetto
“Liam io … “ si sottrae al mio sguardo velocemente puntandolo verso il prato.
Capisco immediatamente. Un altro buco nell’acqua, l’ultimo gigantesco buco che faccio. Nella mia testa era tutto diverso, lei mi avrebbe amato e saremmo stati felici.  Ma forse è come dice Zayn, semplicemente non è destino.
“Capisco. E’ stato un errore. Un madornale errore, non dovevo venire.” Guardo il regalo di Mia “Questo è un pupazzo parlante di Woody. Io amo Toy Story, spero che piaccia anche a lei. Spero tu possa essere felice nella tua vita, ci proverò anche io. Non mi rivedrai più. Addio” Mi giro un po’ ferito nell’orgoglio faccio qualche passo e poi mi fermo. La voce di Eva mi paralizza, è rotta dal pianto e io mi rigiro immediatamente
“Non te ne andare!” mi dice con gli occhi lucidi “Ti prego resta. Tu ci sei sempre stato. Mi hai sempre protetto, mi hai amato per tutto questo tempo, mi hai continuato ad amare anche se ti ho detto che per me non eri niente. Ma era una bugia, l’ho fatto per proteggere te e soprattutto per proteggere me stessa, per evitare di soffrire. Ma solo ora mi accorgo che allontanandoti ho fatto la cosa peggiore di tutte. Tutti e due abbiamo trascorso anni di inferno. È colpa mia, mi scuso!” le lacrime sgorgano dai suoi occhi. Io la guardo impietrito.
“Quindi per tutto questo tempo pensavi di farmi un favore tenendomi lontano da te?? Ogni giorno per me è stato una tortura” non ho una voce arrabbiata, semplicemente è una constatazione
“Scusami Liam. Io ti amo, io devo dirtelo e tu hai bisogno di sentirtelo dire. Ma questi anni mi hanno distrutta, consumata. La lontananza da te mi ha spezzato il cuore… non sono più la ragazza di cui ti sei innamorato, sono una mamma adesso, con cuore in frantumi…”
Mi avvicino a lei, ha gli occhi rossi che le fanno risaltare le pupille chiare, le prendo la testa tra le mani e la bacio, con amore e passione. Il bacio di due innamorati divisi da tantissimo tempo, le nostre bocche sono perfettamente incastrate, come se facessero parte di un unico intero.
Ci stacchiamo per un attimo e lei tiene gli occhi chiusi ancora per un poco.
“Imparerò ad amare questa nuova e splendida mamma” le dico “Possiamo provare a stare insieme?” gli chiedo speranzoso
“No Liam, è troppo presto … possiamo imparare a ri-conoscerci…”
“Ehm …. “faccio finta di soppesare la proposta alzando gli occhi al cielo “Ci sto, cerchiamo solo di non far passare 5 anni per un altro bacio” le dico scherzando, le strappo un sorriso che però si trasforma subito in una faccia triste
“E per il mio cuore? Se non riuscissi a rimetterlo in sesto??” sembraseriamente preoccupata
“Non ti preoccupare del tuo cuore.” Le stampo un altro profondo bacio sulle labbra ”Io avrò cura di te!”
 
 
 

NOTA DELL’AUTRICE
Allora, sono fiera di annunciarvi che:
-Questa è la fine della mia FF. Ammetto di essere stata un po lenta ma questo capitolo è stato lungo e impegnativo.  Appena ho finito di scrivere mi sono sentita un po persa … mi ero affezionata a Eva e avevo altre mille esperienze da farle fare, ma (per ora) la sua storia finisce qui.
-Il primo capitolo è arrivato a quota 1000 persone che lo hanno letto (penso che per essere la prima storia sia andata abbastanza bene)
Poi, sono disponibile a qualsiasi tipo di domanda … ma alcune cose devo chiarirle io
-Garfield il pupazzo di Mia è quello che Liam ha regalato a Eva alla fiera di Roydon (che poi penso di averlo anche scritto da qualche parte)
-Liam porta in ospedale porta un mazzo di biancospino, so che non è il fiore più bello del mondo ma avevo letto in un sito che il biancospino rappresenta la speranza e si può regalare in attesa di una risposta positiva
-Phil ha portato i panini del MC a Eva e Harry.
-Lucy ha interrotto un momento catartico alla festa, infatti Liam stava per dire ad Eva che gli piaceva e che Harry la voleva conoscere solo per sfida.
Penso che sia tutto … Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto!

I love your face. Bye!

  
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