10/ 9- di attaccanti e registi
Fuochi d’artificio e romanticismo da
quattro soldi
Mancava poco ai fuochi di artificio.
La collinetta stabilita come punto d’osservazione era vuota, se non per due
persone.
-Gli altri non arrivano.- fece notare Takuto arricciando
il naso, le mani infilate nel kimono. Tirava un po’ di vento.
Kyousuke scrollò le spalle –Arriveranno
non appena sentiranno i fuochi.- era troppo chiedere a tutti di arrivare in
orario. Di certo Sangoku, Kirino
e Hayami stavano facendo di tutto per trascinare il
resto della squadra al luogo dell’appuntamento che si erano
dati quella sera per ammirare i fuochi d’artificio della festa di Tanabata.
In ogni caso, a Tsurugi non dispiaceva per nulla che
lì ci fossero solo lui e il senpai.
Shindou sospirò, per poi sorridere leggermente
–Questo è il punto migliore da cui guardare i fuochi.-
disse, stringendosi ancora di più nell’abito tradizionale, rabbrividendo –Ci
tengo a guardarli assieme agli altri.-
L’altro rimase in silenzio a fissare il cielo scuro punteggiato di stelle –Come
sei romantico, senpai.- se ne uscì dopo un po’,
girandosi a guardarlo, lasciando poi che un grugnito divertito fuoriuscisse
dalle sue labbra, presto sostituito da una risata.
Il più grande sgranò gli occhi ed arrossì, voltandosi verso di lui –Ehi! Non
prendermi in giro! Non è divertente!- cercò di sovrastare la risata di Tsurugi (non l’aveva mai sentito ridere così),
ma entrambi vennero interrotti da un fischio acuto e da uno scoppio.
Sobbalzarono.
Il cielo si illuminò ed entrambi si voltarono di scatto, sgranando gli occhi
dalla meraviglia: i fuochi erano cominciati.
Erano di tutti i colori, scintille iridescenti bianche, blu e rosse che
scoppiavano, dividendosi in miriadi e miriadi di
pagliuzze luminose.
Shindou
socchiuse gli occhi e sorrise di nuovo –Sono bellissimi.- si lasciò
sfuggire, ammirato da quello spettacolo che riusciva ad affascinarlo ogni anno.
Si chiese perché gli altri non fossero ancora arrivati.
L’altro non potè fare a meno che acconsentire in
silenzio, gli occhi occupati a guardare qualcosa che non era lo spettacolo
pirotecnico che continuava a sibilare e a illuminare il cielo della festa.
Tirò su con il naso e lo arricciò, mentre la luce dei fuochi disegnava fantasie
sul volto del suo senpai. Inclinò il capo e un sorriso
spontaneo spuntò sul suo volto. Poi arrossì appena e tornò a guardare in alto.
Rimase in silenzio per qualche secondo, per poi esordire con
un –Mai belli quanto te, senpai.-
Soffocò un’altra risata.
Takuto avvampò fino alla punta delle orecchie –Tsurugi!- lo riprese ancora, per poi gonfiare appena le
guance, stando al gioco –Che cos’è questo romanticismo
da quattro soldi? Sono meglio io.- lo prese in giro,
facendogli una mezza linguaccia. Poi ridacchiò anche lui.
-Aaah-ah.- Kyousuke scosse la testa ed allargò le braccia –Dovresti
apprezzare la bugia, non il romanticismo.- fece notare.
-Che bugia?- domandò l’altro aggrottando le sopracciglia, perplesso.
Ed il kohai sorrise beffardo –E’ indubbio che i fuochi siano molto
più belli di te, senpai.- allargò un sorriso e si
sbilanciò in avanti, di modo da avvicinarsi con il volto a quello dell’altro,
che ammutolì, guardandolo malissimo.
Un’altra esplosione colorata illuminò la collinetta.
-Sei un cafone.- gli diede una spintarella –Come ti
permetti?- socchiuse gli occhi fino a ridurli a due fessure, spingendolo
ancora.
Rise.
E Kyousuke rise a sua volta, piano, tentando di
fermarlo in qualche modo, mentre i fuochi di artificio rimbombavano loro nelle
orecchie.
Ad un certo punto il più piccolo afferrò il polso del senpai,
bloccandolo –No, sul serio.- se ne uscì, guardandolo dritto negli occhi, con
tanta intensità che Takuto si sentì arrossire –Rispetto
a te, i fuochi…- cominciò Tsurugi, mordendosi il
labbro, non cogliendo quello scintillio di curiosa aspettativa
che illuminò per un attimo lo sguardo dell’altro.
Aprì bocca per terminare la frase, tremendamente vicina a quella del più grande
-…-
-SHINDOU-SENPAAAAI! TSURUGIII!!-
la voce di Tenma colpì direttamente i loro timpani,
facendoli rabbrividire entrambi. Si divisero con la stessa velocità con cui un
fuoco d’artificio appare e scompare in cielo, facendo
finta di niente, mentre il capitano della Raimon
compariva poco più in là, alzando una mano –Eccociii!
Scusate il ritardoooo!- e dietro di lui apparve tutto il resto della squadra, che correva ansimante
su per il fianco della collina.
In pochi secondi raggiunsero i due già presenti –Aah,
sono già cominciati! Ve l’avevo detto io!- si lamentava
Hayami, scuotendo la testa.
Ma
nessuno gli prestò attenzione, diretta completamente al cielo illuminato.
-Dai, correte, sennò li perderete tutti!- incitò Shindou, ridacchiando, felice che fossero lì tutti insieme.
I ragazzi
della Raimon quindi si accalcarono sul punto più alto
della montagnola e si strinsero tra di loro, tra mugolii
contenti ed esclamazioni di meraviglia.
Tenma puntò il dito contro i fuochi
–Sono spettacolari!- esclamò, sorridendo raggiante. Tutti concordarono.
Anche Takuto, che continuava a chiedersi cosa Tsurugi avesse intenzione di
dirgli poco prima.
E si, anche Kyousuke, che
continuava a maledire mentalmente il capitano ed il suo pessimo tempismo,
mentre rifletteva tra sé e sé sul fatto che qualcuno di più spettacolare dei
fuochi d’artificio esisteva sul serio.
Storse le labbra in una smorfia, avvampando.
Shindou aveva ragione.
Il suo era proprio un romanticismo da
quattro soldi.
*
Ragazzi ho la carie, per quanto fluff sto scrivendo. I
MIEI DENTI.
Unf. Questi due tirano fuori
proprio il peggio di me, ehn?
Inizialmente questa doveva essere una drabble. Come ne sia uscita una shot lo ignoro, mi sono lasciata
trasportare (?).
Vorrei chiarire una cosa su Tenma: allora, logicamente
lui SA, e lui CONOSCE. Quindi lui già intuisce cosa stia succedendo sulla collinetta mentre lui non c’è. Arriva nel momento clou solo
per evitare che Tsurugi faccia figuracce con il suo
pessimo romanticismo, sia chiaro (?).
Orbene, spero che la shot vi
sia piaciuta <3 vi ringrazio moltissimo per aver letto, recensito e aggiunto
la fic alle preferite/ seguite/ ricordate *inchin*
Alla prossima!
Greta.