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Autore: nerdgirl    28/04/2007    5 recensioni
Harry viene avvelenato durante le feste dell'estate da mangiamorte,il veleno avrebbe dovuto farlo tornare più giovane di dieci anni, ma qualche cosa va male e lui si ritrova più vecchio di dieci anni. Severus Snape lo trova...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The secret guardian angel

The secret guardian angel

di nerd-girl

tradotto da Bran of Hell

cap. 32-Inferno a Hogsmeade

 

Sembrava come se la primavera fosse giunta negli altopiani scozzesi. Con l’alba di marzo, la neve aveva lasciato la terra e i fiori avevano incominciato a germogliare nelle aiuole. Tutto questo aiutò il buon umore di Harry. Il suo addestramento d’animagi era tutto ma completo; era giunto a due-tre secondi per cambio. Harry aveva prestato a Ron il libro con cui aveva cominciato e iniziato a leggere un più avanzato prestatogli da Severus. Non che n’ebbe più bisogno davvero, ma era buono tenerli come un incentivo per continuare a praticare.

La sua relazione con Sev stava andando bene. Era ufficiale, lui, era nel pieno getto d’amore. Harry aveva il desiderio di gridarlo dalla torre più alta a Hogwarts, ma sapeva che quello non era pratico, così si trattenne. Ma non lo fermò dal volerlo fare. I due riuscirono a passare insieme almeno una sera a settimana. Non era molto, ma capiva che per ora doveva fare. Dopo tutto, un poco era meglio di nulla.

Durante le sere spese insieme era quando, i due, trovarono conoscersi su un livello più personale e profondo. Harry stava imparando tutto sulla storia di famiglia di Severus, la sua infanzia, e la  relazione con suo padre e madre. Finalmente, Harry, aveva trovato il coraggio per chiedere come mai lui fosse così ricco, quando suo padre aveva perso molta della sua fortuna. Sembrò che Severus era responsabile della scoperta di molte delle pozioni più popolari del mondo magico. L’elenco era impressionante. Veritaserum era una, quale il ministero usò in tutte le sale d’udienza e doveva pagarlo per aver il diritto di farlo come Severus aveva messo una protezione su di lui. Da quello che capì Harry, era come il brevetto muggle. Severus creò anche una pozione di fertilità molto popolare; quale secondo lui, era la marca più venduta nel mondo magico. Se desideravi diventare incinta, si beveva questa prima ed ecco fatto! C’erano molte altre di cui Harry non aveva mai sentito prima.

Harry aveva parlato molto della propria infanzia a Severus e come avesse speso molto del suo tempo a scuola nel correre e nascondersi da Dudley e la sua banda, ed ecco perché lui non aveva amici muggle. Severus gli disse che doveva rivisitare la sua vecchia scuola ed i suoi primi compagni di classe quando si era laureato per dire ciao. Quando Harry lo informò che la sua famiglia aveva detto ad ognuno che lui frequentò la Scuola San Brutus per Ragazzi Incurabilmente Criminali, fece piangere dal ridere il più vecchio uomo. Generalmente, le cose tra loro erano buone e lui era felice.

L’unica cosa che viziava il suo buon umore, era che il mese prossimo doveva andare a vedere di nuovo McGonagall per un altro discorso su carriere. Dopo averle fatto una promessa di lavorare sodo sui suoi studi per diventare un Auror, stava sentendosi colpevole. Non desiderava più seguire quel percorso, non che non l’attirasse, non voleva solo spendere il resto della sua vita che insegue i maghi cattivi quando aveva speso la maggior parte della sua vita lottando contro il peggiore dei maghi. Voleva fare qualcosa di più effettivo, non aveva solo ancora deciso cosa. Aveva ancora un poco di tempo per decidere, prima dell’incontro con McGonagall.

 

********************

 

Severus stava facendosi strada al primo piano per vedere il suo collega ed amico, Minerva McGonagall. Aveva sentito rumori che fosse probabile che qualcosa succedesse in Hogsmeade oggi. Aveva già parlato delle sue paure con il Direttore, ma l’uomo credeva che fosse meglio far vivere i bambini una vita normale come possibile. Severus poteva vedere il punto di vista del vecchio uomo, ma non alleviò il nodo nel suo intestino. Probabilmente stava preoccupandosi per nulla, ma la sua mente sarebbe più tranquilla se Minerva fosse su guardia. Severus arrivò al suo ufficio, bussò, ed attese ammissione.

“Avanti.”

Severus entrò e si sedette al posto verso cui lei stava gesticolando. “Minerva, un momento se puoi.”

“Chiaramente, Severus. Cosa c’è?”

“Credo che tu sia il chaperon per il viaggio a Hogsmeade di oggi, vero?”

“Si, Severus, c’è qualche problema?”

“Nulla solido, solo qualche rumore, ed un cattivo presentimento.

“Come?”

“Solo il sentimento che il Lord Oscuro abbia una piccola sorpresa progettata. Potrei aver torto, ma fammi il favore e tieni un occhio vicino a Potter ai suoi amici.”

“Hai parlato ad Albus di questo?”

“Si, ma lui crede che non possiamo lasciar dominare le nostre vite da rumori e paure. Ha un punto,tuttavia non mi fa sentire meglio.”

“Capisco. Terrò un occhio su Potter ed i suoi amici, mi assicurerò che stiano sulla strada principale e non vaghino via.

“Grazie, Minerva. Mi sento meglio nel sapere che sarai più vigile.”

“Chiaramente, Severus. Non vorremo che qualcosa accada al sig. Potter, no? Specialmente tu!”

Severus elevò un sopracciglio in oggetto. “Che cosa stai implicando precisamente, Minerva?”

“Nulla, Severus, assolutamente nulla.”

“Davvero. Buon giorno, Minerva.”

“Ti auguro una buona giornata, Severus.”

Severus lasciò il suo ufficio, sapeva quello che stava argomentando, ma rifiutò di abboccare all’esca. Non darebbe nessun commento su ciò che stava seguendo tra lui e Harry. Pensava che fossero solo i loro affari, e che gli altri dovrebbero tenere i loro nasi lontano dai loro affari.

 

****************

 

Harry stava aspettando con Hermione e Ron per ricevere il via libera da Filch così da poter lasciare il castello per il giorno. Si erano messi d’accordo per incontrarsi con Luna, Ginny ed alcuni altri dopo pranzo, per qualche burrobirra e Harry, non vedeva l’ora di ottenere insieme ad alcuni del DA.

“Così, dove andiamo prima?” Chiese Ron come camminavano verso i cancelli principali.

“Devo andare a Gladrags a prendere dei nuovi pantaloni, camice e altre cose. Quello, è tutto quello che realmente devo fare. Disse Harry.

Anch’io devo visitare Gladrags e devo andare anche all’Ufficio della Posta per spedire di nuovo dei pacchetti a mamma e papà. Che ne dite della sig.ra Puddifoot per pranzo dato che si trova accanto a Gladrags?” Chiese Hermione ai ragazzi.

“Sembra buono per me, Mione. Harry, per te va bene?”

“Sicuro, Ron. Sembra un buon piano.” I tre si diressero nella direzione di Gladrags seguiti discretamente da Minerva McGonagall.

 

****************

 

Dopo una visita riuscita all’Ufficio della Posta e Gladrags, i tre erano andati dalla sig.ra Puddifoot per un pranzo divertente. I tre avevano commentato a quanto la giornata era sembrata come i vecchi tempi, con solo loro tre appendendo fuori. Gli amici fecero anche un patto che, una volta avevano lasciato la scuola ed avevano trovato le licenze di apparizione, s’incontrerebbero una volta alla settimana per godere della società degli altri due.

Dopo pranzo, fecero di nuovo un viaggio in giù la strada principale, verso i Tre Manici di Scopa. Si fermarono da Zonko, così da controllare sulla competizione per Fred e George ed a Honeydukes per far provviste di approvvigionamenti se una sessione estemporanea di maldicenza su Malfoy dovesse presentarsi e non erano capaci di arrivare alle cucine. Harry aveva chiazzato del cioccolato caramellato e non resistè a comprarne un po’, sapendo che Sev li avrebbe amati.

Si avviarono poi verso i Tre Manici Di Scopa, dove immediatamente videro i loro amici e li congiunsero nell’angolo che avevano occupato a forza. Il gruppo passò la prossima ora pettegolando su tutti e gustandosi delle burrobirra. C’era un atmosfera piacevole, rilassata, nel pub e tutti stavano godendolo. Anche Malfoy e la sua banda non provocarono guai, anche se Ron aveva menzionato come fosse sembrato troppo soddisfatto quando era andato via un’ora fa. Harry gli disse per ignoralo, come non era nulla di più di un marmocchio guasto che non era stato invitato alla festa.

Dovevano essere circa le cinque del pomeriggio quando tutti sentirono McGonagall chiamare fuori che era ora di ritornare a Hogwarts dato che la cena sarebbe servita in un ora e, loro non lo vogliamo fallire. Con un poco di borbottare, tutti insieme assentirono e si alzarono dal conforto dei loro posti per lasciare il pub.

 

*******************

 

A causa del rumore generale fuori del pub, tutti mancarono il rumore fino a che uno degli studenti gridò alla vista del suo amico che cadeva a terra. Un momentaneo silenzio ruppe nella strada. Minerva corse dallo studente a terra ed osservò le figure che avanzavano verso gli studenti.

Immediatamente Harry avvertì la magia scura di Voldemort nelle figure che si avvicinavano. “Correte!” Tutti lo fissarono come se fosse un idiota. “Ora, l’esercito di VOLDEMORT!” Quello fece tutti iniziare a gridare, ma portò anche il risultato desiderato, come gli studenti iniziarono a correre.

“Tornate tutti a Hogwarts! DA ascoltate! COLIN, SUSANNA, LAVANDER, PARVATI, RON, HERMIONE, LUNA, GINNY E NEVILLE CON ME, IL RESTO DI VOI SI ASSICURI CHE GLI STUDENTI RITORNINO DENTRO LE CUSTODIE DI HOGWARTS! Ora andate!” Gli studenti lo rispettarono. Il resto del DA corse con gli studenti e si preparò per la battaglia.

“Signor Potter, che cosa, nel nome di Merlino, sta facendo?” Gridò McGonagall al ragazzo.

“Sto dando alla maggioranza degli studenti un’opportunità di uscire vivo da qui. Se io ho ragione, quelle persone sono l’Esercito Forzato di Voldemort!”

“Lei dovrebbe correre!”

NO! Se corriamo tutti, saranno colpiti più, se creiamo una linea di difesa, il resto riuscirà a fuggire. Poi, possiamo fare una corsa anche noi.” I primi malocchi erano già stati gettati e stava avviando ad essere una piena battaglia. La maggior parte di questo esercito non era stato addestrato pienamente, fortunatamente per il DA, ed era capace solo di gettare alcune maledizioni sporche. “DIVIDETEVI IN TRE E GUARDATE L’UN PER L’ALTRO! RON, HERMIONE E NEVILLE CON ME. ORA ANDATE!”

“Harry, noi siamo qui.” Gli disse Ron.

“Ron, alla mia sinistra; Mione, alla mia destra; Neville, guardami le spalle.

“Amico, un gruppo è andato a sinistra, l’altro gruppo è andato a destra. Quello ci lascia con quello nel mezzo.”

“Tipico!”

“Signor Potter! Devo insistere che andiamo tutti via!”

“Professore, con tutto il rispetto dovuto, o resti e lotti o trovi l’inferno fuori del mio modo!” Ron sembrò entusiasmato che Harry aveva avuto il coraggio per parlare ad un insegnante in tale maniera. Hermione sembrò mortificato, e gettò uno sguardo di scusa nella direzione del suo insegnante, Neville appena sorrise a lei.

 

**********************

 

Colin, Ginny e Luna avevano preso il lato sinistro della strada e stavano usando attualmente l’angolo dei Tre Manici di Scopa come una copertura. Ginny aveva menzionato agli altri due come codardo era correre dentro, chiudendo le porte a chiave, lasciando il resto della gente fuori al pericolo. Avevano offerto fuoco di copertura a Susanna, Lavender e Parvati per arrivare all’altro lato della strada. Come presero parte alla battaglia, tutti e tre avevano notato che c’era qualcosa di strano circa questi mangiamorte. Pressoché era come se fossero capaci solo di movimenti goffi. La qual cosa, non li fermò dal dover scansare malocchi seriamente cattivi.

 

************************

 

Luna era sotto il fuoco pesante di due mangiamorte e gli altri due non potevano aiutarla, dato che erano occupate. Stava spremendosi il cervello per un’idea quando i suoi occhi precipitarono sul segnale del pub, ed ebbe un’ispirazione. A bassa voce, disse un Fascino che Tronca al segnale che avviò a precipitare, un Wingardium Leziosa rapido ed il segnale stava stando a galla nell’aria. Lei diresse il segnale di pesante legno per colpire uno dei due assalitori nella testa, come lo faceva, gli altri si voltarono e trovarono il colpo in piena faccia ed entrambi caddero a terra. Colin si voltò e alzò i segnale di ok.

 

*******************

 

Susanna, Lavender e Parvati erano sull’altro lato della strada ed avevano raggiunto l’angolo della piccola strada che conduceva alla Stamberga Strillante. Le tre ragazze, immediatamente  dovettero difendersi come quattro mangiamorte si fecero strada cercando di arrivare la lato della piccola strada che loro stavano bloccando.

“Perché hanno usato portkey per arrivare qui?” Chiese Susanna alle altre due ragazze. Lei era il fianco sinistro nella loro formazione, era quello che Harry aveva definito come il più effettivo.

“Non lo so! Pensavo che mangiamorte apparissero.” Una voce alla destra rispose. Era Parvati.

Che importa?” Disse Lavender dalla sua posizione centrale.

“Solo curiosa, tutto qui.” Borbottò Susanna, che si era unita al gruppo solamente per entusiasmare Neville.

Uno di loro stava venendo direttamente verso Lavender; la ragazza elevò la bacchetta e disse la prima cosa che le venne in mente, “Istupidisca. L’assalitore volò indietro e colpì la terra, ma ancora stava muovendosi. “Piantala di muoverti idiota, uhmm Petrificus Totalus.” Il corpo del mangiamorte andò rigido e si gelò. La ragazza sorrise.

 

***************************

 

Minerva era indecisa su cosa fare. La maggioranza degli studenti era ritornata a Hogwarts, con buona speranza elevando l’allarme, dato che l’aiuto di Albus, Filius e Severus, sarebbe realmente gradito. Anche se lei dubitò che Severus potesse venire, col rischio di far saltare la sua copertura. Era una vergogna, lei aveva testimoniato a quello che succedeva a qualcuno che era sulla fine ricevente di uno dei suoi malocchi. Non era una bella vista.

Minerva stava acquattandosi accanto al corpo di Peter Jones, il ragazzo sfortunato per essere colpito. Il giovane era in bisogno d’attenzione medica e alla svelta. Bambini della sua età non potevano maneggiare il dopo effetto del Cruciatus Curse molto bene. Poi, aveva il problema aggiunto dei tre gruppi di studenti che le avevano disubbidito e seguito Potter in battaglia. Non sapeva quello che l’aveva importunata di più, il fatto che Potter li condusse in battaglia o il fatto che il resto della città li aveva lasciati da soli. Per la causa di Merlino, questi erano bambini e le streghe e maghi pienamente addestrati erano fuggiti piaccia piccoli razzi ignoranti.

La donna era in difficoltà, aveva spedito scintille per dare a d Albus un primo avvertimento che qualcosa era andato male dopo che Potter l’aveva rampognata. Rampognata! Quel ragazzo stava spendendo definitivamente troppo tempo con Severus e se loro ottenessero fuori di questo illesi, punti di casa sarebbero presi!

Minerva guardò come il gruppo della sig.na Ginny Weasley sembrava stessero contenendo bene. Erano riuscite a mettere fuori tre del gruppo degli assalitori, due di loro da una mossa ingegnosa della sig.na Lovegood. Il gruppo sull’altro lato della strada sembrava stesse maneggiando adeguatamente; avevano messo fuori uno e stavano tenendo altri tre occupati. Il gruppo di Potter sembrava essere quello in più difficoltà; erano avanzati su approssimativamente dieci mangiamorte. Doveva stare con lo studente ammalato o aiutare Potter?

 

***************************

 

Harry ed il suo gruppo stavano ottenendo da tutti i lati; collettivamente, finora avevano bussato fuori tre dell’esercito che avanza. “H-Harry, due vengono da d-dietro.”

“Tienili occupati, Neville.”

O-Ok, Harry.” Neville era nervoso ma orgoglioso. Il ragazzo era determinato non deludere Harry. Lui l’aveva scelto per congiungere il suo gruppo perché credeva in lui. Neville era molto più fiducioso dopo la battaglia al Settore dei Misteri, ed aiutò avendo la sua prima vera bacchetta e non quella di suo padre. Questa funzionava molto meglio per lui. Il ragazzo si rese conto che il tempo per pensare era su quando due mangiamorte avevano aguzzato le bacchette diretto a lui. Sentì uno di loro mormorare una maledizione verso di lui. “Protego.” Neville eresse uno scudo, non era possibilmente il più grande scudo conosciuto al genere dei maghi, ma faceva il suo lavoro e sufficientemente deviò il malocchio. “Petrificus Totalus.” Uno degli assalitori andò a terra con un forte tonfo. “Istupidisca.” Tentò di colpire l’altro ma questi lo scansò facilmente. “Dannazione.” Borbottò tra se.

Harry, Ron e Hermione stavano affrontando l’assalto furioso della fronte. Erano in minoranza e lo sapevano. “Harry, ordina a tutti per riunirsi di nuovo.

“Ron?”

Simo numericamente inferiori, così la nostra prossima mossa deve essere tattica. Richiama i gruppi di Ginny e Lavender e falli ritornare verso scuola. Se si muovono rapidamente dovrebbero riuscire a passare le custodie. Se noi ci muoviamo lentamente, arriveremo più vicino alle custodie senza che lo notino, e a Dumbledore, il nostro pezzo più forte!” 

“Va bene. Neville, hai sentito?”

“Si. Istupidisca. Spiacente!”

Vai a dire al gruppo di Lavender di ritornare, Hermione ti coprirà. Ron, tu parla a Ginny e io ti coprirò. Digli di prendere anche Peter con loro.”

“Capito.” Ron si diresse verso sua sorella per dirle del nuovo piano.

“Va bene, Harry.” Neville andò ad informare l’altro gruppo, evitando attentamente un malocchio che era stato sparato verso di lui.

Relashio.” L’assalitore di Neville fu sommerso in calde scintille ardenti e lui, fuggendo, gridò. “Non lo sapete, che i bambini non dovrebbero giocare con il fuoco?”

“Grazie, professore.” Hermione si girò brevemente per ringraziarla. Stava avendo qualche difficoltà con tutti che puntavano malocchi a Neville.

“Prego, sig.na Granger.”

 

***********************

 

Minerva si era unita al piccolo gruppo di Harry. Non poteva lasciarli da soli a sostenere l’urto del gruppo principale dei nemici. La donna notò Ron weasley che ritornava al gruppo, brevemente seguito da Neville Longbottom. Vide il gruppo dei più giovani dirigersi verso la scuola e prendere Peter con loro; solamente alcuni dei mangiamorte li seguì. Normalmente lei penserebbe che tale comportamento sia strano in battaglia, ma calcolò che il vero premio era di fronte  a lei nella forma di Harry Potter.

Separatamente dal suo solito desiderio di tenere i suoi studenti al sicuro, chiese a Merlino dell’aiuto addizionale con tale situazione. Aveva fatto una promessa a Severus che avrebbe guardato dopo Harry Potter per lui. Non era cieca; poteva tranquillamente affermare che c’era qualcosa tra i due. Quello che precisamente, e come profondo fosse, non era sicura. Non aveva visto Severus felice come ora da parecchio tempo e, se era nelle sue capacità, l’aiuterebbe a restare così. Anche Harry sembrava più felice quest’anno, e se voleva dire che lei doveva avere un occhio cieco al fatto di lui che strisciava fuori del suo dormitorio per spendere un poco di tempo nelle prigioni sotterranee con Severus, non lo fermerebbe. Nella sua opinione, entrambi i ragazzi meritavano un poco di felicità e conforto nella loro vita. “Qual’è il nostro piano?” Immaginò che poteva come bene chiedere, da quando sembrava non avere autorità su loro, per il momento.

“Dobbiamo cercare di ritirarci lentamente, per attirarli più vicino alla scuola e alle custodie.

“Grazie sig. Weasley.” Non era un cattivo piano; indovinò che doveva fare, come a questo momento preciso c’era poco altro. Se avessero girato la schiena ai mangiamorte, senza dubbio la battaglia finirebbe in pochi secondi.

 

*************************

 

Il sangue di Harry stava pompando nelle sue vene ad una percentuale allarmante. La sua adrenalina era adesso così alta che avrebbe avuto bisogno di una pozione che calma fermare lo scuotimento che stava provando. La sua rabbia stava sorgendo pericolosamente al momento, non all’esercito a cui era stato fatto il lavaggio del cervello che tentava di rapirlo, ma a Voldemort per fare questo. Lui avvertiva ogni maledizione che lanciava a questi bambini nella propria anima, erano solo mediamente nove e dieci anni al massimo. Era ammalato, guardare bambini così giovani gettare il Cruciatus Curse. Era moralmente sbagliato. Harry scansò di nuovo un altro Malocchio Vincolante e gettò un Fascino di Confundus, guardando il destinatario andarsene nella direzione opposta. Un forte suono a non più di quattro-cinque metri di fronte a lui, spedì un sentimento misterioso al suo stomaco. Come alzò lo sguardo, la sua testa esplose con dolore e precipitò alle sue ginocchia, pungente la propria lingua come rifiutò di gridare.

“Felice di vederti di nuovo, Potter!” Voldemort aguzzò la bacchetta su Harry. “Emoveo Dissimulo Cassus Aevum.”

Harry, ancora una volta fu circondato nel bagliore d’arancia dell’incantesimo e la sua pelle provò la sensazione di allungamento. Una volta l’incantesimo finì di lavorare, un ventisettenne Harry Potter s’inginocchiò sulla terra. Alcuni aneliti dai suoi amici lo riportarono al presente.

“H-Harry, per favore, dimmi che quello non è Tu-sai-chi.” Disse Ron in una voce leggermente stridula.

“Merlino!” McGonagall bisbigliò dietro a lui, sentendo anche Neville strillare.

“Vo-Voldemort!” Disse Hermione in costernazione e paura. La parte del cervello di Harry che stava prendendo felicemente una festa in qualche luogo nelle Bahamas ed ignorando questo intero episodio, comprese che era la prima volta che i suoi amici davvero avevano visto Voldemort in carne e ossa!

“Correte.” Disse Harry.

“No! Noi vogliamo aiutarti.” Fiducia in Neville per ancora una volta trovare il suo coraggio al massimo momento inopportuno, pensò Harry.

V-V-Voldemort!” E Hermione per eccitare fuori, tipico! Poteva qualsiasi altro andare male?

“Granger? Si, ho sentito di te. Come osa un piccolo sangue-sporco dire il Mio Nome!” Gridò Voldemort alla ragazza. “Crucio!”

Hermione rilasciò un grido orripilante e precipitò a terra. Harry immediatamente saltò su. “No!” e corse al cattivo mago. Ron raggiunse Hermione e saltò di fronte alla maledizione spedita alla ragazza. Ron gridò per un secondo finché Harry si scontrò col fianco di Voldemort e lo costrinse a rompere l’incantesimo.

“SCAPPATE, ORA!”

“Potter, non possiamo lasciarti.” Gli gridò McGonagall.

“ABBIA FIDUCIA IN ME, ANDATE!”

E loro lo facevano. Se non fosse tale momento pauroso, sarebbe stato divertente. Ron stava trascinando Hermione, Neville stava trascinando Ron e McGonagall stava trascinando tutti e tre loro. Ron stava di nuovo lottando. “No, io non lascerò Harry da solo. HARRY!”

“RON, VAI. IO POSSO CAVARMELA, VAI.”

“Non questa volta, Potter, non c’è via di fuga per te. Nessun Dumbledore per proteggerti e nessuna madre sangue-sporco per morire al tuo posto.”

“Penso di no, Riddle.” Harry doveva farlo parlare, cosa che non era facile quando la tua testa sta minacciando di esplodere. Aveva bisogno di comprare tempo per i suoi amici, perché potessero fuggire.

“Come osi chiamarmi con quel nome, sporco mezzosangue.

“Prende uno per riconoscerne uno, Tom Marvolo Riddle. Com’è il caro, vecchio papà?” Sembrava che lavorasse, anche se poteva essere pericoloso far incazzare un cattivo mago già adirato.

“Morto, come sarai tu presto.”

“Si, la maledizione mortale non ha lavorato, l’ultima volta che l’hai provata su di me, non è vero? O forse potremmo andare di nuovo per l’intera cosa del Priori Incantatem. Neppure quello ha lavorato molto bene, vero?”

“Io ti schiaccerò. Nessuno mi parla in tal modo. Crucio.”

Harry corse. Doveva sperare di aver dato abbastanza tempo ai suoi amici. Non poteva lottare contro Voldemort e sperare di vincere, non quando era così adirato. Harry corse veloce come poteva verso i Tre Manici di Scopa e si nascose dietro ad un muro. Harry sentì Voldemort dare ordini al suo esercito. Dai suoni di lui, tutti ma cinque o sei ritornavano via portkey al feudo, i rimanenti, dovevano congiungerlo nella caccia a Harry. Harry doveva concentrarsi e chiarire la sua mente, altrimenti il piano andrebbe a vuoto e lui morrebbe. Harry poteva sentire il cambiamento agli orli della sua mente ed il desiderio di in piedi su quattro zampe diventare molto forte. Quando aprì gli occhi, gli occhi erano all’altezza di un grande gatto. Harry non aveva mai percorso una così grande distanza nella sua nuova forma prima, e sperava che gli riuscisse.

Era tempo di spettacolo. Era ora per correre. Per tenere Voldemort inconsapevole della sua nuova abilità, doveva ritornare alla scuola dalla Foresta Proibita. Harry uscì allo scoperto ed iniziò a dirigersi all’orlo della foresta. Harry poteva sentire Voldemort gridare ai suoi seguaci che lui doveva aver corso verso la foresta. Merda! Perché il cattivo mago doveva anche essere un cattivo genio? Harry iniziò a correre, la sua nuova forma che gli aveva dato l’abilità di correre più veloce che in forma umana, ma era duro concentrarsi sulla direzione mentre la testa ancora sentiva un dolore dissecante. Paura gli fece mantenere la corsa.

“Trovate il marmocchio! Non è potuto andare lontano.” La voce stava diventando lontana, ma non abbastanza per la sua simpatia. “POTTER, IO TI UCCIDERO’!”

Con buona speranza, non oggi, pensò Harry. Il giovane era consapevole di far molto rumore nel sottobosco e lasciando una buona pista da seguire dietro se, ma non era preparato per aspettarlo fuori nella foresta. C’erano molte cose che l’ucciderebbero felicemente se stesse fermo. Col suo nuovo udito sensibile, poteva sentire non lontano alla sua destra due dei mangiamorte. Harry sperava solo che la loro giovane mentalità li lasciasse per esser spaventato. Dopotutto lui era quasi dieci anni più vecchio, parlando biologicamente, poi erano nella foresta che ancora lo spaventò a morte.

Harry poteva vedere la scuola, stava arrivando sempre più vicino. Il suo cuore stava correndo come impazzito ed era stanco, ma la sua adrenalina e paura lo aiutarono a continuare. Così vicino! Poteva quasi assaggiarlo, pressoché sentirlo. Harry poteva sentire Voldemort che gridava in qualche luogo dietro a lui, frustrato. Pressoché là, pressoché là, divenne il suo mantra, come le gambe stanche protestavano contro la corsa. Come giunse alle custodie della scuola, avvertì una spazzolata contro la sua pelliccia, ma non fermò dal correre. Harry aveva bisogno di essere in qualche luogo in cui si sentisse sicuro.

 

************************

 

Harry scoppiò attraverso le duplici porte ancora in forma di gatto e corse per tutto quello che valeva, Harry sentì alcuni aneliti e grida dagli amici studenti mentre si tuffavano fuori del suo modo. Sentì anche Dumbledore mormorare qualcosa su gatti dispersi. Le zampe stavano bruciando dalla continua corsa, ma non gli importava. Tutto quello che lui voleva era giungere alla sua destinazione. Harry corse lungo i corridoi alla piena velocità e altri studenti gridarono alla sua vista. Ad Harry non interessava mentre continuava a ripetersi il suo mantra: pressoché là, pressoché là!

 

*************************

 

Severus era alla sua scrivania che correggeva delle carte. Attualmente stava osservando alcuni studenti che hanno preso pozioni seriamente e desideravano frequentare classi addizionali. Severus non badava troppo insegnare a questa classe. Era una piccola classe di soli nove studenti che desideravano imparare la vera arte che era la creazione di una pozione. Era anche solo una volta per mese, così che non prendeva troppo del suo tempo libero. Sentì delle grida ed una confusione generale provenire dal corridoio della sua classe. Si alzò dalla scrivania per andare a investigare; gli Slytherin, generalmente, non facevano tale rumore, temendo la sua collera. Come si avvicinò alla porta della classe le grida sembravano ottenere più vicino, facendolo un poco nervoso e facendogli prendere la bacchetta.

Severus aprì la porta per vedere un qualcosa di pelliccia nera che corre oltre lui alla piena velocità. La cosa tentò poi di fermarsi vicino alla sua scrivania. Non stava facendo un buon lavoro; le sue zampe ed artigli scivolarono sul pavimento di pietra. Davvero, sembrò piuttosto comico, ma non si permise di ridere di fronte agli studenti. Era anche preoccupato di quello che poteva aver spaventato cos’ tanto Harry che corse a lui in questa forma. Poi il grande gatto si lanciò sotto la sua scrivania e rimase nascosto là.

La sua mente stava funzionando febbrilmente, doveva trovare una scusa credibile, avere una grande pantera nera che corre nella sua classe e nasconde sotto la sua scrivania non era un avvenimento comune e di cui non preoccuparsi. “Ah, professor Snape. Vedo che ha un gatto selvatico intrappolato nella sua classe. Severus si girò a vedere Albus che stava in piedi sulla porta della classe, con espressione seria sul viso ma il solito scintillio negli occhi.

“Così sembrerebbe, Direttore.”

“Bambini, penso che sia meglio se ci lascia prenderci cura del nostro piccolo problema. Per favore lasci quietamente la classe, per non provocare ulteriormente l’ostilità dall’animale. I bambini si alzarono quietamente dai loro posti e lasciarono la stanza come rapidamente possibile, senza fare il minimo del rumore. Quando la stanza era vuota, Albus chiuse la porta a chiave e gettò molti fascini di silenzio.

Severus si avvicinò alla scrivania per controllare su Harry. Si acquattò in giù, così che potesse vederlo meglio. Ciò che vide causò la sua preoccupazione per aumentare esponenzialmente. Harry era ancora nella sua forma di gatto, arricciato in una palla impossibilmente stretta nell’angolo, scuotendo. Occhi verdi e penetranti si alzarono verso di lui, Severus allungò una mano per incoraggiarlo ad uscire, ma tutto quello che Harry faceva era avvicinarsi un poco e strofinarsi contro la sua mano. In circostanze normali sarebbe un vero gesto dolce, ma questo era qualsiasi cosa ma normale.

Severus si alzò come Albus attraversò la stanza e battè leggermente sulla scrivania. “Harry, ora puoi uscire.” Silenzio era l’unica risposta.

“Albus, desideri spiegarmi quello che è successo?” Il tono era un poco aspro, Severus lo sapeva, ma non gli importava. Voleva risposte.

“Harry, per favore esci. Ora sei al sicuro.” L’incoraggiò il Direttore.

“No,” fu la replica dall’ora Harry umano.

“Albus.” Disse Severus, da tra i denti stretti.

“Avevi ragione, Severus.”

“Solitamente lo sono, ma prego, su cosa era questa volta?”

“Voldemort ci attaccò in Hogsmeade.” Disse la voce avviluppata da sotto la scrivania.

Severus era in un silenzio scioccato, e quello non succedeva spesso. “Se n’era a conoscenza, perché ci permise di andare?” Chiese Harry, ancora occultato dalla scrivania.

“Harry, era solo un rumore. Non possiamo far dettare le nostre vite dai possibili movimenti di Voldemort. Disse Albus al giovane.

“Saremmo potuti morire!”

Ma non è successo. Le tue azioni rapide hanno fatto tornare tutti vivi, con solo alcuni tagli e graffi che la sig.ra Pomfrey può riparare tranquillamente. Per favore, esci, Harry, abbiamo bisogno di parlare.

NO. Non oggi. Non posso. Domani.”

“Bene, Harry.”

“Come sono Ron e Hermione? Oh, e com’è Peter?”

“Stanno bene. Puoi andare a vederli, se vuoi.”

“Voglio, domani.”

Va bene, Harry, ora ti lascio con Severus. Vieni a cercarmi se hai bisogno di parlarmi.

“Va bene, Direttore.”

Severus guardò come Albus scongiurò una grande gabbia coperta da un drappo e lascia la stanza. Lo sentì dire agli studenti che avevano catturato l’animale e che lo rilascerebbero di nuovo nella foresta. Severus si acquattò in giù dalla sua scrivania. “Uscirai o dovrò trovare un topo da farti inseguire, per trovarti fuori da là?”

Lo vide sorridere un poco. “No, uscirò.” Severus porse la mano a Harry che la prese. Harry strisciò fuori e dritto nelle braccia di Severus, dove lo contenne per molto tempo in uno stretto abbraccio.

 

Traduzione latina:

Emoveo Dissimulo Cassus Aevum-Rimuovi il travestimento.   

  
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