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Autore: Deb8    16/10/2012    2 recensioni
Dal diciottesimo capitolo:
- Oggi le persone non fanno altro che dirmi che tutto si sistemerà, cerco di sperare per il meglio, ma allo stesso tempo aspetto il peggio.-
- Lo so, ti capisco. Bisogna solo aspettare. E magari pregare. –
[..]
Mi inginocchio vicino a lei, le prendo la mano e le sussurro all’orecchio:
- Scusami, scusa se non ti ho saputa proteggere come avrei dovuto. E’ colpa mia se sei qui. Sono stato il tuo male. Perdonami.- faccio una pausa e le lascio un bacio sulla fronte.
- Sei il mio angelo, ma tu non voli, tu devi stare con me. Ho bisogno di te, molto più di quanto tu pensi. -
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In questa storia i ragazzi non sono famosi.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2 - London.

 

- Qual è la destinazione , Josh? - Chiesi , dopo un meritato sonnellino..

- Per ora un semplice Hotel.. A Londra.. -

- A..A. Londra? - Chiesi stupita - E quando avevi intenzione di dirmelo? Ci sono circa trecento chilometri di distanza con l’orfanotrofio! - Continuai.

-   Vedi Fred.. Volevo parlarti di questo. Calcola che c’è in ballo anche la tua istruzione.. In un paesino sperduto non troveremo mai un college adatto.-

-   E a Londra l’hai trovato ? – dissi con un tono abbastanza sarcastico.

-   Beh, se ti interessa possiamo andare a sceglierne uno..-

-   Grazie! – Risposi, pensando ‘ almeno quello’.

In quel momento non sapevo se essere triste o felice.

Una nuova vita è dura: nuovi amici, se mai ce li avrò, nuovo posto…

Durante il viaggio io e mio fratello non parlammo molto. Trattammo argomenti molto generali. Non c’è mai stato un rapporto molto stretto tra me e mio fratello. Ci volevamo molto bene, ma avevamo paura di chiedere troppo. Insomma non osavamo andare oltre.

Arrivammo in hotel circa verso le quattro di pomeriggio, mangiammo un panino al volo, in un locale abbastanza carino, ma con un cassiere veramente scorbutico.

L’hotel era come quelli nei film: Porte scorrevoli e una grossa hall, con una reception al centro e dei divani rossi vicino a una TV al plasma, che dire enorme era poco.

Josh e io ci avvicinammo alla signora dietro alla scrivania.

Ci chiese dei dati e ci diede un mazzo di chiavi.

-         Stanza 143. Terzo piano, in fondo. Buona permanenza.- disse masticando una gomma blu e senza guardarci negli occhi.

Per fortuna c’era il fattorino per le valige, sinceramente pensavo che fossero troppo pesanti e la sola idea di andare in ascensore mi fece rabbrividire. Strana sensazione mai avuta prima d’ora. Forse perchè all'orfanotrofio non c'erano gli ascensori?

La stanza non era proprio in fondo come aveva detto la signora, più che altro era in centro. Il numero della stanza era scritta su una targhetta di ottone, credo. Luccicava e rifletteva come uno specchio.

Aprii.

Era carina, nulla di strabiliante, ma sarebbe stata pur sempre la mia prima stanza che avrei condiviso con mio fratello.

All’orfanotrofio le stanze erano divise in base al sesso, invece, Josh dice che le stanze a casa di mamma e papà erano separate.

Disfammo le valige e si fecero le cinque.

-         Sono le cinque, ce la fai a fare un viaggio per Londra in cerca di una scuola? –

-         Alternativa? – Risposi

-         Stare qua a guardarci la  tele. –

 

Non mi è mai piaciuta la televisione. Mi è sempre piaciuto di più leggere.

Lì potevi crearti le tue fantasie, in un certo senso secondo me la Tv è deludente.

La mente, invece, ha degli effetti speciali mozzafiato. Basta solo saperli usare.

Quindi optammo per la caccia alla scuola.

Prendemmo uno di quegli autobus rossi a due piani.

Notai che a Londra tutto era rosso : i pullman, le cabine telefoniche e le insegne dei negozi.

La prima scuola fu l’High Baiocchi School.

Dal nome sembrava simpatica, forse era anche di origine italiane, visto il nome..

Entrammo e la scuola era deserta. Logicamente perché erano quasi le sei e i corsi erano già finiti.

Andammo in segreteria e chiedemmo il modulo d’iscrizione.

Mi limitai a vedere solo quella scuola: era troppo tardi per vederne altre e poi volevo subito iniziare i corsi, non volevo aspettare domani per vederne altre.

La segretaria mi diede gli orari per il giorno dopo, il numero dell’armadietto e il modulo.

Soddisfatti, tornammo all’hotel , di nuovo sull’autobus rosso.

Sembrava tutto parte di un film. Forse era un sogno pensai.

 

“ E se avessimo preso una droga in un’altra realtà e questa vita fosse tutto un viaggio?”

London

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PAPAPAPA PUBBLICITA' 

Vi siete annoiati durante questo capitolo? 

Si! 

Non ho sentito bene .. 

Siii! 

Ok allora me ne vado ç.ç

Invece i sopravvissuti sono pregati di telefonare al numero sottoimpressione (?)

Magari scrivere un commentino? Piccino piccino? :)

Ora scappo per stasera è tutto GENTE :D

Deb. xx

  
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