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Autore: Party Poison    12/10/2012    1 recensioni
Frank aveva provato ad andare avanti, come aveva fatto Gerard ma non era destino che stessero lontani. Avrebbero avuto la loro famiglia, sì ce l'avrebbero messa tutta per crearne una, ma tutto era già stato scritto e dopo una rivelazione ne escono più uniti, specialmente se la loro famiglia sta per allargarsi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: Lime | Avvertimenti: Mpreg
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Capitolo 6                                          Hotel Bella Muerte – parte seconda
 
Gerard si svegliò un paio di ore dopo quindi si potrebbe dire che il primo giorno di vacanza con Frank era volato. Dicono che la notte porti consiglio, anche se non era propriamente notte, ed effettivamente dormire gli aveva fatto cambiare idea riguardo a come sarebbe stata quel viaggio. Frank stava guardando fuori dalla finestra mentre fumava. Il rosso si alzò con molta calma e di soppiatto per non farsi sentire, piombò dietro Frank, gli rubò la sigaretta per spegnerla, prese il moro e lo condusse velocemente sul letto, stendendolo e bloccandogli i polsi vicino alla testata, saltandogli letteralmente addosso.

Cominciò a baciarlo con molta passione, facendo incontrare le loro lingue, quando Gerard si staccò con violenza, si tolse alla svelta la maglia per rimanere a torso nudo. Frank cercò di liberarsi dalla presa senza successo, ma il rosso protestò:
“Non porti la maglia, non hai ragione di divincolarti quindi lasciami lavorare”
“Gerard tutta questa violenza mi sorprende. Ieri non eri nemmeno sicuro di volermi baciare quasi e dopo poche ore ti va addirittura di fare l’amore?”, era leggermente perplesso.
“Io ti amo, ok?! Non voglio perdere un altro minuto di questa vacanza che hai organizzato per una stupida depressione, non ne vale la pena. Sono sicuro di volerlo fare, non ho nessun motivo per non volerlo”.

Gerard si chinò sul suo collo, per cominciare a baciarlo con delicatezza, poi si soffermò nell’incavo per lasciargli un succhiotto. Ora Frank era veramente solo suo. Il moro alla fine riuscì a togliersi dalla presa, usò tutta la sua forza per spostare Gerard, mettendolo sotto di lui, e cominciò a giocherellare con l’elastico dei boxer. Il rosso stava andando a fuoco, la sua faccia era dello stesso colore dei suoi capelli e cominciò ad eccitarsi spropositatamente. Credeva che fosse Frank quello da mandare sulla Luna, ma il moro aveva ribaltato il gioco. Alla fine tolse le mutande a Gerard e lo stesso fece anche lui, per poi dire con voce sensuale: “Ora siamo pari”.

Gerard cominciava a non poterne più di questi preliminari e il moro l’aveva notato così cominciò a giocare con la sua erezione. Il rosso era spaventato a morte, aveva paura di fare qualcosa di sbagliato se avesse preso in mano la situazione così si limitò ad assecondare i movimenti di Frank. Gerard però arrivò al momento culmine e cercò di avvisare in qualche modo il moro, troppo tardi. Frank era felice di questo, sapeva almeno di star facendo qualcosa di giusto. Il rosso cominciava a stufarsi letteralmente della sua passività così si alzò, prese il moro mettendolo a petto in giù sul letto e cominciò a far correre un dito lungo la sua schiena, facendolo gemere.

“Sei pronto?” chiese al più piccolo.
“Posso dire di esser nato pronto?”
Gerard cominciò a entrare in lui, prima lentamente, poi più deciso e veloce, con spinte sempre più ritmiche e assecondate dai movimenti del bacino di Frank. Continuarono così ancora per un po’, facendo combaciare i loro corpi sudati sempre con più passione. Il rosso cominciava ad essere sfinito, così terminò il tutto con dei baci sulla schiena e sul collo. Si stese accanto all’amore della sua vita, dandogli un lieve bacio sulla guancia. Frank non si era ancora mosso.
“Amore stai bene?” chiese al moro.
“Non sono mai stato così felice in tutta la mia vita. Ti amo”
“Ti amo anche io”, gli diede un altro bacio per poi riaddormentarsi sfinito accanto al suo Frankie e il sorriso sulle labbra.
 
 
Si svegliarono la mattina presto del giorno dopo, erano andati a dormire senza cena ma non gli importava.
Gerard si alzò baciandolo e andò a farsi una doccia, ma d’altra parte non voleva farlo per non togliersi il profumo di Frank che aveva addosso. Prese dalla valigia dei vestiti e si diresse verso il bagno. Quando si specchiò, quasi gli scappò un urlo. Poteva sembrare un atteggiamento da donna ma aveva una crescita dei capelli incredibile. Lui odiava questo così fece la doccia alla svelta, si vestì e svegliò Frank.
“Amore, dai alzati, dobbiamo scendere a fare colazione e devo trovare un parrucchiere il più presto possibile”
“Gee, ma ti senti? Un parrucchiere, ma che..”
“Ho la ricrescita! Faccio schifo! Dai su.. corri a farti la doccia, scendiamo a mangiare qualcosa e poi andiamo in città”.
Frank si alzò malvolentieri, si diede una sciacquata e ancora tutto assonnato si vestì, mettendosi la maglia al contrario e una scarpa diversa dall’altra.
“Ok, andiamo, sono pronto”.
“Mmh, Frankie… fossi in te controllerei la maglia e le scarpe”
“Oh Cristo! Ti farai ancora i capelli rossi?” chiese il moro mentre si sistemava, sperava in una risposta positiva.
“Deciderai tu, per me non fa differenza”.

Scesero nella hall per poi dirigersi a far colazione. Gerard aveva fretta, non voleva che altre persone lo vedessero con una crescita del genere. Prima non vi aveva mai fatto caso perché era impegnato a non uccidere Lindsey e a risolvere tutto quel casino che si era creato. Gli mancava tremendamente sua figlia e Frank notò che il rosso era sovrappensiero.
“A che pensi?”, chiese con un sorriso per incoraggiarlo a parlargli.
“Bandit, mi manca tanto. Non so se me la farà rivedere ancora”
“Gerard, non ti preoccupare, la rivedrai. Ti sembrerà strano ma manca tantissimo anche a me, sono affezionato a quella piccola, è come una figlia per me”.
Finirono la colazione e chiesero alla receptionist dove potevano trovare un parrucchiere. Disse che ce n’era uno dall’altra parte della città ed era il più bravo, ma dovevano attraversare dei quartieri malfamati.
Aspettarono un taxi fuori dall’hotel, che poco dopo arrivò, e riferirono al tassista le informazioni per raggiungere il negozio tali e quali quelle della donna.
Fatta un po’ di strada, li fece scendere dicendo: “Io non mi addentro lì, manca qualche metro al negozio”. Scesero mano nella mano e notarono quanta miseria ci fosse, quando due ragazzi possenti si avvicinarono.

“Cos’abbiamo qui? Oh, due checche..interessante..siete capitati nel posto sbagliato purtroppo per voi”.
Buttarono a terra facilmente Frank e Gerard e cominciarono a picchiarli violentemente, fino a che non rimasero a terra agonizzanti. Quello messo peggio per ora era il moro.
“F-Frankie, ti senti bene?”
“Ma sentitelo… Frankie..che schifo!” e quello che sembrava essere il più aggressivo diede un calcio allo stomaco a Gerard, facendogli sputare sangue. Quando videro che non si rialzavano più, se ne andarono. Frank dopo un paio di minuti si sollevò da terra e si sedette accanto al rosso, accarezzandogli i capelli.
“Ricrescita, eh? Non è stata una buona idea”, cercava di scherzarci su, senza successo dopo aver sentito Gerard piangere.
“Ti sto solo rovinando la vita, sono un fottuto bastardo, dovrei davvero suicidarmi che almeno non rovino più la vita a nessuno”.
“Smettila! Ora alzati che torniamo indietro”.
Gerard aveva la faccia violacea e il segno della scarpa sul ventre. Frank aveva un labbro tagliato e un occhio nero. Fuori quel quartiere, li aspettava ancora lo stesso tassista: “Venite, vi riporto all’hotel”.
  
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