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Autore: CarolinetheGleek    11/10/2012    2 recensioni
-Puoi andartene, fare finta di dimenticare tutto e cercare di cancellare ogni nostro fottuto ricordo. Ma sappi che io non ti dimenticherò mai, non dimenticherò quello che c'è stato. Ogni secondo è ancora nella mia mente, come il più bel ricordo degli ultimi sei mesi. E se per colpa mia, dei miei errori dovrò perderti non me lo perdonerò mai. Ora fai quello che vuoi, ti lascerò andare. Ma sappi che non posso fare finta di niente. Perché...perchè ti amo fottutamente.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP
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Mi risveglio con dei dolori lancinanti lungo tutto il corpo. Non ricordo niente di ciò che è successo dopo il mio svenimento e per di più non so dove diamine mi trovo. No, aspetta…DOVE DIAMINE MI TROVO? Questo letto? Questa stanza? Oh, Dio santissimo! Mi guardo attorno frastornata, spaventata e con una lieve sensazione di panico dentro di me. Come sono arrivata qui? Come mai ho solo addosso la maglietta? Che Jason mi abbia portato qui dopo…ma no, impossibile che non me ne sia accorta! Oh, cazzo cazzo… Ho la forte tentazione di aprire la porta e andare a cercare di scoprire che cavolo succede, ma non ne ho il coraggio. Forse sono stata ritrovata in mezzo alla strada da un signore di mezza età e mi ha portata qui per la notte, oppure è la casa di una vecchia veggente che cura con pozioni magiche o altri intrugli. Ma l'arredamento sembra quello della casa di un diciottenne alle prime esperienze di indipendenza… Poi sento bussare. -Posso entrare?- dice una voce da dietro la porta. Oh, cristo santissimo incolonnato. Che dico? Che faccio? Mi presento così? -Uhm…avanti! Da dietro la porta esce un ragazzo. Di primo acchito, mi sembra un bel ragazzo, biondo e con un sorriso dolce. Ma poi capisco, Lui non è un ragazzo qualunque. E' il ragazzo che ho voluto mio per chissà quante volte. Non so come reagire, non so cosa dire. Tutto questo è impossibile, totalmente, non può essere reale. Quando mai capita di trovarsi nel letto della casa di Niall Horan, dei One Direction? Soprattutto, quando ti capita di essere soccorsa proprio da lui, con tutte le persone che vivono a Londra? La mia testa gira, continua a girare. Non può essere vero, semplicemente non può! Insomma, ragioniamoci su! Deve essere un sogno. Sì, dopo la botta di ieri, è normale. -Tutto bene?- la sua voce è profonda, ma allegra e rassicurante. Vorrei rispondere a dovere, ma mi esce solo una serie di urletti incontrollati. Lui mi guarda e sorride, forse ha capito come mi sento. Ma andiamo, se tutto questo è un sogno, che senso ha andare avanti? Preferisco svegliarmi e sapere come sono andate davvero le cose, invece che andare fuori di testa per cercare una spiegazione a tutto questo. -Non mi parlare. So che tu sei finto e sei come uno di quelli spiritelli malefici che ti vengono in testa per confonderti le idee.- dico io, alzandomi dal letto e avvolgendomi un lenzuolo indosso. Il suo sorriso cambia in uno sguardo strano, come se non capisse ciò che vado dicendo. -Hai preso una brutta botta, devo dire, ma in ogni caso, rimettiti a letto perché devi riposare, solo così ti riprenderai e… -No, adesso ascoltami. Dimmi se sto sognando, perché se è così devi darmi un pizzicotto di quelli forti, non posso stare qui a perdere tempo.- mi guarda con un sopracciglio alzato e una faccia tra lo scioccato e il preoccupato. -Senti, so che può sembrare strano, ma per un secondo, non pensare al fatto che sono Niall Horan o cose del genere…sono un ragazzo normale e ti ho aiutata ieri notte perché eri…- Prima che possa finire la frase gli tiro uno schiaffone in faccia. -Ahia.- fa lui, massaggiandosi la guancia. Oh, no. In un sogno, non dovrei sentire la mia mano che tocca il suo viso. Non dovrei avvertire il sensi, eppure sembra che il mio tatto funzioni benissimo. Questo non mi piace per nulla… -Sei davvero tu?- chiedo io, guardandolo dispiaciuta. -E' quello che cercavo di dirti. So quanto possa sembrare strano, ma a volte capita. Sono un essere umano, alla fine!- si lascia scappare una risata, così contagiosa da far sorridere anche me. -Ma, se tutto questo è vero…io sono stata soccorsa dal mio idolo e poi…gli ho tirato uno schiaffo in faccia?- chiedo io, sedendomi sul letto, sempre avvolta nell'enorme lenzuolo. -Senza tenere conto del fatto che ieri mi hai vomitato addosso.- dice lui, sedendosi di fianco a me. -Che diavolo ho fatto?- chiedo io, sbigottita. -Si. beh, ti sei sentita male, capita. Certo, direttamente addosso a me non mi era mai capitato, ma c'è sempre una prima volta. Rimango a fissarlo a bocca aperta. In un primo momento, vengo sommersa dall'imbarazzo, ma poi esplodo in una risata. -HAHAHAHAHAHAHA, non posso crederci!- dico io, ridendo fragorosamente. -Al mio posto non avresti riso!- dice lui, prima ridendo poi guardandomi in maniera dolce e premurosa negli occhi. Distolgo lo sguardo dopo poco e dico: -Beh, in ogni caso, sarà meglio che torni a casa. -Ma, sei sicura di essere nelle condizioni? -Scherzi? Tu mi hai portata qui e tu mi riaccompagni!- dico io, guardandolo con aria di sfida. -Oh, va bene. Spero ti possa accontentare di salire sul mio stesso taxi, visto che non ho la macchina.- fa lui, facendo un sorrisetto. -Alla tua età? Oh, dio santo, dove andremo a finire. In ogni caso va benissimo, ma è bene che facciamo in fretta perché…- mi blocco. Lo so il motivo, ma è come se lo avessi realizzato solo ora. -OH CRISTO, MUOVIAMOCI! -Va bene, va bene, ma forse faresti meglio a vestirti con questi, i tuoi abiti sono pieni di vomito…- fa Niall, porgendomi dei pantaloni della tuta sgualciti, larghissimi e troppo corti. Li squadro come se dovessi fargli una radiografia, poi dico: -Preferisco il vomito, piuttosto che uscire con questi. Solo quando salgo sul taxi coi pantaloni tutti vomitati, realizzo che forse non era poi tanto meglio. Niall sta per dire qualcosa, ma lo interrompo. -Non dire nulla, dobbiamo andare. SUBITO!
  
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