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Autore: Icy    11/10/2012    3 recensioni
Lui è un mago, carismatico, focoso, simpatico e allegro.
Lei è una strega, chiusa, timida e rifiuta la sua natura.
Il destino li ha fatti conoscere, e non solo, ma.. cosa succederà?
C'è sempre qualcuno pronto a mettere i bastoni tra le ruote, soprattutto se si parla di un amore proibito.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blaze non si era ancora reso conto di essersi fermato in una larga piazzola con al centro una fontana d’acqua limpida e cristallina. Lei era rannicchiata sulla panchina opposta, non riusciva a vederla chiaramente attraverso il riflesso dell’acqua, ma era sicuro che avesse il viso nascosto tra le ginocchia, stava piangendo. Non aveva idea di chi fosse, né trovò scuse abbastanza plausibili per poter andare da lei, sapeva che non avrebbe dovuto ficcare il naso negli affari altri, ma prima che potesse capire cosa stava succedendo era già in piedi e si stava dirigendo verso la misteriosa ragazza.

Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto per consolarla, per farla smettere di piangere in quel modo che quasi gli straziava il cuore, ma doveva farlo.

Lei, troppo assorta nel suo pianto quasi compulsivo, non si era accorta della presenza di Blaze, seduto accanto a lei, finché questo non chiese premurosamente:

«Ehi, va tutto bene?»

La ragazza strozzò l’ultimo singhiozzo e alzò di scatto la testa, fissando Blaze, leggermente accigliata. Blaze rimase a fissarla, ammaliato. La ragazza aveva lunghi capelli biondi, un biondo chiaro, ma talmente lucenti da sembrare dei fili d’oro. Portava la riga dei capelli su un lati della testa, i capelli davanti li portava morbidi, ma legati in modo che le incorniciassero il viso, senza nasconderlo, e formavano un piccolo ciuffo che le ricadeva sul petto. Le labbra erano rosa, carnose, ma non troppo, e avevano un perfetto arco di cupido. In quel momento la bocca era semiaperta, e Blaze riuscì a vedere il bianco candido dei suoi occhi e a sentire un leggero profumo di menta fresca. Ma la cosa che lo colpì in primis furono gli occhi. Erano due occhi azzurri, chiarissimi, di ghiaccio. Erano inoltre circondati da ciglia lunghe e morbide, e da un po’ di eyeliner e ombretto, che marcavano ancora di più il chiarore e la freddezza dei suoi occhi. Inoltre Blaze non aveva mai visto quel taglio di occhi così sottile, anche l’iride gli sembrava più piccola rispetto agli occhi di altra gente, come ad esempio quelli della madre. Sembravano gli occhi di un gatto. La pelle era bianchissima, di un candore unico. A Blaze sembrava un angelo, se non fosse stato per i vestiti, che su di lei risultavano estremamente volgari. Aveva una canottiera azzurra corta che lasciava vedere l’addome piatto e con un voluminoso scollo a V, con una giacchetta di jeans bianco senza maniche, che dovevano essere state strappate. Sotto portava un paio di short di jeans strappato, sempre bianco. Ai piedi portava un paio di stivali azzurri che arrivavano fino a metà coscia con dei vertiginosi tacchi a spillo.

«Mi stai ascoltando?! Ti ho detto cosa vuoi!» urlò la ragazza, evidentemente scocciata dall’atteggiamento del ragazzo. Blaze venne riportato bruscamente nella realtà.

«Eh? No, scusa... »

«Ben tornato con i piedi per terra!»

«Volevo solo dirti che una ragazza carina come te non dovrebbe piangere..» disse Blaze, cercando di consolarla o comunque confortarla.

«E quindi? A te non deve interessare!» gli gridò contro la ragazza che da seduta si accovacciò e nascose nuovamente il viso tra le ginocchia, stringendosi forte le gambe al petto.

«Dai, non fare così, cercavo solo di aiutarti..»

La ragazza si alzò di nuovo di scatto facendo sobbalzare anche Blaze, gli si piazzò davanti, i loro visi erano lontani solo pochi centimetri.

«Venendo qui, facendomi spaventare, non ascoltandomi e poi scusandoti? Wow, bel modo per consolare qualcuno, lo annoterò.» rispose la ragazza, con un velo di ironia che non sfuggì a Blaze.

«Okay, allora facciamo finta di niente. Riniziamo da capo» Detto questo Blaze si alzò e tornò sulla panchina su cui era seduto prima. La ragazza lo stava guardando, chiedendosi cosa volesse fare. A dir la verità non lo sapeva neanche Blaze, ma si sedette un attimo, per poi rialzarsi e tornare dalla ragazza, che ancora lo fissava. Si sedette accanto a lei, la guardò.

«Fazzoletto?» le disse, sorridendo e porgendole un fazzoletto bianco di seta con disegnata una “B” rosso fuoco.

«Sei strano» disse la ragazza, accettando il fazzoletto e asciugandosi le lacrime.

«Grazie..» disse con un tono di voce bassissimo, quasi non udibile, la ragazza.

«Figurati, mi sembrava il minimo» rispose Blaze.

La ragazza fissò il fazzoletto.

«“B” di..?» chiese indicando la lettera sul fazzoletto.

«Blaze, e tu? “G” di..?» rispose Blaze, indicando il ciondolo argento che portava al collo con disegnato un fiocco di neve azzurro e sopra la lettera “G” in corsivo.

«Glace» disse la ragazza.

«Oh, piacere Glace(pronunciandolo Gleis)» disse Blaze, sorridendo, ma si accorse che la ragazza non stava sorridendo.

«Glace (pronunciandolo Glas). E’ francese, significa ghiaccio» disse la ragazza, correggendo la pronuncia errata.

«Oh, scusa» disse Blaze. Anche i genitori della ragazza dovevano aver subito captato la bellezza glaciale di quella creatura, in effetti come nome era appropriato.

«Bel nome, comunque..» aggiunse Blaze e vide che la ragazza era leggermente arrossita, anche se non lo dava a vedere.

«Anche il tuo. “Fiamma” eh? Come mai?» chiese la ragazza, azzardando un sorriso.

«Non lo so, probabilmente perché il mio potere è il fuoco. E tu, “Ghiaccio”? E’ per caso quello il tuo potere?»

«Intuitivo il ragazzo» disse Glace, facendo arrossire Blaze.

«Anche tu vieni a scuola a Magix? Frequenterai Alfea?» chiese Blaze.

Glace sgranò gli occhi, fissando il ragazzo, chiedendosi se fosse serio o meno.

«Sì, frequento una scuola qui a Magix solo perché mi hanno costretto i miei genitori, ma no, non è Alfea.» disse Glace con un tono tranquillo, che lasciava trasparire un po’ di disprezzo verso l’atteggiamento dei genitori.

«Ah no? E quale scuola frequenti allora?» chiese Blaze, quasi cadendo dalle nuvole.

«Torrenuvola»

«Ma non è la scuola per streghe?»

«Blaze.. Io sono una strega.»
 



E rieccomi qui con un nuovo capitolo, eheh. Scusate il ritardo, ma la scuola mi sta opprimendo ed ero a corto di idee per il nuovo capitolo ^^" spero che sia almeno un po' soddisfacente, il prossimo non so quando lo posterò, ma spero presto. Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia! Un grazie particolare a DR EGGMAN che ha recensito le mie storie! Personalmente vi consiglio di leggere le sue storie, sono simpatiche!
Icy.

 

  
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