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Autore: stardream    15/10/2012    4 recensioni
La storia è ambientata a Konoha dopo la Quarta grande guerra ninja, esattamente un anno dopo la sua fine. La determinazione di Naruto alla fine ha riportato Sasuke a casa... ma la vita non è più la stessa. Sentimenti inaspettati sono emersi con il passare del tempo nell'animo dell'orgoglioso Uchiha, ma il passato non può essere cambiato... o, almeno, così sembra
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tsunade, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Chiedo scusa per l’immenso ritardo, ma gli impegni all’università e altre faccende mi hanno tenuta davvero occupata. Spero di riprendere il solito ritmo al più presto.
Ringrazio Ryanforever GiuliaIsNotOk, SaNaYa e tutti coloro che mi seguono ancora.
Baci baci e buona lettura.
 

 
 




 
 
 
 
Continuai a stringerla in quell’abbraccio fino a quando le lacrime cessarono di rigarle il volto. Spostando lo sguardo lungo la stanza in cui ci trovavamo, notai immediatamente i volti perplessi dei miei compagni … era il tempo di dare loro delle spiegazioni perché ora ne ero sicuro, potevo fidarmi di loro, loro che mi erano stati accanto e che stavano in tutti i modi cercando di aiutarmi.
Mi allontanai di qualche passo, le mani ancora unite a quelle di Ayane. Era cambiata tantissimo, proprio per quello non l’avevo riconosciuta subito; ormai era una donna e non l’avrei lasciata più sola, era tutta la mia famiglia e l’avrei protetta sempre.
Mi voltai verso gli altri pronto a rispondere alle domande che ero certo sarebbero presto arrivate ed il mio sguardo si perse in due occhi scuri. Non mi ero ancora reso conto di quanto fossero belli gli occhi di Sasuke ed in quel momento potevo scorgere in quelle iridi nere tutti i dubbi e lo stupore che il ragazzo provava.
Dalla sera prima non avevo fatto altro che pensare a quel ragazzo ed a quanto mi attraesse in modo non del tutto lecito. Nonostante l’enorme confusione che invadeva la mia mente, nonostante non ricordassi praticamente nulla di lui, al suo fianco mi sentivo bene, finalmente a casa. Era una sensazione di familiarità che mi ero reso conto di provare solo quando ero accanto a Sasuke, come se lui fosse stato da sempre l’unico punto fermo della mia vita, come se la mia casa fosse dove si trovava lui. Non ne ero sicuro di ciò che provassi dato che non avevo mai provato sensazioni simili ma era innegabile che quando mi si avvicinava il mio cuore iniziava a battere più veloce ed avevo una voglia pazzesca di toccarlo e verificare di persona se quelle labbra erano così morbide e buone come sembravano.  Ma ora come ora mi rendevo conto che mai avrei voluto vedere i suoi occhi così freddi e turbati come lo erano adesso.
-Perché non hai detto subito di conoscerla? Ci avresti risparmiato un bel po’ di tempo!- disse Tsunade ancora sorpresa ma con tono infastidito.
-Io… io non ne ero sicuro- risposi sincero –avevo qualche dubbio ma volevo accertarmi di avere ragione prima di parlarvene. Lei è Ayane- affermai avvicinandomi agli altri tenendo ancora stretta una mano a quella della ragazza al mio fianco.
-Mi ha aiutato molto nell’ultimo periodo, si è presa cura di me insieme a sua nonna Mikono; senza di loro non sarei mai riuscito a tornare a Konoha. Mi dispiace per non avervene parlato prima- dissi sinceramente dispiaciuto –Ma ho davvero intenzione di raccontarvi tutto, stavolta… -
Fummo interrotti da una donna dai corti capelli neri che aprì di scatto la porta. Non appena ebbe ripreso fiato, si voltò verso l’Hokage con un’espressione preoccupata sul volto. –Tsunade-sama… uno sconosciuto ai cancelli sta cercando di entrare, se ne stanno occupando Kakashi e Sai che si trovavano lì ma… hanno delle difficoltà- disse inquieta.
Ayane al mio fianco emise un gemito nervoso -Oh, no!  Quel ragazzo è proprio un incosciente, prima o poi si farà seriamente del male- disse infilandosi gli stivali che, dato che fino a poco tempo prima era stata in un letto, era stata costretta a togliere. Quando ebbe finito si rivolse a Tsunade
–So che non ho alcun diritto di chiedere una cosa del genere- disse quasi in tono di scusa –ma Shin è ostinato e testardo- affermò con un sorriso tirato dalla preoccupazione -Se non lo fermo finirà per farsi del male; prometto che non cercherò di scappare o altro, però mi permetta di andare per favore-
Tsunade sembrò indecisa, evidentemente stava soppesando le parole di Ayane e valutando quanto potesse essere sincera ma alla fine parve accordare il suo permesso –Ad una condizione, però. Veniamo con te-
La ragazza al mio fianco sorrise grata e mi agguantò per un braccio trascinandomi verso la porta –Avanti, ai cancelli… sai bene che il piacere di uccidere quello zuccone spetta solo a me- affermò dirigendosi fuori dalla stanza a passo svelto.
Seguiti dagli altri non potei trattenere il sorriso allegro che si impresse sul mio volto. Anche se Ayane sembrava diversa, più matura e donna, non era affatto cambiata nel carattere impetuoso ed  a quanto pareva anche Shin era rimasto il solito impulsivo e testone di sempre ... era bello averli di nuovo con sé.

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Prima questa ragazza di nome Ayane che spuntava fuori dal nulla, così simile alla ragazza impulsiva e caparbia dall’identica chioma rossa come il fuoco che avevo conosciuto tanti anni prima, quella ragazza un po’ manesca ma con il cuore d’oro che era la madre di Naruto, ed ora quest’altro ragazzo, Shin, che a quanto pare era  in qualche modo legato sia a lei che a Naruto.
Ci stavamo dirigendo velocemente verso i cancelli di Konoha e, osservando la strana coppia che guidava il gruppo non potei fare a meno di sorprendermi ancora per la somiglianza. I capelli lunghi e scarlatti rilucevano alla luce del sole, ondeggiando ad ogni suo passo; l’atteggiamento impetuoso e travolgente che avevo scorto in lei mi faceva ritornare indietro nel tempo; quante vittime aveva causato la furia dell’ Habanero rosso sangue...
Era incredibile la somiglianza ed ora, vedendola al fianco del ragazzo che tanto mi ricordava suo padre, rividi Minato e Kushina in loro, nei loro sguardi, nell’affetto che vi avevo scorto.
Non sapevo cosa pensare, in fondo ormai ne avevo viste tante negli ultimi giorni, ma il sorriso di Naruto, quel sorriso che da quando lo avevo riabbracciato due giorni prima ancora non avevo visto comparire sul suo volto, lo stava rivolgendo ora alla ragazza al suo fianco e sembrava davvero felice, senza preoccupazioni  e dimentico di qualsiasi problema. Era sereno, come poche volte lo aveva visto in precedenza, e non potei che esserne felice; se la causa di quello stato d’animo era quella ragazzina vivace ed energica, ben venga.
Il problema in quel momento non era Naruto, ma il ragazzo moro che, a qualche passo di distanza, lo osservava con sguardo ferito e confuso.
Negli ultimi tempi mi ero avvicinata molto a Sasuke, non fisicamente, si intenda, nessuno riesce a varcare la fredda corazza dell’impassibile Uchiha, ma ero riuscita a scorgere, in quei pochi momenti che si lasciava andare a se stesso, quelli che potevano essere i suoi pensieri, i suoi sentimenti. Ogni volta che lo vedevo triste, dirigersi ai campi d’allenamento ricchi di ricordi di lui e Naruto, mi sentivo sempre più vicina a lui, riuscivo quasi a comprenderne il dolore e per la prima volta avevo capito cosa intendesse Naruto quando affermava di voler aiutare il suo compagno a tutti i costi semplicemente perché  ‘Non è bello essere soli.’
In quei momenti, ripensando alle parole decise del ragazzo quando affermava che lo avrebbe riportato a casa, mi rendevo conto di quante cose in effetti non avessi scorto come il suo sguardo, che al solo nominare Sasuke si illuminava di determinazione ma anche di qualcos’altro, come il fatto che Naruto passasse forse più tempo dell’Uchiha al campo di addestramento, perso nei ricordi.
Non me ne ero mai resa conto, in tutti gli anni passati a Konoha al fianco di quel ragazzo che mi era caro come un fratello, ma Naruto provava qualcosa che andava oltre la semplice amicizia per quel compagno di squadra che rivoleva al suo fianco a tutti i costi. Probabilmente non se ne era neanche reso conto, era sempre stato tonto riguardo quel genere di cose e, quanto più i sentimenti erano intensi, tanto meno Naruto riusciva a comprenderli.
Avevo pensato che vivendo insieme le cose si sarebbero sbloccate, che fosse il modo migliore di procedere, ed in effetti un solo giorno in compagnia di Sasuke aveva portato considerevoli miglioramenti alla memoria di Naruto.
Se da una parte, però, quella nuova arrivata aveva giovato al biondino, lo stesso non si poteva dire dell’Uchiha; era evidente l’insicurezza in quegli occhi neri ed impenetrabili che cambiavano leggermente solo quando Naruto gli era accanto ma ora, in quegli occhi scorgevo solo un’ansia crescente e la paura di non essere la persona più importante per il ragazzo che, ormai era evidente, amava.

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Forse era davvero destino che non potessimo stare insieme, amarci reciprocamente e raggiungere finalmente una tranquilla felicità… ma era un destino davvero insensibile e crudele che io non volevo accettare.
Per anni avevo voltato le spalle ai miei sentimenti, mi ero concentrato solo su me stesso e, così facendo, avevo fatto soffrire la persona per me più importante. Ora che avevo l’opportunità di rimediare al mio errore, ora che potevo finalmente stringerlo a me e cercare di essere felice mi ritrovavo con un peso sul cuore e mille dubbi per la testa. Non avrei mai sopportato di vederlo distante, quella era la mia più grande paura… avevo paura che, rivelandogli ciò che provavo da tempo nei suoi confronti, avrebbe finito con l’odiarmi, temevo che mi vedesse solo come un amico. Non sapevo come comportarmi ora che lo avevo nuovamente al mio fianco e poi quella ragazza… quella Ayane che lo teneva per mano camminando al suo fianco, quella ragazza che poteva fare liberamente ciò che invece io non potevo… temevo che me lo portasse via.
Non ero mai stato possessivo, non avevo mai avuto motivo per esserlo, ma ora ero terribilmente geloso e non potevo neanche mostrarlo apertamente.
Quel sorriso che ora si apriva sul suo volto, quel  sorriso che avevo sempre desiderato fosse rivolto a me, non era rivolto a me.
Ma Naruto era raggiante, raggiante come sicuramente non era da tanto tempo e, se per essere felice aveva bisogno di quella ragazza, se io non ero in grado di farlo star bene, se non ero abbastanza, mi sarei tirato indietro, avrei accettato quella situazione e mi sarei accontentato di stargli accanto solo come amico perché volevo vederlo sorridere sempre, il suo sorriso era la cosa più bella che avessi mai visto e mi faceva stare bene, mi donava serenità.
Lo amavo, lo amavo da troppo per poterlo dimenticare ma in ogni caso non l’avrei mai fatto… dimenticare quei sentimenti non era minimamente concepibile.
Lo amavo tanto da volere la sua felicità prima della mia e per questo motivo non gli avrei mai detto niente dei miei sentimenti; sarebbero rimasti il mio più grande e meraviglioso segreto.
 
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Un passo, poi un altro; ci stavamo avvicinando ormai ai cancelli della città e in lontananza si sentiva la voce di un ragazzo sbraitare quante più offese possibile.
‘Shin ha imparato insulti nuovi’ pensai sorridendo mentre Ayane mi lasciava per correre dal ragazzo che nel frattempo avevamo raggiunto. Kakashi era insieme ad un altro ragazzo; il suo volto era talmente bianco da sembrare cadaverico mentre i capelli neri contrastavano incredibilmente con quel pallore; mi ricordai di quello che aveva detto la donna che ci aveva interrotti all’ospedale, doveva chiamarsi Sai.
 Shin era invece seduto a terra, legato mani e piedi, e stava inveendo contro i due ignaro della ragazza furiosa che gli si avvicinava alle spalle.
-Sei…un…IDIOTA- disse Ayane urlando l’insulto, mentre colpiva il ragazzo con un pugno che, solo ora mi rendevo conto, somigliava terribilmente a quelli di Tsunade.
Mi venne da ridere quando scorsi gli occhi di Shin farsi lucidi dalle lacrime, in fondo se lo meritava, quel pugno.
-Ayane… meno male, stai bene- disse con evidente sollievo -stavo venendo a cercarti e mi hanno bloccato; uffa, due contro uno è sleale però!- affermò sbuffando.
-Ma sei scemo? Meriteresti più di un pugno- disse Ayane infastidita da quei modi da bambino che Shin conservava nonostante avesse quasi vent’anni ma senza poter nascondere un sorriso.
-Shin-kun non dovresti essere così impulsiva, lo sai che Ayane poi ti picchia…- dissi sghignazzando mentre con un kunai tagliavo le corde. Il ragazzo si voltò di scatto non appena ebbe le mani libere e mi si gettò addosso con un urletto  –Naruto… baka ma che fine avevi fatto? Lo sai che Ayane non ha fatto altro che assillarmi per tutto il tempo a causa tua?-
Un altro pugno colpì il ragazzo provocando un gemito di disappunto –Non dire sciocchezze, io non assillo. Tu piuttosto mi hai assillata all’inverosimile per anni, idiota.-
Shin mi lasciò per rialzarsi, un sorrisetto giocoso dipinto sul volto –Ma dai Ayane… non dirmi che sei gelosa di Naruto-kun. Lo sai che amo solo te- e, detto questo, la baciò dolcemente mentre l’altra abbandonava qualsiasi intenzione di menarlo seriamente per abbandonarsi a quel contatto tra labbra.
Quando si staccarono mi avvicinai a loro cingendoli per le spalle –Prima o poi mi racconterai come sei riuscito a convincerla- dissi ridendo felicemente, rivolto a Shin; avevo di nuovo con me quei due e non potevo che esserne felice.
  
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