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Autore: Cyborg22    16/10/2012    2 recensioni
Killua e Gon stanno cercando un nuove sfide dopo la terribile battaglia contro le Formichimere, e sembrano averle trovate nel momento in cui diventano gli allievi di Ainne, una Double Hunter.
Quest'ultima però non esiterà ad usarli spesso e volentieri come cavie su cui provare i suoi poteri, dando così vita a situazioni quantomeno.....imbarazzanti!
Ma ben presto anche altri particolari personaggi si aggiungeranno alla cerchia di allievi della bizzarra hunter, personaggi come Kurapika, Leorio ed i fratelli Dreide e Dante.
Ognuno di loro ha un obiettivo a cui non vuole rinunciare e scheletri ammuffiti nell'armadio.
A guidarli tra sconosciuti, amici e nemici ci saranno gli invadenti consigli della loro sensei ed una leggenda a cui Ainne sembra essere morbosamente attaccata, quasi quanto sembra attaccata all'idea di far cadere Kurapika tra le braccia di un uomo di cui egli credeva di essersi definitivamente liberato....
(Attenzione: spoiler!)
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Vorrei dedicare questo capitolo a tre persone, le cui recensioni mi hanno spronata a non lasciarmi vincere dalla mia solita pigrizia.
LenShiro, Asmita e Faith Yoite, questo capitolo è dedicato a voi.

 

   Chi ha paura dei fantasmi?

(2°parte)
 

    

 
Nella maggior parte del mondo c’è una certa tendenza a pensare che ogni storia abbia in sé una morale.
Che si tratti di una favola, o del racconto di una vita vera, la gente ascoltandolo saprà sicuramente trarne ogni volta qualche strano insegnamento.
Ripensando a quella che era stata la storia della sua vita fino a quel momento, Kurapika Kuruta aveva creduto di poter scorgere un'unica legge che l’aveva dominata fin dal principio.
Il più forte domina su tutti gli altri.
Ed in base a questo principio aveva pianificato tutta la sua vita futura.
Tuttavia doveva esserci una pecca da qualche parte del suo ragionamento.
Infatti da quando seguiva quella filosofia di vita i suoi problemi, invece che diminuire, erano esponenzialmente aumentati.
Aveva creduto che una volta ottenuta la licenza di hunter sarebbe stato abbastanza forte da scovare i membri del ragno, ma la scoperta del nen aveva completamente sconvolto i suoi parametri di valutazione, ponendolo davanti alla sconcertante scoperta che un hunter novizio non peccava solo in esperienza rispetto agli altri, ma anche in forza.
Allora aveva provato ad impegnarsi al massimo in quella nuova sfida, affinando contemporaneamente la sua forza, i suoi sensi e le sue abilità nen.
Tutto quello sforzo gli aveva garantito dei risultati eccezionali, portandolo alla vittoria negli scontri contro alcuni dei suoi potenti avversari.
Sì, Kurapika pensava di essere infine diventato il più forte, compensando la sua lacunosa esperienza con la sua intelligenza ed il suo talento.
Ma quella irritante pecca, quella mancanza era tornata ancora ad infastidirlo, stavolta assumendo sembianze vere e proprie.
Poco meno di sei minuti prima, Kurapika era stato sconfitto da una hunter, e si era così ritrovato di nuovo davanti la consapevolezza di non essere il più forte.
Neanche in una battaglia verbale, dove la sua mente acuta e la sua capacità di analisi avrebbero dovuto portarlo sempre alla vittoria.
Nuovamente qualcuno lo aveva sottomesso ai suoi voleri, e lui non poteva farci nulla.
Alla fine, come gli aveva suggerito Ainne, aveva chiamato il suo capo.
Ciò che l'uomo gli aveva raccontato aveva però avuto il potere di rompere definitivamente quella poca calma che stava cercando di recuperare.
Secondo il capo della famiglia Nostrado lui stesso si era presentato il giorno prima pretendendo di essere licenziato e esigendo che il suo capo garantisse nero su bianco di non riassumerlo in nessun caso.
Pena un enorme somma di denaro.
A quanto sembrava Ainne aveva alleati piuttosto abili, e sicuramente fedeli.
L’idea che il falso Kurapika potesse essere uno dei due domestici della donna che aveva visto non era del tutto improbabile, ma il biondo aveva il sospetto che Ainne avesse incaricato qualcun altro di quel compito.
In ogni caso la hunter lo aveva incastrato per bene, infatti un’altra rapida chiamata alla sede centrale dell’Associazione Hunter lo aveva portato a conoscenza della sua esclusione da ogni tipo di lavoro.
Secondo i dati lui si era ritirato dal servizio attivo per un tempo indeterminato, ed aveva stabilito una parola d’ordine da comunicare all’Associazione nel caso in cui avesse voluto riprendere a lavorare.
Nemmeno per un attimo Kurapika aveva dubitato che dietro tutto quello ci fosse lo zampino di Ainne, e l’idea di tentare di indovinare la parola d’ordine non lo aveva neanche sfiorato.
Ormai era piuttosto chiaro che la hunter avesse scelto qualcosa di impossibile da indovinare, per essere sicura del suo ritiro.
Scoprire tutto ciò costò a Kurapika quasi tutto il tempo che gli era stato concesso, e quello rimanente lo passò a cercare una possibile soluzione a quell'intricato puzzle di cui gli mancavano troppi pezzi.
Purtroppo non sembravano esserci altre vie d’uscita da quella situazione, se non l’accettazione.
Ainne doveva aver fatto di tutto per scoprire così tante cose su di lui, e sembrava aver preso ogni misura necessaria perché lui non potesse rifiutare.
Così, quando Cedric aprì la porta della stanza in blu esattamente quindici minuti dopo l’uscita della sua signora, trovò il biondo ad attenderlo con espressione risoluta.
Kurapika aveva fatto la sua scelta.
 

***

 
Gon si era spesso trovato nella situazione di dover elaborare rapidamente una strategia in una situazione sfavorevole, ma sinceramente dubitava che ci fosse un modo di affrontare un ectoplasma con il pallino dei vestiti.
Lui e Killua si erano lanciati contro le tre presenze, cercando un modo per attaccarle.
Non gli ci erano voluti più di due secondi per capire però che gli attacchi fisici non avevano nessun effetto.
- Gon penso che dovremmo provare ad usare il nen- aveva suggerito Killua, mentre entrambi osservavano la canna da pesca con cui Gon aveva tentato il suo ultimo attacco, colpire rumorosamente il muro.
L’altro non si prese neanche il disturbo di rispondergli, attivando subito il suo nen.
Quella azione sembrò attirare improvvisamente l’attenzione dei loro avversari.
I vestiti che avevano rubato infatti smisero di muoversi nell’aria, come se i loro ladri si fossero bloccati.
I due hunter, sorpresi da quel improvviso cambio si atteggiamento, distanziarono leggermente i fantasmi ed attesero il loro attacco.
Senza alcun preavviso gli eleganti abiti fluttuanti smisero di volteggiare, ricadendo con un sommesso fruscio sul pavimento sporco.
In contemporanea un’ondata di aspettativa e paura invase l’anima dei due hunter.
I fantasmi stavano per sferrare il loro primo attacco, e loro non avevano più punti di riferimento per capire la loro posizione.
- Killua riesci a percepirli?- 
- No- sibilò l’altro, tendendosi nella sua posizione di difesa.
I suoi occhi guizzavano da una parte all’altra della stanza, ma non riuscì in alcun modo ad intuire l’attacco che lo colpì pochi secondi dopo.
Qualcosa invase rapidamente lo spazio occupato dalla sua aura, distorcendola e colpendolo con la forza di un calcio in pieno stomaco.
Il rumore della schiena dell’assassino che si scontrava con il muro fu un segnale di allarme per Gon, che si spostò rapidamente dalla sua precedente posizione, tentando così di eludere un possibile secondo attacco ai suoi danni.
Quel movimento fu però inutile, perché prima che potesse reagire in qualunque modo la sua aura fu distorta ed anche lui si ritrovò a sbattere contro una solida superficie verticale.
- Ma che cosa…?- borbottò confuso Gon, tentando di ristabilire il suo nen.
- Non lo so, ma è stato terribile- sbottò Killua, mentre cercava di riprendere a respirare normalmente.
Nel momento in cui quei cosi lo avevano attaccato aveva sentito in un secondo il suo corpo indebolirsi, i polmoni svuotarsi e la sensazione che ogni muscolo del suo corpo avesse improvvisamente iniziato a bruciare.
- Perché non continuano ad attaccarci?- domandò preoccupato Gon, rialzandosi faticosamente in piedi.
Il suo nen era appena visibile, e continuava ad essere fortemente instabile.
- Forse sono fantasmi d’onore- rispose Killua con un’espressione sarcastica che fece sfuggire una risatina all’altro.
La risata di Gon si spense immediatamente quando la sua aura si distorse nuovamente nello spazio di fianco a lui.
Il ragazzo si girò di scatto in quella direzione, percependo la stessa sensazione di dolore di prima, ma nessun altro colpo.
La sua aura però impazzì di nuovo.
Killua notò i movimenti dell’altro, ed in quello stesso istante la sua aura si stabilizzò.
Il suo sollievo per quel miglioramento scomparì nel momento in cui sentì il suo nemico attaccarlo di nuovo senza che lui potesse difendersi in alcun modo.
- Killua!- lo chiamò l’altro, vedendolo sbattere per la seconda volta contro il muro.
Non ebbe però il tempo di preoccuparsi per l'amico dato che lui stesso non ci mise molto a ritrovarsi nuovamente vicino a lui.
L’imprevedibilità e la velocità degli attacchi dei loro avversari li avevano resi completamente inermi.
Gon annaspò per parecchi secondi, prima di riuscire a respirare normalmente, scacciando l’orribile sensazione che gli fosse stato strappato un pezzo di carne viva.
Il dolore che quei fantasmi riuscivano a procurargli era lacerante.
Si sentiva debilitato e sofferente, oltre che terribilmente debole.
Che tipo di potere era quello? Come potevano i fantasmi interferire con l’aura?
- Gon, disattiva il nen- gli ordinò Killua, mentre con una smorfia faceva lo stesso.
- Eh?-
- Ormai è chiaro che è la nostra aura ad attirarli. Non so come facciano a manipolarla in quel modo prima di attaccarci, ma non c’è dubbio che il motivo del loro interesse nei nostri confronti è solo il nostro nen-
La spiegazione di Killua era piuttosto ragionevole, considerando il comportamento indifferente tenuto dai loro nemici prima che attivassero il loro potere, ed il timore di dover subire di nuovo un attacco del genere spinse Gon a fare come gli era stato detto.
Soffocò quello che era rimasto della sua aura, e si rimise faticosamente in piedi.
Soffocò quello che era rimasto della sua aura, e si rimise faticosamente in piedi.nere spinse Gon a fare come gli era stato detNessuna presenza ultraterrena lo attaccò, nè lo sfiorò nuovamente.
Invece, dopo un paio di secondi pieni di ansia, ad essere nuovamente presi di mira dagli ectoplasmi furono i vestiti che giacevano abbandonati sul pavimento.
Tutti e tre si sollevarono nuovamente, volteggiando di fronte agli occhi dei due hunter malconci.
- Che facciamo adesso? Non so più come attaccarli- sbuffò rassegnato Killua, seguendo sospettoso le eleganti acrobazie degli esseri invisibili.
- Dobbiamo fare qualcosa! Ne va del nostro addestramento-
- Fai presto a parlare. Come li convinciamo a sparire se non possimo neache fargli lo sgambetto?-
La polemica dell'assassino fu interrotta dal suono di una canzone molto ritmata proveniente da qualche parte fuori dalla stanza.
Nello stesso momento in cui le prime note aggressive si facevano spazio nella stanza, i costosi vestiti scivolarono nuovamente a terra, e qualunque cosa avesse fatto compagnia negli ultimi minuti ai due hunter scomparve nello stesso modo con cui era comparsa.
Senza lasciare alcuna traccia.
 

***

 
La figura di Ainne che stava congedando qualcuno fu la prima cosa che Kurapika vide una volta arrivato nel gigantesco giardino di quella casa.
Era lì che Cedric lo aveva portato, e nello stesso silenzioso modo con cui lo aveva scortato, il maggiordomo scomparve nuovamente nella casa.
Kurapika si segnò mentalmente di indagare il più presto possibile su quel discreto ed inquietante uomo.
- Vedo che non stai cercando di scappare. Mi fa piacere, i fifoni non mi sono mai stati molto simpatici- disse la donna, arrivata alle sue spalle senza che se ne accorgesse.
Ma da quelle parti avevano tutti seguito un corso da ninja? Insomma che cos'era quella abitudine di apparire e scomparire alle spalle della gente?
- Immagino che non avessi scelta. Ho avuto modo di sapere tutti gli sforzi da voi compiuti per avermi qui, e non dubito che abbiate un piano anche nel caso in cui io tenti semplicemente di andarmene- disse con tono glaciale Kurapika, cercando di trasmettere tramite il suo attegiamento la sua intenzione di mostrarsi l'unico adulto presente nella proprietà.
- Oh, fai bene a non dubitarne. E usa il tu, Kurapika, ti ho già detto che il voi non mi piace-
Il tono quasi amichevole che la donna aveva riacquistato mise subito in allarme il biondo, che iniziò a scrutare attentamente il giardino in cui si trovavano.
Poco prima la donna aveva accennato che c'era qualcosa nel suo giardino che lui non aveva percepito, ed il fatto che fosse proprio lì che il maggiordomo lo aveva condotto non gli sembrava minimamente una coicidenza.
- Che ci facciamo qui?- chiese con tono sospettoso, guardando con un certo disagio un sorriso di sincero divertimento affiorare sulle labbra di Ainne.
- Questo è il luogo della tua prova. Gli altri due li ho mandati in un posto un pò speciale, e per non fare torti devo mettere anche te alla prova in un luogo particolare-
L'espressione di convinto compiacimento della donna ebbe il solo effetto di irritare di più Kurapika, che iniziò a temere per l'incolumità dei suoi amici.
Che significava che Ainne li aveva mandati in un posto speciale?
- E che cosa avrebbe il tuo giardino di tanto particolare?- ribattè subito il biondo, analizzando con un pò di ansia i verdeggianti cespugli che popolavano quel luogo.
Il fatto di dover usare il tu con quella antipatica non gli piaceva per niente, avrebbe preferito continuare ad usare un distaccato voi.
Però quello non era di certo il momento di fare il pignolo.
Il ghigno in cui sfociò il sorriso della donna gli fece inoltre intuire che la risposta non gli sarebbe piaciuta molto.
- Questo lo vedrai tra poco, non voglio di certo rovinarti la sorpresa-
Se Kurapika avesse voluto ribattere a quelle sibilline parole con una battutina acida degna di Killua non lo diede a vedere, seguendo senza fiatare la donna.
Ainne lo condusse nella parte destra* del giardino, in cui una moltitudine di alte siepi tagliate in maniera da sembrare degli animali creavano quasi un piccolo labirinto.
Il biondo ammirò per lunghi secondi il lavoro magistrale fatto dalla persona che aveva creato quelle strutture, chiaramente molto recenti.
Non una foglia era fuori posto o morta, e il realismo delle figure rappresentate lo affascinò.
Chissà se era stato il maggiordomo a fare quel lavoro così accurato? O forse quelle verdi creature erano opera della silenziosa cameriera bionda che aveva intravisto per un attimo in uno dei corridoi della villa?
- Siamo arrivati!- annunciò con eccitazione Ainne, distogliendolo dai suoi pensieri alquanto inopportuni in quel momento.
Kurapika si rimproverò silenziosamente per non aver prestato più attenzione a quella imprevedibile hunter una volta entrato nel labirinto.
Sperò per lo meno di ricordarsi la strada per uscire di lì.
Il labirinto non doveva essere molto grande se ci avevano messo così poco tempo per attraversarlo, no?
- Quella è la tua prova- spiegò la donna, indicando con chiaro orgoglio una pianta che si ergeva solitaria al centro di uno spiazzo vuoto.
Tutte le altre siepi la circondavano in modo simile ad una barriera adorante, come pronte a difendere quell'unica loro sorella solitaria.
Una sottile delusione attraversò l'animo confuso del biondo, notando la semplice forma squadrata di quella pianta.
Era in qualche modo sbagliata, così troppo diversa dalle vivide creature verdi che aveva prima ammirato.
A parte la sua forma, quella pianta non sembrava avere nulla di speciale, ed il biondo non comprese che cosa avrebbe dovuto farsene di quell'ammasso di foglie.
- Cosa dovrei fare?-
Lo sguardo confuso del ragazzo fu per Ainne la conferma alle sue supposizioni sulla sua ignoranza.
Come sospettava nessuno di quei tre che l'avevano contatta poteva aspirare al raggiungimento di un livello più alto nell'uso del nen.
- Devi spezzare un ramo di quella pianta entro tre ore da adesso- gli spiegò pazientemente la donna, osservando come l'incredulità prendeva il posto della confusione sul viso del suo prossimo allievo.
Era decisamente un ignorante.
- Manderò Cedric a prenderti quando il tuo tempo sarà finito. Buona fortuna-
Dopo avergli dato una pacca di incoraggiamento, che al biondo sembrò più un modo non verbale di prenderlo in giro, Ainne scomparve dietro un grosso squalo verde in procinto di saltare fuori dall'acqua.
Kurapika osservò la sua schiena svanire tra le foglie, per poi rivolgere tutta la sua attenzione alla pianta indicata dalla donna.
Sembrava piuttosto innocua, poco più alta di lui ma molto più grossa, lussureggiante e saldamente piantata al suolo.
Con il sole che le accarezzava le foglie assomigliava ad un grosso gatto addormentato dopo un pranzo soddisfacente.
Non gli trasmetteva nessuna sensazione negativa, ma a giudicare dal comportamento della Double Hunter quella pianta doveva nascondere un qualche segreto.
O forse Ainne si stava solo divertendo a prenderlo in giro mettendolo in guardia nei confronti di un povero vegetale indifeso.
In ogni caso sarebbe stato meglio essere cauti, per sicurezza.
Per questo motivo il ragazzo si avvicinò con passo lento alla pianta, cercando di percepire qualunque pericolo nascosto.
Fu però solo quando entrò nel cerchio solitario che la circondava, che qualcosa effettivamente accadde.
Immediatamente una strana sensazione attraversò il suo corpo, mandandogli un brivido lungo la schiena, e facendolo irrigidire.
Cos'era quella strana percezione che l'aveva colpito? Era come se qualcuno gli avesse dato una scossa elettrica a bassa potenza.
Kurapika acuì al massimo i suoi sensi, cercando di individuare la fonte di quella sensazione, ma l'unica cosa che riuscì a percepire fu un leggero cambiamento nella sensazione che quel posto gli dava.
Era come se ora qualcosa si fosse svegliato, e, seppur pigramente, gli stesse prestando la sua attenzione.
Un brivido, stavolta di paura, scosse i nervi del ragazzo.
C'era qualcosa di strano in quel posto, e l'idea che qualcos'altro fosse presente lì con lui divenne una certezza.
Non gli piaceva per niente.
- E' solo un albero, di cosa hai paura?- borbottò tra se e se, cercando di recuperare la sicurezza perduta.
No, lì non c'era un bel niente, si era solo fatto influenzare da tutte le allusioni di Ainne.
Con fermezza scacciò i suoi dubbi, decidendo di finire rapidamente quella ridicola prova.
In pochi passi si portò davanti a quella siepe, e con decisione allungò la mano destra cercando di afferrare un ramo della pianta.
Tuttavia, nel momento in cui la sua mano fu sprofondata fino al polso tra le foglie, queste si attaccarono con voracità alla sua carne, intrappolandolo.
Nello stesso momento Kurapika percepì la sgradevole sensazione che qualcosa gli stesse succhiando via tutte le sue forze.
Gli occhi del Kuruta si spalancarono dalla sorpresa ed un'ondata di paura lo travolse.
Immediatamente tentò di estrarre ciò che gli era stato sottratto, senza però appoggiare nessun altro arto a quella trappola vegetale.
Gli ci volle quasi un minuto prima di riuscire ad avere indietro la mano.
Confuso e spiazzato, il biondo cadde sull'erba, afferrando con la mano sinistra l'arto appena recuperato, per assicurarsi che fosse tutto intero.
I suoi occhi lo analizzarono febbrilmente per lunghi secondi, ma sembrava tutto intero.
Con un sospiro di sollievo il biondo si tranquillizzò, cercando di ritornare a ragionare lucidamente.
Che cosa era successo? La sua mano era tutta intera, ma lui sentiva una sgradevole debolezza che stava rapidamente prendendo possesso del suo corpo.
Cercando di analizzare razionalmente i fatti si distese completamente sul letto di erba che lo circondava.
Da quando in qua esistevano piante con volontà propria? E come aveva fatto a risucchiare tutta quella energia?
La paura irrazionale che lo aveva dominato in quel lungo minuto lo aveva completamente spiazzato, perchè solo poche altre volte aveva lasciato che un sentimento tanto potente interferisse con le sue azioni.
Lo sguardo perplesso del ragazzo si fermò sulla sua mano, su cui erano ancora ben visibili le catene di nen.
Non era riuscito ad usare nessuna di quelle nel momento in cui si trovavano all'interno della pianta, e non riusciva a capire il motivo di quella inattività.
Lanciò uno sguardo incerto alla siepe, che non sembrava aver subito il minimo cambiamento, e poi osservò nuovamente la sua mano.
Possibile che il problema fosse stato causato dal suo nen attivo?
In fondo la pianta sembrava cercare quello, per cui forse, se lo avesse disattivato, sarebbe riuscito ad infilare nuovamente la mano tra quelle foglie senza che gli succedesse nulla di male.
L'idea di riprovarci non gli sorrideva molto, ma doveva prendere un ramo di quella siepe, e così avrebbe fatto.
Con un sospiro Kurapika si rialzò, e disattivò il suo nen, senza tuttavia riuscire a d assorbirlo del tutto.
Era come se non riuscisse a non manifestare il suo nen in quel posto.
Le sue catene però scomparvero, e lui decise di ignorare quel particolare.
Il nen da lui emesso era comunque troppo poco perchè fosse percepito da quella siepe.
Rapidamente inserì nuovamente la mano nella siepe, anche se per sicurezza usò la sinistra, e afferrò saldamente il primo ramo con cui si scontrò.
Immediatamente, con un'elasticità che aveva dell'incredibile, quello gli avvolse le dita, e come poco prima la mano fu catturata dalla siepe.
La sue energie iniziarono subito a dissiparsi, e solo grazie al sangue freddo che riuscì a mantenere questa volta potè  liberarsi relativamente in fretta.
Barcollò indietro, allontanandosi da quell'infido vegetale, sentendosi come svuotato.
Probabilmente non sarebbe riuscito a reggere un'altro prelievo del suo nen senza svenire.
Come avrebbe fatto a recuperare quello stupido ramo adesso?
 

***

 
Sif sospirò mentre apriva il grande cancello con il serpente che dava l'accesso alla villa di Van Roel.
A volte non riusciva proprio a capire la sua signora.
Per esempio, il suo comportamento nei confronti di quei ragazzini che stava scortando era piuttosto strano.
Li aveva mandati a Medyri con un volo diretto, in modo da farli arrivare in tempo alla sfilata, ma poi li aveva costretti a prendere un aereo che faceva scalo praticamente ovunque per fargli perdere tempo.
Forse era perchè voleva che quei due bambini arrivassero solo quando anche l'ultimo arrivato avesse finito la sua prova?
Tahra le aveva detto che l'ultimo non era molto più grande di quei due piccoli hunter che stava scortando di nuovo a casa della sua signora.
Lei non lo aveva ancora incontrato, ma la spietata ed acida descrizione che Tahra le aveva fatto riguardo il suo aspetto le faceva presumere che fosse piuttosto carino.
Sif osservò con indulgenza i due bambini che la seguivano.
Quello con i capelli verdi aveva un aria mogia e triste che la portava a sospettare che non avesse superato la prova di Ainne.
Che creature innocenti che erano quei due! Sif sperò che la sua Lady non fosse stata troppo severa con loro.
La cameriera scortò i due hunter all'interno della casa, fino alla porta che dava l'accesso alla sala rossa in cui i due erano già stati.
Bussò con discrezione, attendendo il permesso di entrare.
- Entrate pure-
La fioca voce di Ainne diede ai tre il suo benestare, e solo allora la mora aprì la porta, e lasciò che gli ultimi due ospiti entrassero.
Poi richiuse, ben sapendo la prassi che Miss Van Roel applicava in quei momenti, e si incamminò verso la cucina.
Invece all'interno della stanza Gon e Killua stavano osservando increduli il terzo ospite di Ainne.
- Kurapika!- strillò Gon, sorpreso e felice di rivedere il suo amico.
Killua invece rivolse al biondo un'occhiataccia, memore della sua irrintracciabilità durante il periodo delle elezioni del nuovo capo degli hunter.
Il Kuruta guardò esterrefatto le bizzarre chiome dei suoi compagni, chiedendosi se il suo recente scontro con una pianta non gli avesse causato qualche serio danno agli occhi.
- Che ci fai qui?- chiese acidamente Killua, mentre Gon si era subito precipitato a stritolare Kurapika in un abbraccio.
Tutti e tre parevano essersi completamente dimenticati di Ainne, che seduta al suo solito posto osservava in silenzio i loro comportamenti.
- Gon mi stai soffocando, anche io sono felice di vederti, ma mi piacerebbe continuare a vivere- disse Kurapika, ignorando momentaneamente la scontrosità dello Zaoldyeck.
- Kurapika, temevo che ti fossi dimenticato di noi!- continuò imperterrito Gon, stringendosi sempre di più al biondo.
- Beh, anche io sono contenta di vedervi. Perchè a me niente abbraccio?- si inserì polemica Ainne.
Le tre teste dei suoi allievi si voltarono in contemporanea verso la sua espressione imbronciata, ed i due appena entrati puntarono nello stesso momento il dito verso di lei.
- TU!- urlarono in perfetta sincronia.
- Sì? Avete qualcosa da dirmi?- fece con aria innocente l'altra, osservando con particolare interesse le ciocche di disordinati capelli verdi di Gon.
- I nostri capelli! Riportali subito al loro colore originario!- ordinò infuriato Killua.
Anche se erano in pochi a saperolo lui ci teneva parecchio ai suoi bei capelli, e li rivoleva assolutamente indietro!
- E se vi dicessi che non ne sono capace?-  
Killua rischiò di avere un infarto a quelle parole e barcollò verso il divano in cui era seduto Kurapika, sedendocisi con un tonfo.
- Non puoi non saperlo fare! Io rivoglio i miei capelli!- piagnucolò Gon, temendo di dover attuare la Soluzione Finale, ovvero rasarsi a zero.
- Allora puoi stare calmo, perchè sono perfettamente in grado di rimettere a posto le cose-
- Davvero?-
- Sì, piccolo alieno con una canna da pesca, ma ora siediti con gli altri e fai rinvenire il tuo amico, così iniziamo a fare le cose serie-
Gon le obbedì immediatamente, buttandosi sul divano e scrollando malamente il povero Killua.
Una volta che la donna ebbe avuto l'attenzione di tutti e tre, si alzò dal suo posto ed iniziò a parlare.
- Tutti e tre mi avete chiesto di addestrarvi- cominciò Ainne, ignorando i borbottii di protesta di Kurapika, ancora troppo debole per contrastarla veramente - ma tutti e tre avete fallito miseramente nelle prove che vi sono state assegnate, e per un solo motivo-
- Cioè?- la interruppe scocciato Killua, a cui i giri di parole non erano mai piaciuti.
Ainne però non parve prendere bene la cosa.
- La prossima volta che mi interrompi ti lascio i capelli rosa, ragazzino. Edio non minaccio mai la gente per scherzo, ricordatelo. Allora dicevo, a tutti voi mancano le basi. Questo significa che probabilmente avete fatto un addestramento rapido, forse neppure particolarmente approfondito da un punto di vista teorico-
- Sì, ma tutto questo che c'entra con l'esistenza dei fantasmi?- mugolò Gon, per niente spaventato dalla minaccia fatta dalla donna a Killua.
Il sibilo di avvertimento che ricevette in risposta gli diede un buon motivo per tacere.
- Ci. Sto. Arrivando. Allora, voi due avete affrontato dei "fantasmi", mentre tu biondino te la sei dovuta vedere con la mia piccola Julie-
- Julie?- domandarono Gon e Killua, guardando curiosi Kurapika.
- Fantasmi?- chiese a sua volta il Kuruta, ricambiando i loro sguardi.
- E BASTA! Ascoltatemi e state zitti, che cavolo- esplose Ainne, stufa di essere puntualmente ignorata da quei tre.
Nella stanza calò un silenzio un pò inquietante.
- Dicevo, entrambe le vostre prove hanno origini simili, e me ne sono servita per mostrarvi qualcosa che viene insegnato subito ai nuovi allievi, ma che a voi deve essere sfuggito. Ovvero la differenza tra il nen e l'energia. Non è vero che questi sono la stessa cosa, o che il nen è soltanto energia dominata con la volontà, e questo spiega l'esistenza dei "fantasmi" di Medyri-
Le espressioni confuse di Gon e Killua, per non parlare di quella completamente persa di Kurapika, fecero intuire alla donna di dover approfondire la sua spiegazione.
- L'energia è ciò che ci tiene in vita, che ci fa muovere, e ciò che compone la nostra aura. In una persona normale questa viene guidata solo dai sentimenti che proviamo, ma questi non sono quasi mai abbastanza potenti da far manifestare chiaramente l'aura. Tuttavia, nel momento in cui i qualcuno riesce ad associare in maniera cosciente la volontà ai sentimenti, si genera il nen-
- Ovviamente il nen, una volta scoperto, è più facile da evocare dell'energia pura. Per far comprendere la differenza tra queste due forme energetiche di solito si lasciava che l'allievo riuscisse ad attivare il proprio nen dopo mesi e mesi di esercizi, in modo che poi avesse saputo dosare le percentuali di nen, sentimenti e volontà da usare di volta in volta, generando così una percentuale quasi illimitata di abbinamenti tra le tre varianti-
Le espressioni ancora confuse dei suoi nuovi allievi lasciarono intendere ad Ainne che ancora non avevano capito perchè gli stesse dicendo quelle cose.
- Quindi, ignoranti, è ovvio che anche le cose inanimate possiedano energia, anche se in una forma inattiva, che non si manifesta mai come nen. Nel momento in cui un nen particolarmente forte nella volontà viene in contatto con l'energia di questi oggetti, in un certo modo questo la "corrompe", portando quell'energia inattiva allo stato di nen-
- Ma che c'entra tutto questo con i fantasmi?-
- Ma tu la parola zitto la conosci Freecs? Se stessi lì buono ad ascoltarmi ci sarei già arrivata da un pezzo. Allora, vi hanno forse assegnato la stanza 37?-
Un imbarazzante silenzio rispose al posto dei due hunter.
Ad Ainne venne improvvisamente voglia di lanciare addosso alle loro faccette innocenti il primo sopramobile pesante che le fosse capitato tra le mani.
Ma si impose di mantenere la calma, almeno per un altro pò.
- Adesso potete rispondere- precisò con un tono scocciato che fece perfettamente intuire ai tre quanto quella situazione stesse mettendo a dura prova i suoi nervi.
- Sì, era la 37- sbuffò Killua, lanciandole un'occhiataccia.
La sua maleducazione fu ignorata dalla donna, ma Gon intravide un inquietante guizzo d'ira mal trattenuta attraversare le iridi violette di Ainne.
Avrebbe potuto scommettere che presto o tardi il suo amico avrebbe dovuto pagare per essere stato così sgarbato.
- Bene. Dovete sapere che quella stanza veniva sempre occupata da persone importanti, celebri modelli o stilisti, la cui volontà era stata forgiata da anni passati nell'insidioso business della moda, e tutti profondamente devoti al proprio mestiere-
- Alcuni di essi sapevano usare il nen, altri no. In ogni caso la loro forte volontà ha finito con l'impregnare l'energia delle pareti, che si comporta esattamente come avrebbero fatto loro in all'interno della stanza-
- Insomma, i fantasmi esistono, o no?-
Questa volta l'interruzione di Killua non fu perdonata.
Infatti un violento pugno si abbattè sulla testolina rosa del giovane assassino, che annoiato da quella lunga spiegazione aveva abbassato la guardia.
- AHIO! Ma sei impazzita?!?!- strillò terribilmente offeso, ed ormai anche perfettamente sveglio.
- Te lo avevo detto e ripetuto di non interrompermi. Se il vostro primo maestro è stato Mister Ricotta non sono affari miei, ma adesso è a me che dovete dare retta, capito?-
Il tono furente non riuscì comunque a far trattenere Gon, che ben lungi dall'aver intuito il sarcasmo contenuto nella frase della donna si era messo a protestare.
- Ma veramente il nostro primo maestro si chiamava......-
- Zitto! Muto, fino a nuovo ordine, o fino a che non ti interpello di nuovo, altrimenti ne subirai le conseguenze. Ed un pugno non è una conseguenza, ma un tenero avvertimento-
I commenti poco educati che Killua avrebbe voluto fare a quella frase si spensero davanti l'agghiacciante prospettiva di quali punizioni una come quella potesse aver ideato per loro.
- Spero che abbiate infine afferrato il concetto. Per voi, ovviamente. Riprendendo il discorso di prima, sì i fantasmi esistono-
Quella frase ebbe il potere di ravvivare tutto l'interesse dei tre, che fissarono quasi contemporaneamente i loro sguardi increduli su di lei.
- E non guardatemi così, sembrate più scemi del solito. In realtà i fantasmi esistono e non esistono. Tutto dipende dal mondo in cui li considerate. I "fantasmi" che avete incontrato erano veramente la proiezione dei desideri e della volontà di coloro che sono stati nella stanza 37, ma essi sono stati resi manifesti dal nen delle pareti precedentemente corrotte da queste persone. Erano, insomma, solo delle masse di nen con un obiettivo da realizzare. Vi hanno attaccati?-
- Sì! Ma solo dopo che avevamo attivato il nostro nen- esclamò Gon, ormai completamente assorto nella spiegazione della hunter.
- E' ovvio. I fantasmi hanno percepito la vostra forza ed hanno cercato di impossessarsene-
Kurapika stava provando ad immaginare il tipo di situazione in cui i suoi due amici si erano trovati, ma stava iniziando a pensare che per comprendere veramente avrebbe dovuto dare un'occhiata a quegli ectoplasmi.
Tuttavia il pensiero di esporre questa sua ultima idea alla donna gli sembrava un'idea, come minimo, masochista.
- A dire la verità sembrava più che stessero cercando di mangiarci vivi. E poi hanno influenzato in qualche modo il nostro nen, come hanno fatto?- si inserì bruscamente Killua, chiedendo infine ciò che lo aveva tormentato per tutto quel tempo.
- Ve l'ho già spiegato, i fantasmi hanno tentato di impossessarsi della vostra energia, che voi gli avete reso palese attivandola sotto forma di nen. Una forma del genere di apparizione ha bisogno di molta energia per manifestarsi, e l'unico motivo per cui quei fantasmi sono sopravvissuti per qusi vent'anni è che quei mafiosi sono dei tirchi tremendi. Nel momento in cui più nessuno frequenterà i magazzini, i fantasmi potranno vivere, forse, solo per un anno-
- Quindi quei cosi alla fine non erano che nen. E come avrebbero potuto rubarci l'energia?- chiese Killua, iniziando seriamente a sentirsi in colpa per aver sottovalutato la situazione così tanto.
- Il simile va con il simile. L'energia richiama energia, ed una manifestazione di nen può assorbire altro nen. Tutto qui-
- Quindi non erano esseri veri. Cioè, non erano veri fantasmi con una mente vera?- chiese Gon, ripensando alle azioni dei suoi nemici.
- No, quel genere di energia non può pensare, ma solo fare ciò per cui è stata creata, anche se involontariamente. Probabilmente il desiderio più forte che è stato trasmesso a quelle cose era quello di rimanere per sempre lì, nella camera 37, a provare vestiti- spiegò Ainne, guardando le facce pensierose dei suoi nuovi allievi.
- E che razza di desiderio è quello di stare per sempre accanto a dei vestiti?- sbottò Killua, non trovando alcuna logica in un comportamento del genere.
- Non ho detto che dovete cercare di capire le ragioni di un tale desiderio. Dovevate solo distruggerlo. E non ci siete riusciti-
L'espressione colpevole che di dipinse sul volto di Gon a quelle parole valse più di una chiara ammissione.
Era vero, avevano fallito.
La sconfitta ricevuta bruciava ancora così tanto nei loro animi che persino Killua non potè impedirsi di mostrare un certo rammarico.
Non che Kurapika si sentisse molto meglio di loro, dato che nemmeno lui era uscito vincitore dalla prova affrontata poco tempo prima.
- Ok, ho capito che vi dispiace tanto, ora levatevi quell'espressione patetica dalla faccia. E poi non ho ancora finito di spiegare. Ci sono delle eccezioni alla regola, ovviamente. Non sempre una manifestazione di nen è senza volontà propria. In alcuni casi potreste trovarvi di fronte ad una cosa capace di pensare, organizzarsi e cercare alleati. Tu stesso ne hai sperimentato la pericolosità, Kurapika-
Il biondo ripensò alla strana pianta che aveva affrontato.
L'idea che le altre siepi che la circondavano fossero sue alleate non gli era neanche venuta in mente.
Come poteva un essere inanimato avere dei compagni ugualmente senza anima?
- Julie, la mia pianta, è speciale. La persona che ha attivato il suo nen le era così attaccata che ha finito per legare la sua energia a quella della pianta, ed ogni suo desiderio è diventato quello della mia piccola siepe. Per dirla in maniera semplice, è come se avesse trasferito la sua anima ad un oggetto inanimato-
- Ma è una cosa possibile?- chiese confuso il biondo.
- Certo, anche se i casi in cui ciò avviene sono così pochi che difficilmente un maestro ne parla ai suoi allievi. In ogni caso un nemico simile è molto difficile da sconfiggere, perchè di solito, per sopravvivere, corrompe il nen di ciò che gli sta vicino, per avere un nutrimento regolare-
- Ehm, nutrimento?-
Nonostante quella fosse la sua prima spiegazione come nuova Sensei Ufficiale, Ainne si sentiva già molto stanca dell'ottusità dei suoi allievi.
Come potevano essere così tonti?
- Come per i fantasmi, anche questa manifestazione non può sopravvivere senza generare nuovo nen al posto di quello consumato. Ma non può generarlo chimicamente come gli esseri umani, che usano il cibo per avere energia. Per questo essi assorbono l'energia degli esseri umani-
Adesso le espressioni dei suoi allievi si erano ribaltate.
Kurapika sembrava stare capendo qualcosa, mentre Gon e Killua guardavano a turno lei ed il biondo con un'espressione che non esprimeva esattamente intelligenza.
- Ma io ho disattivato il mio nen, prima di avvicinarmi alla pianta- riflettè a voce alta Kurapika, ripensando alla sua seconda prova.
- Julie è furba, e chiaramente molto più furba di voi. Come ho detto questo genere di "cose" corrompe l'energia di ciò che le è vicino, a patto che sia inanimato. Ebbene Julie ha creato un'area intorno a lei così densa di energia carica da riuscire ad attivare anche solo in piccola parte il nen di chiunque entri in quella zona-
Kurapika ricordò come non fosse riuscito a disattivare completamente il suo nen, ed infine capì anche come mai ci fosse quello spazio vuoto intorno a quella pianta.
Era la sua ragnatela, il suo territorio di caccia ed allo stesso tempo la sua trappola.
- Ma una cosa del genere può difendersi se attaccata?-
Ainne a quella domanda scosse le spalle, come se non ci fosse una risposta particolarmente valida da dare.
- Dipende da ciò che la "cosa" vuole, insomma dalla ragione della sua esistenza. Julie, per esempio, esiste con il solo scopo di continuare la sua esistenza, per cui se qualcuno tentasse di distruggerla, sì, attaccherebbe. E con il preciso scopo di annientare la sua minaccia, per cui vi consiglio di non provare a farle del male-
Nella mente di Gon si formò l'immagine di lui inseguito da una pianta con istinti omicidi, mentre Ainne rideva di lui rotolandosi sul prato e Killua e Kurapika si dondolavano su delle altalene fatte di liane cantando canzoncine demenziali sulla sua triste fine.
A quel pensiero Gon non seppe se essere più orripilato dall'assurdità della scena, o più preoccupato per il chiaro vaneggiamento a cui la sua mente lo stava sottoponendo.
Tendeva decisamente a distrarsi troppo spesso ultimamente.
Quel pensiero gli fece ricordare una questione che Ainne non aveva ancora affrontato.
- Io ho un'altra domanda. Perchè i fantasmi se ne sono andati spontanenamente? Noi non siamo riusciti a fare praticamente nulla per cacciarli-
- Buona domanda, anche se ci saresti potuto anche arrivare alla risposta, se avessi capito tutta la mia spiegazione. Creature del genere rispettano alcune regole, per esempio non possono fare altro che eseguire all'infinito quell'unico desiderio che le ha create. I fantasmi possono manifestarsi solo durante quel breve periodo tra il momento in cui gli abiti vengono portati nella camera, a quando la sfilata inizia. Uno stilista non sarebbe mai rimasto in camerino mentre le sue creazioni venivano date in pasto al pubblico-
Dopo aver detto questo Ainne tacque, lasciando qualche minuto ai suoi allievi per riprendersi da quella marea di nuove informazioni.
Ovviamente il primo a riprendersi da tanto sapere fu Gon.
C'era un'ultima, infima questione irrisolta che non poteva più tralasciare.
- Ok. Però, insomma, siamo tuoi allievi ora? Questo mica ce lo hai detto-
Sfacciato ed ingenuo.
Se lo sentiva, Ainne, che invece di dare lezioni sul combattimento, avrebbe dovuto fare presto un corso di buone maniere.
- Sì, Freecs, siete tutti e tre miei allievi. Ma se provi a fare un qualunque tentativo di festeggiare vi spedisco a dormire con Julie. E lei ha sempre fame, te lo assicuro-
La secca minaccia della donna non smorzò minimamente l'urlo di gioia emesso da un Gon ipereccitato, che saltò al collo di un Killua troppo stordito dalla novità per poterlo respingere.
- Ehi, che significa tutti e tre?!?- squittì lo Zaolyeck, dopo parecchi secondi di apnea a cui era stato costretto dal terribile abbraccio di Gon.
- Esattamente quello che ho detto. Ed ora tutti a nanna, mocciosi. Chiedete a Cedric per le vostre sistemazioni, io ho da fare- lo liquidò Ainne, uscendo rapidamente dalla stanza.
Tuttavia non si risparmiò un'ultima occhiatina irriverente lanciata agli assurdi capelli che aveva appioppato a quei due.
E ciò risvegliò l'attenzione di Killua su quel terrificante particolare di cui si era dimenticato.
- I MIEI CAPELLI!!!! TORNA QUI BAKA-SENSEI!!!-
 
 
 
 
 
 
 
 

*ovviamente il riferimento spaziale è opposto rispetto a quello del terzo capitolo, per via della diversa posizione di Kurapika e Gon al momento della loro descrizione.
 
 
Oh yes, sono di nuovo qui.
Speravo di riuscire ad aggiornare un pò prima, ma questo capitolo mi ha quasi uccisa, e non ne sono ancora del tutto soddisfatta.
Ora, facciamo le cose con ordine.
Volevo prima di tutto ringraziare tutti coloro che continuano a seguire Glass Heart, che hanno inserito questa storia tra le seguite, o che la stanno anche solo leggendo.
Purtroppo non ho di nuovo risposto alle tre meravogliose recensioni di LenShiro, Asmita e Faith Yoite che mi hanno dato la spinta per completare questo lungo capitolo (come forse potreste aver vagamente intuito dalle prime righe).
Sigh, mi dispiace, ma mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto, e che siate soddisfatte della difficoltà delle prove affrontate dai tre Hunter.
E purtroppo no, LenShiro, per quanto io possa essere sfaticata non penso che avrò mai il cuore di abbandonare questa storia, che quindi continuerà fino alla sua conclusione, con vostra IMMENSA gioia, suppongo. ^_^
Quindi puoi stare tranquilla!
Seconda, importante, cosa: questo capitolo è più lungo perchè non sono riuscita a rispettare la mia solita lunghezza, ed infatti questa volta ho l'onore di offrirvi un capitolo di 14 pagine invece che 12.
Ciò mi ha fatto riflettere, e quindi ho deciso di rivolgere a voi un'importante domanda: Preferireste avere dei capitoli più corti ma che siano pubblicati prima, o vi va bene questo ritmo di aggiornamento?
Io accetterò ogni vostro consiglio, dato che non saprei cosa sarebbe meglio, a questo punto.
Per incuriosirvi un pò vi annuncio subito che nel prossimo capitolo entrerà in scena un nuovo personaggio.
Ed Ainne inizierà ad allenare i suoi allievi volenterosi (?), a modo suo ovviamente.
Tutti vi state chiedendo quale sia l'obiettivo di Ainne in tutto questo, ed io vi farò soffrire parecchio prima di rivelarvelo.
Aspettatevi di tutto!!!
Ed ora, le domande irrisolte: riusciranno Killua e Gon a riavere dei capelli normali? Cos'altro tenterà di insegnargli Ainne? E quali altri segreti nascondono la dimora della Hunter ed i suoi abitanti?
 
  
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