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Autore: JustABitchOnAStroll    16/10/2012    3 recensioni
Non è incoraggiante quando svieni nel bel mezzo della lezione matematica, mentre preghi ogni Dio a te conosciuto - anche quelli inventati - per riuscire a saltare l'interrogazione che sai sta per arrivare. Ed è l'unico giorno che non hai studiato.
Semplicemente perfetto.
Quando poi ti risvegli nell'ufficio dell'Hokage che cerca di inchiodarti nel pavimento non puoi fare a meno di domandarti se ti sei perso qualcosa.
Ecco più o meno che cosa è successo a Shikyo, era arrivata al punto di pregare Jashin perchè qualcosa le impedisse di venire interrogata in matematica.
Peccato che non pensasse minimamente che le sue preghiere sarebbero state esaudite.
E non nel migliore dei modi.
Enjoy and please review!
Bye bye!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Non chiedetemi il titolo cap 10 Sinceramente stavo seriamente considerando l'idea di rotornare al covo a mani vuote.
Inciampai in una radice sporgente dal terreno che mi fece finire lunga distesa, schivando miracolosamente un kunai che si conficcò nell'albero poco dietro di me.
Per una volta la mia goffaggine alla Fantozzi mi aveva salvato la pellaccia.
Domani il mondo sarebbe esploso.
Ricominciai a correre.
- Non è possibile, ho mancato ancora! - sentii urlare da poco lontano e accelerai il passo.
Cominciavo a sentire il rumore di una cascata e arrancai disperata tra la neve che fuori dal sentiero era ancora fresca per raggiungerla e trovare riparo.
Mi arrampicai sulle rocce, cercando in tutti i modo conosciuti all'uomo di non scivolare, altrimenti avre fatto da pasto a Zetsu.
E non era nella mia lista di cose da fare.
- Eccola! -
Ma andare a cercare di uccidere qualcun'altro no, eh?!
Un kunai rimbalzò sulla parete rocciosa, mancandomi per qualche millimetro.
Chiaramente tutto ciò mi fece andare più velocemente, fino a raggiungere la "cima".
Mi nascosi dietro una roccia piuttosto grande e misi le mani a formare i sigilli per  la moltiplicazione del corpo.
Certo, era molto complicato e avevo ancora i crampi alle mani mentre le mettevo in posizione, ma più o meno adesso le cose che riuscivo a produrre sembravano più una copia e non un manichino di carta pesta.
Gioia e tripudio.
Mandai il clone in un sentiero laterale, mentre io riscendevo lentamente sta volta, la parete di rocce aguzze.
Arrivai sotto la cascata con i palmi completamente squarciati.
E chi lo sentiva Kakuzu?!
Le misi sotto l'acqua corrente e estrassi delle bende, per poi avvolgermele belle strette attorno ai tagli.
Era ora di mettersi a cercare la caverna.
Secondo la mia fantasmagorica mappa...NO!
Mi rigirai il pezzo di carta tra le mani e contemplai l'idea di mettermi a sbattere la testa contro una delle rocce del fiume.
Per tutto quel tempo avevo guardato la mappa al contrario.
Sentite, noncapito una cippola dei kanji giapponesi, l'unica cosa che me lo aveva fatto capire era un piccolo alberello a testa in giù che mi aveva fatto accapponare la pelle.
Cercando di non mettermi a imprecare a tutto spiano cercai il vago disegno di una cascata, in modo tale da trovare un punto di partenza.
E miracolo dei miracoli la trovai! Ed era pure vicino a quello che un tipo nel villaggio precedente mi aveva indicato come il monte Aisu!
Che culo! Evvai!
Rimasi a gongolare per qualche secondo, poi mi aggiustai lo zaino in spalla e mi rimisi in cammino.
La camminata fino al monte Aisu mi portò via tre/ quattro ore, arrivai a notte inoltrata, siccome mi ero rifiutata categoricamente di dormire all'aperto dovetti cercare una piccola rientranza per passare la notte e possibilmente accendere un fuoco, dato che non avevo voglia di morire congelata.
E la neve che a quell'altezza mi arrivava alla vita non rendeva certo le cose più semplici.
Dopo una buona oretta passata a congelarmi mi appoggiai sconsolata ad una parete sgombera da neve e ghiaccio, poggiandomi contro la roccia per riprendere un minimo di fiato.
Ma quando mai!
Tutto quello che sentii fu un click e poi cominciai a cadere versò l'interno della montagna, spappolandomi varie volte su quella che doveva essere una bellissima e spigolosissima scalinata.
Prego notare lo " spigolosissima ".
Quando atterrai la mia faccia venne accolta amorevolmente dal duro pavimento di pietra.
- Ma porco di quel cacciavite! -
Dovevo pur sfogarmi in un qualche modo!

Dopo almeno un paio d'ore di girovagare per il labirino di corridoi nelle viscere della montagna, e dopo almeno tre delle cinque torcie che mi ero portata arrivai davanti ad una grande porta lavorata, dalla quale usciva una strana luce rossiccia.
Entrai con circospezione, attenta alla presenza di altre persone e venni subito abbagliata dalla brillantezza del magma.
Se prima stavo morendo di freddo adesso stavo desiderando ardentemente - bella la battuta, no? - un po' di neve per abbassarmi la temperatura corporea.
La volta era costellata di stalattiti, mentre due fiumi di lava si diramavano tra le rocce, in un angolo c'era un  altare e di fianco a esso una specie di libreria con vari rotoli.
Una grande statua di petra troneggiava imponente su tutta la caverna, le grandi ali da pipistrello spalancate come per spiccare il volo e la bocca aperta in un ruggito eterno. Talmennte dettagliate che sembrava che il grosso drago stesse per prendere vita.
Sulla base c'era un'iscrizione.
" Ketsueki"
Guardai un'ultima volta la grossa statua e mi diressi verso l'altare, con una sorta di timore reverenziale per il drago rampante.
L'ara non consisteva in altro che un blocco di granito lavorato con speroni che sembravano vagamente quelli della statua che con occhi di ossidiana mi fissava, tuttavia, a differenza di tutti gli altri munufatti umani questo era libero da ogni tipo di sporco e ragnatele, cosa di cui erano provvisti invece i rotoli che Pain voleva gli portassi.
Mi bloccai notando uno scintillio sulla lastra di pietra, che con ulteriore esamiazione si rivelò una piccola ciotola.
Mi cadde allora l'occhio su una serie di bassorilievi in due serie.
Nella prima si vedevano degli omini che prendevano i rotoli dalla scaffalatura dietro di me, per poi venire bruciati da un getto di fiamme.
La seconda serie invece, faceva vedere sempre degli uomini che prendevano la ciotola e si facevano un taglio nel braccio, facendo cadere il sangue al suo interno, per poi poggiarla in una cavità dell'altare e andare a prendere i rotoli, uscendone un po' più vivi e meno carbonizzati degli altri.
Senza pernsare, il mio corpo cominciò a muoversi da solo, presi un kunai dalla mia borsa e lo passai sul braccio, facendo scivolare il sangue nella ciotola e poggiandola come nel bassorilievo.
Con il cuore in gola presi uno dei rotoli e lo ficcai nella borsa.
E aspettai...
....
....
...
Bhè, se non ero ancora morta...
- Il capo si arrabbierà se ce la siamo persa... -
Mi irrigidii, sentendo i passi farsi sempre più vicini e cominciai a riempire convulsamente la borsa con rotoli di tutte le foggie e dimensioni.
Non volendo poi ripetere l'esperienza degli ANBU di Konoha mi slegai le bende dalle mani e le legai alla bell'è meglio sul profondo taglio che mi ero fatta.
Che cretina, non dovevo mica dissanguarmi!
Giusto prima che dieci ninja di prima facessero la loro comparsa, mi nascosi dietro alla statua mastodontica e pregai anche in cinese che non mi trovassero.
Ma evidentemente era chiedere troppo.
Un kunai si conficcò nella mia spalla e il mio sangue schizzò la scultura.
Vidi per ultima cosa gli sguardi terrorizzati dei ninja e poi il buio.
" Now you're immortal! " sentii dire vagamente, come in un sussurro.

Ripresi i sensi fuori dalla caverna.
Ma che cazzo era successo?!
Sollevai una mano per stropicciarmi gli occhi e fui inorridita di constatare che era completamente ricoperta di sangue rappreso, con uno strano sombolo che si diramava dal palmo fino a avvolgerla del tutto.
Sbattei le palpebre e non c'era più.
Se aggiungevo le allucinazioni alla lista arrivavo a un totale allarmante di motivi per suicidarmi.
E no stavo scherzando.
Non vedevo l'ora di mettere la più grande distanza possibile tra me e quel posto, quindi feci cinque giorni di marcia non stop per arrivare al covo.
Arrivata, mi fiondai nell'ufficio di Pain e gli diedi la borsa con tutti i rotoli.
- Hai fatto un buon lavoro. Ti meriti del riposo. -
No guarda, stavo per chiederti di andare di nuovo in missione dato che mi sono così divertita!
- Grazie capo -
E con ciò mi defilai, andando in camera mia e trovandoci dentro Tsuki.
E al momento no avevo voglia di iniziare una discussione inutile.
Mi buttai nella doccia, non sentendo neanche il suo lamentarsi e chiusi la porta a chiave, per riemergere poi un buon trenta minuti dopo.
Avevo ancora addosso la sensazione del sangue, sebbene mi fossi lavata praticamente subito dopo essere rinvenuta.
Uscii e mi misi in pigiama, pronta per chiedere asilo a Kakuzu per la notte, ma venendo fermata da Hidan nel processo.
- Hai almeno chiesto scusa a Tsuki per come ti sei comportata?! - chiese acido.
- Sì Hidan, sto benone, grazie di esserti preoccupato così tanto per me, visto che sono appena tornata da una missione dove non sono morta per miracolo! E se pensi che le chiederò scusa per qualcosa che non ho fatto - assottigliai lo sguardo, cercando di incenerirlo - te lo puoi anche scordare -
Detto questo mi girai, non volendo che vedesse i miei occhi stracolmi di lacrime.
Semplicemente gli importava più di Tsuki che di me. Era palese ora.
Che scema che ero stata a credere che forse potevo piacergli.
Che demente.

Nelle montagne dell'estremo nord

Il ragazzo non sapeva se era un bene o un male essere stato convocato per due volte nell'ufficio del capo nello stesso mese, visto come tutti quelli che avevano avuto quella fortuna erano morti.
Si morse il labbro inferiore fino a sentire il sapore del sangue in bocca.
- Allora...Cos'è questa storia che uno sei nostri migliori gruppi di pattuglia è stato trovato morto? E in uno dei nostri laboratori per giunta! -
- N-non lo s-sappiamo signore! Abbiamo trovato la caverna completamente ricoperta di sangue. Molti dei notri uomini hanno convenuto che nemmeno recidendo le arterie e le vene principali si sarebbe dovuto versare così tanto sangue. E non ci sono tracce che ci fosse un'undicesima persona... -
Il pugno dell'uomo che colpiva il tavolo lo fece trasalire e indietreggiò di un passo o due.
- Dannazione! Tu! -
L'interessato si irrigidì - Manda tutte le nostre migliori squadre a setacciare i maggiori villaggi, abbiamo bisogno dei rotoli che ci hanno rubato da sotto il naso.-
In un movimento fluido l'uomo si era alzato e aveva preso il ragazzo per il bavero della giacca, alzandolo contro la parete.
- E vedi di non fare errori questa volta. Altrimenti... - con un pollice tracciò una linea immaginaria sulla propria giugulare, in un gesto inconfondibile.
- C-certo Signore! -
______________________________________________
E ecco un altro capitolo, forse un po' più serio degli altri, ma un po' di suspence serviva, no?
Tanto nel prossimo Shikyo tornerà ad essere quella di sempre...
Viè piaciuto??
Siete curiosi??
Alla prossima allora!
Ciauuu!
Alice_
PS Ma le immagini si vedevano? Se no, ditemelo che vi mado il link via messaggio.
   
 
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