Un ragazzo camminava fra le strade del Villaggio della Roccia. Il Villaggio dove era nato.
Era diretto in un luogo ben preciso. Un luogo a lui molto caro, dove si aspettava di trovare una persona a lui cara.
Andò in una zona un po’ fuori dal villaggio: li c’era una grande casa isolata dal resto del Villaggio ed in confronto a questa, le altre case sembravano baracche.
Arrivò davanti alla casa, meta di quel lungo viaggio, ma la ritrovò sbarrata.
???: “Come…?”
Il ragazzo era stupito da questo fatto. Allora tornò al villaggio, per chiedere delle informazioni.
La sua lunga veste nera, ornata da nuvole rosse, incuteva paura negli abitanti, costui era un tipo molto pericoloso.
Egli però non aveva cattive intenzioni, perciò i ninja che dovevano proteggere il villaggio non si mossero, ma lo tenevano comunque d’occhio.
Andò davanti ad un negozio di ortaggi, dove c’era un anziano commesso, non molto alto di statura, anzi, piuttosto basso e un po’ cicciottello. Aveva pochi capelli grigi sulla testa, un buffo paio di baffi e due occhietti vispi per la sua età.
Quasi gli venne un colpo quando vide il ragazzo che si stava avvicinando.
Non perché avesse paura di lui, piuttosto era molto stupito di vederlo…vivo.
Vecchio: “Ma tu sei…”
???: “Si, sono io…senti…lei dov’è finita? La casa era sbarrata!”
Il vecchio rimase un po’ in silenzio e il ragazzo era sicuro di aver visto, anche per un solo momento, un’espressione addolorata tra le molteplici rughe.
Vecchio: “Aspetta un attimo…”
L’anziano signore chiuse il negozio e prese il cappello, il giubbotto e il bastone per reggersi.
Vecchio: “Vieni, ti accompagno…”
???: “Va bene…”
Il vecchio si incamminò, con il ragazzo che lo seguiva a pochi passi di distanza.
Dopo qualche minuto di cammino arrivarono al cimitero del villaggio.
Si fermarono davanti ad una lapide.

Yukiko Momoko

Il ragazzo spalancò l’occhio che gli era rimasto, schokato da quello che stava vedendo.
Vecchio: “Ti lascio solo, Deidara…”
Pian piano se ne andò.
Allora Deidara si inginocchiò a terra, guardando la lapide con occhi sull’orlo delle lacrime.
Deidara: “Yuko…”