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Autore: Lena_kai_Kate    14/10/2012    3 recensioni
Ricontrollata e modificata
-Secondo te è davvero un ragazzo?- domando a mia sorella
-Non lo so, chiedigli se puoi controllare-
-Ok va bene che ho detto che è carino, ma vuoi veramente farmelo rimpiangere per tutta la mia vita? Anche perchè quello moro col codino è decisamente più carino del nostro caro fratellino- le sorrido
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE (CAP. 11)-

TITOLO: Di coppie e cibo

Arrivo in ritardo all’appuntamento come programmato e trovo Hinata e Gaara seduti sulla panchina vicini e in silenzio

-Scusate il ritardo ma mi è toccato venire a piedi perché mamma l’hanno chiamata al lavoro e non mi ha potuta accompagnare in macchina!- opto per giustificarmi con una mezza verità

-Non fa niente non ti preoccupare- mi perdona Hinata baciandomi su entrambe le guance, saluto anche Gaara allo stesso modo

-Allora che stavate facendo?- domando

-Ti stavamo aspettando!- capitan ovvio Gaara

-Ok, che ne dite di andare a fare merenda?- domando

-Solo se andiamo al bar vicino al centro commerciale, lì fanno la cioccolata calda e le torte buonissime!- risponde Hinata

-Non ti facevo così golosa!- appunta Gaara e la Hyuga naturalmente arrossisce

-Dai andiamo!- li esorto

Ci incamminiamo verso il bar parlando del più e del meno, poi quando siamo lì ci sediamo ad un tavolo un po’ nascosto e ordiniamo, io una tisana alla vaniglia mentre i miei due amici cioccolata calda e torta alle noci, così scoprono anche di avere gli stessi gusti in fatto di cibo. Passiamo lì la seguente ora e mezza poi io me ne vado e li lascio soli a divertirsi.

 

Per mia fortuna il portone del palazzo è aperto così salgo le scale con calma cercando di immaginare le possibili conversazioni che avverranno, arrivata al quinto piano cerco la porta del loro appartamento: la 5E stando a ciò che ha detto Deidara e quando la trovo inizio a torturarmi le mani invece di bussare.

Sono nervosa.

Molto nervosa.

Alla fine faccio un respiro profondo e busso.

-Quale delle due sei?- Kakuzu sa come accogliere gli ospiti

-SofiaEleni- rispondo telegrafica guardandomi le scarpe, questo ragazzo mi mette in soggezione totale

-Hidan è qui?- mi mordo subito la lingua, con la febbre alta dove vuoi che vada, genio!

-Si- perché non capisci che voglio parlare con lui e non con te?!

-Sono passata solo per sapere come sta … -

-Perché non vai a chiederglielo?-

Senza aspettare una mia risposta si avvia per il corridoio fino alla porta chiusa di quella che credo sia la stanza di Hidan

-Se dorme non lo svegliare … - faccio in tempo a dire prima che entri senza bussare, poi li sento parlare in ucraino, distinguo appena alcune parole come “amore” e un “no” detto da Hidan, non mi vuole vedere

-E’ sveglio se vuoi parlargli- Kakuzu ricompare sulla soglia

-O-ok. Grazie- mi tolgo le scarpe e mi avvio per il corridoio.

 

-Hidan-kun, posso entrare?- busso sulla porta nonostante sia aperta

-Vieni- è sdraiato sul letto tutto vestito con le mani dietro la testa, i jeans scuri aderenti e la camicia nera con i primi bottoni slacciati, decisamente sexy, e il fatto che la piccola stanza sia avvolta dalla penombra non aiuta i miei ormoni.

-C-come stai?- balbetto

-Bene- risponde in maniera telegrafica ed è freddo -Che ci fai qui?- dal tono che ha usato la domanda corretta sarebbe “Perché non ti levi dalle … ”

-Volevo sapere come stavi- abbasso lo sguardo, avevo indovinato: non voleva vedermi

-Potevi chiedere a Kakuzu, lui lo sa come sto-

-E sapere cosa mi volevi spiegare-

-Ora ti interessa?- mi guarda, anzi no mi fulmina, poi torna a guardare il soffitto

-Credo mi sia sempre interessato, ero solo arrabbiata con te-

-E se ora fossi io ad essere arrabbiato con te?-

-Ne avresti tutte le regioni. Mi sono comportata malissimo-

-Te ne sei accorta ora? Dopo una mattinata intera che ti mando messaggi, a cui non ho mai ricevuto una risposta, o che provo a chiamarti, senza che tu mi risponda?- si alza dal letto e io faccio un passo indietro senza rendermene conto

-Io … Mi dispiace- abbasso la testa

-Cosa dovrei dire ora, che ti perdono? Che mi sono già dimenticato che mi hai tirato un pacchetto di sigarette e che tu mi abbia ignorato?- quando nomina il pacchetto alzo lo sguardo, effettivamente ha un brutto livido violaceo sotto l’occhio destro

-Puoi dire quello che vuoi- sono vicina alle lacrime

-Se c’è una cosa che mi manda in bestia è essere ignorato, sappilo-

-Scusa- decisamente non mi ero immaginata questo tipo di conversazione, mentre continuo a guardarmi le scarpe vedo i suoi calzini entrare nel mio campo visivo e il suo profumo di menta mi invade le narici

-Sofi?- mi chiama cambiando tono

-Lena!- alzo lo sguardo di scatto e mi perdo nei suoi incredibili occhi violetti leggermente lucidi a causa della febbre, siamo molto vicini, troppo vicini!

Tento di fare un passo indietro e sento le sue mani afferrarmi le spalle con una presa decisa e delicata.

-Tutti ti chiamano Lena- sento il suo respiro sul viso

“Non devo saltargli addosso, non devo saltargli addosso … Sono ancora arrabbiata con lui … Sono … Merda se non la smette di fissarmi lo stupro!” penso

-P-perché allora tu non lo fai?- tento di mantenere il controllo sulla mia voce con scarsi risultati, lui ghigna leggermente

-Тому що я можу- (= perché io posso. Almeno secondo il traduttore!)

-Non ho capito- lui sorride e annulla le distanze tra noi.

Sento le sue labbra sulle mie.

-Perché io posso- sussurra senza staccare le nostre labbra, poi approfondisce il bacio

Non so quanto tempo dopo ci stacchiamo, la mia arrabbiatura si è improvvisamente dissolta, ma al suo posto c’è la confusione

-Perché mi hai baciata?- domando

-Perché … -

-Non dire: “perché io posso”!- lo interrompo, lui sorride

-Allora che cosa ti devo rispondere, Grecia?- domanda

-Senti Ucraina! …- non so cosa dire, ci siamo appena baciati e già stiamo discutendo come sempre

-Si?- alza un sopracciglio

Non so cosa rispondere per cui lo bacio, lui sposta le mani sui miei fianchi e mi stringe a se

-Molto eloquente!- commenta

-Solo perché io posso- gli sorrido copiando le sue battute

-Ok me lo sono meritato- mi da un bacio a stampo

-Hidan io esco! Non torno per cena ma c’è della roba in frigo- avverte Kakuzu affacciandosi alla porta

-Ok- risponde il fratello e Kakuzu sparisce senza neanche darmi il tempo di dire ciao, sentiamo la porta dell’appartamento chiudersi

-Posso offrirti qualcosa?- domanda Hidan prendendomi per mano e portandomi nel salottino

Io guardo le nostre mani intrecciate e non rispondo, finchè lui non mi schiocca le dita davanti alla faccia

-No, grazie- rispondo

-Cosa sei venuta a fare?- domanda sedendosi sul divano e accavallando le gambe, io rimango in piedi come una salama

-Volevo sapere come stavi e … -

-E dirmi che sono sexissimo e non puoi vivere senza di me?- mi interrompe con questa cavolata, vorrei prenderlo a schiaffi, ha una faccia che dice chiaramente “ti sto prendendo per i fondelli e mi diverto molto”

-No, per portarti la Tachipirina- tiro fuori la scatola dalla borsa

-Non mi serve- afferma lui

-Bhè, io te la lascio qui lo stesso- sono più testarda io!

-Stasera vieni in discoteca?-

-Come scusa?! Stamattina avevi una febbre assurda e ora vuoi andare in discoteca? Senza contare che domani mattina è lunedì e c’è scuola!- elenco incredula

-Te l’ho già detto che ho mal di testa? E comunque ragazzina stavo scherzando- mi sfotte sottolineando la parola ragazzina, lo prendo a schiaffi! E’ più lunatico di una donna con le sue cose!

-Ok io torno a casa!- lo informo dirigendomi alla porta

-Perché? Non ti sarai mica offesa?- salta su dal divano e mi raggiunge

-No è solo che sono le sette e devo andare a cena- spiego

-Sai pensavo, che magari … al diavolo … ti va di fermarti a cena qui con me? Insomma possiamo parlare, magari se vuoi anche guardare un film, insomma mi faresti un po’ compagnia … - come si fa a dirgli di no?

-Ok, va bene, avverto mia mamma- sorride e mi bacia un’altra volta, poi si avvia in cucina mentre io chiamo a casa.

-Pronto?- il massimo della fortuna è che mi risponde Deidara

-Deidara sono Lena, senti io rimango a cena fuori, puoi avvertire mamma?- domando

-Aspetta che ti passo tua sorella!- maledetto! Lo ha fatto apposta, ora Katharina mi subisserà di domande!

-Lena!! Dei ha detto che rimani a cena fuori! Il che significa che rimani a cena da Hidan! Allora cosa è successo? Avete fatto pace? Bhè certo se rimani a cena avete fatto pace per forza e … - attacco il telefono, non voglio essere scortese ma insomma in tre secondi mi ha riempito di domande! Quando tornerò a casa le racconterò tutto, o quasi, sorrido e raggiungo Hidan in cucina.

 

 

 

IL NOSTRO ANGOLETTO:

Perdonate il mostruoso ritardo, è iniziata la scuola! Speriamo che il capitolo vi piaccia! Hidan è molto OOC però è così che ce lo immaginiamo, è anche abbastanza contenuto nelle parolacce, ma questo è colpa della febbre! XD

Un bacio a tutti! Lena e Kate

  
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