-NON TUTTO IL
MALE VIENE PER
NUOCERE (CAP. 11)-
TITOLO: Di coppie e cibo
Arrivo in
ritardo all’appuntamento come
programmato e trovo Hinata e Gaara seduti sulla panchina vicini e in
silenzio
-Scusate il
ritardo ma mi è toccato
venire a piedi perché mamma l’hanno chiamata al
lavoro e non mi ha potuta
accompagnare in macchina!- opto per giustificarmi con una mezza
verità
-Non fa niente
non ti preoccupare- mi
perdona Hinata baciandomi su entrambe le guance, saluto anche Gaara
allo stesso
modo
-Allora che
stavate facendo?- domando
-Ti stavamo
aspettando!- capitan ovvio
Gaara
-Ok, che ne dite
di andare a fare
merenda?- domando
-Solo se andiamo
al bar vicino al centro
commerciale, lì fanno la cioccolata calda e le torte
buonissime!- risponde
Hinata
-Non ti facevo
così golosa!- appunta
Gaara e la Hyuga naturalmente arrossisce
-Dai andiamo!-
li esorto
Ci incamminiamo
verso il bar parlando del
più e del meno, poi quando siamo lì ci sediamo ad
un tavolo un po’ nascosto e
ordiniamo, io una tisana alla vaniglia mentre i miei due amici
cioccolata calda
e torta alle noci, così scoprono anche di avere gli stessi
gusti in fatto di
cibo. Passiamo lì la seguente ora e mezza poi io me ne vado
e li lascio soli a
divertirsi.
Per mia fortuna
il portone del palazzo è
aperto così salgo le scale con calma cercando di immaginare
le possibili
conversazioni che avverranno, arrivata al quinto piano cerco la porta
del loro
appartamento: la 5E stando a ciò che ha detto Deidara e
quando la trovo inizio
a torturarmi le mani invece di bussare.
Sono nervosa.
Molto nervosa.
Alla fine faccio
un respiro profondo e
busso.
-Quale delle due
sei?- Kakuzu sa come
accogliere gli ospiti
-SofiaEleni-
rispondo telegrafica
guardandomi le scarpe, questo ragazzo mi mette in soggezione totale
-Hidan
è qui?- mi mordo subito la lingua,
con la febbre alta dove vuoi che vada, genio!
-Si-
perché non capisci che voglio
parlare con lui e non con te?!
-Sono passata
solo per sapere come sta …
-
-Perché
non vai a chiederglielo?-
Senza aspettare
una mia risposta si avvia
per il corridoio fino alla porta chiusa di quella che credo sia la
stanza di
Hidan
-Se dorme non lo
svegliare … - faccio in
tempo a dire prima che entri senza bussare, poi li sento parlare in
ucraino,
distinguo appena alcune parole come “amore” e un
“no” detto da Hidan, non mi
vuole vedere
-E’
sveglio se vuoi parlargli- Kakuzu
ricompare sulla soglia
-O-ok. Grazie-
mi tolgo le scarpe e mi
avvio per il corridoio.
-Hidan-kun,
posso entrare?- busso sulla
porta nonostante sia aperta
-Vieni-
è sdraiato sul letto tutto
vestito con le mani dietro la testa, i jeans scuri aderenti e la
camicia nera
con i primi bottoni slacciati, decisamente sexy, e il fatto che la
piccola stanza
sia avvolta dalla penombra non aiuta i miei ormoni.
-C-come stai?-
balbetto
-Bene- risponde
in maniera telegrafica ed
è freddo -Che ci fai qui?- dal tono che ha usato la domanda
corretta sarebbe
“Perché non ti levi dalle … ”
-Volevo sapere
come stavi- abbasso lo
sguardo, avevo indovinato: non voleva vedermi
-Potevi chiedere
a Kakuzu, lui lo sa come
sto-
-E sapere cosa
mi volevi spiegare-
-Ora ti
interessa?- mi guarda, anzi no mi
fulmina, poi torna a guardare il soffitto
-Credo mi sia
sempre interessato, ero
solo arrabbiata con te-
-E se ora fossi
io ad essere arrabbiato
con te?-
-Ne avresti
tutte le regioni. Mi sono
comportata malissimo-
-Te ne sei
accorta ora? Dopo una
mattinata intera che ti mando messaggi, a cui non ho mai ricevuto una
risposta,
o che provo a chiamarti, senza che tu mi risponda?- si alza dal letto e
io faccio
un passo indietro senza rendermene conto
-Io …
Mi dispiace- abbasso la testa
-Cosa dovrei
dire ora, che ti perdono?
Che mi sono già dimenticato che mi hai tirato un pacchetto
di sigarette e che
tu mi abbia ignorato?- quando nomina il pacchetto alzo lo sguardo,
effettivamente ha un brutto livido violaceo sotto l’occhio
destro
-Puoi dire
quello che vuoi- sono vicina
alle lacrime
-Se
c’è una cosa che mi manda in bestia è
essere ignorato, sappilo-
-Scusa-
decisamente non mi ero immaginata
questo tipo di conversazione, mentre continuo a guardarmi le scarpe
vedo i suoi
calzini entrare nel mio campo visivo e il suo profumo di menta mi
invade le
narici
-Sofi?- mi
chiama cambiando tono
-Lena!- alzo lo
sguardo di scatto e mi
perdo nei suoi incredibili occhi violetti leggermente lucidi a causa
della
febbre, siamo molto vicini, troppo vicini!
Tento di fare un
passo indietro e sento
le sue mani afferrarmi le spalle con una presa decisa e delicata.
-Tutti ti
chiamano Lena- sento il suo
respiro sul viso
“Non
devo saltargli addosso, non devo
saltargli addosso … Sono ancora arrabbiata con lui
… Sono … Merda se non la
smette di fissarmi lo stupro!” penso
-P-perché
allora tu non lo fai?- tento di
mantenere il controllo sulla mia voce con scarsi risultati, lui ghigna
leggermente
-Тому
що
я
можу- (=
perché io
posso. Almeno secondo il traduttore!)
-Non ho capito-
lui sorride e annulla le distanze tra noi.
Sento le sue
labbra
sulle mie.
-Perché
io posso-
sussurra senza staccare le nostre labbra, poi approfondisce il bacio
Non so quanto
tempo dopo ci stacchiamo, la mia arrabbiatura si è
improvvisamente dissolta, ma
al suo posto c’è la confusione
-Perché
mi hai
baciata?- domando
-Perché
… -
-Non dire:
“perché
io posso”!- lo interrompo, lui sorride
-Allora che cosa
ti devo rispondere, Grecia?- domanda
-Senti Ucraina!
…-
non so cosa dire, ci siamo appena baciati e già stiamo
discutendo come sempre
-Si?- alza un
sopracciglio
Non so cosa
rispondere per cui lo bacio, lui sposta le mani sui miei fianchi e mi
stringe a
se
-Molto
eloquente!- commenta
-Solo
perché io
posso- gli sorrido copiando le sue battute
-Ok me lo sono
meritato- mi da un bacio a stampo
-Hidan io esco!
Non torno per cena ma c’è della roba in frigo-
avverte Kakuzu affacciandosi
alla porta
-Ok- risponde il
fratello e Kakuzu sparisce senza neanche darmi il tempo di dire ciao,
sentiamo
la porta dell’appartamento chiudersi
-Posso offrirti
qualcosa?- domanda Hidan prendendomi per mano e portandomi nel salottino
Io guardo le
nostre mani intrecciate e non rispondo, finchè lui non mi
schiocca le dita
davanti alla faccia
-No, grazie-
rispondo
-Cosa sei venuta
a fare?- domanda sedendosi sul divano e accavallando le gambe, io
rimango in
piedi come una salama
-Volevo sapere
come stavi e … -
-E dirmi che
sono
sexissimo e non puoi vivere senza di me?- mi interrompe con questa
cavolata,
vorrei prenderlo a schiaffi, ha una faccia che dice chiaramente
“ti sto
prendendo per i fondelli e mi diverto molto”
-No, per
portarti
la Tachipirina- tiro fuori la scatola dalla borsa
-Non mi serve-
afferma lui
-Bhè,
io te la
lascio qui lo stesso- sono più testarda io!
-Stasera vieni
in
discoteca?-
-Come scusa?!
Stamattina avevi una febbre assurda e ora vuoi andare in discoteca?
Senza
contare che domani mattina è lunedì e
c’è scuola!- elenco incredula
-Te
l’ho già
detto che ho mal di testa? E comunque ragazzina
stavo scherzando- mi sfotte sottolineando la parola
ragazzina, lo prendo a
schiaffi! E’ più lunatico di una donna con le sue
cose!
-Ok io torno a
casa!- lo informo dirigendomi alla porta
-Perché?
Non ti
sarai mica offesa?- salta su dal divano e mi raggiunge
-No è
solo che
sono le sette e devo andare a cena- spiego
-Sai pensavo,
che
magari … al diavolo … ti va di fermarti a cena
qui con me? Insomma possiamo
parlare, magari se vuoi anche guardare un film, insomma mi faresti un
po’
compagnia … - come si fa a dirgli di no?
-Ok, va bene,
avverto mia mamma- sorride e mi bacia un’altra volta, poi si
avvia in cucina
mentre io chiamo a casa.
-Pronto?- il
massimo della fortuna è che mi risponde Deidara
-Deidara sono
Lena, senti io rimango a cena fuori, puoi avvertire mamma?- domando
-Aspetta che ti
passo tua sorella!- maledetto! Lo ha fatto apposta, ora Katharina mi
subisserà
di domande!
-Lena!! Dei ha
detto che rimani a cena fuori! Il che significa che rimani a cena da
Hidan!
Allora cosa è successo? Avete fatto pace? Bhè
certo se rimani a cena avete
fatto pace per forza e … - attacco il telefono, non voglio
essere scortese ma
insomma in tre secondi mi ha riempito di domande! Quando
tornerò a casa le
racconterò tutto, o quasi, sorrido e raggiungo Hidan in
cucina.
IL NOSTRO
ANGOLETTO:
Perdonate il
mostruoso ritardo, è iniziata la scuola! Speriamo che il
capitolo vi piaccia!
Hidan è molto OOC però è
così che ce lo immaginiamo, è anche abbastanza
contenuto nelle parolacce, ma questo è colpa della febbre! XD
Un bacio a
tutti!
Lena e Kate