Buio.
Una goccia di sangue cadde nel vuoto.
E una ragazza dai capelli rosso scarlatto era distesa sulla superficie di un infinito mare ghiacciato.
La ragazza aprì lentamente i suoi occhi e vide che intorno a lei dominava l’oscurità.
“Dove mi trovo?”si chiese fra se e se Misaki confusa.
Quest’ultima si sentì la mente leggera.
Sentiva come se tutto fosse finito.
La rossa cercò di alzarsi ma sentì un forte dolore al ventre.
Dopo qualche istante si accorse che il suo vestito era diventato magicamente bianco e che nella zona sulla sua ferita c’era una macchia rossa.
“…Sono morta…?”si chiese poi.
Per un piccolo istante Misaki si rabbuiò.
Era veramente questa la sua fine?
La ragazza scosse la testa e guardò verso l’alto.
Improvvisamente una goccia cadde sulla sua fronte.
Misaki la toccò con la mano sporca di sangue e sentì che era calda come la luce.
-Una lacrima?-.
Ad un tratto si sentì un forte terremoto e la superficie ghiacciata del mare esplose in mille pezzi .
Suzuki cadde in acqua e venne trascinata giù verso le profondità degli abissi del mare.
Misaki era lì, pronta ad aspettare la sua morte.
Sorrise e chiuse gli occhi: “Probabilmente doveva finire così…” si disse fra se e se mentre veniva piano piano avvolta dalle tenebre, ma improvvisamente sentì che qualcuno le afferrò la mano.
La rossa spalancò gli occhi: “Che cosa?!”.
Il cuore della ragazza batteva a mille e quest’ultima sentì che la mano del suo salvatore stringeva forte la sua come se non avesse alcuna intenzione di lasciarla andare.
Misaki venne trascinata dalla direzione del suo salvatore e una luce abbagliante le accecò gli occhi.
 
 
Misaki riaprì gli occhi e vide che era tra le braccia del giovane Uchiha.
Quest’ultimo piangeva a dirotto e Misaki ne fu confusa.
Per quale motivo Sasuke stava piangendo?
E perché la stava abbracciando seppur lei aveva provato ad ucciderlo?
La mente della ragazza era piena di domande e Misaki non riuscì a trovare neanche una risposta.
Sorrise.
Per un attimo provò tenerezza verso il ragazzo e con mano tremante gli accarezzò una guancia, asciugandoli delle lacrime.
Sasuke spalancò gli occhi di colpo.
A stento riusciva a crederci.
Misaki era viva!
Il possessore dello Sharingan sorrise stupito, felice, e si asciugò le lacrime di dolore in fretta, per vedere meglio il volto della sua amica.
I due ninja si guardarono negli occhi per qualche istante e sembrava che nessuno di loro volesse distogliere lo sguardo.
Sembrava che ci fosse qualcosa tra i due.
Qualcosa di forte.
Separati dalla morte e uniti dalla luce.
Questo riempiva di gioia i loro cuori.
Ad un tratto in mezzo a quelle scene di disperazione e di gioia Axel cercò di scattare verso i suoi avversari, con un istinto omicida, ma venne improvvisamente bloccato da Jack: -fermati-.
Axel si staccò da quella presa -Ma che stai combinando, dannazione!!! Il nostro compito è quello di uccidere l’Uchiha!!- sbottò poi sempre più infuriato.
-Quello è e sarà sempre il compito di Misaki. Noi non abbiamo diritto di interferire, Axel- rispose Jack indifferente.
-Ma ti senti?! Misaki è in fin di vita e tu pensi che in questo stato lei riuscirà ad ucciderlo?! Apri bene gli occhi e pensa!-.
-Parla ancora e te la vedrai con me-.
- ma ti rendi conto in che guai siamo?! Se il capo viene a scoprire che l’ultimo membro del Clan Uchiha è ancora vivo, ci andremo di mezzo pure noi!! E la nostra punizione sarà ancora più grande!-.
Jack rimase in silenzio.
D’altro canto il suo amico aveva ragione.
Dovevano agire in fretta.
Ci pensò su per qualche secondo e alla fine  decise di rivolgersi verso la ragazza dai capelli rosso scarlatto e le disse: -Misaki… Questo è stato il tuo ultimo avvertimento....  Non far aspettare le persone a te care – una nube nera circondò lui e Axel-  Perché moriranno prima ancora di accorgersi di essere persi per sempre- dicendo questo, scomparve come la polvere e con lui anche Axel, che lanciò un’occhiataccia di morte alla ragazza dai capelli rosso scarlatto.
Ci fu un lungo silenzio e il vento era leggero.
Sasuke si strappò un pezzo della sua camicia e cercò di tamponare la ferita della ragazza.
Misaki ne fu felice ma nello stesso tempo si sentì in colpa.
Umiliata.
Nel suo cuore sentì un sentimento di imbarazzo che la tormentava fino allo sfinimento.
Come poteva Sasuke aiutarla pur sapendo che lei lo aveva ferito?
-Non ti devi preoccupare – rispose ad un tratto il ragazzo senza alzare lo sguardo.
Suzuki rimase sbalordita.
Scioccata anzi.
Era come se l’Uchiha avesse letto nella sua mente.
-C-cosa?- balbettò Misaki.
Sasuke si alzò e prese in braccio l’amica: -Ne riparleremo quando ti sentirai meglio – le disse poi sorridendole.
Misaki rimase in silenzio e arrossì.
Sapeva che poteva fidarsi di lui, ma non sapeva se sarebbe riuscito a sopportare la dura verità.
“…No… Non posso…”.