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Autore: JustABitchOnAStroll    10/10/2012    2 recensioni
Non è incoraggiante quando svieni nel bel mezzo della lezione matematica, mentre preghi ogni Dio a te conosciuto - anche quelli inventati - per riuscire a saltare l'interrogazione che sai sta per arrivare. Ed è l'unico giorno che non hai studiato.
Semplicemente perfetto.
Quando poi ti risvegli nell'ufficio dell'Hokage che cerca di inchiodarti nel pavimento non puoi fare a meno di domandarti se ti sei perso qualcosa.
Ecco più o meno che cosa è successo a Shikyo, era arrivata al punto di pregare Jashin perchè qualcosa le impedisse di venire interrogata in matematica.
Peccato che non pensasse minimamente che le sue preghiere sarebbero state esaudite.
E non nel migliore dei modi.
Enjoy and please review!
Bye bye!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Non chiedetemi il titolo cap 5 Grazie a tutti per le fantastiche recensioni! Vi sto volendo un mondo di bene!
Senza ulteriore indugio ecco il 5° capitolo!
Godetevelo!
E' un po' cortino forse, ma mi rifarò con il prossimo! Chiedo umilmente scusa!!!
_________________________________________________________-
Kakuzu era molto organizzato normalmente.
Quel giorno doveva avere un brutto virus, altrimenti perchè tutto quel casino in uno dei suoi piani a prova di b omba normalmente????
Mah.
Al momento comunque non era il mio pensiero principale, mentre venivo inseguita da una ventina di guardie armate fino ai denti.
Schivai per puro...Culo, una spada che si conficcò vibrando nel muro davanti a me.
Deglutii forte abbaastanza da farlo sentire anche a tutte le guardie, che adesso mi avevano circondata e stavano stringendo sempre di più il cerchio.
Ecco delle altre persone che volevano appendermi come una tenda.
EEEHHYYY!! C'è nessuno in quelle piccole testoline bacate che vi ritrovate attaccate al collo? NON sono una tenda cazzo!
Una seconda spada volante mi bloccò la manica del kimono sul muro.
NO, non avevano compreso il significato delle mie parole così forbite.
- Andate a quel paese, brutti stronzi, figli di buona donna, ma porco Giuda, perchè devono capitare tutte a me! Andata tutti a fan culo! Fottetevi! Brutti...Brutti...- avevo esaurito gli insulti... - Brutti bastardi!!! -
Adesso mi guardavano a bocca aperta.
- Non credevo che da una ragazza bella come te, potesse uscire un tale fiume di insulti... - disse uno, troppo vicino per i miei gusti, così presi un kunai dalla cintola che tenevo legata ad altezza coscia e lo ficcai in profondità nel suo braccio.
Decisi di tentare il tutto e per tutto.
Un piano su cui avevo lavorato sin di quando mi avevano accerchiato.
Puntai un dito alle loro spalle e urlai : - Guardate! Un asino che vola! -

Mi svegliai all'alba del giorno dopo, premuta contro qualcosa di caldo.
Inutile dire che mi ci spinsi contro.
- Penso che si sia svegliata. -
Uh?
- D-dove cazzo sono? - mi sentivo la nausea e tutto quel sobbalzare non migliorava certo la mia situazione.
Aprii impercettibilmente gli occhi, distinguendo una silouette mascherata in contrasto con la luce del sole.
- Ka-Kakuzu? -
Tutti gli avvenimenti della sera precedente ritornarono in un lampo e mi rizzai a sedere, cadendo malamente a terra.
- Era anche ora brutta addormentata -
Ok, Hidan - e il suo senso dell'umorismo - era salvo.
- Grazie mister Mi-devo-far-portare-perchè-mi-sono-rotto-una-gamba ! -
- Ehy! Quel bastardo si meritava di soffrire! Aveva insultato Jashin-sama! -
Sospirai, tirandomi in piedi e facendo cadere le spalle, rimettendomi a camminare dietro Kakuzu, ignorando abilmente le proteste del Jashinista.
Praticamente, dopo il mio abilissimo diversivo le guardie mi avevano preso per il dannatissimo fiocco del kimono e menata a sangue.
Non che lo potessi sentire, ma almeno credevano che fossi morta...Poi dopo che mi avevano lasciata lì per cercare i miei compari, mi ero alzata e buttata da una finestra, finendo per una volta in un posto più morbido della terra.
Capirai, stavolta ero finita in un lago...Goia e tripudio!
Almeno aveva cancellato tutte le prove che mi avessero malmenato, a parte i lividi, che però si nascondevano con il kimono.

Ritornammo al covo tre giorni dopo, stanchi morti e con urgente bidogno di una lavata -sopratutto Hidan, che si era fermato a fare qualche sacrificio a Jashin e non si era nemmeno preoccupato di pulirsi un po' dal sangue -
Entrammo, praticamente spingendo Hidan nel bagno per darsi una ripulita e andammo a consegnare il rapporto a Pain.
- Ah, bene, avete fatto ritorno...Vedo che avete i rotoli. -
Kakuzu glieli porse e li mise in una cassaforte dietro la sua scrivania.
- Potete andare. -
Mi diressi verso la mia stanza, pregando di non venire fermata da nessuno.
Mi sentivo leggermente in procinto di svenire e suppongo che il fatto che avessi tossito e avessi sputato sangue non fosse proprio un buon segno.
- Oh merda, non di nuovo! - non era nella mia lista di cose da fare svenire, quindi aumentai il passo e mi fiondai in camera mia, solo per ricordarmi nel peggiore dei modi che Deidara aveva fatto esplodere la stanza di Hidan.
Ma porca di quella tro*a!
Oltretutto era appena uscito dalla doccia e era coperto solamente da un asciugamano -piuttosto largo, oserei dire - in vita e si stava asciugando i capelli.
Avrei potuto morire lì, e sarei comunque stata felice.
Che figo pazzesco...WOW!
Onde evitare una plausibile figura di "emme" davanti a lui, presi dei vestiti puliti, un asciugamano e corsi in bagno a mia volta, accendendo l'acqua e entrando in doccia.
In poco tempo capii perchè non mi sentivo troppo bene.
Sul fianco destro c'era una grossa ferita seghettata, incrostata di sangue raggrumato e con un colorito nerastro; la stessa cosa era sulla schiena.
Sia dannata la guardia che aveva avuto la bella idea di usarmi come uno spiedino.
Presi il sapone e cominciai a lavare via lo sporco dalla mia pelle, prendendo particolare cura nel lavarmi i capelli che sembravano una profumeria dopo la festa.
Uscii e mi misi in intimo, poi presi il disinfettante e ripulii il taglio alla bell'è meglio, raschiando via ogni grumo di sangue rappreso e sporco.
Il risultato finale non era molto incoraggiante, la carne attorno alla ferita aveva un colorito poco...Poco...Che termine potevo usare...Sembrava che un pezzo di Kisame si fosse impantato sulla mia pancia.
Era di un fottutissimo colore bluastro!
Avevo letto che capitava solamente quando c'era un'infezione e il sangue smetteva di affluire nell'area.
Una parola.
Kakuzu.
Non appena mi aprii la porta, cominciai seriamente a pensare di correre via, non tanto per lo sguardo killer che mi stava rivolgendo, più che altro era per la grossa chiazza di sangue che si intravedeva dalla sua maglietta.
- Che vuoi? - strano a dirsi, ma le sue domande sembravano tutto - minaccie di morte ecc... - ma mai domande.
- Err... - pensa Shikyo, una scusa plausibile...
....
....
- Avevobisognodeltuoaiutoperunacosa! -
Patetica.
Mi guardò sconcertato per un momento.
- Eh?! -
- Avevo bisogno del tuo aiuto Kuzu -
Mi ero firmata la sentenza di morte, chissà che cose grandiose si sarebbe inventato...Peccato che erano tutte mirate alla mia uccisione.
- Entra -
Ok, c'era qualcosa di strano.
- Non ti fa male quella ferita? - gli chiesi dopo un po' di tempo che avevamo passato a guardarci nelle palle degli occhi.
- Mi pare ovvio. Adesso fammi vedere la tua ferita. Che cosa ti sei fatta? Se ti sei rotta un'unghia non posso farci niente, devi andare da Konan. -
Ma per chi mi aveva preso?! Mica ero come tutte le mie compagne di classe, che se si rompevano un'unghia sembrava che il mondo stesse per esplodere.
Ecco perchè amavo definirmi un maschio mancato.
- Ma che ridere, non sapevo che avessi un senso dell'umorismo. - dissi sollevando il tessuto della maglietta e sentendo chiaramente il *gasp* da parte di Kakuzu.
- Ti pare un'unghia rotta? - chiesi piccata.
- Muoviti e stenditi, sta andando in cancrena. -
Yuppieyay!
Cercai di fingere che mi facesse male, urlando quando vedevo che mi punzecchiava con un filamento.
- Puoi anche risparmiare la voce, so che non provi dolore. -
Gli diedi uno sguardo da Ma-come-cazzo-fai-a-saperlo.
- Nessuno, tra tutti quelli che ho mai curato, quando comincio a suturare le ferite si muove verso di me. La normale reazione del corpo è di allontanarsi dalla fonte di dolore. Per il resto sei molto attenta. I miei complimenti. -
- Wow, e sei stato capace di capirlo solo con quello? -
Lui annuì, sollevando lo sguardo dalla sutura per guardarmi negli occhi.
- Non lo dirò a nessuno. Anche perchè altrimenti Pain avrebbe la mia testa. - tagliò il filamento e mi fece alzare - Buonanotte -
- 'Notte Sempai! -
Mi stupii dandogli un veloce abbraccio e correndo giù per il corridoio, verso camera mia.
Trovai Hidan sul letto, spaparanzato su più di metà del materasso.
Mi misi nell'angolino libero che rimaneva e contemplai per qualche minuto di tirargli un calcio con la "c" maiuscola e lasciarlo agonizzante a terra, ma poi mi venne in mente che forse non sarebbe stata un agrande idea per il mio povero fianco, quindi mi accontentai.
- Certo Jashin-sama...Glielo dirò...Domani...Sì...I sacrifici...Certo... -
Oh cazzo, vaffanculo. Allora parlava veramente nel sonno!
Disperata, dopo un'ora di sentirlo che parlava con Jashin la disperazione prese il sopravvento e cominciai a tirare testate al muro, fino a perdere i sensi.
Ma guardate fino a che punto si doveva arrivare per dormire!
   
 
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