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Autore: Julia of Elaja    16/10/2012    8 recensioni
IN REVISIONE (Aggiunta di alcune parti e modifica capitoli preesistenti)
Un finale alternativo alla saga di Harry Potter; Harry torna ad Hogwarts per il suo ultimo anno, ed è proprio lì che incontrerà una ragazza che, assieme a lui, Ron ed Hermione, lo aiuterà nella ricerca e nella distruzione degli Horcrux.
Ma questa ragazza non è come le altre e Harry, Ron ed Hermione dopo mille supposizioni scopriranno chi realmente è, grazie ad una profezia che era stata nascosta da Silente in persona, perché troppo pericolosa.
PS: E chi l'ha detto che R.A.B. non sia una donna in realtà? ...
Due parole: Leggete, Recensite!
“Allora, finora sono stati distrutti l’anello di Orvoloson Gaunt, la bacchetta di Serpeverde, l’amuleto magico di Merlino e il cuore di Tom Riddle Senior".
“Ci mancano ancora il medaglione di Serpeverde, un oggetto di Corvonero o di Grifondoro, e la coppa di Tassorosso!”.
“Harry, non dimenticarti che abbiamo distrutto anche il diario di Tom Riddle al secondo anno!”.
“Giusto! Quindi finora abbiamo distrutto… cinque Horcrux!".
“E ce ne mancano altri… tre??”.
I tre amici si guardarono, stupefatti.
“Ma allora gli Horcrux non sono solo sette… ma otto!” realizzò Harry, scandendo parola per parola la frase.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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La mattina dopo i tre amici si svegliarono di buon’ora; il primo pensiero di Harry fu quello di raccontare a Ron ed Hermione del sogno di quella notte, di cosa gli aveva detto Silente.
“Interessante” rispose Hermione, addentando un muffin “E tu credi che non sia stato un semplice sogno?”.
“Era decisamente qualcosa di più!” rispose accalorato Harry “Quasi una visione”.
“Miseriaccia Harry!” Ron aveva gli occhi sgranati “Se quello che dici è vero allora Silente ci manderà la spada di Grifondoro!”.
“Così dovrebbe essere” Harry sembrò pensarci su “Ma non ho la minima idea di come una cosa del genere possa accadere. Insomma, voi riuscireste a credere al fantasma di Silente che mi porta la Spada qui nel bosco?”.
Hermione scosse il capo dubbiosa: “Aspettiamo e vedremo; intanto parliamo della giornata di oggi. Ho in mente una piccola variazione del piano”.
“Cioè?”.
La ragazza esibì un ghigno furbo sul volto: “Ricordate quando catturai Rita Skeeter, l'anno scorso? Quando scoprii che era un Animagus non iscritta alla lista?”.
I due amici annuirono in silenzio.
“Ecco” riprese la ragazza, sospirando “Non l'ho mai detto a nessuno ma... anche io sono un Animagus. E non iscritta all'albo, per giunta”.
Ron spalancò la bocca, fortunatamente vuota; Harry invece si limitò a ridere: “Questo è ridicolo, Hermione! Tu, così ligia al dovere... saresti una fuorilegge?”.
“Fuorilegge è un termine grosso, Harry.” Hermione ridacchiò e arrossì vistosamente, stringendosi nelle sue spalle “Diciamo pure che continuo sempre a dimenticarmi di iscrivermi e di comunicare in quale animale posso tramutarmi”.
“Sei geniale” Ron le sorrise “Sei davvero geniale, Hermione”.
“Quindi, tornando a noi e al nostro piano per andare al cimitero” riprese lei con aria più sbrigativa “Ci organizzeremo così; io mi trasfigurerò in una cornacchia, voi due invece andrete sotto al mantello dell’invisibilità. Ci materializzeremo direttamente all’entrata del cimitero”.
“Bene”
“Perfetto”.
“Tra mezz'ora ci si ritrova pronti qui in cucina. Intesi?”.
I due amici annuirono; Harry si precipitò in bagno per lavarsi in fretta e infilare i suoi vestiti; la mente viaggiava veloce, passando dal sogno di Silente a quello che avrebbero potuto trovare al cimitero di Little Hangleton. Era davvero lì che avrebbero trovato un Horcrux? E se sì, come avrebbero potuto trovarlo? Harry aveva paura ed era confuso; temeva di perdere solo tempo, ma qualcosa gli diceva, dentro di sé, che quella era la pista giusta, che qualcosa si sarebbe scoperta...
Trenta minuti dopo i tre amici si ritrovarono nell'ampia cucina in pietra, e Kreacher li salutò; “Fate buon viaggio e siate prudenti! Quando sarete di ritorno?”
“Io penso e spero nel pomeriggio” gli rispose Harry.
“Kreacher, ti scongiuro, cucinaci il pasticcio di rognone!” esclamò Ron, in tono supplichevole.
“Ron!” intervenne Hermionio “Ma ti sembra il momento?”.
Harry si avvicinò all'elfo, inginocchiandosi: “Kreacher, mi raccomando: nessuno deve sapere nulla di noi. Intesi?”.
“Sì padrone!” esclamò l’elfo, sbatacchiando le orecchie mentre muoveva la testa su e giù.
“Bene. Siamo pronti Hermione? Possiamo andare?”.
La ragazza annuì allungando una mano, e così fecero anche Harry e Ron.
I tre amici presero a vorticare su sé stessi sempre più velocemente; Harry chiuse gli occhi e si ritrovò a combattere con la solita sensazione di soffocamento, violenta e intensa. Pochi istanti dopo tornò a respirare regolarmente e, riaprendo gli occhi, si scoprì a terra, davanti ad un cancello in ferro battuto con la scritta “RESURRECTURIS”.
“Ci siamo” sussurrò Hermione “Mi trasformo” continuò poi, balzando in piedi. Al suo posto, un istante dopo, Harry stava fissando una cornacchia nera come la pece.
“Hermione?” balbettò Ron avvicinandosi “Sei davvero tu?”.
“Cra!”.
“Miseriaccia, è davvero perfetta!” Ron rideva “Ecco perché aveva il massimo dei voti in trasfigurazione!”.
“Ok Ron” convenne Harry alzandosi in piedi “Ma ora mettiamo subito il Mantello dell’invisibilità e andiamo!”.
In pochi secondi i due amici si gettarono addosso il Mantello, diventando così invisibili, mentre Hermione svolazzava sopra di loro.
“Hermione” la chiamò Harry sussurrando “Tu inizia a cercare la tomba dei Riddle. E se la trovi, gracchia, così ti raggiungeremo!”.
Quella fece un cenno con la testolina poi iniziò a volare allontanandosi da loro.
Harry e Ron studiarono accuratamente ogni tomba, dalla più piccola lapide sino ai mausolei di intere casate. Ma nulla, non riuscivano a trovare nulla.
"Un angelo con la falce, ricordo bene la tomba dei Riddle!”mormorò Harry “Dobbiamo cercare quell'angelo incappucciato, è a grandezza naturale".
Era passata più di un’ora e della tomba dei Riddle nessuna traccia; il cielo intanto si era coperto ed enormi goccioloni iniziavano a scendere su di loro.
Qualche tuono preavvisava l’inizio di un temporale di lì a poco.
“Dobbiamo muoverci Harry o saremo fradici tra non molto!” mormorò Ron, preoccupato.
“Cra cra cra!” udirono poco lontano da loro.
“Dev'essere Hermione!” esclamarono contemporaneamente, alzando il passo e dirigendosi verso la direzione di provenienza del suono.
Circa un minuto dopo, si ritrovarono davanti ad un grande angelo scolpito, in pietra scura, che recava una falce in mano; inscritto alla base vi era un nome: Tom Riddle.
 “Trovata!” esclamò Harry, con l’eccitazione al massimo.
Lui e Ron si tolsero il mantello, ed Hermione tornò intanto alla sua forma umana.
“Il padre di Voldemort” commentò Ron sottovoce, avvicinandosi “E ora cosa facciamo? Scaviamo?”.
“Oh, Ron!” Hermione scosse il capo con fare comprensivo “Sei così ingenuo... siamo maghi e dovremmo scavare? Removo cum vi!” recitò Hermione, facendo un ampio movimento con la bacchetta, rivolto verso la tomba di Tom Riddle; pochi istanti dopo, ai piedi della statua la terra si spezzò in due e ne emerse una bara.
“Meglio non respirare quest’aria” suggerì Hermione, creando delle bolle d’aria attorno alla testa di ciascuno mentre, con un lieve movimento della bacchetta, la parte superiore della bara scivolava via dolcemente; ora era finalmente aperta.
Harry vi si avvicinò per guardare all'interno: vide solo un cadavere, alcune parti decomposte e altre ancora in buone condizioni. I suoi capelli erano scomparsi, così come lembi di pelle e alcune unghie.
Hermione trattenne un conato di vomito, Ron invece assunse un colorito verdastro.
Harry si concentrò sullo sterno, ancora in buone condizioni: la pelle era ormai completamente decomposta ma la gabbia toracica era ancora intatta.
“Va tutto bene Hermione?” chiese Ron, dandole dei colpetti sulla spalla.
“Sì” sussurrò lei distogliendo lo sguardo dal cadavere “Solo che è una visione abbastanza macabra, e poi io non penso che...”.
“Hermione?”.
Ma la ragazza tacque improvvisamente, sbarrando gli occhi; con fare incerto, indicò il cadavere.
“Cosa c’è? Che ti prende?” intervenne Harry, seguendo la direzione del suo dito.
Fu solo allora che capì: il cuore.
Dentro alla cassa toracica di quel cadavere putrefatto, in quel mucchio di ossa, c’era il suo cuore, intatto e, soprattutto, pulsante.
“Si muove!” urlò Ron, sorpreso e impaurito.
Harry si inginocchiò davanti alla bara e delicatamente si azzardò a sfiorare il cadavere ma, come già aveva pensato, quello non si mosse.
Con un ulteriore atto di coraggio, Harry prese il cuore e lo tirò fuori dalla gabbia toracica; pulsava davvero e si contraeva ritmicamente nella sua mano destra.
Ma il suo colore era strano; rosso viso con delle venature bianche e nere.
Harry non fece in tempo a fare questa constatazioni, quando sentì un dolore intenso alla sua mano destra, quasi si stesse bruciando; “Accidenti!” urlò, e il cuore cadde a terra. Harry fissò il palmo della sua mano e vide che era vistosamente arrossato, come se si fosse appena scottato
“Io ho l’impressione che questo sia un Horcrux” constatò Ron, guardando quasi atterrita il cuore “Ha appena cercato di aggredirti, Harry!”.
“Fammi vedere la mano, Harry!” esclamò Hermione; quando Harry gliela porse, lei puntò la bacchetta sul palmo e recitò una breve formula: il dolore improvvisamente si attenuò.
“E’ un incantesimo lenitivo, ti farà passare un po’ il dolore” commentò lei incerta.
“Grazie Hermione!” rispose Harry, riconoscente.
I tre amici tornarono a porre la loro attenzione sul cuore, che ora era a terra e pulsava.
“Come faremo a portarlo via?” disse Ron.
“Vediamo se funziona così” Hermione si rimboccò le maniche e esclamò “Theca cristallina efficio!”; dalla punta della sua bacchetta uscì un flusso di luce argentata che si trasformò in una custodia di cristallo, grande abbastanza da contenere il supposto Horcrux.
Con un abile movimento della bacchetta, la ragazza inserì il cuore nella piccola teca e la richiuse, infilandosela in tasca.
“Io direi di andare via, non voglio restare un secondo di più in questo posto!” esclamò Ron, guardandosi attorno con sguardo preoccupato.
“Sono d’accordo” gli fece eco Harry “Avanti, rimettiamo la bara a posto e andiamo via!”.
Hermione fece levitare la parte superiore sino a ricoprire la bara; ma, prima che questa si potesse sigillare nuovamente, Harry notò un movimento strano, rapido e quasi impercettibile; qualcosa era scivolato via dalla bara.
“Harry!” urlò Ron con voce terrorizzata; lui avvertì un forte presa sulla sua gola. Qualcuno stava cercando di strangolarlo.
“Stupeficium!” sentì gridare Hermione, nella speranza che l’incantesimo potesse ostacolare il nemico; vi fu un momento di esitazione in cui Harry riuscì a divincolarsi da quella presa mortale e si voltò a fronteggiare il suo aggressore. Si ritrovò a fronteggiare il cadavere di Rom Riddle Senior che, intano, aveva nuovamente ripreso ad allungare le mani verso di lui, puntando alla gola.
“Deleo!!” urlava intanto Hermione, con voce tremante, quasi spezzata; le braccia del cadavere si decomposero all'istante.
“Funziona! Hermione funziona!” le urlò Harry, mentre intanto Ron scagliava incantesimi alla rinfusa puntando a Riddle ma mancandolo sempre di poco.
“Ossa avello!” urlò ancora Hermione e questa volta il suo tono era più convinto; una ad una, le ossa delle gambe di Riddle cominciarono a staccarsi e cadere a terra.
Ma nonostante questo, il cadavere continuò a strisciare a terra; Harry puntò la bacchetta contro di lui gridando il primo incantesimo che gli fosse sovvenuto in mente: “Evanesco!” esclamò, ma quello rimase lì dov'era, avvicinandosi sempre più ad Harry.
“Ora basta!!”.
Harry ed Hermione si voltarono spaventati a guardare Ron; aveva un enorme e informe pietra con sé, dalla forma molto allungata e si dirigeva correndo verso lo strisciante Riddle.
Con violenza, gli si gettò addosso, fracassandogli le ossa del cranio e del torace con forza inaudita; Hermione urlava e Harry cercò di ricordare un incantesimo che potesse aiutare l'amico a finire definitivamente quella storia macabra.
E poi una scena tornò nitida nella mente di Harry; mesi prima, in riva ad un lago che pullulava di Inferius... perché quel cadavere altro non poteva essere che un Infero...
“INCENDIO!!” urlò allora Harry, puntando la bacchetta verso l'alto per dare tempo a Ron di spostarsi per poi dirigerla su Riddle.
Il cadavere, o ciò che ne rimaneva, bruciò violentemente in quelle fiamme per alcuni istanti di tempo. Poi non ne rimase più nulla se non polvere che volò via.
 Harry ansimava, Ron tremava violentemente e Hermione era a terra, sotto shock, che fissava ancora il punto in cui c'era stato l'Inferio fino a poco prima.
“Siamo stati in gamba” commentò Ron con voce atona, qualche minuto dopo.
Harry annuì, camminando per raggiungere Hermione, ancora a terra e che fissava un punto imprecisato dietro Harry.
“Coraggio, Hermione, andiamo a casa” Harry allungò una mano verso di lei, ma quella scosse la testa: “Ci sta guardando da prima; ci ho fatto caso solo adesso” sussurrò, inclinando il capo.
Harry e Ron si guardarono spaventati: “Di che diamine stai parlando, Hermione?”.
“Del gatto” commentò lei, indicando qualcosa dietro i due ragazzi.
Harry si voltò; poco distante da lui, dietro ad un cespuglio basso davanti alla tomba dei Riddle, c'era effettivamente un gatto dal pelo nero che li fissava, immobile.
Harry e il felino si scrutarono, diffidenti, per circa un minuto; e se fosse stato qualcuno trasfigurato? Magari un Mangiamorte? Probabilmente li avrebbe già attaccati, però...
“Andiamo via” suggerì Ron “Coraggio, Harry”.
Con difficoltà Harry interruppe il contatto visivo con il gatto che miagolò quasi offeso; dopo aver fatto una mezza piroetta, si ritrovarono nuovamente sul gradino davanti alla porta d'ingresso di Grimmauld Place.
“Casa, finalmente!” mormorò come intontita Hermione, cacciando fuori dalla sua tasca l’Horcrux, ben chiuso nella teca.
“Hermione, forse sarà meglio poggiarlo da qualche parte; non so se ti faccia bene tenerlo addosso a lungo” suggerì Harry, riferendosi all’Horcrux.
Lei annuì; “Sai, Harry, da quando ce l’ho in tasca ho iniziato a sentirmi male. Sempre peggio. Come se ci fosse una strana malinconia che mi sta attanagliando l’anima”.
Dopo averlo posato su un tavolo lì affianco, tirò un sospiro di sollievo. “Va molto meglio!” commentò, sorridendo appena.
“Ora non ci resta che distruggerlo!” intervenne Ron “Come potremmo farlo?”.
“Stando al sogno di Harry, serve la spada di Grifondoro o la zanna di un Basilisco” Hermione sembrava essere tornata quella di sempre.
“Entrambi reperibili ad Hogwarts” intervenne Harry “Alla quale però non ci possiamo minimamente avvicinare!”
“Harry” lo interruppe Hermione “E se chiedessimo aiuto a Dobby?”.
Harry scosse la testa; “Io non so se questo sia possibile”.
“Proviamoci!” incalzò Ron “Sai bene che Dobby ci ha sempre detto che qualora avessimo avuto bisogno di aiuto lui sarebbe stato lì pronto per noi!”.
Harry fissò i suoi amici per qualche istante; d'altronde, c'era poi un'altra soluzione?
“E va bene. Chiamiamo Dobby, allora” concluse, risoluto; “Kreacher, mi serve un favore!!” chiamò l'elfo che arrivò di gran carriera in cucina.
“Ditemi padrone!” fece quello, sorpreso.
“Potresti andare a prendere Dobby, l’elfo domestico che ora si trova ad Hogwarts, e portarlo qui da me?” chiese Harry, speranzoso.
Kreacher tacque per qualche istante e Harry temette che i suoi dubbi non fossero infondati; forse c'era davvero qualche problema a far uscire Dobby da Hogwarts?
“Certamente, padrone” rispose invece Kreacher dopo poco “Volete che lo faccia ora?”.
Harry era fuori di sé: “Si! Ora, il prima possibile!!” esclamò “Sempre se non ti dispiace” aggiunse poi, ritornando più calmo.
“Non c'è problema, padron Harry! Sarò di ritorno con l’elfo il prima possibile!”; Kreacher rivolse un piccolo inchino ai tre amici e, con un sonoro crac, si smaterializzò, davanti ai loro occhi.
“E ora, non ci resta che aspettare.” disse infine Hermione, gettandosi su un divano.
Harry sentiva dentro di sé l'euforia invaderlo: avevano un Horcrux! E, finalmente, qualcosa iniziava davvero a muoversi a loro vantaggio  nella scacchiera di quella silenziosa caccia agli Horcux.

   
 
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