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Autore: Erin    25/04/2007    10 recensioni
Era appena il 17 settembre, il giorno dopo tutti i ragazzi del sesto anno sarebbero dovuti partire per un gita scolastica, ma tuoni e fulmini agitavano la tempesta che riempiva il mondo, la fuori[...]Come di consueto, in ogni notte piovosa e fredda, per il troppo rumore o semplicemente per la bellezza di una tempesta che ha sempre suscitato nell’uomo emozioni e brividi unici, nessuno dorme...
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, Il, trio, protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre il buio impregnava le mura del castello, Hermione scendeva silenziosamente i gradini della scala a chiocciola, con il vestito stretto in grembo e un cofanetto in avorio chiuso da un prezioso sigillo d’oro.

 

A quell’ora, per fortuna, nessuno girava per il castello. Arrivò al terzo piano senza incontrare anima viva, passando davanti alla porta di Draco Malfoy.

 

La fissò un attimo, poi scrollò la testa ed entrò in camera.

 

Chiudendosi la porta alle spalle, ci si appoggiò contro, sospirando di sollievo e guardandosi intorno.

 

Diede uno sguardo all’orologio, notando che non era passato tempo. Erano appena le 20.00. Il tempo che aveva trascorso nel passato era come se non fosse mai esistito.

 

Appoggiò delicatamente l’abito sul letto così come il cofanetto.

 

Si passò una mano tra i capelli, ammirando il vestito che pigramente se ne stava disteso davanti a lei.

 

“ Questo vestito è...semplicemente stupendo”  mormorò tra sé e sé.

 

Facendo una lieve pressione sul letto, si sedette, sfiorando la stoffa del vestito e ammirandone le fattezze: non aveva mai visto niente di cosi bello in vita sua.

 

Accanto all’abito, stava il cofanetto d’avorio. Lo fissò per qualche istante, poi allungò una mano e lo sfiorò con le dita, prendendolo tra le mani.

 

Era piuttosto pesante, prima non lo aveva notato. Era perfetto in ogni rifinitura, avorio ed oro combinati insieme davano quel tocco di assoluta eleganza.

 

Sollevò la chiusura in oro, facendo scattare un piccolo meccanismo. Lentamente lo aprì, mentre una luce inondò la stanza per poi sparire immediatamente. Istintivamente si guardò intorno, poi fissò ancora una volta il cofanetto; o meglio, il suo contenuto.

 

Sulla seta color panna era adagiata una preziosissima collana di perle, due orecchini e un bracciale della stessa fattura.

 

Hermione si portò una mano alla bocca, stupita dai quei doni così inaspettati. Erano perle nere, in perfetta armonia con i colori dell’abito che avrebbe indossato.

 

Chiuse lo scrigno, distendendosi sul letto, pensierosa. Il suo sguardo cadde su uno specchio accanto al comodino. A gattoni arrivò fino al comodino e, esitante, prese lo specchio tra le mani e si guardò.

 

Era così diversa...eppure così lei. Si ammirò da ogni lato, notando quanto le piccole imperfezioni fossero sparite: qualche brufoletto, qualche piccola cicatrice, qualsiasi imperfezione avesse avuto prima ora era scomparsa. Aveva davvero una pelle perfetta.

 

Le labbra, che in genere per nervosismo o per altro, tendeva a mordicchiarsi e screpolarsi, ora erano piene e rosse, ma un rosso naturale, non come se avesse avuto un rossetto o non so ché. Gli occhi erano più luminosi, le ciglia più lunghe e nere.

 

Si lasciò cadere all’indietro, mentre qualche ciocca di capelli le sfiorava il viso: adesso aveva anche dei bellissimi boccoli naturali, non doveva più passare ore ed ore davanti ad uno specchio cercando di renderli decenti con qualche pozione.

 

Chiuse gli occhi, rilassandosi, mentre le venne in mente l’ultima scena vissuta nel passato, mentre delle parole le risuonarono tra i ricordi, quasi prima non ci avesse dato così tanto peso.

 

Hermione, sta attenta: se il tuo amico sapeva come aprire quel passaggio dev’essere a conoscenza di molte più cose di quanto credi sulla magia oscura...

 

Si alzò e si mise a sedere.

 

“ Giusto! Come faceva Draco a sapere di quel passaggio? Quando gliel’ho chiesto mi ha risposto in modo così scorbutico...avevo toccato un tasto dolente” disse, battendo un pugno sul letto in segno di vittoria.

 

Pensò subito che avrebbe appurato questa cosa al più presto, mentre sentì bussare alla porta.

 

Scese dal letto per andare ad aprire, trovandosi dei sorridenti Harry e Ron davanti alla porta.

 

“ Ragazzi! Entrate” disse, spostandosi dalla porta per farli passare.

 

Dietro di loro vide Draco parlare con Blaise e sorridere, un sorriso così bello che pensò di perdersi. Per fortuna che il ragazzo in questione non si era accorto di essere fissato...

 

Hermione?” fece Harry, alzando un sopracciglio.

 

La ragazza tornò subito in stessa, chiudendo velocemente la porta alle spalle dei due.

 

Harry e Ron si guardarono a vicenda, prima di osservare Hermione e borbottare qualcosa tra loro.

 

Che c’è?” chiese, stizzita.

 

“ No, niente...” disse Harry, mentre Ron lo seguiva silenzioso, fissando a sua volta l’amica.

 

Hermione mise le mani sui fianchi, indispettita, mentre i due continuavano a squadrarla.

 

“ Mi dite cos c’è che non va?” sbottò poi, mentre Ron prendeva posto sul letto, accanto al vestito.

 

“ Sei diversa...che hai fatto al viso? Ed hai capelli...” osservò Harry, facendo un giro intorno all’amica per guardarla meglio.

 

“ Io...niente Harry. I capelli sono solo più boccolosi, il viso più pulito. Mi sto solo curando di più, che c’è di male?” rispose Hermione, non potendo dire la verità. Infondo avrebbe dovuto parlargli di troppe cose che aveva taciuto fino a quel momento.

 

Ron annuì.

“ Ha ragione Harrydisse, poi squadrò a sua volta Hermione, prima di parlare. “ Sei diversa nel complesso...stai crescendo, piccola Hermione. Ora si che sei una vera donna!” disse, alzandosi e fingendo le lacrime agli occhi come una mamma che fa i complimenti ad una figlia diventata signorina.

 

Ma smettetela!” rise Hermione, lanciandogli un cuscino. Ma poi s’incupì, collegando il cuscino a Draco. Che idiota! Tutto gli ricordava quel pezzo di stronzo!!

 

Comunque eravamo venuti per il festino di stasera: sai che Ron ha trovato un’accompagnatrice?” fece Harry, guardando verso l’amico.

 

Se per questo anche tu, Harry!” fece di rimando Ron.

 

Erano due ragazze di Corvonero, due amiche che avevano conosciuto quando erano usciti per andare in città.

 

Ma bene ragazzi, sono fiera di voi!” disse Hermione, strizzando un occhio.

 

“ Ma vedo che hai deciso di venire anche tu a quanto sembra... osservò Harry, sfiorando l’abito adagiato sul letto.

 

Hermione annuì.

 

E vieni con qualcuno?” chiese poi Ron, con un tono di voce diverso dal solito.

 

Chissà perché il quel momento le venne di nuovo in mente Draco, ma scosse la testa per cacciarlo via dalla sua mente.

 

“ No, con nessuno” rispose Hermione, quasi non facendo caso a Ron.

“ Sentite, dovrei farmi una doccia ed iniziare a prepararmi...ci vediamo alla festa?” fece poi Hermione, volendo restare un po’ da sola con i suoi pensieri.

 

Harry e Ron si guardarono.

 

“ Già inizi a prepararti? Beh, voi ragazze...” fece Ron, alzando gli occhi al cielo.

 

Hermione fece una linguaccia a Ron.

 

E non passiamo a chiamarti? Per cena, almeno” domandò Harry.

 

Hermione fissò un attimo il moro, come capendo solo in quel momento. Quella storia l’aveva così scombussolata che si era dimenticata anche della cena!

 

“ Oh si, per cena. Si si, certo” aggiunse poi, frettolosamente.

“ Si, avviatevi giù. Vi raggiungo” disse solo, lasciando che uscissero dalla sua camera.

 

Poi, di nuovo sola, si buttò sul letto sospirando, mentre mille pensieri le fluttuavano per la testa.

 

Draco...ma che palle! Che razza di cotta mi sono presa?” chiese quasi a se stessa, sbuffando.

 

 

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Quando scese nella Sala Grande del castello, si andò a sedere al fianco di Harry e Ron, passando prima per la metà di tavolo in cui erano seduti i Serpeverde.

 

Non si voltò a guardare Draco, ma percepì chiaramente due occhi trapassarla come lame d’argento.

 

Harry e Ron le chiesero più volte il perché del suo strano silenzio o semplicemente il perché della sua assenza nelle loro conversazioni.

 

Ma il problema era che Hermione non riusciva a non pensarci: non riusciva a smettere di pensare la stronzata che aveva fatto quel pomeriggio in camera di Draco. Si era lasciata prendere, fin troppo, ed ora aveva solo voglia di dimenticare tutto.

 

E qui arrivava il difficile.

 

Dimenticare Draco e invaghirsi di Draco, per lei, erano proporzionali. Tanto era difficile per Hermione Granger pensare solo di poter provare dei sentimenti per l’algido erede dei Malfoy, Principe Slytherin, bastardo e stronzo d’un purosangue...beh, dimenticarlo era forse ancora più difficile.

 

Si alzò da tavola, salutando gli amici.

 

“ Ti passiamo a chiamare tra un po’?” chiese Ron, alzandosi in piedi come per seguirla.

 

“ No, ci vediamo direttamente alla festa” rispose solo, abbozzando un sorriso, mentre Ron si risiedeva lentamente.

 

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Quando anche Draco finì di cenare, si alzò congedandosi da Blaise e Nott, dandosi appuntamento per le 22.30 nella sala adibita al festino.

 

Salì le scale che portavano al terzo piano, mentre con le mani in tasca camminava tranquillamente. Ma in realtà, l’animo dello Slytherin era confuso e tormentato come mai era stato prima d’ora.

 

Un unico nome galleggiava tra i suoi pensieri, infilandosi prepotentemente in posti a cui a molti aveva negato l’accesso.

 

Hermione Granger.

 

Che diavolo gli era preso? No, non si stava maledicendo per aver tentato di baciarla...ma per essersi ritratto. Ma infondo sapeva perché: lei era...era...era Hermione Granger, diamine! Era perfetta, pura, semplice, intelligente. Non era una come tante, e non gli andava di trattarla come tale. Lei meritava di più di uno stronzo bastardo come lui. Lei non meritava neanche un bacio dalle sue labbra peccaminose...era come se così la infangasse.

 

Si passò nervosamente una mano tra i serici capelli, mentre a metà corridoio prese a dirigersi verso la sua porta.

 

Doveva dimenticarla, doveva pensare ad altro, doveva riuscirci...

 

Mettendo la mano sul pomello della sua porta, guardò la porta affianco, dove la scritta Hermione Granger brillava in oro giallo.

 

Forse stette a fissarla per troppo, troppo tempo, perché i corridoi furono invasi da ragazzi provenienti dalla Sala Grande.

 

Così, scrollando il capo, entrò in camera per una doccia rigenerante.

 

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Ore 22.40, camera numero 918, stanza di Hermione Granger.

 

La stanza era così buia che sembrava non ci fosse nessuno. I raggi lunari illuminavano il letto in orizzontale, dove una figura raggomitolata con le gambe al petto, stava pensierosa.

 

Avvolta in un lungo abito senza maniche, le spalle e le braccia restavano scoperte sotto la lieve brezza settembrina, mentre il corpetto dell’abito le copriva il busto, per poi finire in una meravigliosa gonna gonfia, tipica degli abiti ottocenteschi.

 

Molti boccoli castani erano raccolti debolmente in una crocchia elegante, mentre altre ciocche ricadevano sulla nuda e morbida pelle.

 

Pensava, pensava in continuazione. Pensava se uscire da quella porta, se andare a quella festa, se vederlo era la cosa giusta da fare. Che poi l’avrebbe visto il giorno dopo, sicuramente, a lezione. Ma se poteva evitare almeno per quella sera, l’avrebbe fatto.

 

Scosse la testa, come per scacciare via quei pensieri. Ma cosa le stava prendendo? Lei, una coraggiosa Griffyndor, che aveva paura? Assolutamente no. Non avrebbe avuto questa soddisfazione, quel maledetto Slytherin.

 

Così, risoluta, si alzò dal letto, si sistemò per l’ultima volta davanti allo specchio e lasciò la stanza.

 

Camminando, aprì un ventaglio in piume di pavone, obbligatorio per le dame che avrebbero preso parte al party. Sventolandosi per il troppo caldo, salì al quarto piano: anche se la temperatura esterna non è che fosse così alta.

 

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La stanza allestita per la festa era davvero stupenda. Molte persone presenti pensarono davvero che i Corvonero, questa volta, avevano superato se stessi.

 

Colonne in marmo nero erano disposte lungo il perimetro rettangolare, sormontate da archi ogivali ricoperti da edera fiorita.

 

Il pavimento prima scuro, adesso era diventato di marmo bianco, in contrasto con il nero delle colonne, ma in sintonia con gli intarsi delle stesse e con gli arazzi ottocenteschi e i quadri disposti ordinatamente sui muri in marmo, appunto, bianco.

 

Un tavolo lunghissimo era posto orizzontalmente infondo all’immensa sala, con candelabri e pietanze di tutti i tipi.

 

Musica come il lento valzer aleggiava già nell’atmosfera, mentre dame in abiti bellissimi con i loro ventagli, con pettinature alte e piene di fermagli, con strascichi e gioielli, riempivano la sala.

 

In quel momento fecero ingresso anche Ron e Harry – insieme alle loro dame –  avvolti in splendidi smoking neri dal taglio ottocentesco, simili ad altri presenti in sala.

 

Anche Draco Malfoy, avvolto in un completo nero – seppur di gran lunga più bello degli altri – stava appoggiato vicino una colonna, mentre con un bicchiere di Whisky Incendiario parlava con Blaise e Nott, entrambi provvisti anche di cilindro.

 

Quando dopo qualche istante la porta si aprì, nessuno sembrò farci caso: chi impegnato a parlare e guardare qualche bel ragazzo o ragazza, chi  a ballare il valzer a centro sala, chi solamente a guardare altrove.

 

Hermione entrò nella sala, inizialmente, quasi passando inosservata.

 

Poi fu come un riflesso a catena – o forse il suo splendore abbagliò tutta la sala – e tutti i presenti si voltarono per vedere chi era arrivato alla festa così tardi.

 

Il rossore delle guance di Hermione era a dire poco indescrivibile quando si sentì quasi 100 paia di occhi puntati su di lei.

 

Un mormorio si diffuse per la sala, dopo il repentino silenzio precedente, mentre qualcuno tornava a guardare altrove visibilmente sconvolto e qualche complimento invece, detto a voce alta, risuonava evidente alle orecchie delle Griffindor.

 

Harry e Ron la raggiunsero, alquanto sconvolti.

 

Mentre il rosso ingoiava rumorosamente, la mascella di Harry sembrava stesse sfiorando il pavimento.

 

Hermione...” disse solo, dando una gomitata all’amico che sembrava aver perso il lume della ragione.

 

“ Ehm...sono troppo appariscente? Eppure mi sembra un abito abbastanza semplice nella sua vistosità” chiese Hermione, guardandosi intorno per vedere altri vestiti, di gran lunga più scollati e più audaci del suo. E allora perché aveva tutti gli occhi della fauna maschile puntati su di se? E perché anche al ragazze la guardavano a bocca aperta?

 

“ No no” si affrettò a dire Harry “ ...solo sei davvero bellissima stasera” aggiunse poi, mentre Ron annuiva senza parole.

 

Hermione arrossì per la seconda volta, mentre prendendo un lembo del vestito con la mano destra, sorreggeva il ventaglio con la sinistra, scomparendo tra la folla.

 

Ma qualcuno in particolare l’aveva vista benissimo. E non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

 

Dra...” chiamò l’amico per l’ennesima volta, ma nessuna risposta arrivò.

 

Draco...Draco Lucius Malfoy?!” sbottò Nott, mentre Blaise lo guardava senza capire.

 

Dra!” fece il moro, prendendolo per le spalle e attirando la sua attenzione.

 

“ Eh?” fece il biondo, come ridestato da un sogno.

 

Che diavolo ti era preso? Guardavi un punto da mezz’ora, sembravi in trance...” asserì Blaise, guardando stranito l’amico, che si passò una mano tra i capelli.

 

“ No niente, mi ero distratto” disse solo tornando a guardare davanti a sé. Merlino se si era distratto...possibile che potesse essere così bella?

 

“ Parlando di altro...avete visto la Granger? E’ appena entrata” chiese Nott, spostando i suoi occhi lascivi sulla figura di Hermione accanto ad Harry e Ron.

 

E come non potevo notarla? Ma hai visto quant’è bella? Merlino, è la più bella ragazza della sala... fece Blaise, come se la cosa fosse più che ovvia.

 

“ Hai proprio ragione Blaise” asserì Nott, annuendo. “ La Granger è davvero bellissima. Peccato solo che è una mezzosangue...e pure Griffyndor” concluse Nott, tornando a guardare gli amici.

 

“ A me non importa. Per me resta una bella ragazza, punto. La mia famiglia non è come la tua Theodore. Non c’è quest’avversione per i mezzosangue...tanto meno per i Griffyndor” spiegò Blaise, mandando giù un ultimo sorso di Whisky.

 

E tu Dra? Che ne pensi?” chiese Theodore, vedendo l’amico perso nei suoi pensieri.

 

“ Esattamente come la pensate voi. Se volete scusarmi...” disse vago, dileguandosi tra i due e sparendo tra la folla.

 

“ D’accordo con noi? Ma se ognuno di noi due ha detto la cosa opposta?” fece poi un Nott alquanto perplesso.

 

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Hermione stava chiacchierando con le due ragazze di corvonero che avevano conosciuto Harry e Ron, mentre sorseggiava del vino bianco elfico.

 

Da lontano sentì un sguardo che di più di tutti le era incollato sulla schiena seminuda. La fece quasi rabbrividire, ma pensò che tutta quella situazione era solo suggestione: infondo, praticamente tutti la stavano mangiando con gli occhi!

 

Ma invece uno sguardo più penetrante degli altri c’era. Uno sguardo di ghiaccio, uno sguardo d’argento, uno sguardo consapevole eppure colpevole. Consapevole di quanto fosse bella avvolta in quell’abito nero, dove al centro della gonna, del merletto bianco decorava il tutto triangolarmente. Delle rifiniture d’orate, poi, donavano alla gonna ampia uno splendore mai visto prima. Il corpetto, invece, l’abbracciava dall’esile vita fino all’incavo dei seni, dove parte della scollatura era ben visibile. Dietro, un intreccio di nastri neri e dorati le chiudeva il corpetto, impreziosito da bellissime perle nere, così come quelle che aveva al collo e uguali a quelle che formavano gli orecchini e il bracciale alla mano sinistra.

 

Consapevole eppure colpevole.

 

Colpevole di quello che avrebbe fatto, di quello che sentiva per lei, di quello che si era ripromesso di non provare.

 

Sorrideva lei e per Merlino, quant’era bella. Bella, certo. Ed era davvero riduttivo. Era li, mentre dolci boccoli le incorniciavano il viso, mentre le labbra rosse si aprivano ancora una volta, parlando con altre due ragazze, mentre una luce diversa brillava nei suoi occhi, quasi magica.

 

Quegli occhi dorati che lo stesso pomeriggio l’avevano fatto capitolare, quella sera sembravano addirittura più belli.

 

Mosse un piede in avanti, cercando di inoltrarsi tra la folla per raggiungerla, quando finalmente si era allontanata dalle due ragazze di Corvonero.

 

Ora stava li, da sola, seduta su una poltrona infondo alla sala, accanto ad una portafinestra che dava su un balcone, mentre si torturava le mani.

 

Sembrava in ansia per qualcosa, guardava fuori dalla finestra il cielo stellato, come se così potesse calmarsi.

 

Draco passò accanto al buffet, voltando l’angolo della sala, dove era adibita questa piccola sala – ancora vuota – composta da un divano e due poltrone, poi più in la ancora un divano e due poltrone, e così via, per quattro o cinque raggruppamenti.

 

Li la musica del dolce valzer si sentiva di meno, li dove la bella Griffyndor stava silenziosa e pensierosa.

 

Nel momento in cui Draco svoltò l’angolo e si trovò in quella parte della sala, Marcus Belbi gli passò affianco, dirigendosi con due calici di vino bianco elfico verso Hermione.

 

Draco si fermò all’istante, facendo qualche passo indietro e trovandosi nuovamente al di qua dell’angolo, fuori dalla vista di Hermione.

 

Ma attraverso il riflesso della portafinestra poteva vedere tutto: Marcus che si sedeva accanto ad Hermione che, come svegliata d’improvviso, rivolgeva la sua attenzione al nuovo arrivato e non più al cielo stellato della notte li fuori.

 

La vide sorridere imbarazzata, mentre Marcus tentava di avvicinarsi di più e di poggiarle una mano sulla sua.

 

Draco stava per fare un passo e fregarsene di tutto, stava per andare li e spaccare il muso a quel Belbi, quando Hermione ritrasse la mano, scuotendo la testa.

 

La Griffyndor gli disse poi qualcosa, di cui Draco riuscì a capire solo “ ...scusa” e vide Marcus alzarsi distrutto e andare via, lasciando quella saletta ‘privata’.

 

Belbi gli passò davanti, alquanto triste, mentre Draco fissava Hermione tornare alla sua posa originaria, guardando al di là della portafinestra.

 

Si passò una mano tra i capelli, tornando a guardare davanti a sé, nervosamente.

 

Sospirò più volte, prima di entrare in quella saletta e camminare silenziosamente verso di lei.

 

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Hermione, persa ancora nei suoi pensieri, non si accorse di chi era appena entrato nella sala.

 

L’aveva visto prima, eccome se l’aveva visto. Chissà se lui l’aveva vista...

 

Sentiva uno strano bisogno di lui e si diede della stupida per questo. Si diede della stupida per il fatto di stare ancora pensando a Draco Malfoy.

 

Che belle le stelle stasera...” disse una voce profonda, ormai familiare, facendo ridestare Hermione dai suoi pensieri.

 

La Griffyndor si voltò di scatto davanti a lei, mentre un groppo le saliva alla gola vedendo quel bellissimo ragazzo davanti a sé: era in piedi, le mani nelle tasche dei raffinati pantaloni neri, lo sguardo rivolto al di là della portafinestra. Dopo qualche secondo di silenzio, Draco si voltò verso Hermione sedendosi sulla poltrona di fronte a lei.

 

“ Ciao Draco” disse lei con un sorriso, celando tutte le emozioni che provava in quel momento. Fu un ciao così naturale che si meravigliò lei stessa della voce con la quale lo aveva pronunciato. Si era ripromessa, infatti, che nulla avrebbe più compromesso il loro rapporto: già era difficile pensare di essere amica di Draco Malfoy, poi arrivare a desiderare di baciarlo, abbracciarlo, sentirlo...era troppo per lei. E poi lui le aveva fatto capire che la voleva solo come amica. E un’amica sarebbe stata.

 

“ Ciao Mezzosangue” disse lui, quasi scherzosamente. Aveva avuto un attimo di sbandamento perdendosi nei suoi occhi, ma quando lei lo aveva salutato in modo così...amichevole, ecco, si era sentito strano. Non che non gli facesse piacere vederla così sollevata, così sorridente...ma Hermione non provava niente? Insomma, quel pomeriggio c’era stato unquasi bacio’ e lei gli era sembrata alquanto dispiaciuta che non fossero andati oltre. E invece adesso sembrava così tranquilla, come se non le importasse di nulla. Doveva capirlo primo, povero illuso. Per lui Hermione era troppo e non poteva permettersi altri errori con lei. Voleva essere solo un amica? Ebbene, l’avrebbe accontentata.

 

Cosa ci fai qui? Perché non sei nel vivo della festa?” chiese Hermione alzandosi in piedi, seguita da Draco.

 

“ Potrei chiederti la stessa cosa. Siamo amici adesso...” disse il biondo, calcando sulla parola amici “...e vedendoti qui, tutta sola, sono venuto a vedere cosa avevi”.

 

Che bugiardo! si disse Draco. Si, era venuto per vedere cosa aveva, perché si era isolata...ma per stare con lei. Gli piaceva passare tempo con lei.

 

Hermione annuì.

Si ecco, avevo degli strani pensieri per la testa, ma ora è tutto a posto” chiarì con un sorriso, prendendo un lembo dell’abito e iniziando a camminare verso la portafinestra. Poggiò entrambe le mani sul vetro guardando fuori.

 

Draco abbozzò un sorriso guardandola da dietro: quel corpo così esile ma allo stesso tempo formoso, sembrava così delicato eppure così forte, avvolto in quel bellissimo abito nero in contrasto con la sua pelle appena dorata. Quei boccoli poi, sembravano riccioli di cioccolato.

 

Fece qualche passo, arrivando al suo fianco.

 

“ Usciamo?” chiese, guardando fuori.

Hermione si voltò, mentre un brivido le percorse tutta la schiena. Diamine! si disse mentalmente.

 

“ Oh, si certo. Usciamo”

 

Draco aprì la portafinestra, mentre una brezza fresca iniziò a scivolargli sulla pelle. Una volta fuori, la brezza si fece più forte, ma comunque sopportabile anche per Hermione con le spalle, il decoltè e gran parte della schiena scoperti.

 

“ E’ così bello da quassù. Ad Hogwarts non ci sono terrazze così belle per poter ammirare le stelle...ed alla fine sarebbero i posti perfetti per guardare il cielo, senza le luci delle città babbane, intendo” mormorò Hermione, portandosi le braccia incrociate sotto il seno.

 

“ No, ti sbagli. Ad Hogwarts c’è un bellissima terrazza, ma è alquanto nascosta. Appena torniamo, ti porterò a vederla” spiegò Draco, mentre, notando Hermione scossa da qualche brivido di freddo, si tolse la giacca e gliela poggiò sulle spalle.

 

Hermione, leggermente rossa in viso, gli mormorò un “grazie”, sorridendogli.

 

“ Vorrei parlare di oggi pomeriggio, Hermione” fu come un lampo a ciel sereno. Mai la Griffyndor si sarebbe aspettata una simile richiesta. Deglutì, in preda al panico, non sapendo come prendere la situazione.

 

“ Parlare? E di cosa esattamente?” chiese poi, fingendosi ingenua.

 

“ Di me, di te...di quello che sta succedendo tra noi. O meglio, di quello che non è successo” chiarì Draco, puntando il suo sguardo in quello di Hermione che non riuscì a reggere il confronto, e si volse a guardare davanti a lei.

 

“ Appunto, di quello che non è successo. E’ stato un errore, no? L’hai detto tu stesso. Un semplice errore che non verrà mai più ripetuto” disse Hermione, come se le parole gli scivolassero di bocca senza controllo. Ma nelle sue parole c’era più malinconia e tristezza di quanto lui pensasse, di quanto lui era riuscito a cogliere. Draco, infatti, sentendo Un semplice errore che non verrà mai più ripetuto provò una morsa allo stomaco, quasi quelle parole fossero più taglienti della lama più affilata. Ma c’era solo rassegnazione nelle parole di Hermione, una rassegnazione ben celata.

 

Draco restò in silenzio, continuando a guadare le stelle, quando dopo un po’ non decisero di rientrare.

 

La festa durò per ancora tutta l’ora successiva, poi qualcuno più stanco già iniziava ad andarsene. Draco e Hermione riuscivano ad intrecciare i loro sguardi poche volte durante il resto della serata, lei occupata con Harry, Ron e altre persone, lui occupato con altri Slytherin come Zabini e Nott. Non avevano ancora “reso pubblica” la loro amicizia, e per ora, preferivano avere un po’ di privacy.

 

Anche perché i sentimenti erano nuovi e troppo contrastanti per essere esposti alla mercè di tutti.

 

 

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Salve a tutti! Ecco la fine del nono capitolo. C’è chi mi sta già uccidendo non è così? Ma purtroppo ho deciso di non accelerare i tempi: il quasi-bacio aveva scottato entrambi e i sentimenti nati erano troppo forti per potergli dare subito un nome. Ma il capitolo dove avverrà il loro avvicinamento non è lontano, l’ho anche già scritto!

 

Ma passiamo ai ringraziamenti:

 

VIO_SMILE: Ciao! Prima di tutto non sei stata per niente cattiva, scherzi? Anzi, sono andata a rivedere i capitoli e mi sono accorta degli errori, spero di non averne fatti in questo. Passando alla storia, qualcosa di speciale arriverà ma come detto non voglio accelerare i tempi!

 

lunachan62: Sono contenta che la mia storia ti stia piacendo! Sperando che questo capitolo -  dove molti credevano sarebbe successo qualcosa – ti sia piaciuto lo stesso!^^

 

fanny: Grazie per i complimenti! Piaciuta la faccia di Draco?^__^

 

camyxpink: Beh, senza dubbio l’abito era bellissimo, spero di aver reso bene l’idea! Le cose da scoprire sono ancora molte cmq, e la storia tra i due protagonisti si sta evolvendo pian piano...

 

tery91: Grazie anche a te per i complimenti! Spero di non averti fatto aspettare tanto!-_^

 

Lady Cassandra: non sopporti Ginny? Beh, direi che invece a me non dispiace, basta che non combini casini e si metta in mezzo alla nostra coppia!*___* E cmq spero tu abbia trovato bello anche questo cap! Alla prossima!

 

Cobwy23: Ciao! Come vedi Hermione è un po’ restia nei suoi confronti...ha travisato le sue intenzione e di rimando Draco ora sta travisando le sue: ma tutto si sistemerà al + presto! Mi fa piacere che tu trovi belle le mie idee, anche a me la storia incuriosisce dato che molti punti ancora io stessa devo chiarirli!^^

 

stellina-malfoy: Ciao! Tutta d’un fiato? Beh, sarà stata una faticaccia! XD Sono contenta che ti piaccia, e grazie per i complimenti!^^

 

white_tifa: Ciao carissima! Davvero ti è piaciuto così tanto questo cap?? Ma grazie!!!*__________* Spero di non averti deluso con questo!! Bacioni!

 

crici_82: alone di mistero alla Rowling?? Ma tu solo mettendomi nella stessa sua frase mi fai commuovere!!*____* Cmq, a parte questo, sono davvero contenta ti piaccia la mia storia! Che ne dici di questo capitolo??^^

 

 

Un saluto a tutte e un grossissimo bacio!

Alla proxima,

Erin.

  
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