Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Darkry    15/10/2012    3 recensioni
L'amore a volte fa male, soprattutto perchè è pericoloso. A volte ci si innamora della persona sbagliata nel momento meno opportuno. E questo, è un guaio.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

44.  CLEARNESS

 

Attenzione: Ho postato questo capitolo insieme al 43esimo “Moonstone Blade”, vi avviso nel caso non l’abbiate letto ;D

 
 
I passi erano stati inghiottiti dal silenzio da un pezzo.
Angela scese dall’albero, confusa.
Doveva trovare quel pugnale.
Il fatto che Ryan le inviasse visioni o comunicazioni mentali voleva poter significare una sola cosa.
La Vampira stava perdendo il controllo su di lui.
Era il momento buono per agire.
La mente di Angela vagava confusa verso i colori circostanti.
Era una mattina cupa, le nuvole grigie ostacolavano i raggi del sole e si avvertiva dappertutto un sentore di pioggia.
Gli animali scappavano alle loro tane.
Anche Angela avrebbe dovuto seguire il loro istinto, ma sentiva che la fine di quella battaglia era vicina.
Una sensazione di cupa rassegnazione aleggiava dentro di lei.
Per giorni era stata ubriaca di odio, di rabbia, di disperazione, di amore.
Ma adesso non sentiva nulla.
Solo un gran prurito nel petto.
Come un bisogno impellente, come qualcosa che andava fatto e subito.
Aveva perso ogni cosa.
Ryan, suo padre, sua madre, i suoi amici, la sua vita.
Adesso sapeva che non c’era niente di importante se aveva perso tutte quelle cose.
La sua vita era inutilmente vuota, anche se il suo scopo nobile.
E vagava rassegnata in direzione dell’accampamento, l’odore di pioggia fine che aleggiava nell’aria, trattenuta dal vento, non ancora propenso a scatenare l’inferno.
Avrebbe ridato a Ryan la sua lucidità e avrebbe ucciso La Vampira, nella speranza di poter ricominciare a provare sensazioni vere, di poter ricominciare a sistemare i suoi errori.
L’erba bagnata le graffiava le caviglie e le punte dei capelli neri erano bagnate di umidità.
Il freddo si poteva tagliare con un coltello, ma scorreva leggero sulla pelle di Angela, come se fosse di pietra.
Gli occhi rossi della ragazza si erano fatti lucidi, tanto che sembrava che il sangue vi scorresse dentro e li alimentasse.
I primi segni di devastazione dell’accampamento erano più che visibili.
Enormi quadrati di terreno circondati da vegetazione, macchie scure di sangue sull’erba, terra bruciata e maledetta dove loro avevano riposato.
L’aria era freddissima e tagliava i polmoni e la pelle come mille lame di ghiaccio.
Una sferzata di vento schiaffeggiò Angela, portandole gli odori del campo.
La ragazza si lasciò cullare ad occhi chiusi dai profumi, dalle essenze e lasciò che il vento le raccontasse la storia di quella notte.
Immagini di fuoco e urla invasero la sua mente.
Confusione e visi macchiati di sangue.
La Vampira furiosa con un braccio proteso verso la foresta scura.
Una gran massa di vampiri che correvano in quella direzione, lasciando il campo quasi del tutto deserto.
Angela aprì gli occhi, mentre una lieve scia di oceano pepato le stuzzicava le narici.
Trovò Ryan nascosto dietro un carro, la folta vegetazione che lo mimetizzava quasi completamente.
Si premeva la testa tra le mani, le dita che affondavano nei capelli soffici, gli occhi cerchiati serrati, rughe di confusione che spaziavano sulla sua fronte.
Angela si avvicinò silenziosa a lui.
Non c’era bisogno di dire nulla.
Ryan sarebbe tornato.
Da solo.
Si accovacciò davanti a lui e gli prese le mani con delicatezza, accarezzandole con le sue.
Gli occhi verdi di Ryan si spalancarono e si posarono su di lei.
Il suo sguardo era così intenso e caldo che Angela avrebbe potuto sciogliersi nonostante il freddo che le mordeva la pelle senza risultati.
Una mano saettò verso il suo volto e Angela prese ad accarezzare il volto fresco di Ryan.
Le tempie tese, gli angoli degli occhi cerchiati, la guancia e le mascelle leggermente ispide.
Percorse con un dito la curva delle labbra piene e rosa, accarezzando con un polpastrello gli angoli che un tempo erano curvati sempre in un sorriso timido e seducente.
Angela avvicinò piano il viso al suo e continuò a guardarlo negli occhi, come se fosse la prima volta.
L’alito profumato di Ryan le fece rizzare i peli sulla nuca, per il piacere.
Non avrebbe mai rinunciato a lui.
Per nessun motivo.
Mai.
Ryan sospirò, piano, e socchiuse leggermente gli occhi, continuando a guardare Angela attraverso le ciglia bionde.
Le sue labbra rosse, gli occhi dello stesso colore, lucenti sotto la pelle pallida.
I capelli nerissimi, che le scendevano soffici sulle spalle e le accarezzavano il volto con le punte.
Ryan sbatté le palpebre un paio di volte, ancora stordito.
Improvvisamente si era ritrovato a vorticare in un mare di pensieri, ricordi, profumi, tatto, colori.
Ogni cosa l’aveva assalito insieme, lasciandolo scosso e confuso a riprendere coscienza di sé.
Aveva tutta la sua mente, ora.
Ma non sapeva, non capiva come muovere il corpo, dopo tanto tempo.
Guardò la sua mano, tra quelle di Angela e provò a muoverla, leggermente.
La guardò stupito mentre fletteva le dita una ad una e le stringeva e tendeva, mentre muoveva le braccia, mentre si toccava il petto, la faccia, il corpo.
I suoi occhi si posarono increduli e insicuri su Angela.
Lo guardava con quello sguardo così vuoto.
Eppure era tornata a salvarlo.
Lui.
Che non meritava nulla, dopo averla abbandonata.
Lui.
Che doveva averla ferita in ogni modo possibile.
I suoi occhi vagarono dagli occhi rossi di lei alle sue labbra, al suo corpo provato, ai vestiti stracciati che mettevano in risalto le cicatrici non del tutto scomparse delle torture alle quali era stata sottoposta.
Alle quali lui aveva assistito senza far niente.
Che lei aveva sopportato.
Per lui.
Ryan non lo credeva possibile.
Guardò ancora il suo volto, lo sguardo di lei che non si era mai staccato dal suo viso.
Le mani grandi di Ryan presero il volto di Angela, accarezzandolo con le dita ruvide.
Si gettò avido sulle sue labbra e Angela cadde sul terreno, sotto di lui.
Ryan si resse sulle braccia, mentre quelle di lei gli avvolgevano il collo.
Il suo profumo.
Quanto aveva sognato di risentirlo.
Le sue labbra morbide e salate che premevano su quelle di lui, finalmente.
Ryan le schiuse dolcemente accarezzandole la lingua con la sua, baciandola a fondo, gli occhi chiusi, i polmoni inebriati del suo profumo, la pelle che pizzicava per l’emozione.
La avvolse con le braccia, attirando il corpo morbido contro il suo e stringendo a sé la sua piccola donna.
-Ti amo. – le sussurrò tra le labbra, mentre lei sospirava, serena, e cercava un altro bacio.
-Ti amo anch’io.- mormorò lei, mentre le guance le si bagnavano di lacrime.
-Angela. – soffiò il suo nome come la più bella melodia del mondo.
Lo ripeté sul suo collo, tra i suo capelli, mentre baciava i suoi occhi, le sue mani, le sue braccia.
-Oh, Ryan. – il sussurrò le uscì rauco di singhiozzi, bagnato di dolore e sollievo, di felicità incredula e cauta.
Lui scosse la testa nell’incavo della sua spalla, mentre un paio di lacrime rigavano anche il suo volto.
-Angela. – Ryan si morse le labbra, facendo uscire alcune gocce di sangue.
-Perdonami amore mio, perdonami. Ti prego. Non andrò più via, non me ne andrò mai più, dovesse crollare il mondo, dovessi soffrire tutte le pene dell’Inferno, io non ti lascerò mai più rimarrò con te per sempre, per sempre. Cazzo io Ti Amo, TI AMO, ti amo e non smetterò mai di dirtelo, mai mai mai.
Io …
-Shh … - lo zittì dolcemente lei, sorridendogli lievemente.
-Ryan … anch’io ti amo. E se sono rimasta qui è stato solo per te. Per te amore mio. Per te. Ti amo anch’io. Tantissimo. Ho avuto tanta paura, mi sono sentita sola, tradita, ma ho capito che tu sei la cosa più importante che ho. L’unica. L’unica.
-Potrai mai perdonarmi per tutto il male che ti ho fatto?-le chiese lui alzando lo sguardo.
Angela gli accarezzò la schiena muscolosa e gli sorrise piano, prima di avvicinarsi a lui e posare un lungo bacio umido sulle sue labbra.
-Tu sei il mio cuore che batte. L’unica cosa che mi fa sentire viva.
 

 

* WHAWAIEAH !


Tadààà !! :D
Sparaflashati?? ;D
Allors, all’inizio mentre lo scrivevo credevo che questo sarebbe stato l’ultimo ma poi ho deciso di spezzare a questa frase fattizza. (?)
Modestia andata a farsi fottere così come la mia finezza che non è mai esistita xD
Ehm, vediamo, credo che scriverò un altro capitolo un po’ “oh cazzo, oh cazzo, oh cazzo”, poi il bellissimo finale da “oh fica, oh fica, oh fica” (* me pazza che sclera e cerca di non darvi spoiler ;p *).
-Scusate la mia grezzaggine-
Ma pubblicherò forse un paio di capitoli in più, quindi il finale CENSUREEED!!!
Okay fate finta che sia così: scriverò qualche altro capitolo tipo 4 (cifra indicativa) di cui i primi due (mi auguro) saranno da mozzare il fiato.
Poi col fiato mozzato, leggerete gli altri (spero) e spero che vi piacciano anche se ce l’avrete a morte con me.
Muahahahahah!!
Forse.
No.
Perché non si sa mai.
A qualcuno potrebbe anche far piacere chissà. O.o
Occhey la smetto di scrivere cose che non capirete mai e poi mai e che fate meglio a saltare completamente e CIAO, prima che sparo altre cazz**e!
Bacioni e che la buona sorte sia sempre a vostro favore,
Kry
:3
<3
 

ORDER OF THE PHOENIX *

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Darkry