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Autore: Devon    17/10/2012    2 recensioni
Siamo nel 2010, poco dopo l'uscita di "Nightmare", quando i ragazzi fanno conoscenza con una strana tredicenne che somiglia spaventosamente al loro amico defunto.
Boh, non lo so, è una strana idea uscita fuori durante uno dei miei viaggi mentali. Non so cosa ne verrà fuori, una cagata probabilmente. Ma correrò il rischio, un bacio a tutte :3
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Joe e Barbara Sullivan videro Blue per la prima volta si accorsero immediatamente della strana somiglianza con il loro figlio.
-Lei è Lucretia, ma tutti la chiamiamo Blue - le appoggiai una mano sulla spalla.
Lei accennò un sorriso e allungò la piccola mano verso i due coniugi, che la guardarono perplessi prima di stringergliela.
-Brian, chi è questa ragazzina? - domandò Barbara. Iniziavo a cogliere una nota di incertezza nella sua voce. Che stesse cominciando a capire? Scambiò un'occhiata con il marito, che appariva più confuso di lei.
-Beh... Jimmy era un ragazzino - rispose Zacky, vago.
Era giusto che i Sullivan sapessero la storia della loro nipote. La storia di una ragazzina con la valigia sempre in mano, privata del suo vero papà, poco capita dalla madre, maltrattata e lasciata troppo da sola.
Alla fine del racconto Barbara aveva le lacrime agli occhi.
Ebbe solo la forza di avvicinarsi a Blue e di abbracciarla. Lo stesso fece Joe.
Amavano il loro figlio. Dio, quanto lo amavano.
Io e i ragazzi iniziammo a sentirci di troppo, ma eravamo felici per essere riusciti a ricostruire, almeno in parte, la famiglia.

Qualche sera dopo uscii con i ragazzi per una sbronza di massa e portai a casa una ragazza, scordandomi totalmente del fatto che ci fossero Blue e McKenna addormentate.
Non sapevo chi fosse quella ragazza, credo si chiamasse Kate, ma non ha importanza. Me l'ero presa giusto per puro piacere personale. Il giorno dopo non avremmo più saputo nulla l'uno dell'altra.
La sbattei contro il muro mentre mi insinuavo tra le sue gambe, gesto che ormai ero abituato a fare. Lei ridacchiò e gemette come una sgualdrina, intrecciando le dita ai miei capelli.
Probabilmente mi considererete un coglione e un irresponsabile, ma ehi, avevo solo voglia di una scopata.
Non immaginavo di certo che Blue sarebbe sbucata dal corridoio per poi puntare verso il frigorifero.
La poca lucidità che mi restava mi portò a chiedermi cosa ci facesse sveglia a quell'ora. Forse stavamo facendo troppo casino. Poi anche la ragazza si accorse di Blue e la puntò spregevolmente.
-E questa chi è? - sbottò, indignata.
-Brian, credo che questa sia l'ultima - sospirò Blue, buttando giù un sorso dalla lattina di Heineken che aveva appena aperto.
Poi sembrò accorgersi della ragazza accanto a me.
-Oh... scusate. Ho interrotto qualcosa? - chiese con sufficienza, riportando la lattina alla bocca.
-Sì, mocciosa - replicò Kate, mettendosi una mano sul fianco. Iniziai ad accorgermi solo in quel momento di quanto fosse fastidiosa la sua voce.
Blue fece una smorfia ed emise un sonoro rutto da birra, per poi sorridere soddisfatta.
Dovetti contenere una risata fuori luogo.
Kate la guardò disgustata.
-Dio, che schifo - commentò.
-Mamma mia come siamo fini - ribatté Blue, spalancando gli occhi azzurri -da che pulpito arriva la predica, poi. Fino a poco fa ti stavi strusciando su Brian come un'anguilla e sarei IO quella che fa schifo?
-Ma come ti permetti, mocciosa?
-Eddai, non discutete - piagnucolai.
-Ma l'hai sentita, Brian? Dovrei lasciar perdere solo perché è una ragazzina?
-Ha tredici anni.
-E MEZZO! - precisò lei, appoggiando la lattina sul tavolo -Comunque esistono le camere da letto, e vedete di non fare casino che McKenna si è già svegliata due volte.
-AH, ce n'è anche un'altra? - esclamò Kate. Iniziava a darmi sui nervi.
-Due sono meglio di una, no? - replicò Blue -E ha la mia stessa età. Secondo Brian dai sedici in giù sono le migliori annate.
Kate mi fissò disgustata. 
-Non resterò in questa casa un minuto di più. Depravato del cazzo - si staccò bruscamente da me e uscì da dove era entrata
Non mi curai di seguirla, non mi importava più.
-Non ti sei perso molto, non aveva tette - concluse Blue.
Accennai una risata.
-Sei assurda - sospirai.
-Hai bevuto, vero?
-Un po'. Sono così arrapato che mi farei perfino te - scherzai, e le feci l'occhiolino.
-Camminerò spalle al muro d'ora in poi allora - replicò lei, stando al gioco. Eppure avrei giurato di vederla arrossire.
Non è che poi mi prende sul serio? Nah, lo sa che non mi scoperei mai una ragazzina... no? 
Sorrisi e scossi la testa, gettando un'occhiata all'orologio. Erano le due e mezza passate.
-Dai pulce, torna a letto - le intimai.
-Dovresti andare anche tu, sembri uno straccio - disse.
-Non è vero, sto beniss... 
Sarei finito con la faccia spalmata sulle mattonelle se Blue non avesse attutito il colpo.
Sì. Si era buttata sotto di me in modo che non mi facessi del male.
La guardai tirandomi leggermente su per non schiacciarla con il mio corpo.
Lei ricambiò lo sguardo, trafiggendomi con quegli occhi di porcellana azzurra, e io iniziai a sentire caldo.
No... NO, no. Per l'amor del cielo, NO.
Trovai la forza di tirarmi su prima che accadesse l'inevitabile. NON ERA. IL. CASO.
-Hai visto? Non ti reggi in piedi - disse, alzandosi e cercando di sorreggermi come meglio poteva mentre mi accompagnava in camera. Ma, essendo così piccola e gracilina, fece molta fatica. Per questo cercavo di appoggiarmi a lei il meno possibile.
Non volevo creare casini.






 

 





 

   
 
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