Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: jeffer3    12/10/2012    4 recensioni
In collaborazione con charlietno.
Santana e Rachel sono due patite di scommesse. Da qui, si susseguono una serie di vicende, incentrate sulle sfide che le due si rivolgono constantemente.
Dal capitolo I :
“Hobbit! Non ti avevo visto… ti avevo preso per il cestino della palestra.” Iniziò procurando un sonoro sbuffo nell’altra. “Non credi che sia capace di fare quanto detto?”
“Ma per favore, sono sicura che non ce la faresti mai.” Affermò, sicura, la diva, mentre la latina le si avvicinava poco a poco con le braccia incrociate.
“Scommettiamo?” chiese, allora, sollevando le sopracciglia.
“Scommettiamo!”
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Berry, la Vecchia rompe ancora le balle” informò Santana entrando dalla porta di casa con una serie di bustoni della spesa.
“E quando mai non lo fa” commentò scocciata l’altra, avvicinandosi per aiutarla “Che voleva, questa volta?  Ancora per la musica a volume troppo alto?”
“Ha detto che se intendiamo ancora praticare lo sport dello slittino sulle scale del condominio, ci denuncerà alle forze pubbliche.”
“I poliziotti?!” chiese, sconvolta per l’assurdità della cosa.
“Il proprietario di casa…” chiarì, riponendo i vari acquisti nei vari scaffali.
“Ma quant’è subdola quella donna?”

Santana e Rachel si erano stabilite da ormai due mesi nelle grande mela.
Nonostante i primi appiccichi, dovuti un po’ alla convivenza iniziata, un po’ all’isteria a causa dello stress per la lontananza dalle loro biondine, le due sembravano aver raggiunto una sorta di equilibrio, fatto di scommesse, insulti amichevoli e gesti pseudo-affettuosi.
Purtroppo per loro, tuttavia, la vicina di casa non era esattamente una donna amichevole.
Soprannominata, quasi da subito, ‘La Vecchia’, questa si divertiva spesso ad indispettirle, con richieste assurde, oppure lamentandosi per ogni minima cosa, portandole all’esasperazione.
Un giorno arrivò persino a contestare il fatto che le due avessero lo zerbino, fuori la porta, storto, sostenendo che questa cosa non potesse essere, in alcun modo, ammessa sul suo pianerottolo ‘figlio dell’Arte’.
Una persona ‘accettabile’ insomma… con un’accetta, s’intende.

La casa, poi, era molto spaziosa. Seppur progettata inizialmente per due persone, e così fu per il primo mese, non ci volle molto per creare una nuova camera da letto, al posto dello studietto che nessuno sostanzialmente usava, facendo, così, spazio per un nuovo inquilino.


“La Vecchia vi ha beccato?” chiese Kurt entrando in cucina, notando le espressione scocciate delle due more.
“Già” fecero in coro.
“Tra l’altro come diavolo ha fatto a capirlo?!” aggiunse la piccola diva.
“Credo c’entrino qualcosa i coriandolini che avete usato come finta neve e il casino che avete creato, facendovi sentire fino in Siberia” provò Kurt, sedendosi sul divano, sfogliando distrattamente Vogue.
“Non è certo colpa mia se la Berry aveva la delicatezza di un elefante a scendere con lo slittino per le scale!” si difese l’ispanica, intenta a posizionare una serie di ingredienti sul tavolo della cucina.
“Forse perché dovrebbe essere usato sulla neve?!”
“Gnegnegne” le fece il verso la latina “Sempre a lamentarti stai! C’erano i coriandoli” sbottò, poi, cercando qualcosa dal frigo.
“Kuuurt” lo richiamò Rachel, facendolo sbuffare sonoramente.
“Santana, i coriandoli non valgono come finta neve”
“Hà! Sentito?!” gongolò, contenta, la diva “Sapevo che avere una piccola ‘voce della verità’ in casa avrebbe migliorat- ma che stai facendo, San?” si interruppe, notando la coinquilina, sedersi composta sulla sedia della cucina, fissandola con uno sguardo, che – aveva imparato – non prospettava nulla di buono.
“Facciamo scommesss, Berry!” esclamò, picchiando con la mano sulla sedia di fianco, esortandola implicitamente a sedersi.
“Devo iniziare a far prenotare un letto in terapia intensiva all’ospedale?” chiese, con noncuranza, l’amico delle due.
“Naaa, al limite nel reparto di psichiatria… o forse gastroenterologia.” Rispose, con un sorriso luminoso, Santana.
“Ok, spara” fece, curiosa, la diva.
“Si tratta solo di mangiare qualcosa.”
“Mh-mh…”
“Ora voglio che tu accetti ora o meno, perché la preparazione sarà complicata e non intendo buttare al vento tutti questi ingredienti” fece, indicando, tutti i vassoi, le confezioni e i barattoli presenti sul tavolo. “Quindi, ci stai o no? Chiaramente per vincere dovrai finire tuuuuuutto tutto quello che ti metterò nel piatto.”
“Ci sto!”
“Oh, buon Dio” sbuffò, invece, dal divano Kurt.
“Dunque, partiamo dalla base…” iniziò l’ispanica “Testicolo di bue.”
“Ciao, io vado a farmi un giro.” Si congedò all’istante l’Hummel, afferrando cappotto e chiavi e uscendo, di corsa, dalla porta di casa.
“Ma tu guarda che pusillanime” commentò schifata la diva.
“Già… Porcellana cuor di leone” l’appoggiò, corrucciata, l’ispanica, per poi riassumere la sua espressione di pura felicità “Ma torniamo a noi” propose, contenta.
“Vai…”
“Dunque ci mettiamo sopra un po’ di insalata e pomodori”
“Ahà…”
“A questo punto ci aggiungiamo le fragole.”
“Le fragole?!” fece, sconvolta, l’altra.
“Eh certo, ma tranquilla, so cosa stai pensando” la precedette, sorridente, l’ispanica “Ci mettiamo anche la panna spray sopra, non dubitarne!” esclamò, facendo sbiancare l’altra. “Poi… ci aggiungiamo dei cetriolini sott’olio… funghi e carciofi sott’aceto…un paio di olive… e il latte…”
“Oh, Santo Mosè.”
“Con i biscotti…” proseguì, ancora la latina, muovendosi avanti e indietro lungo il tavolo per raggiungere i vari ingredienti “A questo punto, direi che una spruzzatina di origano sia necessaria…”
“E come no, ci mancherebbe.”
“E… ciliegina sulla torta…. Una ciliegina, per l’appunto, con una colata di cioccolata fondente al di sopra.”
“Mh…”
“Et voillà!” esclamò, entusiasta, la Lopez, incorniciando con le mani l’opera d’arte appena realizzata. “Sono o non sono un’artista?!”
“Oh, sì, decisamente” concordò l’altra, che nel frattempo faticava a non assumere un’espressione di puro disgusto di fronte la vista e l’odore di quel pasticcio “Picasso ti fa un baffo!” aggiunse, ironica.
“Chiamami pure Picassa, allora”
“Picazza, semmai” fece la diva facendo ridere di gusto l’ispanica.
“Dio, Berry, la convivenza con me ti sta facendo proprio bene!” commentò con un sorriso a trentadue denti.
“Seh…”
“Ora, però, mangia.” Ordinò, socchiudendo, a mo’ di minaccia, gli occhi.


 
Kurt decise di tornare verso ora di cena, aspettandosi, in tutta probabilità, una Rachel sbraitante o vomitante per casa e una Santana in lacrime – ovviamente per le troppe risate.
Non si aspettava, invece, di trovarle entrambe tranquillissime, sul divano, coperte con un pail, mentre la più bassa aveva la testa appoggiata sulla spalla della compagna di scommesse e l’altra con una scodella di pop-corn fra le mani.
“Oh mio Dio… ma allora sono persone civili” commentò a bassissima voce, senza farsi sentire.
“Ah, ciao Kurt!” lo salutò, sventolando la mano, la diva.
“Ma… Rach tu… cioè… siete stranamente tranquille e…” iniziò, socchiudendo gli occhi sospettoso “Cosa sta succedendo?” chiese, facendo corrucciare le due.
“Guardiamo un film” risposero, all’unisono, vagamente stranite.
“Ma… Rachel non… cioè ha mangiat-“
“La nana ha passato una buona oretta sul water, sprecando qualcosa come 10 barattoli di deodorante per bagni, al fine di rendere, quanto meno, pseudorespirabile l’aria.” Spiegò, velocemente, la Lopez “Inutile dire che ha perso miserabilmente la scommessa, a due bocconi dalla fine”
“Oh! E allora perché Rachel è così tranquilla?” fece, confuso.
“Aaahhh, Porcellana, quante cose che devi imparare” commentò con un’espressione rassegnata l’ispanica, tornando a vedere la televisione.
“Vedi Kurt, le nostre scommesse funzionano così” iniziò la piccola Berry, alzando la testa dalla spalla dell’altra “Si propone la sfida; la si accetta, nella stragrande maggioranza dei casi; la si vince o la si perde. Il punto è che gli insulti per l’assurdità della cosa durano circa 10 minuti, poi finiscono del tutto.”
“Wow… non credevo foste diventate così civili e mature!” esclamò, colpito, facendo scoppiare a ridere l’ispanica. “Bene. Ne desumo che non siate per niente civili e mature.”
“Che intuito!” sbottò ironica la latina.
“E allora perché?” chiese, infine, curioso, mentre Santana faceva un cenno a Rachel, invitandola a rispondere una volta per tutte.
“Oh, ma è molto facile. Subentrano, semplicemente, i propositi di vendetta”





 
“Rachel, no!” esclamò, per l’ennesima volta, Kurt, cercando di allontanarla dalla camera dell’ispanica, con la forza.
“Kurt, tu non capisci! Ci sono anche i parenti!” ribattè l’altra, con un sorriso sadico sulle labbra.
“Morirai prima ancora di proporle la scommessa, Rach! E’ sotto esame, lo sai che potrebbe ucciderti!” la trattenne, ancora, mentre questa si dimenava sempre di più.
“Kurt. Se non mi molli immediatamente ti lancio dalla finestra. Anzi ti lancio nella camera di Santana!” lo minacciò, facendolo sbiancare all’istante.
“Non oseresti”
“Oh, sì che oserei! E ora mollami!”
“Tanto non ti ascolterà nemmeno, ti minaccerà con un tagliacarte e sarai costretta ad uscir-“
“Scommettiamo allora!” esclamò, convinta, la diva. “Non solo mi ascolterà, ma accetterà anche”
“Pfff, figurati!” scoppiò a ridere il ragazzo, facendo sghignazzare l’amica.
“Oh, Kurt, quante cose ancora devi imparare” scosse la testa, avvicinandosi alla maniglia della porta.
“Ti ho voluto bene, Rach”
“Anch’io, Kurtie!” ridacchiò, in risposta la piccola Berry, aprendo poco a poco la porta.


“Quindi… si parte dall’arteria splenica… poi, arterie trabecolari, arterie centrali, arteriole pennicillari, capillari rivestiti da…da… da cosa cazzo erano rivestiti quegli stramaledetti capillari!?”
Entrando a passo felpato nella camera, Rachel si trovò davanti una Santana di spalle che controllava, evidentemente, il libro sulla scrivania.
Chiaramente, come ogni universitario sotto esame che si rispetti, con quintali di arretrati sulle spalle, era in condizioni pietose.
I capelli erano arrangiati in una coda di cavallo che faceva semplicemente pena, con alcuni capelli fuori dall’elastico ed altri semplicemente schizzati in tutte le direzioni. Indossava una felpa, tutta slargata, accoppiata a dei pantaloni da tuta, coperti, alle caviglie, da calzini doppi, tirati quasi fino alle ginocchia.
Oh, e il tutto era niente paragonato allo sguardo da psicolabile che rivolse a Rachel, non appena si fu resa conto della sua presenza nella camera.
“Berry.” Fece, brandendo il tagliacarte dal tavolo. “Vuoi per caso morire?”
“San… manteniamo la calma” la pregò, alzando le mani in segno di resa “Vengo in pace.”
“Tu?! A chi vuoi prendere in giro?!” sbottò, ironica “Ti do 5 secondi, poi, passerò alla tua vivisezione per studiare meglio e da vicino gli organi”
“Oh mio Dio, ma che schifo”
“4…”
“Ok, ok, allora… ero venuta qui per-“
“2…”
“E il 3 che fine ha fatto?!”
“1…”
“Facciamo scommess, San!” esclamò, di colpo, facendo bloccare l’ispanica, che si limitò a guardarla interessata.
“Mh… ti ascolto.” Fece, allora, incrociando le braccia con un sopracciglio sollevato.
“Bene, allor-“
“Sei viva, Rachel?!” si sentì urlare dal salotto.
“Sì, Kurt, tranquillo! Hai solo perso!”
“Perso?” domandò, stranita, la latina.
“Oh, sì, aveva scommesso che non mi avresti nemmeno ascoltato… principiante.” Commentò, con una sollevata rassegnta di spalle, la diva.
“E’ ancora un piccolo inesperto spaurito” fece, divertita l’altra “Prima o poi gli faremo un corso accelerato” propose, contenta, per poi farsi subito seria “E ora datti una mossa, nana, che devo studiare”
“Subito, subito!” si ricompose all’istante “Gangnam Style.” Disse, semplicemente, facendo sghignazzare la latina.
“Ok, dove la devo ballare? Nuda per strada?”
“Naaaaaaaa, solo dalla Vecchia.” Chiarì, con un sorrisone, la più bassa, facendo bloccare immediatamente l’altra.
“Scherzi?! Quella mi denuncia! E poi mi obbliga ad andarle a pagare tutte le bollette alla posta per un anno e a buttarle l’immondizia fino alla fine dei miei giorni! E’ meschina, è-“
“una scommessa che tu puoi sempre rifiutare” concluse per lei l’altra, sollevando allusivamente le sopracciglia.
“Bene…” sospirò l’ispanica, puntando gli occhi nei suoi “Prendi il portatile e metti la canzone su youtube. Seguimi.” Disse, avviandosi a passo di marcia verso la porta di ingresso, mentre dietro di lei, la piccola Berry riusciva a stento a contenere l’entusiasmo, saltellando tutta esagitata, al posto di camminare.


*DingDlon*
“L’hai presa?” bisbigliò all’orecchio di Kurt Rachel, mentre tutti e tre aspettavano che si aprisse la porta.
“Sì…”
“Perfetto… Quinn sarebbe fiera di te” aggiunse, senza farsi sentire dall’ispanica, che nelle stesse condizioni in cui era in camera, così era uscita nel pianerottolo.
Probabilmente al posto delle manette, le avrebbero messo una camicia di forza, se l’avessero denunciata e arrestata.

“Arrivo, arriv- Buonasera” fece, seria, l’anziana donna, storcendo la bocca alla vista dei nuovi ospiti.
“Buonasera signora” la salutò, di rimando, l’ispanica. “Ho bisogno del suo aiuto” disse, facendo sollevare all’istante il sopracciglio della Vecchia “E dovrei entrare”
“In casa mia?!”
“Sì.”
“Ho ospiti, mi dispiace.” Fece, iniziando a chiudere la porta, prontamente fermata dalla Lopez.
“No, no, signora. Io DEVO entrare. Stavo studiando e mi sono resa conto che da quei lievissimi segni sul suo collo…” iniziò, socchiudendo gli occhi e avvicinandosi leggermente alla signora, che subito si portò la mano sul lembo di pelle interessato “credo lei abbia la Pseufagimus Stronziosis” annunciò, con finta professionalità “Lo sa, studio medicina.” Aggiunse, a mo’ di garanzia, facendo mettere sul ‘chi va là’ la donna.
“E cosa sarebbe?!” chiese, preoccupata.
“Niente di così grave signora, ma devo assolutamente controllare il suo salotto” continuò, convinta.
“Oh, va bene, allora, io… domani andrò dal dottore e-“
“Domani potrebbe essere troppo tardi” annunciò, con tono grave, l’ispanica, facendo sbiancare la Vecchia, che subito si spostò dalla soglia di casa, facendo spazio ai tre.
“Va bene, va bene, allora entrate… fai quello che devi fare…”
“Ottima scelta… ah, e lasci aperta la porta.” Disse, aggiungendo subito dopo “I microbi… non si sa mai…”
“Oh, giusto, giusto”
“Bene!” esclamò, l’ispanica entrata in salotto, trovandosi circondata da qualcosa come una buona decina di parenti della donna, che la guardarono straniti, per il suo aspetto “Buonasera a tutti” salutò cortese “Rachel… hai visto che aveva ospiti la signora?” chiese, poi, digrignando i denti, verso l’amica.
“Oh, ma come potevo mai saperlo Sanniuccia?” fece, innocentemente.
“E’ un problema?!” domandò, subito, preoccupata, la donna.
“No…” iniziò, prendendo un profondo respiro l’ispanica “Potrebbe solo essere più complicato. Berry, attacca!” ordinò, poi, mentre la stanza iniziava a riempirsi delle note della canzone prestabilita.

[  http://www.youtube.com/watch?v=9bZkp7q19f0  ]


“Hobbit!” urlò, facendosi sentire in tutta la casa, la latina.
“Cosa?!” domandò, spaventata, la diva, entrando subito in camera dell’amica.
“Guarda tu stessa…” ringhiò in risposta l’altra, scostandosi e facendole vedere lo schermo del pc.
La piccola diva si limitò a scoppiare a ridere, osservando dal canale youtube della propria ragazza il video della scommessa. Era chiaramente inquadrata Santana, mentre, continuando imperterrita a ballare nel salotto della Vecchia, cercava, contemporaneamente, saltando da una poltrona all’altra, di non farsi afferrare dai parenti della stessa, che si limitava ad urlare e sbraitare in sottofondo, minacciando di chiamare polizia e pompieri.
“Ora spiegami… come diavolo ha fatto questo video ad arrivare alla regina dei ghiacci!?” domandò, arrabbiata, gesticolando come una forsennata.
“B-beh…” iniziò, provando a non ridere “Diciamo solo che… è stato inviato via internet.”
“Chi l’ha filmato?!” fece, ancora, irritata.
“Oh, questo non è importante…”
“E’ stato Porcellana, non è vero?!”
“Naaaaahhh!” provò a coprirlo, senza buoni risultati la più bassa.
“Bene, è stato lui. Aaaah. E’ già in cima alla mia lista nera.” Commentò, sfregandosi le mani, malefica.
“Oh, andiamo San! Il punto è che- oddio.” Si bloccò, avvicinandosi ancora di più al computer.
“Cosa? Ah. Sì, l’ho visto anch’io. Alla faccia del padre di famiglia che si scaccola davanti a tutti in un momento del genere. Ma sono parenti della Vecchia, quindi non mi stupisco più di tant-“
“No, no! La dedica!” chiarì l’altra emozionata, indicando un punto sullo schermo.
“’Una delle sfide più belle mai viste. Peccato non esserci stata di persona, Santana eri meravigliosa vestita così. Mi chiedo come mai gli occhi di Kurt non siano andati in autocombustione vedendoti. Rachel sei la persona più intelligente, meravigl- oddio, non posso continuare a leggere o mi verrà il diabete.” Fece schifata la latina, apprestandosi a chiudere la finestra.
“Sì, eh?” domandò, retorica, l’altra. “Leggi il primo commento, allora, è di Britt” aggiunse, facendo ritornare immediatamente Santana con lo sguardo concentrato sullo schermo, mentre pian piano la sua espressione si addolciva sempre di più, fino a rimanere completamente imbambolata davanti al computer.
“Ma che tenerona sei, Lopez?!” ridacchiò, divertita, la diva osservandola “Scommetto che ora non ti lamenti per un eventuale diabete che potrebbe colpirti!”
“Fuori di qui, Berry! Devo videochiamare la mia fantastica e meravigliosa ragazza!” esclamò, spingendola fuori la porta, mentre l’altra scuoteva la testa con un sorrisetto sulle labbra.
“Aaah, l’amour!”





 
“Vi dispiacerebbe venire da ad aiutarci a cucinare?” chiese, per l’ennesima volta, la piccola diva alle due amiche accoccolate una accanto all’altra sul divano, mentre lei provvedeva, assieme a Quinn, a preparare la cena.
“Anche no.” Fece, sintetica, la mora dalla sua postazione.
“Andiamo, San! Tu sai fare il sugo, io e Quinn invec-“
“Siete due incompetenti, ma non è un mio problema” bofonchiò, abbracciandosi più stretta Brittany.
“Forse dovremmo aiutarle, San…” le bisbigliò all’orecchio la ballerina, ricevendo solo un borbottio confuso come risposta, ma nessun accenno di movimento.
“Oh, per favore! Britt, convincila tu!”
“Hobbit, un’altra parola e ti stacco le corde vocali a mani nude” minacciò, facendola ammutolire di colpo.
“San!” la richiamò la ballerina, iniziandosi ad alzare dal divano “Andiamo, forza” la esortò, tirandola su con sé, mentre questa sbuffava sonoramente.
“Aaahh, Fabray, ma come diavolo t’è venuto di metterti con una petulante del genere, eh?” chiese, facendo ridere divertita la bionda e corrucciare la più bassa.
“Eh, lo so, scelta strana eh?” chiese, retorica, facendo comparire un’espressione di pura indignazione nella propria ragazza “Ma è la mia piccola nana petulante…” iniziò sorridendole “di cui non posso proprio fare a meno” concluse, lasciandole un piccolo bacio sulle labbra, che risollevò immediatamente l’umore della diva.
“Bah, la pazzia…” commentò l’ispanica, guadagnandosi un’occhiataccia dalle due ragazze “piuttosto, Berry!”
“Cosa vuoi San?”
“Facciamo scommesss”
“Ora?!” domandarono all’unisono le due bionde.
“Certo” fece, noncurante, la latina “Se vinco io, ve la vedrete voi due con la cena, altrimenti… ahimè” fece, in tono teatrale “Io e Britt vi aiuteremo, perdendo questa preziosa oretta di relax, in cui potremmo fare parecchie cose interessanti.”
“Mmmh… che tipo di scommessa?”
“Vieni con me, la sfida prevede che loro due non sappiano niente”

 
“Allora, pronta?”
Le due si erano sedute sulle sedie della cucina, una di fronte all’altra, con uno sguardo parecchio concentrato.
Inutile dire che le rispettive ragazze le guardavano piuttosto incuriosite, con le braccia incrociate e appoggiate al mobile della cucina.
“Pronta…” prese un profondo respiro la più bassa “3…”
“2…”
“1…”
“via!” esclamò la mora, per poi iniziare a fissare la compagna di scommesse con uno sguardo concentratissimo e un’espressione seria sul viso, così come l’altra.
“Ma secondo te che stanno facendo?” chiese a Brittany Quinn.
“Non so… forse stanno cercando di richiamare qualche spirito di folletto dall’aldilà…” commentò corrucciata la ballerina, facendo sorridere l’amica.
“Guarda… non sbattono nemmeno le palpebre…” notò la più bassa “Sono piuttosto…”
“Strane?”
“Inquietanti direi… quando mai sono state per più di…” fece, controllando l’orologio “2 minuti e mezzo guardandosi e non insultandosi?”
“Vero!” esclamò, sbalordita l’altra.
“Rach?” provò a richiamarla, non ottenendo nulla come risposta, nemmeno un battito di ciglia.
“San?”
Niente.
La cosa che non sapevano, però, era che le due si stavano scavando una voragine sul palmo delle mani con le proprie stesse unghie. La scommessa, infatti, non solo prevedeva di continuarsi a fissare , senza poter sbattere le palpebre, finché una delle due avesse ceduto, ma anche di non poter parlare né, tantomeno, scostare lo sguardo. E, purtroppo, per le due che non vedevano le proprie ragazze da ormai due mesi abbondanti, non era per niente semplice ignorarle.
“Rachie…” fece, avvicinandosi, Quinn, sfiorandole con le mani la spalla, cosa che con enorme gioia della latina fece momentaneamente destabilizzare la piccola diva.
*Hà, ormai l’Hobbit è quasi alla frutta!*
“San…” provò, ancora, la ballerina, questa volta passandole il palmo della mano sul viso “Sannie?”
*Oh, merda. Merda. Merda. Merda*

Passati buoni cinque minuti, oramai le more erano arrivate quasi allo stremo. Avevano leggermente socchiusi gli occhi a causa del bruciore lancinante, tipico di quando si tengono troppo spesso aperti.
A questo punto, Santana aveva deciso di sfoderare l’artiglieria pesante, senza sapere – poverina – che le due biondine stavano pianificando qualcosa.
Queste, infatti, si scambiarono un’occhiata d’intesa, per poi focalizzare la propria attenzione sulle rispettive ragazze. Si avvicinarono lentamente al loro orecchio, iniziando a bisbigliare in maniera sensuale parole a caso, facendo scorrere contemporaneamente le mani sui loro corpi.
Le due more spalancarono all’istante come piatti gli occhi, temendo ormai di essere arrivate al capolinea della gara, considerando che, non contente dell’effetto provocato, le proprie ragazze avevano preso a disseminare di baci il loro collo.
Se, tuttavia, la piccola diva stava quasi per gettare la spugna, la Lopez non era per niente dello stesso parere.
Strizzando gli occhi, senza però mai chiuderli, a causa di un morso che la ballerina le aveva lasciato sulla gola, si limitò a portarsi immediatamente un dito al viso.
Prima velocemente e, ottenuta la piena attenzione della compagna di scommesse, lo infilò nella narice sinistra senza troppe cerimonie.
“San!” la ripresero all’istante le due biondine, allontanandosi di scatto, mentre la piccola Berry, già psicologicamente provata, scoppiava in una risata sguaiata.
“HA’!” fece, invece, trionfante la latina, scattando in piedi ancora con il dito nel naso, che sfilò subito dopo, resasi conto della cosa “Hai perso miseramente, Berry!” gongolò, contenta, osservando l’amica continuare a ridere senza freno. “chiamateci quando è pronto!” aggiunse, poi, sprezzante, afferrando la mano della propria ragazza e avviandosi al piano di sopra.
“San?” la richiamò la ballerina, salendo le scale.
“Sì, Britt-Britt?”
“Però laviamoci le mani prima, eh!” fece, corrucciata, facendo scoppiare a ridere le due, rimaste in cucina.







Tetraedro dell'Autrice

Sì, non ci credo nemmeno io! Ho aggiornato! dopo qualcosa come millenni, ma sono qui!
Mi dispiace anche che non sia questo granchè di capitolo, ma ho proprio qualche difficoltà seria ultimamente con questa fanfic! .-. bah!

Aaaa tal proposito, ringrazio ancora una volta charlie, che ha avuto l'idea geniale dell''ultima scommessa! Un piccolo genietto! e, a proposito, consiglio a tutti di leggere la raccolta faberry che ha iniziato perchè è davvero bravissima! --->  http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1302584&i=1

Ad ogni modo! Ringrazio ancora una volta tuttissimi! (Perdonate l'enorme ritardo, lo so, sono pessima!)

A presto, bella gente! :DD
Grazie, gr
azie, grazie! (e perdonate l'enorme ritardo!)



  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: jeffer3