Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: MartaKim    16/10/2012    0 recensioni
"Chi avrebbe mai immaginato che mi sarei innamorata? Chi avrebbe mai immaginato che avrei desiderato aver un uomo accanto a me? E chi mai avrebbe pensato che quest'uomo fosse una creatura del cielo? Io non lo avrei mai immaginato,ma non avrei nemmeno immaginato di avere un padre padrone dei Cieli."
Ciao a tutti! Sono qui per pubblicare questa mia nuova storia. Il genere è diverso da quella precedente. Questa è una storia D'amore Sovrannaturale. I protagonisti principali sono Roxanne,un'umana come tanti,Andrè un bellissimo ma scontroso Angelo Caduto e Daniel,suo fratello,un Angelo Maledetto pericolosissimo. Sarà un triangolo d'amore pieno di sorprese,dolori,gioie,pianti e tante altre emozioni sia positive che negative. In breve: Roxanne è la figlia dell'Arcangelo più potente,Raphael. Andrè viene mandato per proteggerla dal male. Daniel deve rapirla e consegnarla all'Omega,il signore del male. cosa succederà? Se vi ho incuriosito leggete questa mia storia!! :D
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Le sorprese non finiscono mai.

Roxanne lo stava facendo impazzire. Ora capiva cosa le aveva fatto provare qualche minuto prima. Stava soffrendo. Voleva venire,ma lei era troppo lenta. Dopo qualche minuto,lei iniziò a muoversi più velocemente. A lui mancò il fiato,ancora una volta. Spalancò gli occhi e la scena che si parò davanti lo stupì. Roxanne lo guardava con stupore,euforia,eccitazione. Lei era immobile,a parte la sua mano, e continuava a fissarlo:fissava i suoi muscoli,il suo corpo,il suo volto e sembrava che tutto questo le piacesse da matti. Quindi lei lo stava “torturando” per provare piacere. Questo non poteva accettarlo. Dentro di lui,tutta quella tortura,diede posto ad un fuoco immenso. Con un movimento fulmineo,portò la sua mano su quella di lei. Lei si bloccò,stupita. Lui ne approfittò e capovolse la situazione: ora era lei ad essere sotto di lui.
"Ti sei divertita?" le ringhiò contro,con voce roca e soave. Lei perse un po’ di colore e nei suoi occhi apparve la paura.
"Ora,invece,mi divertirò io." le disse,ancora. Lei spalancò ancora di più gli occhi,ma ormai,dentro essi, non c’era più paura: adesso aveva preso posto un desiderio grandissimo. Lui non poté trattenere un sorriso e lei ricambiò,mentre annuiva. Lui si posizionò meglio su di lei ed iniziò a muoversi avanti e indietro. La sua vulva era calda e bagnata,lui lo sapeva, e questo lo fece,quasi, commuovere. Iniziò a penetrarla,senza farle male. Lei era vergine e lui si sentì fiero di essere il primo a possedere quel corpo. Negl’occhi di lei,vide un desiderio inespresso : più veloce. No,mia cara,ora dovrai essere torturata ancora un po’. Lei capì,dal suo sguardo forse, la risposta a quel desiderio ed impallidì. Cercò di prenderlo per il fondoschiena e spingerlo più in profondità,ma lui le bloccò le mani sul cuscino,accanto alla testa. Iniziò a muoversi più velocemente,sempre più a fondo. Sentiva che il buco della sua vulva si stava già dilatando. Sentì che Roxanne si stava rassegnando ad essere torturata dalla sua smania feroce ed era proprio quello che voleva. Cogliendola di sorpresa la penetrò,fino in fondo,con un'unica spinta. Lei spalancò gli occhi e gridò. Lui diede un’altra spinta,più forte e lei gemette ancora. Il suo movimento continuò regolare,avanti e indietro,aumentando velocità. Lui non riuscì più a trattenere i suoi polsi e li lasciò. Lei si mosse fulminea e si aggrappò alle sue spalle. Gli graffiò la pelle gridando tante e tante volte il suo nome. Oltrepassarono il primo orgasmo insieme. Poi c’è ne fu un secondo,un terzo…e tanti altri. Lui sentiva le forze mancargli. Dopo aver eiaculato troppe volte dentro di lei,inondandola con il suo seme,lui uscì dal suo sesso. Le si distese affianco. Tutti e due erano sudati e avevano il fiato grosso. Lei si girò per poterlo guardare in faccia e lui vide che era rossa  in volto e che le sue guance erano rigate di lacrime. Era stato così attento a torturarla che si era dimenticato che,essendo la sua prima volta,per lei era molto più doloroso. Il terrore prese il posto di tutto quel piacere,desiderio e fuoco che c’erano prima.

***

Roxanne era sudata e ansimava. Anche Andrè era stremato : era uscito dal suo sesso da circa 2 minuti. Il suo cuore palpitava,ancora,in modo veloce. Si girò per guardarlo e incontrò il suo sguardo. Ad un certo punto,nei suoi occhi passò una luce che lei riconobbe come paura,terrore. Evidentemente,doveva aver visto le guance rigate per le lacrime di prima. Non aveva pianto,solo,di dolore,anche se aveva ne aveva sentito un bel po’,ma,anche,perché era emozionata che fosse lui il primo uomo che l’avesse posseduta in tutta la sua vita. Lui le accarezzò la guancia. Con un movimento velocissimo si alzò e la prese in braccio. Era notte e,dal silenzio che regnava,non c’era nessuno sveglio. Quindi non si preoccupò di coprirla e la portò in bagno. La mise sotto la doccia e incominciò a lavarla insaponandola dappertutto. Lei tentò di fermarlo,ma lui non glielo permise. Sembrava come ipnotizzato.
"Andrè!" urlò lei e lui parve riprendersi. La guardò negl’occhi,ancora terrorizzato. Lei gli prese il volto tra le mani e lo baciò. I suoi occhi si spalancarono e la spugna,che aveva in mano,cadde nella doccia. Quando lei si staccò da lui,si accorse che erano tutti e due bagnati fradici. Incominciò ad accarezzargli il volto.
"Andrè." sussurrò lei. Lui incominciò a piangere. Roxanne gli asciugò le lacrime con i pollici.
"Ti prego,fammi finire di pulirti. Mi faccio schifo. Ti ho fatto soffrire. Ti ho fatto del male…io…io..i.." mormorò Andrè,incominciando a balbettare. Lei lo abbracciò.
"Ssh." lo tranquillizzò,cullandolo e accarezzandogli i capelli. "Non mi hai fatto male e tutto quello che hai fatto mi è piaciuto da matti." aggiunse dopo e si staccò da lui quel poco che bastava per guardarlo negl’occhi.
"Davvero?" chiese lui,in un sussurro. Lei gli sorrise,addolcita.
"Davvero." gli disse e si avvicinò per baciarlo ancora. Questa volta lui le afferrò la nuca e la strinse forte contro di se. Quando si staccarono erano tutti e due rossi e ansimavano. Erano conciati male,tutti e due bagnati fradici,e non poterono trattenere le risate. Risero,di buon gusto,per qualche minuto. Infine lui incominciò ad uscire e le porse un asciugamano. Lei si coprì ed uscì dalla doccia. Uscirono dal bagno e andarono nella stanza di Andrè. Appena entrati,anche se circondati dal buio,raggiunsero il suo letto e vi si distesero sopra. Rimasero in silenzio a guardare il cielo stellato,stretti l’uno all’altra.
"Dio,grazie." mormorò lei e sentì Andrè sorridere. Avvinghiati così,ormai esausti ma felice,si addormentarono tra le braccia di Morfeo.

***

Roxanne era sprofondata nel sonno,avvinghiata a lui. Lui continuava ad accarezzarle la schiena,il collo,la spalla. Ad un certo punto sentì qualcosa accendersi in lui. Nello stesso momento,suonarono al campanello. Senza vedere se andava qualcuno,si staccò da Roxanne,senza svegliarla, e scese le scale. Arrivata alla porta qualcosa nella sua mente gli disse di prepararsi e di stare attento,ma lui era troppo felice e esausto da non farci caso. Aprì la porta ed un odore,dolce ma strano,gli penetrò dentro,fino alle ossa. Sulla soglia c’era una donna dalla bellezza incantevole. Occhi penetranti e verdi,capelli biondo chiaro. La sua carnagione non era ne pallida ne abbronzata,era su un dorato. Lui non seppe che dire,come ammaliato. Dentro di se sentì che c’era qualcosa che non andava in lei,ma era come ipnotizzato.
"Salve." disse le donna. Una voce melodiosa uscì dalle sue labbra e,alla reazione di Andrè,sorrise maliziosa. Dietro di se,Andrè sentì dei passi. Evidentemente,gli altri, si erano svegliati.
"Chi è alla p…" iniziò a dire Steph,con voce assonnata,ma si bloccò subito. "Andrè?" chiese,cercando una spiegazione.
Lui non rispose e sentì Steph avvicinarsi.
"Andrè,cos’è questa stupidaggine? Uno scherzo? Che ci fa un demone come lei qui?" disse Steph. Mark apparve dietro di lei,mentre si stropicciava gli occhi. Quando alzò lo sguardo e vide la scena,che gli si parò davanti,si mise in posizione per attaccare. Steph fece altrettanto,indignata. Andrè sentì un vento dolce e caldo invaderli la testa e,senza pensarci,si girò contro Steph e Mark,ringhiando. Il suo corpo no rispondeva più al suo cervello. Loro due si spaventarono e rimasero immobili per lo stupore. Lui si raddrizzò girandosi verso la donna bionda. Lei allargò il sorriso e,spalancando le braccia,lo invitò ad uscire. Lui camminò,ormai privo dei comandi sul corpo. Steph trattenne il respiro e,chiudendo la porta alle spalle,sentì Mark imprecare. Uscì nella notte,seguendo quella donna. Il suo cervello continuava a mandargli degl’allarmi,ma lui,pian piano, stava perdendo anche il controllo del suo cervello. Il suo corpo di muoveva da solo,comandato da quella donna e presto il suo cervello se ne andò. La donna sorrise ancora una volta e lo guardò intensamente negl’occhi.
"Da adesso in poi noi due vivremo una storia e faremo soffrire la tua cara amichetta Roxanne. Non dirai a nessuno chi sono,cosa facciamo o cosa sta succedendo. Anzi non dirai proprio niente di niente e risponderai sempre male. D’altronde sei sempre stato scorbutico,giusto?" disse lei,con un risolino malefico. Naturalmente quella era una domanda retorica. Lei ritornò seria.
"Ora dimmi di si." gli ordinò con voce ferma. Lui annuì e Anne si avvicinò a lui. La porta della casa si spalancò e ne uscì Stephanie. Vedendo quella scena si immobilizzò.
"Cosa gli stai facendo?" gridò lei,spaventata e preoccupata. C’era anche una nota di rabbia in quella domanda. Anne sorrise.
"Niente. Lui è attratto da me ed io pure. Siamo fatti per stare insieme,non credi?" rispose Anne e rise di nuovo. Andrè sorrise,sotto comando della donna.
"Non dire sciocchezze,demone!" gridò lei,arrabbiandosi ancora di più. Anne rise ancora.
"Lascialo andare." ordinò Stephanie,minacciandola. Anne smise di ridere,ma non levò il suo sorriso malefico.
"Altrimenti?" sussurrò lei,come un ringhio. Stephanie la fulminò con la sguardo e incominciò a ringhiare. Anne le lanciò un attacco mentale e lei,spalancando gli occhi,cadde all’indietro,urlando. Mark le si avvicinò correndo,per sorreggerla. La distese a terra e si rialzò mettendosi in posizione di combattimento. Anna sorrise ancora e si preparò a stendere anche lui.
"No,fermo Mark." sussurrò,da terra,Stephanie. Tutti e due la guardarono.
"È troppo forte per noi." continuò lei. Mark serrò,furioso,la mascella. Anne sogghignò.
"Ha ragione lei,Mark." disse Anne,pronunciando l’ultima parola come uno sputo. Mark ringhiò.
"Cerca solo di prendere Andrè. Non deve portarlo via. Lui sembra come ipnotizzato da lei." mormorò,ancora,lei. La guardò male. Anne allargò il sorriso.
"Direi più incantato." la corresse. Mark ricominciò a ringhiare.
"Sei tu che lo stai ingannando,sporco demonio!" ringhiò lui. Lei lo fulminò con uno sguardo malefico e decise di farlo impazzire ancora un po’. Lanciò un'altra ondata si sofferenza,sempre mentalmente, a Stephanie,che stramazzò a terra con il fiato corto.
"No!" urlò lui,lanciandosi contro di lei. Lei rise e gli lanciò un attacco mentale. Lui stramazzò a terra,facendo compagnia all’altra.
"Te lo..avevo detto..Mark." sussurrò Stephanie,provando a rimettersi seduta.
"Già,Mark, Stephanie te lo aveva detto." gli fece eco Anne. Lui la fulminò con lo sguardo. Anne,con fare teatrale, si guardò il polso,come se stesse guardando un orologio.
"Tic Tac. Il tempo scorre e io devo proprio andare." disse lei,sospirando. Poi sorrise di nuovo.
"Ovviamente,lui" aggiunse,indicando Andrè "viene con me."
"Saluta i tuoi amici,Andrè. Non essere maleducato." disse Anne,scoppiando a ridere.
Lei estese una nuvola di nebbia intorno a loro e l’ultima cosa che si sentì nella notte furono le urla di Mark e Stephanie e le risate di Anne. Andrè aveva visto tutto quanto,ma era come se non facesse più parte del suo corpo.


Ecco qui il sedicesimo capitolo! Spero vi piaccia! Recensite, bye bye <3
Kimmie.

  
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