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Autore: Flurry    13/10/2012    8 recensioni
E se Kurt e Blaine non si fossero conosciuti sulla scalinata della Dalton? Sette one-shot sulla struttura dell'alternate meeting; sette prompt, sette AU, sette possibili modi in cui i nostri amati fringuelli si sarebbero potuti conoscere, secondo i prompt della KLAINE WEEK. Enjoy! ;)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Okay, okay, ormai è evidente, sono rimasta un giorno indietro nella week e non sono riuscita a recuperare.. =(
Spero che vogliate leggere lo stesso le prossime OS, soprattutto questa, perchè è quella a cui tengo di più...


PROMPT: Photographer/model

RATING: Rosso

PERSONAGGI: Blaine Anderson, Kurt Hummel


Ci sono due canzoni -di sottofondo- in questa OS, vi consiglio caldamente di ascoltarle durante la lettura ;)


Placebo, “Song to say goodbye”

http://www.youtube.com/watch?v=52BXJV7tfIY


Damien Rice, “The blowers daughter”

http://www.youtube.com/watch?v=5YXVMCHG-Nk


***


Sveglia. Altri cinque minuti di sonno. Sveglia, di nuovo. Doccia. Sega mattutina. Caffè.

Avere una routine quotidiana ben precisa lo rassicurava, un tempo, quando aveva vent'anni, il mondo ai piedi e tutto sembrava incerto, nuovo e spaventoso, adesso lo annoia. Adesso ne ha trentaquattro e tutto è uguale, conosciuto, sicuro.

Ogni tanto Blaine pensa che vorrebbe sparire, poi va a letto e la mattina dopo la sua routine è lì che lo aspetta, e si dimentica.

Beve il caffè mentre scende le scale dell'appartamento, la macchina fotografica al collo, è in ritardo anche oggi, ma per fortuna lo studio è solo a due isolati dall'appartamento.

Quando arriva, ci sono già due persone ad aspettarlo; una donna sulla cinquantina avvolta in taileur costoso, ed un ragazzo giovane, il viso protetto da un paio di occhiali da sole grandi.

Si presenta, stinge loro la mano, li fa entrare nello studio e sorride, cercando di ricordarsi chi siano. Il ragazzo gli passa vicino e Blaine pensa che profumi di pioggia.

Piacere, Mr.Anderson. Sono Jane Ruthforth, l'agente di Mr. Hummel, ci siamo parlati la settimana scorsa al telefono.” Blaine annuisce, riconoscendo la voce della donna, ricorda di aver pensato che fosse troppo fredda. “Oh, certo, adesso ricordo. Aveva prenotato un servizio privato per questa mattina, giusto?” La donna conferma, spiegandogli i dettagli di ciò di cui hanno bisogno, ma Blaine è distratto. Il ragazzo si è tolto gli occhiali ed il cappotto e ha iniziato a vagare per lo studio ed è difficile non seguire con lo sguardo quei movimenti misurati, aggraziati.

Ovviamente ci aspettiamo la massima riservatezza, Mr.Anderson. Le foto dovranno essere tutte approvate dall'agenzia prima di poter essere esposte, altrimenti penso sappia bene cosa succederà.” La donna continua a spiegare la politica della sua azienda, i bisogni del suo cliente, ma Blaine finge soltanto di ascoltare. Non è quello il suo lavoro; non sono le parole, o il compenso; è il catturare la bellezza, quella vera, in un fotogramma, ed il ragazzo che ancora gli dà le spalle, disinteressato, ne ha da vendere.


È questione di pochi minuti prima che la donna se ne vada. Adesso sono soli in quell'attico bianco.

Il ragazzo gli si avvicina e Blaine può finalmente vedere quanto azzurri siano i suoi occhi.

Non credo che ci siamo presentati” dice, porgendogli una mano pallida “io sono Kurt.”

Blaine.”

Allora sei tu; il capriccio.” prosegue Kurt, sorridendo di un sorriso troppo triste per un viso così bello.

Come prego? Credo di non seguirti...” dice Blaine, perplesso dalle sue parole e ammaliato dalla sua voce soffice, mentre lo osserva allontanarsi verso la finestra.

Il capriccio. Stanno cercando di accontentarmi, di tenermi buono” Kurt lascia che le sue parole aleggino nell'aria tra loro, mentre le sue dita creano disegni confusi con le gocce di condensa sulla finestra. “Sono pericoloso, instabile, il piccolo modello capriccioso che deve essere tenuto a bada, o farà di nuovo qualcosa di stupido. E gli faccio fare troppi soldi per lasciarmi andar via così, quindi mi asseconderanno finchè non saranno sicuri che sono tornato sotto il loro controllo.” tira fuori un pacchetto di sigarette e ne accende una.

Blaine non chiede cosa abbia fatto Kurt di stupido in passato, ha il sentore che sia una ferita non ancora cicatrizzata.

Passa qualche secondo, annebbiato dal fumo che esce dalle labbra piene del ragazzo, solo per essere gettato nel mondo esterno, nella pioggia, nel freddo, dove nessuno osserverà le curve sinuose dei suoi arabeschi, dove nessuno cristallizzerà la sua bellezza perversa.

Devo fare un nuovo book e ho espressamente richiesto te. Ho visto le tue foto, sono bellissime. Sembra che... sembra che tu ami le persone che fotografi.” dice Kurt alla fine, gli occhi inchiodati a quelli di Blaine, provocatori, sinceri.

Sembrano portare un peso più grande di loro, sono taglienti e Blaine si sente nudo sotto il loro giudizio. Gioca un attimo con la macchina fotografica, abbassando lo sguardo.

Può darsi... Penso che ci sia sempre qualcosa di cui innamorarsi in ognuno, basta solo saper trovare l'angolazione giusta per catturare la bellezza. Con te non sarà difficile, credimi.” risponde poi, imponendosi di non tremare, di non mostrare il suo nervosismo.


Kurt finisce di fumare e getta la sigaretta dalla finestra, seguendo la sua caduta verso l'asfalto bagnata con sguardo morboso. Blaine si chiede a cosa pensi mentre vede la cenere precipitare, il rosso della sigaretta accesa morire nell'acqua sudicia di una pozzanghera.

Pensa che se dovesse definire la sua bellezza, probabilmente direbbe che è tragica. Di quel tipo di perfezione che ti fa venire voglia di piangere, perchè è fragile, effimera, consapevole della propria debolezza, e non può essere conservata, non può essere salvata.

Ha qualcosa di triste negli occhi, qualcosa di vecchio, come se quelle iridi fossero state ingrigite da troppo dolore, troppe delusioni.

Guarda fuori dalla finestra con disattenzione e chissà a cosa sta pensando. Poggia la fronte sul vetro umido chiudendo gli occhi, le labbra appena aperte.

Blaine si perde un attimo ad osservarlo, sentendosi uno spettatore privilegiato allo spettacolo malinconico di quella grazia triste. Poi si ricorda che tra le sue mani giace il potere di rendere quell'attimo di bellezza così pura, così effimera, eterno, solido e visibile per tutti.

Solleva la macchina fotografica ed inizia a scattare, sempre più affascinato da come un minuscolo movimento del viso di Kurt, riesca a cambiare totalmente la sua espressione, a capovolgere il significato della foto, a dare ogni volta un senso nuovo anche al mondo che lo circonda.


Poi, piano, piano, Kurt inizia a spogliarsi davanti a lui. A privarsi di tutti i suoi strati per offrirsi all'obbiettivo. Senza vergogna, senza imbarazzo.

Sfila la sciarpa con un movimento secco, il mento alto, le palpebre socchiuse, il collo bianco esposto nella sua perfezione. Blaine deglutisce, reprimendo l'urgenza di marchiare, mordere, possedere quella pelle così diafana, liscia e senza difetti. Incerto se essere grato o meno della presenza dell'obbiettivo, il confine che stabilisce i termini della relazione professionista-cliente, limiti che non ha mai sentito il bisogno di trapassare, limiti che adesso gli sembrano stringerglisi alla gola, soffocanti.

Stringe ancora di più la presa sull'impugnatura, cercando di tenere impegnate quelle mani che altrimenti andrebbero a posarsi altrove, ad aprire il bottone su cui stanno indugiando le dita affusolate di Kurt, a far scivolare quella camicia sulle sue spalle larghe, ma magre.

Kurt slaccia languido la camicia, lento, poggiandosi con la schiena al muro, inarcandola e guardando dritto nell'obbiettivo, da dietro le sue ciglia lunghe e folte. Qualche volta sorride appena, poi si lecca le labbra, spesso le morde.

In sottofondo la radio accesa passa una canzone che non potrebbe essere più calzante.


You are one of God's mistakes,
You crying, tragic waste of skin,
I'm well aware of how it aches ,
And you still won't let me in.


La voce del cantante si fonde con i respiri leggeri di Kurt, mentre lui si porta una mano alla zip dei pantaloni, abbassandola piano.

Non c'è pudore nei suoi occhi, non c'è rossore nelle sue guance, nel suo petto, ma solo sfida, sensualità e una strana consapevolezza. Come se fosse abituato ad offrirsi, come se fosse consuetudine per lui regalare la vista di quel corpo così attraente; come se fosse banale.

Blaine quasi si sente nauseato al pensiero che un ragazzo così giovane sia già così consapevole, così rassegnato, abituato a vendersi. Abbassa per un attimo la macchina fotografica, e Kurt si ferma, la camicia ancora aperta sul petto liscio, la zip dei jeans appena abbassata.

Quanti anni hai, Kurt?” si ritrova a chiedere, senza sapere se davvero vuole conoscere la risposta.

Diciannove, tra due settimane.” risponde lui, facendo un passo in avanti, cancellando la distanza che li tiene al riparo l'uno dall'altro. Alza una mano a carezzare il colletto della camicia di Blaine, quasi chiedendo il permesso.


Before our innocence was lost,
You were always one of those ,
Blessed with lucky sevens ,
And the voice that made me cry .
My Oh My.

Kurt... P-puoi andarti a stendere lì.” dice Blaine, facendo un passo indietro e spostando lo sguardo a terra. Il cuore in gola ed una inequivocabile sensazione di eccitazione che si inizia a propagare sotto la pelle.

Non vede l'espressione di Kurt, non fa in tempo a scoprire se c'è dell'amarezza nei suoi occhi, sente solo lo scricchiolio del materasso sotto il suo peso.

Quando finalmente si volta, Kurt è disteso sulla pancia, una nuova sigaretta accesa tra le labbra, un'espressione distratta sul viso.

Blaine si avvicina, catturando dentro l'obbiettivo quel corpo longilineo, quella bocca sinuosa. Gli gira intorno, cambia angolazione, sposta una tenda, poi un faretto.

Kurt finisce la sigaretta e la spenge sul pavimento sotto il letto, tornando a sfilarsi lento i pantaloni, stendendosi sulla schiena, inarcandola, intrecciando le sue gambe lunghe con il lenzuolo sgualcito. Non stacca mai lo sguardo da quello di Blaine, protetto dietro le lenti ottiche, al sicuro da quella sincerità disarmante, da quella nudità emotiva così violenta.

Blaine si separa dalla macchina fotografica solo per aiutarlo a sfilarsi quei jeans così attillati, sentendo la sua pelle liscia, scivolare come seta sotto i suoi polpastrelli. Si inginocchia anche lui sul letto, e adesso può sentire il calore del suo corpo, il rumore lieve dei suoi respiri.

Kurt lo osserva come se aspettasse di capire quale sarà la sua prossima mossa.

Lui non vorrebbe fare altro che allungare la mano e spostare dalla sua fronte alta qualche ciocca ribelle; così lo fa. Per una volta si sente di nuovo ventenne, perso nel turbinio di un desiderio e di un'eccitazione così profondi da sembrare insondabili.

Lascia che le sue dita callose carezzino quella pelle liscia, tracciando delicate il profilo fiero del suo naso, la curva dolce delle sue guance, quella sensuale delle sue labbra, godendo di come Kurt segua il suo tocco.

Passa il pollice sul labbro inferiore del ragazzo, e lui apre appena la bocca. Adesso il suo fiato caldo gli solletica il polpastrello e Blaine sa che è quello il momento in cui dovrebbe tirarsi indietro, nascondersi di nuovo dietro la macchina fotografica, ma negli occhi di Kurt c'è una richiesta, un desiderio intenso almeno quanto il suo. Si china verso di lui, avvicinando il volto al suo, e forse anche Kurt lo vuole, perchè è lui a chiudere la distanza tra le loro bocche, è lui a far aderire i loro corpi, aggrappandosi con le mani ai vestiti di Blaine, condividendo la stessa aria.


Now I'm trying to wake you up ,
To pull you from the liquid sky ,
Coz if I don't we'll both end up ,
With just your song to say goodbye.
My Oh My.


Le sue labbra sono calde e morbide contro quelle di Blaine, scivolano sinuose le une sulle altre, mentre le loro lingue si intrecciano insieme, mentre i loro battiti si fanno sempre più rapidi.

Inibizioni, limiti e convenzioni sembrano svanire all'improvviso, cadere a terra insieme alla camicia di Blaine, agli slip di Kurt. E adesso c'è così tanta pelle da esplorare, che le loro mani sembrano non riuscire più a fermarsi, nella ricerca febbricitante di un posto nascosto, di un brivido che nessuno ha mai saputo scatenare prima; come se, se solo graffiassero abbastanza a fondo, potrebbero portarsi via con sé una parte l'uno dell'altro.

Blaine pensa per un attimo di non essersi mai sentito così in vita sua, di non aver mai desiderato tanto nessuno, come desidera questo ragazzo triste, con le sue ossa fragili e il suo sguardo nudo.

Kurt è sotto di lui, accaldato, con le guance in fiamme e le labbra rosse e Blaine non può far a meno di assaggiare la sua pelle bianca. Lascia la sua bocca solo per passare a mordicchiare la linea marcata della mascella, per poi scendere lungo il collo, mentre Kurt si contorce ed ansima sotto di lui, cercando di far aderire i loro bacini, premendo forte la sua erezione contro la coscia di Blaine.

Lui si prende il suo tempo, sciogliendo l'impazienza di Kurt sotto carezze delicate, baci leggeri, gustando il sapore fresco della sua pelle, godendo nel vedere i marchi rossi che adesso la ricoprono. Posa un bacio languido sulla sua clavicola, poi cerca di sfilare dalle sue braccia l'ultimo indumento rimasto tra loro, la camicia di Kurt. Lui all'improvviso si irrigidisce, afferrando con le mani i polsini, stringendo forte la stoffa tra le dita. Sta tremando e Blaine capisce che stavolta non è per il desiderio.

Alza di nuovo la testa, facendo incontrare i loro sguardi. “Cosa c'è, Kurt?” chiede, carezzandogli piano una guancia, chiedendosi se il ragazzo non sia pentito di cosa stanno facendo. Kurt non risponde, ma continua a fissarlo, quasi come se stesse cercando nei suo occhi la risposta ad una domanda che Blaine non conosce. Dopo qualche secondo esala un respiro tremolante e allenta la presa sulle maniche della camicia, permettendogli di toglierla. Si morde il labbro e non sposta gli occhi da quelli di Blaine, analizzando ogni sfumatura del suo volto, mentre anche quell'ultimo pezzo di stoffa viene gettato a terra.

È allora che Blaine capisce, è allora che la frase criptica di Kurt acquista un senso. Sente gli occhi riempirglisi di lacrime, mentre osserva la linea rossa di una lunga cicatrice sul polso destro di Kurt. Un abominio contro quella pelle perfetta, una macchia rossa su quella distesa di tela bianca.

Kurt sembra fraintendere la sua espressione addolorata, scambiare il dispiacere per pietà, per sdegno. Con un gesto secco, ritrae il polso dalle mani di Blaine e se lo porta al petto.

Non c'è bisogno che mi guardi così. Lo so già. Sono spezzato, rotto, rovinato per sempre. Fammi solo...” dice, la voce rotta dal pianto, facendo per alzarsi.

Blaine lo prende per le spalle e lo attira in un abbraccio, intrappolando le sue braccia tra i loro petti. Kurt trema e il suo respiro è irregolare contro il collo di Blaine.

shhh...” dice lui, passandogli piano una mano sulla schiena nuda. “shhh... Sei perfetto, Kurt. Perfetto.” mormora contro il suo orecchio, quasi impaurito lui stesso dall'intensità dell'istinto di protezione che è appena insorto nel suo petto.

Non so perchè l'ho fatto... Mi sentivo solo così vuoto...” dice soltanto lui, un sussurro nervoso che si perde subito dentro un nuovo bacio leggero.


Non sa quanto rimangono abbracciati, avvolti l'uno nell'altro, ma quando finalmente sciolgono l'abbraccio, il respiro di Kurt è tornato normale, i suoi occhi sono sereni. In sottofondo c'è un'altra canzone triste, mentre Blaine riprende a baciare le sue labbra rosse, stavolta con dolcezza, senza fretta.


And so it is
Just like you said it would be
Life goes easy on me
Most of the time
And so it is
The shorter story
No love, no glory
No hero in her skies


E, cullati da quelle note lente, spogliati finalmente di ogni menzogna, di ogni mezza verità, i loro gesti si fanno sicuri, sinceri.

Non c'è rimpianto negli occhi di Blaine mentre fa scivolare le sua dita dentro Kurt, preparandolo piano, ingoiando i suoi gemiti; non c'è imbarazzo negli occhi di Kurt quando allaccia le sue gambe lunghe alla vita di Blaine, facendolo scivolare a fondo dentro di lui.


I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you
I can't take my eyes off you
I can't take my eyes...


Quando l'orgasmo li travolge, rimangono abbracciati, respiri tremanti che tornano normali insieme, mani che tracciano piano il contorno di un viso, che si cercano, che si ritrovano.

Blaine sorride quando vede le palpebre di Kurt farsi pesanti. Gli posa un bacio leggero sul naso e si allunga per afferrare la macchina fotografica, sotto il suo sguardo assonnato e curioso. Cancella tutte le foto che ha fatto quella mattina, quelle del Kurt fragile e insicuro. Poi mette la testa vicina alla sua e si porta alle labbra il polso con la cicatrice. Lo bacia, scatta una foto.

Kurt ha le lacrime agli occhi, ma sorride, ed è bellissimo. Blaine rimette via la macchina e lo attira di nuovo nel circolo caldo delle sue braccia. Con il petto nudo di Kurt pressato contro il suo ed i suoi capelli a solleticargli il mento, pensa distrattamente che non si è mai sentito così orgoglioso del suo lavoro.


I can't take my mind off you
I can't take my mind off you...
I can't take my mind off you
I can't take my mind off you
I can't take my mind off you
I can't take my mind...
My mind...my mind...


***


Uhm... c'è ancora qualcuno? o_O
Spero tanto che questa OS, anche se decisamente più angst delle altre, vi sia piaciuta... soprattutto a chi, prima di leggere questa raccolta, non aveva mai letto niente di mio, capisco che possa essere un po' “pesante”... siate clementi! *u*


C'è un bonus, per chi fosse curioso, le foto che Blaine scatta a Kurt nella mia testa sono molto simili a queste:http://homotography.blogspot.it/2011/07/philip-by-damon-baker.html e


e queste: http://homotography.blogspot.it/2011/05/frederik-tolke-by-damon-baker.html


Che altro dire, spero di riuscire presto a rispondere alle recensioni, e di postare entro domenica/lunedì la winter in NY... Non so se recupererò la Dalton!Klaine, vedremo!

Però ho una PROPOSTA (non indecente): Visto che mi sono divertita tanto a scrivere queste OS, ho pensato di dirvi che se volete, potete darmi dei prompt a vostro piacimento e io vedrò di scrivere un nuovo “primo incontro klaine.” basato sulla vostra idea...

Va bene qualsiasi cosa, anche scenari più specifici, spero davvero che qualcuno aderisca, io lo farei volentieri! ;P


Pagina autore:http://www.facebook.com/Flurryefp


Baci, Sara

   
 
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