Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: mariisullivan    14/10/2012    41 recensioni
Sophie e Lauren Price, cheerleaders per eccellenza, erano le migliori amiche di Hope Bennet, la ragazza modello della Los Angeles High School.
Le tre ragazze adoravano la loro comitiva: Zayn Malik era il migliore amico di Lauren, Harry Styles era il fidanzato di Hope da ben 4 anni, Liam Payne era il migliore amico di Zayn, Niall Horan era il capitano della squadra di football, e Louis Tomlinson era il "Don Giovanni" della scuola.
Ben presto si troveranno con una nuova amica, Arper Lopez, con cui condivideranno gli amori comuni e l'odio verso Jenny Watson, anche se, ultimamente, non per tutti è odio.
**
Va sempre tutto tranquillo e lisco durante una storia che va avanti da 4 anni?
Riuscirà liam a riconquistare la sua Lauren?
E Zayn? Cosa succederà tra lui e la nuova arrivata, Arper?l
Louis, cosa farà lui per far si che Sophie diventi finalmente la sua ragazza?
Per Niall Horan le donne non sono mai state un mistero ma sembra proprio che questa Jenny Watson sia un vero e proprio enigma.
Cosa succederà a Los Angeles tra questi ragazzi tanto popolari?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Hidden Truths 
Part One.

 

Liam non aveva fatto altro che pensare al giorno prima. Essere respinto da quella che lui credeva la donna della sua vita non fu affatto facile ma soprattutto averla vista in lacrime, per colpa sua, quello lo aveva turbato maggiormente.
Non sapeva cosa frullava nella sua stessa testa. Avrebbe potuto dire la verità, spiegare bene com'erano andate le cose ma non lo fece. Una cosa più importante lo preoccupava: lei. Non voleva fare carico dei suoi problemi a Lauren, pur di perderla.
La giornata andava di male in peggio: quella mattina era arrivato in ritardo beccandosi un'ora di punizione nel pomeriggio e dopo pranzo aveva ricevuto anche un cattivo voto in matematica, la sua materia preferita.
Così, subito dopo le lezioni e prima della sua punizione, si avviò nell'aula di matematica per parlare con la professoressa.
Era quasi arrivato alla porta quando sentì la donna alzare il tono di voce. Si affacciò dallo stipite della porta e la vide con gli occhi rossi così, per non sembrare inopportuno, si nascose non potendo fare a meno di ascoltare la conversazione.
A quanto Liam aveva capito la donna era al telefono con il suo compagno urlando degli insulti perchè lui l'aveva tradita.
-Che stronzo- aveva pensato il biondo. Il tradimento era la cosa che più odiava: sia che si trattava d'amore che d'amicizia, per lui era un atto di vigliaccheria.
Dopo qualche minuto il biondo sentì qualcosa sbattere violentemente sul tavolo, seguito poi da attimi di silenzio.
Deglutì velocemente e si fece coraggio.
«Posso parlarle?» chiese il biondo entrando nell'aula di matematica.
La donna scrutò bene la figura di Liam alla porta e poi sorrise «Certo, entra.»
Il biondo rimase colpito dalla riservatezza della donna. Non una lacrima, non un sospiro, nulla che potesse far intuire il suo stato d'animo.
Si sedette al primo banco, proprio difronte la professoressa mentre quest'ultima, dopo essersi alzata dalla sedia, si posizionò sulla cattedra, davanti a lui, e accavallò le gambe. Liam dovette ammettere che non era niente male.
Per i suoi 30 anni era davvero bellissima. I capelli lunghi e ricci le cadevano lungo i fianchi, gli occhi grandi erano contornati da un filo di matita nera e quel neo all'angolo della bocca la rendeva terribilmente sexy.
Il jeans stretto le metteva in evidenza le gambe lunghe ed affusolate, e quella maglia color beige e quel giacchetto nero le mettevano in evidenza il fisico perfetto.
«Riguarda il tuo compito, non è vero Payne?» lo precedette la donna.
Il biondo annuì «Non ho mai avuto brutti voti, insomma sono il più bravo della classe» spiegò «ma proprio non riesco a spiegarmi il perchè di questa C.»
La donna sorrise ancora estraendo il compito di Liam dalla sua cartellina «vediamo..» analizzò.
Liam la scrutò davvero per bene. Nonostante avesse appena saputo di essere stata tradita manteneva il suo sorriso perfetto e la sua socialità.
«Ci sono alcuni errori» disse «Ma non preoccuparti, non andrà sul registro, era una specie di test d'ingresso. Non l'avevi capito?»
Il biondo scosse la testa «No!» sorrise «O non mi sarei fatto venire quasi un infarto!» ridacchiò poi contagiando anche la donna.
«Vuoi iscriverti a medicina, giusto?»
Il biondo annuì «Come lo sa?» chiese poi.
«Ho analizzato le schede di tutti voi, giusto per conoscervi meglio.» ammise.
Il biondo sorrise, non sapendo cosa aggiungere.
«Stai andando a casa?» ruppe il silenzio lei.
«No purtroppo! Ho un'ora di punizione per il ritardo di questa mattina.»
«Oh andiamo! Che noia queste punizioni! Vieni con me!» disse poi uscendo dall'aula e avviandosi in quella di detenzione.
«Signora Jefferson» disse la professoressa «il signorino Payne dovrebbe essere in punizione, ma mi sta dando una mano. Non si preoccupi, d'accordo?»
La donna grassa seduta dietro la scrivania annuì, fregandosene altamente e così, la professoressa Roswell chiuse la porta e sorrise a Liam.
«Contento?» chiese retorica.
Il biondo ridacchiò seguendo la giovane donna «Assolutamente si, ma cosa dobbiamo fare? Insomma, una mano a fare cosa?»
La donna inarcò un sopracciglio «Credi davvero che tu debba darmi una mano?» ridacchiò poi «Era una scusa tontolone! Anzi, se vuoi fare qualcosa di utile, dammi un passaggio che sono a piedi.» disse prendendo la sua borsa.
«Che ne dice se andiamo a prenderci un caffè?» propose il ragazzo.
La donna sorrise, ancora «Offri tu.» rise poi, prendendo il ragazzo sotto braccio.
I due si avviarono insieme ai parcheggi: lui le aprì la portiera e lei si inchinò in stile '800. Arrivarono in un bar vicino la spiaggia e chiesero due caffè, con aggiunta di pasticcini per lei.
Parlarono di tutto, quasi fossero due amici che si conoscevano da una vita. Ridevano, scherzavano, facevano battute e si dimenticarono perfino dei loro ruoli reali.
Dopo che il ragazzo pagò i caffè, i due andarono sulla spiaggia, seduti sulla sabbia e guardando il panorama.
Scarlett, questo era il nome dell'attraente donna seduta accanto a Liam e con la testa poggiata sulla sua spalla.
«Chiamami Scarlett.» aveva detto dopo un po' e il biondo rispose a sua volta «Chiamami Liam.» sorridendo.
I due guardavano il sole immergersi nell'acqua, i gabbiani volare alti e le onde infrangersi contro la scogliera.
«Credi nell'amore Liam?» chiese lei alzando la testa e guardando negli occhi il ragazzo.
«Si.» rispose Liam «L'amore è una cosa meravigliosa.»
«Io ho paura.» ammise lei «Ho paura dell'amore.»
Il biondo sorrise 
«Non abbiamo paura di innamorarci, solitamente non funziona così. Non abbiamo paura di ridere con qualcuno, di passarci interi pomeriggi insieme, di scrivere sms chilometrici.» spiegò «Non abbiamo paura di condividere i nostri posti preferiti con qualcuno. Forse amiamo condividerli proprio perché, quando finirà, o quando semplicemente ci sarà una discussione, andremo a rifugiarci in quei posti e poi speriamo che quella persona venga a riprenderci lì, ci aspettiamo di incontrarla. Non abbiamo paura delle carezze, dei baci, degli occhi negli occhi, di fare l'amore.» continuò mantenendo lo sguardo fisso nel suo «La nostra sola ed unica paura è un'altra: che tutto questo, che l'amore, possa finire.» concluse.
La donna lo guardò con ammirazione. Annuì flebilmente e accennò un sorriso, fissando le labbra del biondo.
Tutta quella saggezza in un ragazzo di soli 19 anni le aveva provocato qualcosa di inspiegabile, qualcosa che l'aveva indotta a baciarlo.
Allungò il viso verso quello del ragazzo che, di certo, non si tirò indietro. Lui avvicinò le labbra a quelle della donna e poi le fece combaciare.
Lei posò una mano sulla guancia liscia e calda del ragazzo mentre quest'ultimo la tirò per i fianchi, attraendola ad esso.
I baci diventarono sempre più passionali e sempre più spinti. Ormai c'era un gioco di lingue in corso.
«Andiamo a casa mia.» aveva detto la donna e il biondo non se lo fece ripetere due volte.
Si alzarono dalla spiaggia e si pulirono prima d'entrare in auto dove, incuranti di tutto, si baciarono di nuovo.
Ormai erano frementi l'uno per l'altra.
Quando la donna le finì di indicare la casa, Liam notò che era proprio di fronte casa di Lauren.
Dopo che la donna uscì dall'auto avviandosi per aprire la porta lui rimase qualche attimo in auto, riflettendo su cosa avrebbe potuto dire la ragazza vedendolo lì, in
compagnia di quella donna.

Ma poi, ripensando a tutto quello che era accaduto, mandò al diavolo Lauren ed entrò in casa, quasi correndo.
Prese la donna per le natiche e la sollevò dal suolo baciandola ovunque. Lei fece aderire il ventre a quello di lui e incrociando le gambe dietro la sua schiena.
Lui la poggiò sul tavolo del salone e la spogliò, senza delicatezza. Le baciava il seno mentre lei, tra un gemito e l'altro, ripassava con le mani la sua schiena.
Dopo che anche lui fu completamente nudo, la prese di nuovo in braccio poggiandola sul divano-letto ancora disfatto.
Lui entrò in lei velocemente e tra i gemiti e il sudore, il fiato era sempre più corto.
Non una parola, non uno sguardo intenso, non un qualcosa di dolce. Per entrambi era solo sesso.



Lauren stava tornando a casa, dopo essere stata in giro per la città in cerca di Liam. Era stata da Liam ma la madre aveva detto che non era ancora tornato a casa, era stata da Harry, da Louis e poi da Zayn. Insieme avevano provato a chiamarlo ma aveva sempre la segreteria.
«Avrà il telefono spento.» lo giustificò Zayn
«Come sempre daltronde.» aveva aggiunto lei, andando via alla ricerca del suo uomo.
Aveva per tutto il pomeriggio evitato le chiamate di Adam, chiedendo a sua sorella di dirgli che era dal padre.
Si era fatto buio e di Liam non c'era ancora nessuna traccia.
Imboccando il vialetto di casa sua Lauren scorse l'auto di Liam. Sorrise istintivamente, credendo che il biondo fosse da lei.
Parcheggiò in fretta e scese dall'auto, estraendo le chiavi di casa dalla borsa.

Una volta aperta la porta di casa vide Louis e Sophie seduti sul divano, intenti nel guardare un film d'azione.
Lui era steso sul fianco con la testa sulle gambe di lei che aveva affondato le mani nei suoi capelli.
«Liam?» chiese gettando la borsa sull'altro divano.
«Non era con te, scusa?!» chiese la sorella.
La riccia scosse la testa «Non l'ho trovato ma la sua auto è parcheggiata qui difronte!»
I due alzarono le spalle, incoscienti di tutto.
«Va a bussare alla porta difronte, magari è lì da qualche suo amico!» disse Louis.
«Lì ci abita la professoressa Roswell.» disse la riccia.
«Quel pezzo di gno..brava donna.» si corresse il moro dopo aver ricevuto un colpetto sul fianco dalla sua ragazza.
«Si, lei!» aggiunse poi Lauren.
«Prova!» la incitò «Magari è lì.»
La riccia si lasciò convincere da Louis, anche se per metà, e andò a bussare alla porta difronte.
I due erano distesi sul letto, ancora nudi. Lei aveva la testa sul suo addome e lui le accarezzava le spalle. Avevano finito di fare sesso da circa 10 minuti e quell'aria soft piaceva ad entrambi. Non appena, però, sentirono il campanello suonare si alzarono in fretta e furia. Lei si rivestì, anche se in modo molto disordinato e lui era ancora intento nell'indossare i jeans e la camicia.
«Si?» disse la donna trovandosi difronte una sua alunna.
«Mi scusi professoressa, c'è..» la ragazza fu interrotta dalla vista del biondo.
Il ragazzo era ancora intento nell'abbottonarsi la camicia quando era andato vicino la porta.
Lauren era rimasta lì, immobile, senza proferire più una parola. Gli occhi le si erano riempiti di lacrime e a stento riusciva a trattenerle.
La donna, la quale aveva capito tutto, si allontanò lasciando i due da soli. Soli insieme ai loro silenzi.
«E così tu eri quello che mi amava eh..» sbottò lei sentendo gli occhi pizzicare.
«Lauren ti posso spiegare..»
«Spiegare cosa» urlò lei «spiegare che sei soltanto un figlio di puttana» urlò ancora «Basta Liam! Basta! Ero venuta a perdonarti, ero venuta a dirti che ho capito che io ti amo ma forse quello è il punto. Io ti amo mentre per te è tutto un gioco. So tutta la verità Liam, so tutto. Sophie mi ha detto tutto ed ero venuta a perdonarti, ma adesso mi fai solo schifo!»
Lauren sputò tutta la verità sul biondo, che era rimasto ancora sull'uscio della porta, guardando la riccia correre via ed entrare in casa.
Rimase qualche attimo fermo, ripensando a tutte quelle parole.
La donna poi si avvicinò a lui «Torna a casa» gli disse dandogli le sue cose.
«D'accordo. A domani Scarlett.» la salutò con un baco sulla fronte.
La donna lo fermò afferrandolo per il braccio. «Forse è meglio che ci dimentichiamo di tutto ciò, ritorna a chiamarmi professoressa Roswell, Payne.» concluse fredda lei.
Il ragazzo annuì, abbassando il capo. Entrò in auto e sfrecciò via lasciando due donne in un colpo solo.
Lauren era totalmente distrutta. Era corsa in camera, chiudendosi a chiave e piangendo a dirotto. Aveva affondato la testa nel cuscino, urlando a più non posso.
Il cuore le si era infranto in pochi attimi.

Vedere il ragazzo che hai finalmente ammesso d'amare, avere appena finito di fare sesso con un'altra donna fu straziante.
Le vennero i conati di vomito e così lo fece. Vomitò non una, ma ben 3 volte.
Sophie la pregò di aprire la porta e lei lo fece, poco prima di ritornare al bagno. La sorella le stesse vicino, scusandosi con Louis e chiedendogli di andare via. Lui lasciò ad entrambe un bacio sulla fronte e poi lasciò la loro casa.
Lauren piangeva sulla spalla di Sophie, non riuscendo a parlare e quando lo fece per raccontare il tutto scoppiò di nuovo in lacrime e vomitando ancora.
Sophie aveva davvero tanta paura. Paura di cosa avrebbe fatto dopo, paura per quella notte, paura per quando lei si sarebbe addormentata, paura che Lauren potesse rivivere il passato e potesse tornare nella clinica.
Non l'avrebbe permesso, non una seconda volta. La portò in cucina e le fece 3 camomille. Lauren non proferiva alcuna parola, si limitava ai gesti.
Dopo aver bevuto la sua camomilla si mise a letto, avvolta tra le braccia della sorella maggiore.
«Ti voglio bene.» le aveva detto Sophie.
Lauren si era limitata a sorrise leggermente, giusto un cenno.
A Sophie le si spezzava il cuore vederla in quello stato, lei era sua sorella, era il suo tutto, era l'unica cosa preziosa che aveva e che aveva avuto, dopo la mamma.
 
 

 

TO BE CONTINUED.



 

_________________________________________
Sullivan's space

avete visto? ho postato dopo 5 giorni *w*
oggi mi andava un monte di usare questo carattere e l'ho fatto 
ahahhahahahha
comunque come avrete notato questo capitolo
è diviso in due
part one ossia questa
e
part two che sarà la prossima (in massimo 3 giorni arriverà)
l'ho voluto dividere per non farlo troppo lungo e per diminuire il tempo di attesa <3

questa parte è un tutto un boom
mentre l'altro sarà ancora più
BOOOOOOOM 
giuro l'altra capirete tantissime cose
e mi scuso se in questa parte ci sono solo due coppie
nella prossima ci saranno un po' tutte <3

Fatemi sapere che ne pensate come sempre, non sapete quanto ci tengo a questa parte <3
1. che ne pensate della prof?
2. e di Liam e la sua "reazione"?
3. e di Lauren?
fatemi sapere tutto quello che pensate <3


ps:
347 recensioni, 81 preferite, 33 ricordare, 116 seguite <3
vi amo ogni giorno di più, ve lo giuro
e se volete continuate a metterla tra le preferite <3
vi amo!



P U B B L I C I T A'

Heylà gente <3

mi farebbe MOLTO piacere che voi seguiste
questa storia
è sempre dell'autrice imscarlet
che ha scritto LOUD SILENCE 
e mi farebbe piacere che avesse molte recensioni e seguite
è una storia riguardante
fantasmi, licantropi, vampiri
ma non come twilight
dove i vampiri luccicano
meglio <3
(amo twilight niente contro <3)

e poi mi farebbe piacere se recensiste o leggeste solamente
la mia vecchia FF
oppure
la mia one shot <3

Alla prossima.


twitter - facebook


ℳarìì Sullìvan

 

 
   
 
Leggi le 41 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: mariisullivan