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Autore: Duchannes    10/10/2012    3 recensioni
"Era come una lotta interiore, tra la mia testa e il mio cuore, gridavano cose diverse, pensieri diversi e io non riuscivo a stare più al passo, perché tutto questo mi faceva male, perché avevo bisogno di lui, ma non potevo per il suo bene… era contraddittorio eppure era un ragionamento adulto, ed era quello che dovevo fare.
L’istinto va seguito, ma non sempre, perché non è razionale, può portarci a sbagliare e io non potevo sbagliare, non nei confronti di quella persona che amavo.
Sì, perché io lo adoravo, lo adoravo con tutta me stessa, era il mio sorriso, la mia felicità, il mio sole personale, era come se il sole si fosse spento, più nessuna traccia di lui e tutto intorno restava freddo …e vuoto…come il ghiaccio."
Ian Somerhalder/Nina Dobrev/Joseph Morgan.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi stiracchiai davanti al cancello aspettando che Jos tirasse fuori tutte le valigie dal taxi, sospirai guardandolo “Allora mi dai le chiavi per entrare?”
Mi guardò tirando un sospiro dopo aver messo giù l’ultima valigia, eravamo da poco scesi all’aeroporto, dopo la settimana a casa mia avevamo deciso di trascorrere del tempo a New  York per l’ultima settimana insieme che ci restava, poi ognuno doveva tornare sul proprio set.
Sospirai distogliendo quei pensieri tristi dalla mia mente e guardando Jos che finalmente si decise a dire “Non noti nulla sulla targhetta della porta?”
Corrugai le sopracciglia fissando la targhetta “Casa Morgan-Dobrev” lessi ad alta voce perplessa.
Le sue perfette labbra si allargarono in un ampio sorriso “Sì, ho deciso che questa sarà casa nostra, così quando ci saranno delle pause a lavoro è qui che possiamo tornare e stare insieme.”
Lo guardai stupita prima di buttargli le braccia al collo e baciarlo teneramente sulle labbra “Ma quanto sei bello amore mio?” dissi scompigliando la sua chioma bionda “Ultimamente ti stai comportando fin troppo bene.”
Sorrise luminoso catturando le mie labbra “Questa sarà la settimana più bella da quando stiamo insieme, vedrai.”
Sorrisi  luminosa aspettando che aprisse le porte, per tirarlo a me e baciarlo con passione.
Sorrise lasciando cadere le valigie con un tonfo sordo, mi prese tra le braccia facendo ancorare le mie gambe intorno al suo bacino e mi trascinò vicino al tavolo della cucina.
Le mie mani cominciarono a sbottonare i bottoni della sua camicia, facendola cadere a terra.
Le sue labbra erano intanto scese sul mio seno, mentre le sue mani avevano già sbottonato il pantaloncino che era sceso sui miei ginocchi.
Proprio mentre con le mani sbottonavo il suo pantalone, il suo cellulare cominciò a squillare, non si spostò di un millimetro dal mio corpo, portò la mano con un rapido gesto a staccare, senza neanche guardare chi era.
Sorrisi baciandogli le labbra, mentre lui faceva volare via la mia maglietta, proprio mentre le sue mani percorrevano con lentezza estrema il mio ventre facendomi impazzire, il suo cellulare prese a squillare di nuovo .
Sbuffai esasperata, mentre lui afferrava il cellulare dove lampeggiava la scritta “Charlie.”
Alzai un sopracciglio guardandolo con sospetto “Chi è?”
Lui mi guardò sorridendo “Una mia collega di lavoro, dovrà essere importante.” Disse rispondendo.
Alzai un sopracciglio mentre lui ascoltava quello che la collega gli stava dicendo, mi avvicinai a lui ancorandolo a me e feci scorrere giù le mani fino ad arrivare all’interno dei suoi boxer, di proposito cominciai a stuzzicare la sua erezione, guardandolo negli occhi, mi fulminò con lo sguardo, prima di lanciare la testa indietro, preso dal piacere del mio gesto.
Sorrisi soddisfatta, mentre lui si mordeva un labbro per non emettere alcun suono, con la mano sinistra allontanò la mia dalla sua intimità dicendo alla collega al telefono “Dobbiamo parlarne proprio ora? Non possiamo farlo più tardi…sono piuttosto impegnato.”
Mimò una smorfia con la bocca per la risposta probabilmente negativa “Cioè è l’unico momento in cui possiamo discutere di questo?”
Sbuffò mimando uno “Scusa.” Con le labbra e allontanandosi da me, mentre abbottonava i pantaloni.
Sbuffai alzandomi dal tavolo e rivestendomi, andai in camera da letto dove si era allontanato.
Mi lasciai ricadere pesantemente sul letto, osservando l’espressione del suo viso.
Alzò gli occhi al cielo dicendo “Ma perché così presto? Mi avevano detto tra una settimana.”
Dopo quella frase cominciai ad agitarmi, probabilmente gli stava chiedendo di tornare prima sul set.
Dopo un cinque minuti di silenzio chiuse la telefonata con un “Ho capito, ci vediamo lì.” Disse chiudendo e guardandomi negli occhi.
Lo fissai per qualche secondo di silenzio prima di sbottare “Andiamo, quand’è che parti?”
Lui si avvicinò a me, sdraiandosi di fianco “Non roviniamoci questo momento…”
Alzai un sopracciglio con un sorrisetto ironico “Sì come no… ormai è già stato rovinato. Devi partire già stasera?”
Lui scosse la testa guardando altrove “Domani alle nove ho il volo.”
Sbuffai mettendomi a sedere “Perfetto…addio settimana in paradiso.”
Mi si avvicinò sorridendo “Dai non fare questo muso lungo, abbiamo ancora un giorno in paradiso, perché buttarlo via così? Ci penseremo domani mattina alla catastrofe, oggi sono ancora qui.”
Sospirai pensando che aveva pienamente ragione e mi lasciai andare baciandolo teneramente.
Riprendemmo così da dove eravamo stati interrotti, ma il pensiero di quello che sarebbe successo il giorno dopo non mi abbandonò mai, per tutto il giorno.
 
* * *
Il rumore sordo della sveglia che suonava mi fece sobbalzare, mi misi a sedere di scatto e la colpii borbottando qualcosa.
Non avrei mai voluto che ci svegliasse, ci eravamo addormentati due ore fa, sfiniti, l’avevo tenuto sveglio tutta la notte, proprio perché non volevo sprecare quelle ore che ci rimanevano dormendo, ma poi si era addormentato nel bel mezzo di un discorso e non ce l’avevo fatta a svegliarlo.
Joseph diede i primi segni di vita stiracchiandosi di fianco a me, volse il suo sguardo nei miei occhi prima di mimare un sorriso “Non mettermi già il muso lungo Nina, sai bene che se potessi non partirei.”
Sbuffai borbottando “Sei stato tu a voler accettare questo stupido lavoro.”
Lui alzò gli occhi al cielo mettendosi di fronte a me e prendo il mio viso tra le mani in modo da potermi guardare bene negli occhi “Vuoi che me ne vada? Vuoi che abbandoni tutto? Andiamo basta che lo dici e lascio tutto per te. Ne verranno altri mille di proposte e se devo rischiare ad una causa per il tuo amore io lo faccio, non mi costerebbe nulla.”
 Sbuffai abbassando lo sguardo, quella proposta mi tentava molto, ma non potevo essere così egoista da trattenerlo facendogli addossare tutte le conseguenze “Non è giusto, io non posso essere egoista e dirti di restare, non è da me!”
Lui sospirò arrendendosi “Sarà difficile Nina, ma voglio che tu sappia che io non abbandonerò mai quello che abbiamo, anche se sarò arrabbiato da morire con te, anche se litigheremo fino a dirci cose brutte, fino a rinfacciare tutto…tu ricordati le mie parole, ricorda che ti avevo detto che io ti amo Nina, più di tutto e che non ti lascerò andare via, mai. Ricordatelo sempre, portalo con te ogni istante che saremo lontani. Ma voglio soprattutto che tu non ti scoraggi, che tu lotti per questo, per il nostro amore. Perché se ti arrendi da ora Nina, non ce la faremo mai.”
Sbuffai annuendo “Lo so, ma non mi sto arrendendo, permettimi solo di essere triste perché tra poco quel maledetto aereo ti porterà via da me, permettimi solo di mettere il muso perché dovrò subire la tua lontananza per molto tempo…permettimi solo questo!” dissi senza mai alzare lo sguardo.
Lui annuì puntando i suoi occhi nei miei “Puoi essere triste quanto vuoi Nina, se ti fa stare meglio.”
Annuii arrendendomi ai suoi occhioni dolci, lanciandogli un leggero pugno sul suo addome scolpito “E tu devi chiamarmi amore! “dissi mentre sul suo viso si apriva un sorriso “Sei il mio amore.” Disse baciandomi teneramente “Facciamo l’amore un’altra volta prima di separarci?”
Sorrisi sornione cominciando a sfilargli la maglietta e finendo ad amarci di nuovo, come avevamo fatto tutta la notte.
Mi avvolsi nell’accappatoio, fermandomi di fronte alla valigia, sarei tornata ad Atlanta anch’io con il volo delle nove, non avevo assolutamente voglia di restare a deprimermi a New York, in quella casa che mi avrebbe ricordato tutto di lui.
Estrassi un mini-short con una maglietta, cominciai ad indossarli, quando Jos sbucò dal bagno con lo spazzolino tra i denti “Non è che è un po’ troppo corto?”
Alzai un sopracciglio irritata, odiavo quando gli uomini volevano imporre la lunghezza di quello che indossavo “Hai ragione.” Dissi sfilandoli e prendendone un paio ancora più corti, che non avevo mai usato proprio per questo “Forse sono meglio questi.” Dissi mentre lui spalancava gli occhi e deglutiva “E’ meglio che sto zitto.” Disse rientrando in bagno.
Finii di vestirmi e cominciai a sistemare tutte le mie cose in valigia, con un groppo in gola, la felicità che un momento fa galleggiava nell’aria, era ora sparita, lasciando il posto ad un immensa tristezza.
Quando chiusi la valigia mi lasciai scappare un sospiro infelice e sentii subito le braccia di Jos circondarmi la vita.
Mi appoggiai a lui chiudendo gli occhi, mentre una lacrima solitaria percorreva il mio volto, lui sospirò prima di stringermi tra le sue possenti braccia “Non è un addio amore, ci rivedremo la prossima pausa, pensa solo a questo,”
Annuii asciugando qualche lacrima che era caduta e lo strinsi a me di nuovo inspirando il suo profumo, per tenerlo come ricordo quando saremmo stati lontani.
Mi accarezzò i capelli baciandomi teneramente “Andiamo, puoi ancora stritolarmi all’aeroporto !”
Sorrisi luminosa baciandolo di nuovo, prima di staccarmi e prenderlo per mano “Andiamo.” Dissi uscendo dalla porta.
Salimmo poi in un taxi che ci portò fino all’aeroporto, scendemmo trascinando le nostre valigie, passammo tutti i controlli per poi fermarci nel punto che ci avrebbe divisi.
Sospirai fiondandomi tra le sue braccia, mi strinse a se baciandomi, ci assaporammo lentamente, le nostre lingue si muovevano con lentezza estrema, come se volesse conservare il ricordo del mio sapore.
Ci staccammo per riprendere fiato e ci guardammo negli occhi “Ti amo Nina.”
Annuii baciandolo a stampo “Ti amo anch’io Jos, sarò sempre tua.”
Lui annuì baciandomi di nuovo, fino a che non ci fu l’ultima chiamata dei nostri voli, ci staccammo fissandoci negli occhi “Quando arrivi chiamami okay?” disse per rassicurarmi.
Annuii con le lacrime agli occhi “Lo farò.” Dissi prima che mi lasciasse un altro bacio a stampo, prima che potesse scappare via, tirai la felpa che indossavo prendendola, lui sorrise e mi baciò di nuovo.
Le nostre mani si divisero e lui cominciò ad avviarsi al suo ingresso, mi sorrise da lontano nel momento in cui stava per imbarcarsi, appena la sua figura sparì dietro quella porta, mi lasciai andare ad un pianto liberatorio, proprio mentre mi imbarcavo sul mio di aereo.
 
*  *  *
Mi avvicinai all’armadio di malavoglia, Paul mi aveva mandato un messaggio dicendo che saremmo usciti tutti insieme questa sera e che ero costretta ad andare.
Ero appena uscita dalla doccia e dovevo chiamare Joseph, rispose al primo squillo “Amore…”
Sospirai dicendo “Sono arrivata da dieci minuti, ho fatto una doccia veloce perché fa davvero troppo caldo.”
Lo sentii annuire “Sì anch’io mi sono fiondato sotto la doccia, resterai in camera?”
“In realtà Paul mi ha ordinato di andare a ballare con loro, credo che sia meglio che restare in camera a sentire la tua mancanza.”
Lo sentii ridacchiare prima di dire “Ti amo Nina.”
Sorrisi luminosa  “Ti amo anch’io e questa lontananza sarà devastante.”
Lo sentii sbuffare prima di riprendermi “Ti prego di non ricordarmelo ogni due minuti, nella mia mente quando tornerò in camera, tu sarai lì ad aspettarmi.”
Sorrisi per il fatto che si creasse delle illusioni “Mi sa che devo prepararmi o faccio tardi, ci sentiamo quando torno?”
Lo sentii sospirare “Mi sa che ci sentiamo direttamente domani mattina, ho un gran sonno e mi sa che mi addormenterò.”
Annuii “Vabbene…amore… ci sentiamo domani mattina, buonanotte…”
“Mi raccomando, niente vestiti corti, solo il pensiero che qualcuno possa desiderare le tue belle gambe lunghe … ammattisco! Niente Ian e ne Trevino, chiaro?”
Ridacchiai per le sue imposizioni “Sei ancora più bello quando sei geloso!”
“Cerchi di addolcirmi ho capito, ci sentiamo domani amore…buona serata!”
Staccai con un sospiro avvicinandomi alla valigia, solo il pensiero che non sarebbe stato con me, mi attanagliava il cuore.
Indossai un vestito beige con la scollatura a forma di cuore sulla schiena, indossai le scarpe che Jos mi aveva regalato quando eravamo qui e un paio di bracciali abbinati ad esse.
Quando mi guardai alla specchio constatando che ero perfetta, qualcuno bussò alla porta.
Andai ad aprire ritrovandomi di fronte Ian, indossava un semplice jeans con una camicia blu che donava molta alla sua carnagione e poi si intonava ai suoi occhi.
Mi sorrise guardando il mio abbigliamento “Sei bellissima…” si lasciò sfuggire, mentre io sorrisi spontaneamente “Grazie Som.”
Lui annuì prima di dire “ Paul mi ha mandato a chiamarti, ha detto che altrimenti non saresti mai scesa.”
Alzai gli occhi al cielo afferrando la pochette e chiudendomi la porta alle spalle “Non posso restare a piangermi addosso, purtroppo è il nostro lavoro.”
Lui annuì anche se si capiva dalla sua espressione che non era perfettamente d’accordo sulla mia affermazione.
Ci incamminammo fermandoci di fronte all’ascensore, lo fissai per qualche secondo prima di chiedere “E tu come stai?”
“Sto bene.” Disse con un sorriso non proprio convincente, ma decisi di lasciar perdere avevo come il sospetto di sapere già il perché della sua inquietudine.
Quando le porta dell’ascensore si aprirono e ci portarono sull’hall, ringraziai Dio di avermi vincolata da quel momento di imbarazzo e anche Paul per il solo fatto che mi venne subito incontro.
Sorrise dicendo “Uh allora sei scesa davvero!”
Sorrisi facendogli una linguaccia “Ti ho detto che non starò a piangermi addosso, non è partito per una guerra e probabilmente morirà, è sano e salvo.”
Paul annuì poco convinto dalle mie parole, mentre Candice mi si avvicinò saltellando “Ninaa!” gridò buttandomi le braccia al collo.
Scoppiai a ridere ricambiando quel saluto molto affettuoso che mi scaldò il cuore, ero tra tutte le persone che adoravo alla follia.
Arrivammo al locale dopo non molto, mi sedetti tra Matt e Paul, Trevino e Candice si sedettero di fronte ancora mano nella mano, sorrisi spontaneamente a Candice che ricambiò felice come una pasqua.
Matt mi passò il menù e cominciai a sbirciare curiosa, in effetti, avevo una gran fame.
Scorsi il menù con attenzione, mentre il cameriere si avvicinava a noi e chiedeva le ordinazioni, tutti dissero la propria, toccava solo a Paul e poi a me, ma il mio turno non arrivò mai visto che Paul disse “Per noi due wurstel e patatine grazie.”
Il cameriere sorrise andando via e io spalancai la bocca sorpresa “Ma come… e se volevo cambiare?”
Lui scosse la testa con un sorriso “Oggi devi essere la mia Nina, quindi ti voglio al solito.”
Alzai un sopracciglio prima di scoppiare a ridere e ancorarmi tra le sue braccia “Ma quanto sei carino!” dissi lasciandogli un bacio sulla nuca.
Kat arrivò al nostro tavolo con un paio di Mojito e ne afferrai subito uno cominciando a berlo, Trevino mi osservò prima di dire “Nina ora che Joseph starà per un po’ di tempo lontano da te, credi che puoi concederti una scappatella?”
Candice alzò un sopracciglio irritata “Andiamo sto scherzando amore.” Disse lasciandole un bacio a stampo.
Ian intervenne “Trevino andiamo è storia vecchia, ti ha rifiutato troppe volte.”
Lui fece spallucce “Credo che per una donna come Nina non si dovrebbe mai smettere di provarci.”
Ian puntò subito lo sguardo nel mio, uno sguardo che dava pienamente ragione a Trevino, lo distolsi infastidita solo per il fatto che lui ancora ci pensasse ad un probabile noi.
Quando finimmo di mangiare ci lanciammo tutti in pista per scatenarci, io e Paul ballammo quasi sempre insieme, prima che Matt mi afferrasse e cominciasse a girarmi intorno da grande ballerino, sorrisi cominciando a muovermi con lui e scoppiando a ridere quando entrambi mezzi brilli stavamo per perdere l’equilibrio.
Dopo esserci scatenati in pista ci concedemmo una sigaretta all’aria aperta, cominciava a fare freddo così mi strinsi le braccia strofinandole in modo da ricevere calore, appena accesi la sigaretta arrivò Ian con Candice e Trevino che ridevano anche loro mezzi brilli.
Ian mi affiancò accendendo anche lui una sigaretta, mentre Paul lo fissava scuotendo la testa “Vuoi smetterla di fumare?”
Lui alzò gli occhi al cielo ignorando la sua ammonizione e puntando lo sguardo su Matt che scriveva al cellulare “Ehi chi è questa che ti tiene attaccato al telefono quando sei con i tuoi colleghi?”
Lui sorrise riporgendo il cellulare in tasca “Una ragazza.” Disse facendo intendere di non volerne parlare.
Ian lanciò la sigaretta ormai esaurita nel cestino avvicinandosi di nuovo a me, si tolse la giacca mettendomela sulle spalle con un sorriso che ricambiai, Paul e gli altri entrarono dentro lasciandoci soli.
Lui si sedette sul muretto di fronte guardandomi “Era da tanto che non ti vedevo così felice senza Joseph…sai…”
Corrugai le sopracciglia confusa da quell’osservazione “Io non ero felice perché non avevo Jos, adesso lo sono perché so che se anche è lontano da me fisicamente, mi ama e mi sta pensando in questo preciso momento.”
Lui annuì prima di puntare lo sguardo altrove “Non ci riesco… io devo essere sincero con te…”
Lo guardai per un secondo negli occhi per capire a cosa si riferiva, scossi la testa ridandogli la giacca “Vuoi che ti stia lontana per un po’?”
Lui sospirò senza proferire parole per circa dieci minuti “Forse è quello che mi serve.”
Tirai un sospiro prima di dire “Forse è meglio così.” Dissi rientrando a malincuore, era per lui che dovevo farlo, era giusto così.
 
*  *  *
La mattina dopo fui svegliata dal rumore del mio cellulare, era Paul “Ehi…” dissi ancora frastornata.
“So che preferiresti dormire fino a tardi, ma Julie e Kevin hanno indetto una riunione speciale, avresti dovuto ricevere un loro messaggio, tra dieci minuti di sotto in sala.”
Sbuffai annuendo “Okay ci vediamo tra poco.” Dissi riattaccando.
C’erano due messaggi sul mio display, uno era quello di Julie e l’altro era di Jos “Buongiorno amore, avrei voluto chiamarti, ma cominciamo le riprese alle sei e non volevo svegliarti, ci sentiamo più tardi. Ti amo”
Sorrisi tirando un sospiro “Buongiorno, puoi chiamarmi anche alle quattro se ti pare. Ti amo.”
Mi alzai filando subito sotto la doccia, avevo solo cinque minuti.
Scesi di sotto indossando un jeans con una semplici maglietta blu a mezze maniche e delle ballerine.
Entrai in sala trovando tutti seduti intorno al tavolo, tranne Julie e Kevin ovviamente, Paul mi aveva tenuto il posto, mi sedetti di fianco a lui chiedendo “Hanno svelato qualcosa?”
Lui scosse la testa “No, non so cosa frulli nelle loro menti.”
Appena finì di dirlo, Julie e Kevin entrarono in sala con un sorriso luminoso stampato sulla faccia, si sedettero di fronte a tutti noi e dissero “Questa stagione sarà grandiosa.” Disse Julie, mentre Kevin scuoteva la testa e iniziava “Non sarà solo grandiosa, sarà molto impegnativa, per questo ridurrete le ore di sonno e di svago, si lavorerà molto anche di notte, farà impazzire tutti i fan ed è quello che ci serve. Ci sarà una sola pausa, questo è il motivo per cui cominceremo a trasmetterla più tardi. Avremo tantissimi nuovi personaggi e cominceremo a girare da stasera. Chiediamo molto impegno da parte di voi protagonisti, perché il vostro triangolo si allargherà, il vampiro Elena farà davvero stragi e non solo di cuori.” Precisò con un sorriso cominciando a distribuire i copioni “Andate a memorizzarli, ci vediamo qui a mezzogiorno per cominciare le riprese, buon lavoro a tutti.” Disse alzandosi in piedi e battendo le mani.
Quando tornai in camera mia e richiusi la porta tirai un sospiro, sarebbe stata più dura del previsto e l’unica mia distrazione era anche lontana, di male in peggio, pensai non sapendo cosa mi aspettava nel nuovo copione, quello avrebbe peggiorato ancora di più le cose. 



Salveee bellezzeee <33
Allora vediamo un po', questo capitolo non so da dove sia uscito, so solo che la mia testolina aveva deciso che era arrivato il momento delle riprese e della separazione, SONO ANDATI A VIVERE INSIEME, sì, Joseph ha deciso così e per me è un gesto meraviglioso.
Ora ci tengo a precisare che Ian ha detto che non ci riesce, perché avendola di fronte lui pensa di non averla dimenticata, MA non stiamo ricadendo di nuovo nel triangolo, NO E' FINITO ,CHIUSO, ARCHIVIATO, dal prossimo capitolo ci sarà una nuova star per lo show di TVD, un nuovo interesse per Ian, bè ragazze lui dovrà pur scollarsi Nina di dosso.
Nina penserà sempre e solo a Joseph e alla sua mancanza, credo che non mancano molti capitoli alla fine, ormai siamo arrivate ad un punto in cui l'unica cosa che non voglio è far diventare la storia noiosa, credo che ci saranno altri due o al massimo tre capitoli interessanti, saprò come farvi appassionare u.u 
Sono mortificata per le poche recensioni, addirittura una per lo scorso capitolo, ma bè non ci posso fare niente, vi sto forse annoiando? 
Fatemelo sapere, è importante per me.
Mi sembra di aver detto tutto, ringrazio chi ha seguito, chi ha recensito, chi l'ha messa nelle preferite, seguite e ricordate, grazie splendide personcine <3
A mercolìedì <3333333
   
 
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