One Direction, 'Non lasciarmi mai più, ho bisogno di te' di Ely

Sentii mia mamma chiamarmi, rovinando questo bel momento tra me e Louis.
“Arrivo” dissi io irritata, ma perché doveva sempre rovinare tutto? Non poteva rimanere ancora un po’ in quel maledetto bar? Ero stata con lui solamente cinque minuti e lei voleva andare già via.
“Louis ci sentiamo domani” gli dissi sorridendo, infine aggiunsi “Ti voglio bene” gli diedi un bacio sulla guancia e salii in macchina.
“Tesoro, appena arriviamo a casa devi sistemare tutte le cose del viaggio e preparare la valigia per il college” continuava a ripetere mia mamma.
Io ero stanca morta e invece lei era piena di energie. Ma come faceva? Era già tanto se mi reggevo in piedi e ora mi toccava pure sistemare.
Appena arrivata a casa andai in camera mia e iniziai a fare tutto quello che mi aveva detto mamma, attaccai la musica e dopo un’ora e mezza avevo finito tutto. Dopo tutto questo lavoro, molto faticoso mi buttai sul divano e sospirai, finalmente mi sarei potuta riposare, subito dopo sentii mio papà chiamarmi perché era pronta la cena. Neanche un attimo di pace in questa casa.
Scesi in cucina e cenai, avevo fame visto che era da stamattina che non mangiavo, poi mi feci una doccia calda. Subito dopo andai a letto, con un pensiero fisso nella testa. Il college.

“Ashley svegliati” urlò mia mamma “E’ tardi”
Quanto odiavo quando urlava, soprattutto di prima mattina. Ma perché doveva urlare? Non poteva venire in camera mia e chiamarmi normalmente? No, doveva sbraitare e svegliare mezzo vicinato.
Mi alzai sbuffando, mi lavai il viso e i denti, non avevo fame ero troppo agitata.
Sì, ero agitata. Avevo paura di non trovare nessun amico, ok c’era Louis, però lui frequentava il secondo anno e quindi non frequentavamo le stesse lezioni. Poi avevo paura anche di trovare un compagno di stanza stronzo oppure un’oca e ovviamente non avrei potuto cambiarlo, quindi dovevo tenerlo per un anno. Dovevo rilassarmi. Non dovevo farmi tutte queste paranoie.
Mi vestii (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=59915593), i capelli li lasciai sciolti e mi misi un filo di trucco. Perfetto, ero pronta.
Scesi in salotto e sentii vibrare il telefono. Era Louis.
“Buongiorno bellezza, pronta per il fatidico giorno? Lou xx”
Sorrisi davanti allo schermo del cellulare e poi gli risposi “Giooorno, sono prontissima ahahaha”
Avevo mentito in parte, non ero ancora pronta.
“Sei pronta Ashley?” chiese mia mamma.
Ero giù in salotto ad aspettare lei e poi chiedeva a me se ero pronta? Era lei quella che ci aveva messo di più. Lei era quella più elettrizzata.
“Mamma sono pronta da tanto” ribattei io.
Entrammo in macchina e partimmo.
Il viaggiò non durò molto e dopo una trentina di minuti eravamo davanti all'edificio. Quel luogo sarebbe stato la mia casa per un anno. Non sembrava male da fuori, ora dovevo solamente vedere l’interno, ma soprattutto era più importante sapere come erano le persone lì dentro perché avrei dovuto “conviverci” per tanto.
Scesi dalla macchina, salutai mia mamma velocemente perché aveva iniziato a farmi mille raccomandazioni che non ascoltai e andai in segretaria per ritirare le chiavi della mia camera.
Dopo un paio di minuti le avevo in mano. Camera numero 169.
Non dovevo pensare male. E infatti non l’avevo fatto. Ok, lo ammetto appena ho sentito il numero della camera avevo pensato male.
Andai al rispettivo piano e stavo per aprire la porta quando qualcuno mi venne addosso. Ovviamente tutto capitava a me.
“Scusami, la valigia pesa e ho perso l’equilibrio” si scusò lei.
Era una ragazza non tanto alta, aveva gli occhi marroni e i suoi capelli erano ricci e castani. Era una bella ragazza. Forse era la mia compagna di stanza.
“Tranquilla, anche la mia pesa” dissi ridendo “Piacere sono Ashley” aggiunsi io.
“Piacere Martina. La tua stanza è questa come vedo, la mia è quella accanto” disse lei ridendo “Allora siamo vicine” sorrisi.
Rimasi un po’ delusa quando mi disse che non sarebbe stata la mia compagna. Mi sembrava una ragazza normale e non una di quelle vanitose.
“Ora vado, devo sistemare tutto”aggiunse “Ci sentiamo” disse infine, poi entrò nella sua stanza.
Mi stava già simpatica quella ragazza, forse saremmo diventate amiche.
Sorrisi e feci lo stesso io, aprii la porta e mi ritrovai davanti...

Angolo Autrice
Ciao a tutti!
Ringrazio sempre quelli che hanno recensito, quelli che hanno messo la storia nelle ricordate, nelle seguite, nelle preferite!
Scusatemi, il capitolo è corto e non è bello. Il compagno di stanza voglio che lo scopriate nel prossimo capitolo (sono cattiva e.e) e quindi non sapevo cosa scrivere o aggiungere u.u
Mi raccomando recensite così posso aggiornare!